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PRIMAKOV EVGENIJ: Dal mondo unipolare al mondo multipolare

 Primakov Evgenij Maksimovich la sua eredità

Raffaele Panico

Roma, ieri 5 novembre si è tenuta la Conferenza “Dal mondo unipolare al mondo multipolare. Eredità di E.M.Primakov” presso il Centro Russo di Scienza e Cultura di Roma. Hanno partecipato l’ambasciatore della Federazione russa Sergej Razov, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario delle Federazione Russa per la Repubblica Italiana e per la Repubblica di San Marino; Lamberto Dini presidente del Consiglio (1995-96) e ministro degli Esteri (1996-2001) della Repubblica Italiana; Aleksey Puskov Senatore e Presidente della Commissione per la politica di informazione del Consiglio Federale della Federazione Russa; Aleksander Avdeev Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Federazione Russa presso la Santa Sede e Rappresentante della Federazione Russa presso il Sovrano Ordine di Malta; Sergey Katyrin Presidente della Camera di Commercio e dell’Industria della Federazione Russa intervenuto con videomessaggio da Mosca; Pavel Dorokhin Deputato, Membro del Comitato per la Difesa della Duma di Stato della Federazione Russa.

 Evgenij Primakov nato il 29 ottobre 1929 a Kiev – 26 giugno 2015  Mosca, fin da ragazzo ha vissuto e aveva previsto le peggiori situazioni storiche che si andavano concretizzando.

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Roma Metropolitane: dalla liquidazione ai disservizi

NO A LIQUIDAZIONE IMPOSTA DA 5 STELLE. GIUNTA DEFINISCA NUOVA STRUTTURA OPERATIVA E FUNZIONALE

«Sindaco e Giunta hanno, di fatto, deciso la liquidazione di una società nonostante qualsiasi ulteriore tipo di analisi. Anche Roma Metropolitane, dunque, finisce nel tritacarne dell’amministrazione a cinque stelle, in barba a qualsiasi logica strategica e di mercato.

Come emerso anche oggi nel corso della commissione Trasparenza a rimetterci per questa scelta scellerata saranno, ancora una volta, in tanti, a cominciare dai lavoratori e dalla cittadinanza. Le garanzie per quanto riguarda il mantenimento dei posti di lavoro sono, tanto per cominciare, pari a zero: al momento i licenziamenti in atto sembrerebbero essere quarantacinque, ma il loro numero sarebbe destinato ad aumentare a breve. E non è tutto. La città, infatti, perde definitivamente la possibilità di essere messa al pari di altre capitali europee, visto che i lavori per la realizzazione della tanto attesa linea C della metropolitana sono giunti al capolinea prima del tempo.

Questa Giunta non ha fatto nulla di quanto deliberato lo scorso mese: non è stata definita alcuna struttura organizzativa funzionale, non si è lavorato per salvaguardare professionalità di altissimo livello presenti all’interno dell’azienda. L’effetto Raggi, insomma, continua a farsi sentire e a dare frutti catastrofici che i romani pagheranno a caro prezzo anche in futuro».

 

CORNELIA: PARCHEGGIO DI SCAMBIO IN TOTALE STATO DI ABBANDONO. PRESENTATA INTERROGAZIONE PER SOLLECITARE PROVVEDIMENTI IMMEDIATI

 «E’ indispensabile individuare subito una soluzione definitiva all’annosa questione del parcheggio di scambio di piazza Giureconsulti, costato oltre 50 milioni di  euro e ridotto a discarica abusiva oltre che ricettacolo di sbandati. E’ proprio per sottoporre nuovamente il problema a Sindaco e Giunta che, nei giorni scorsi, ho presentato un’interrogazione ex art. 105. Voglio sapere quali provvedimenti intendano intraprendere in modo da mettere fine allo stato di abbandono e degrado totale nel quale versa quest’opera pubblica.

Il progetto relativo al Parking Cornelia risale agli anni duemila. La struttura avrebbe dovuto ospitare 650 vetture, togliendole dai parcheggi di superficie. Inoltre avrebbe consentito anche ai pendolari di lasciare la propria auto in prossimità della stazione della metropolitana. Tutto questo, però, non è stato mai possibile. E pensare che la zona, che soffre pesantemente la carenza di parcheggi e aree di sosta, ne avrebbe tratto una serie di benefici.

Una cosa è sicura: con questa operazione sono stati gettati alle ortiche soldi pubblici. A maggior ragione, quindi, non è pensabile rimanere nell’immobilismo o crogiolarsi in attesa di fantomatiche ciclabili o funivie che risolvano il problema della mobilità di quanti abitano in questo come in altri quadranti cittadini».

Così Rachele Mussolini consigliere comunale della lista civica Con Giorgia e Vice Presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale.

Maltempo Roma: serve un piano efficiente per il recupero funzionale del territorio

 

«E’ bastata una giornata di maltempo, peraltro abbondantemente annunciato, per mettere ancora una volta in ginocchio l’intera città. Ai danni provocati da rami caduti e raffiche di vento si sono aggiunti quelli dovuti a caditoie e tombini, ostruiti, non funzionanti o non manutenuti, che, non permettendo alla pioggia di defluire in tempo reale, hanno reso le strade piscine di dimensioni sterminate.

