La parola Stem (science, technology, engineeringand mathematics. Scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) deriva dall’inglese e riguarda un ambito disciplinare che comprende materie essenziali per il settore industriale e molto richieste sul mercato del lavoro.
Da nord a sud la politica italiana ruba, truffa, estorce e lo fa da sempre, aggiornando, all’occorrenza, le modalità esecutive, che modula e, direi, affina secondo l’evoluzione dei tempi, dunque anche della disponibilità di mezzi tecnologici, sempre più raffinati, veloci, fuggevoli ad ogni controllo.
Gianluca Pini, ex parlamentare romagnolo della Lega, è stato travolto da un’indagine della magistratura bolognese e forlivese su una fornitura di mascherine antiCovid per alcuni milioni di euro, tanto nelle premure, diciamo così, dello stesso leghista.
Pur non condividendo interamente la politica berlusconiana, tanto da non esserne mai stato un sostenitore ed elettore, ho sempre riconosciuto l’impronta innovativa e i meriti del Cavaliere, anche in occasione della sua scomparsa con un articolo di giusta considerazione e dovuto rispetto. Adesso, con altrettanta schiettezza e veridicità di prove voglio dimostrare come Silvio Berlusconi sia stato copione di idee altrui, insomma non tutto il suo operato sia stato farina del proprio sacco. Pensare che durante gli anni di liceo all’Istituto dei Salesiani di Milano il giovane Silvio, molto bravo nelle materie umanistiche, non permetteva a nessuno di copiare le sue traduzioni: così, ancora, testimoniano alcuni compagni di scuola in vita, così confermava il suo severissimo professor Strapazzon; dunque, falsa la storia di Berlusconi che solo a pagamento lasciasse copiare o passasse le traduzioni delle prove in classe. Forse, già presago dell’unicità del suo futuro, il Cavaliere non poteva davvero consentire che qualcuno lo copiasse, ma non esitò, successivamente, a diventare copione di altri quando ravvisò originale, se non geniale, un’idea altrui.
Con la morte di Silvio Berlusconi scompare un importante protagonista della vita italiana degli ultimi 30 anni.
Dal 26 gennaio 1994, data della sua cosiddetta “Discesa in Campo”, Berlusconi ha cambiato profondamente il quadro politico nazionale: a lui si devono nuove strategie di comunicazione politica; una costante attenzione e, sempre, un fermo richiamo al moderno liberalismo e alle dottrine economiche liberistiche; la rottura del vecchio, rigido e paralizzante dualismo Democrazia Cristiana-Partito Comunista Italiano; lo sdoganamento della destra postfascista, inserendola pienamente nel rispetto della vita democratica; infine, ha rotto il monopolio dell’informazione, soprattutto quella radiotelevisiva.
Presso la Fondazione A.N., a Roma in via della Scrofa, Martedì 30 Maggio, si è tenuto un Convegno- Dibattito sul tema: “Radici profonde si, pensiero unico no”, con lo scopo di rappresentare tutte le posizioni del MONDO DI DESTRA in questo particolare momento politico e gli stretti legami con quello che ha rappresentato la “Cultura di Destra” in Italia.
Sono stato invitato ad intervenire quale componente della “Fondazione Giorgio Almirante” ed in tal senso con l’avallo di Giuliana De Medici.