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La REALPOLITIK: da Bismark ad oggi

Con questo termine il cancelliere Bismarck, continuatore della visione egemonica di Metternich, intese definire una politica concreta, realistica, che, tenuto conto della realtà sia interna che internazionale, mirasse esclusivamente a conseguire gli interessi supremi del paese, lasciando in disparte personalismi, sentimenti, risentimenti e ideologie.

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Venezuela: due pesi e due misure

 

In un paese che si definisce cattolico, per descrivere l’atteggiamento adottato da alcuni stati in politica estera, è necessario rifarsi ad un insegnamento di Cristo, riportato nel Vangelo secondo Matteo, dedicato agli scribi e ai farisei, il cui succo è il seguente: i fedeli debbono osservare tutto ciò che essi dicono, ma non debbono agire copiandone le opere perché essi sono ipocriti. Pongono sulle spalle del popolo pesi insopportabili e compiti difficili ma non muovono neppure un dito per alleviarne le fatiche. Tutto quello che fanno ha un solo fine cioè conseguire l’ammirazione del popolo, ottenere il posto di prima fila, il rispetto collegato all’autorità. Nell’intimo operano solo per il loro bene per l’autoaffermazione nella brama di autoglorificazione; nel rapporto con gli altri, verso chi si sottomette mostrano una comprensione paternalistica, ma verso chi resiste provano a schiacciarlo. Da cui il detto dei due pesi e due misure.

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Aquisgrana: il trattato sul viale del tramonto

La città di Aquisgrana, già capitale carolingia, ove riposa la salma dell’imperatore Carlo Magno, è passata alla storia per i molteplici trattati che vi si sono conclusi: da quello dell’anno 812, tra Carlo Magno e l’imperatore bizantino Niceforo, a quello del 1668, tra Luigi XIV e Gran Bretagna, Paesi Bassi e Svezia sulla guerra contro la Spagna, a quello del 1748, che pose termine alla guerra di successione austriaca, per finire con quello del 1815 che, deposto Napoleone, la restituì alla Prussia cancellando l’occupazione dei francesi nel 1798.

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Uno sguardo diverso fra Ucraina e Russia

 

Roma, 22 feb. – (AdnKronos) “In Ucraina si sequestrano illegalmente le chiese, sacerdoti e chierici vengono chiamati con falsi pretesti a essere interrogati, subiscono ricatti e i loro cari vengono minacciati”. Lo denuncia Kirill, patriarca di Mosca e di tutte le Russie, in una lunga lettera inviata al patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I e pubblicata nel libro “La missione dei Cristiani nel mondo” (Mauro Pagliai Editore, pagine 168, euro 14), una raccolta di interviste, dichiarazioni e documenti curata dal giornalista Francesco Bigazzi e in uscita il 1° marzo.

“Penso che quella in corso in Ucraina”, continua Kirill I, al secolo Vladimir Mikhailovich Gundjaev, “sia una gravissima violazione dei diritti umani e della libertà religiosa – si legge nella lettera anticipata dall’AdnKronos – I raid e i pestaggi di massa contro i nostri credenti hanno attirato l’attenzione della comunità internazionale, ma vorremmo che questa voce fosse più forte”.
Potrebbe essere la prima guerra di religione dell’Europa moderna: le dispute tra la chiesa ortodossa di Kiev e quella di Mosca, che nell’ambito del più ampio conflitto tra Ucraina e Federazione Russa hanno raggiunto lo scorso dicembre un livello drammatico, hanno ormai aperto una profonda ferita nel tessuto sociale di quell’area geografica.
Nel ricco materiale raccolto da Bigazzi, considerato uno dei maggiori esperti italiani di storia e cultura russa, il capo della più grande Chiesa ortodossa al mondo si rivolge per la prima volta a tutti i suoi fedeli – sia dentro che fuori dai confini russi – per lanciare un invito pressante all’unità.
Il testo tocca una grande varietà di temi a partire dal rapporto con Vladimir Putin, un’alleanza solida e convinta basata sul principio di “non interferenza reciproca” tra Stato e Chiesa, per arrivare alle relazioni internazionali, in particolare quelle russo-cinesi, che hanno avuto un forte impulso in seguito alla visita di Kirill a Pechino nel 2013, e quelle con la chiesa cattolica, il cui momento chiave è stato lo storico abbraccio tra il patriarca e papa Francesco avvenuto a Cuba nel 2016.

Gherardo Del Lungo

Guaidò vs Maduro: Venezuela sul baratro

L’AZZARDO di GUAIDO’

Articolo a firma di Alberto Barlocci, tratto da “Città Nuova” del 26.1.2019  (*)

Momenti di calma apparente, mentre è in atto un nuovo scontro istituzionale. Due Parlamenti, due presidenti, due blocchi che si combattono senza affrontare con decisione gli immensi problemi di un Paese in ginocchio. La cronaca sui fatti succeduti in Venezuela in questi giorni è nota. Purtroppo ancora una volta la violenza ha padroneggiato nelle strade mietendo la vita di almeno 25 persone.

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La truffa dei diamanti

 

Diamante, Brillante, Gemma, Gioiello, Lucido, Nobile

 

 

Martedì 19 febbraio, il Nucleo di polizia economico finanziaria della GdF di Milano ha sequestrato beni per un valore di oltre 700 milioni di euro. La somma deriva da un’inchiesta su una truffa inerente una vendita di diamanti e nel mirino degli indagati Maurizio Faraoni, direttore generale di Banco Bpm, e altri quattro istituti di credito (Intesa Sanpaolo, Mps, Banca Aletti e Unicredit).

Le autorità competenti hanno accusato Maurizio Faraoni e anche altri dirigenti di Banco Bmp di concorso in truffa, ostacolo dell’esercizio delle funzioni di vigilanza e auto-riciclaggio. Sotto accusa anche alcuni responsabili di due distinte società IDB e DPI. Il gip di Milano, Natalia Imarisio, ha firmato il decreto del sequestro preventivo. Diamond Private Investment spa e Intermarket Diamond Business spa sono accusate della vendita di diamanti a un prezzo assai più alto di quello previsto.                                          

Le banche coinvolte avrebbero fatto da intermediarie tra venditore e acquirente. Centinaia le persone che sono cadute vittima di questa truffa, tra cui la rock star Vasco Rossi, che avrebbe infatti investito in diamanti per di 2,5 milioni di euro e Simona Tagli, ex showgirl, truffata per 36 mila euro.