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Tradizioni a confronto:Scopriamo il segno del Cinghiale

Novembre

Italia-Cina: due Tradizioni a confronto 

Chiusura del ciclo zodiacale cinese: il Cinghiale

 

 

L’astrologia cinese si distingue da quella occidentale poiché adotta come calendario di riferimento le lunazioni. I segni zodiacali sono annuali e sono simboleggiati dai 12 animali che per primi   si presentarono al cospetto del Budda. Il mese di novembre è rappresentato da un animale roseo e ben pasciuto: si tratta del Cinghiale (ovvero Maiale selvatico, per essere precisi nella traduzione del vocabolo cinese) il cui elemento di base è l’Acqua. Tale elemento, non rispetta la tradizione astrologica occidentale; pertanto, l’Acqua è portatrice, nel complesso zodiaco cinese, di altri valori, quali la capacità di adeguamento alle svariate circostanze nelle quali ci si trova e una spiccata capacità ricettiva ed empatica. Chi è questo animale così morbido e selvatico al tempo stesso? Si presenta da sé: “Fra tutti i figli del Signore, io ho il cuore più puro. Con innocenza e fede io cammino nella luce portatrice dell’amore, donando liberamente me stesso. Sono più ricco e due volte benedetto, sono legato a tutta l’umanità da spirito di fratellanza. La mia buona volontà è universale e non conosce limiti: io sono il Cinghiale”.

 Il Cinghiale rappresenta la Purezza di cuore e la Figliolanza divina, simboli che sono altresì contenuti nel segno zodiacale dello Scorpione di seconda e terza decade, che contengono in sé le ceneri della rinascita e quindi dell’Innocenza dell’animo umano. Infatti, sebbene le due tradizioni culturali si differenziano per approccio e contenuti, si possono riscontrare analogie e similitudini nel cuore del messaggio che si vuole veicolare. Il Cinghiale, è governato dall’elemento Acqua, come detto, elemento che si ritrova nella prima decade dello Scorpione. Lo stesso rigore che esige la morte quando fa visita all’essere vivente prescelto tra tanti perché avvenga la metamorfosi della forma.  Analoga simbologia la contiene lo Scorpione, che per sua stessa natura, richiama la morte con il veleno che possiede e con il quale si auto annienta. Un giorno, uno scorpione chiede ad una tartaruga un passaggio sul suo dorso per attraversare il fiume. La tartaruga bonaria e paziente ha però una domanda da porre allo scorpione, prima di acconsentire che salisse sulla sua casa: “Se io ti permetto di appoggiarti a me, tu coglierai questa ghiotta occasione per uccidermi?” E lo scorpione risponde assecondando la sua indole: “Ma se ti uccido, io stesso morirò!” E con questa lapidaria risposta, la tartaruga acconsente a prestare il passaggio. Salito sul dorso con la piena approvazione dell’animale trasportatore, lo scorpione non perde tempo e agisce secondo quanto detta la sua stessa natura. Il suo pungiglione velenoso si infilza nelle carni della tartaruga, alla quale aspetta solo una breve e dolorosa morte. Prima di spirare, la tartaruga, consapevole dell’ingenuità con la quale si è approcciata alla creatura per eccellenza velenosa e mortifera, pone un’ultima domanda: “Perché l’hai fatto? Adesso morirai anche tu!” E lo scorpione risponde: “Non è colpa mia, è nella mia natura” e insieme muoiono. “Il corpo di tutti obbedisce alla morte possente ma in molti sogni mostra ai dormienti  ciò che ci è destinato di piacere e sofferenza.”

 

 

 om  Enrico Paniccia

L’Altra Italia oltre i confini e la mentalità dell’Italia

L’Altra Italia vincente sul binomio

Paese reale/paese Legale

Raffaele Panico

Altra Italia cos’è e dove è, proviamo a vederci chiaro? Firenze, sede del primato della lingua e cultura è una, assieme alle altre città, capitale d’Italia: più capitali dunque come Milano, Napoli, Torino, Venezia e Padova per l’area veneto adriatica, Palermo e Genova e, osservando la cartina geografica ancora, cosa dire di Mantova o di Ravenna, di Bari e altre città ancora? Osservare l’Italia come entità è cosa ben diversa dalla Francia o Inghilterra. L’Altra Italia è Una e molteplice, è un laboratorio politico di portata mondiale nel tempo della lunga durata, per la storia profonda, per citare Franand Braudel che scriveva: “Ho grande fiducia nella storia come strumento di conoscenza e misura delle cose. La storia che utilizza, per rinnovarsi, le ricchezze delle vicine scienze sociali: una storia che ha fatto notevoli passi avanti nell’intelligenza stessa della vita».

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L’Europa e il Sol dell’avvenire in questo secolo frenato

Dai germogli della storia: “futuro perché non parli!”… del mito di Roma genitrice

    Raffaele Panico

La pace inclusiva, la pace perpetua cercata dai tempi di Kant in Europa, la coscienza non più divisa dalla conferenza di Potsdam a fine guerra, in Europa, luglio-agosto 1945, a tutt’oggi sembra una chimera (nella foto in alto troneggia Stalin, al tavolo dei vincitori URSS, USA e Gran Bretagna). Perché?  Proviamo a ripercorre i miti di lunga durata millenaria emergenti dagli strappi laceranti del Novecento, il vaso di Pandora da cui uscirono i nostri mali, a inondare la valle di lacrime in Europa in questi nostri giorni, tra cari vecchi amici e fratelli e compagni, dove un filo, un sol filo di Arianna potrebbe farci ritrovare la via maestra.

Roma siamo a febbraio del 2007, Stefano Delle Chiaie, incontrato in occasione di un’intervista girata a 10 anni dalla celebrazione della tumulazione della salma del Che Guevara a Cuba del 1997, ricorda alcuni passaggi importanti, per ponderata rilettura di anni difficili per tutti e pertanto con un profondo senso di pietas verso il Comandante Che Guevara: “[…] ci adoperammo per la restituzione della salma del combattente Che Guevara nel 1994-95 tornammo in Bolivia e cercammo di spingere il governo boliviano diventato democratico alla restituzione del corpo, a Cuba […] sapevamo dove era sepolto e come era caduto. La notizia venne data attraverso foto e articoli su un’agenzia stampa”.

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