Un Laboratorio Geopolitico ed Identitario,
sorto negli anni ’60 ….ancor oggi quanto mai attuale
Raffaele Panico
«L’Orologio. Quindicinale Politico – Culturale per una iniziativa italiana nel tempo europeo»edito a Roma, registrato al competente Tribunale il 7 maggio 1963, distribuito nelle edicole e in abbonamento postale è stato per anni un laboratorio di pensiero importante negli anni dal cosiddetto boom economico alla rivolta giovanile, negli anni della Guerra fredda in Europa, e della “solita” Guerra calda in Indocina nel Vietnam e, successivamente, con l’apparizione del regime il più infernale, sanguinario, ossia la Cambogia di Pol Pot dei Khmer rossi. Chi erano, il direttore i redattori l’ambiente insomma che lo pensava lo scriveva lo editava? Sentiamo il lavoro di Loredana Guerrieri, ampio e corredato da una robusta e esaustiva bibliografia e referenze.
La Cina cresce, interi continenti sono sotto la sua influenza. Il Gigante Cinese è inarrestabile.
All’ultima China-Africa Friendly Night di Pechino erano apparse scritte in cinese con rispettive traduzioni in inglese. Innovazione, Efficienza, Trascendenza ed era apparsa la scritta inglese “ Exploitation “ ovvero Sfruttamento. Il clima che si era creato lo fece passare come un refuso di Esploration ovvero Esplorazione. Ma sarà vero ? Alla serata parteciparono quasi tutti i leder africani, in palio c’erano 60 miliardi di dollari ridistribuiti in 3 anni di lavori.
Mercoledì il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha nuovamente difeso la sua controversa decisione di riportare a casa le truppe americane, poiché dice che quello che succede tra Siria e Turchia non è di nulla a che fare con l’America. “Non è un nostro problema”, ha detto il presidente in conferenza stampa alla Casa Bianca, dopo aver ricevuto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le parole del rappresentante usa sono in netto contrasto con quelle di Mattarella, che ha condannato inequivocabilmente l’intervento della Turchia in Siria.
In una dichiarazione rilasciata ai giornalisti, Trump ha detto di aver negato “il via libera” al presidente turco RecepTayyip Erdogan. In effetti, ha detto di aver dato “esattamente l’opposto di un semaforo verde”. “La decisione del presidente Erdogan non mi ha sorpreso perché voleva farlo molto tempo fa. Non gli ho dato il via libera”, queste le parole del presidente americano. Il discorso di Trump alla stampa ha evidenziato l’affermazione che il Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) era un “grave problema e una minaccia terroristica maggiore dello Stato Islamico (IS)”.
Trump ha criticato la Spagna in quanto ha investito “meno dell’1% del suo PIL in difesa, al di sotto dell’impegno della NATO per il 2% del PIL. Gran parte della destabilizzazione dell’Europa si trova nelle acque del Mediterraneo. L’UE deve essere maggiormente coinvolta”. Il presidente americano ha affermato che i curdi hanno sempre saputo difendersi e combattere contro l’offensiva turca, insistendo sul suo mantra che gli Stati Uniti non devono essere paragonati alla polizia che riporta l’ordine.
“Se la Turchia entra in Siria, è qualcosa tra Turchia e Siria. Non è un nostro problema”, ha sentenziato Trump, anche se la sua stessa amministrazione ha condannato l’intervento turco in Siria, motivo per cui mercoledì il vice presidente Mike Pence e il segretario di Stato Mike Pompeo si sono recati in Turchia per cercare di fare pressione su Ankara.
Il presidente è fiducioso che le pesanti sanzioni che Washington sta applicando all’economia turca fermeranno Ankara. “Devono mantenere la loro proprietà. Devono mantenere la pace e la sicurezza e vedremo come lo faranno”, ha sostenuto. “Abbiamo messo in serbo sanzioni molto severe”. La Casa Bianca, a sua volta, ha annunciato che Pence incontrerà giovedì il presidente turco. Pence ribadirà l’impegno di Trump ad applicare “sanzioni economiche” contro la Turchia fino a quando non sarà raggiunta una soluzione.
La brusca ed improvvisa decisione di Trump questo mese di ritirare l’esercito americano dal nord della Siria ha lasciato le Forze democratiche siriane (SDF) a guida curda in balia delle truppe turche e dei loro rappresentanti siriani. Nel frattempo, le milizie curde e il regime siriano hanno raggiunto un accordo per fermare l’offensiva turca, che è stata una nuova svolta nel consiglio di guerra in Siria e può colpire vari fronti di una guerra civile che va avanti già da oltre otto anni.
L’ANTICO CAFFE’ GRECO di via Condotti a Roma,
bene culturale riconosciuto dal Ministero, è a rischio sopravvivenza per uno sfratto
di Edmond Dantès(*)
La ruspa giudiziaria – guidata da automi in togaabituati a gestire serialmente e burocraticamente sfratti, locazioni ed esecuzioni di routine – sta inesorabilmente abbattendo nel centro di Roma un bene culturale tutelato dal ministero dei Beni culturali e ambientali, sfrattando per finita locazione la Società Antico Caffè Greco come se si trattasse di sfrattare un qualunque “pizzicagnolo” (con tutto il rispetto per la categoria). E così il 22 ottobre prossimo gli ufficiali giudiziari si presenteranno al civico di via Condotti n. 86, a due passi da Trinità dei Monti, per eseguire una sentenza di sfratto del Tribunale di Roma, senza nemmeno attendere l’esito del giudizio di appello e la decisione sulla sospensiva della sentenza di primo grado.