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Giappone: da Holly e Benji ad uno spogliatoio immacolato

Uno spogliatoio splendente ed un cartello con scritto “Grazie”, in russo, sul tavolo. Questo è quello che lascia un paese sconfitto dalla rimonta del Belgio negli ottavi a Rostov.

La partita era iniziata con  una magnifica coreografia che rappresentava uno dei più famosi cartoni animati sul calcio: Capitan Tsubasa alias Holly e Benji. Holly nel cartone è risiuscì a portare il Giappone alla vittoria ma ieri purtroppo il Paese del Sol Levante non ha avuto la stessa fortuna.

La squadra ed i tifosi hanno però dato un esempio unico del calcio, premurandosi di pulire lo spogliatoio e gli spalti dello stadio, come già accaduto nelle scorse partite (anche i tifosi del Senegal si erano distinti per questa vicenda).

E le foto hanno fatto subito il giro del mondo.

“Lettera aperta” al Ministro dell’Interno Matteo Salvini

e p.c. 

On. GIULIA GRILLO – Ministro della Sanità;  On. GIOVANNI TRIA – Ministro dell’Economia;  On. ALFONSO BONAFEDE –  Guardasigilli;  Sig.ra  VIRGINIA RAGGI- Sindaco di Roma

Signor Ministro, qualche giorno fa, alcune testate televisive nazionali hanno diffuso la notizia, secondo, cui nelle zone con maggior afflusso turistico di Roma sono stati ripresi extracomunitari che nascondevano bottigliette d’acqua ed altre mercanzie nei tombini e negli scarichi delle strade per evitare di essere multati e di subire il sequestro degli oggetti da parte delle Forze dell’Ordine di Roma Capitale.

Passate 48 ore, i soggetti sono ritornati tranquillamente a vendere acqua ai turisti ignari, ed a forte rischio, perché simili tipi di “conservazione” possono contaminare i contenuti, con notevole possibilità di “diffusione malattie”.

Per evitare che questo avvenga, La preghiamo, On. Salvini, che così bene si impegna per l’Ordine Pubblico, di prendere opportuni  provvedimenti, in quanto, con la Legge Bersani (ex ministro che non sapeva neanche pettinare le bambole) tali attività luride di questi extracomunitari (“nostre risorse” secondo Lady Laura Boldrini ed alcune voci ricollegabili ad “OltreTevere” – alias S.C.V.)  sarebbero derubricate a semplici illeciti anziché reati, che, causa le probabili conseguenze – anche sanitarie ed epidemiche, come dovrebbero più giustamente essere classificati. 

Inoltre, date le cifre ingenti che questi “ospiti” non desiderati incassano ogni giorno, e che, a quanto ci viene riferito, un certo nigeriano operativo nei pressi di Piazza S.Apostoli, con il nome d’arte di Karagol o Karagoul riceve per “gestire” tali losche attività, (sembrerebbe che lo stesso gestisca anche la delinquenza nigeriana a Roma ed Ostia compresa) il danno al commercio nostrano e  all’erario è notevolissimo. Ci si chiede quanto ancora questa feccia possa operare indisturbata, come ad esempio a Piazza Venezia, dove un altro africano detto “er Panama” – dato il cappello indossato, ha a disposizione oltre ad identità fittizie, quando viene  fermato dagli agenti, per lo meno tre avvocati appartenenti probabilmente a correnti “ecumenicamente buoniste”. Girano milioni e milioni tutti bellamente sommersi a danno dei lavoratori appartenenti alla gente d’Italia.

Grazie del Suo interessamento

La REDAZIONE di CONSUL PRESS 

Povertà è dignità

Breve informazione per tutti

L’Italia è occupata da migranti, che diventano immigrati soprattutto se economici, ma non solo: ad ogni enunciato di organi economici italiani e no, secondo i quali la povertà è in crescita, il PIL è visto stazionario o al ribasso, i prezzi al dettaglio aumentano, eccetera, si ha come conseguenza uno sparpagliarsi per le vie della Capitale di macerate creature che cercano di tirar truffe ai vecchietti, ragazze-madri eterne che di quando in quando non chiedono più una moneta, ma “una banconota” per un improbabile minore, ed altri colorati e repellenti “furbini” a caccia di grulli per sbarcare facilmente il lunario. E’ notorio, infatti, che un mendicante raccolga al giorno circa 80 euro. Di qui, un piccolo calcolo.

Forse perchè un cittadino medio sa bene cosa voglia dire, di questi tempi, far quadrare i conti familiari o semplicemente i conti ( tutti si ha diritto a vivere, non solo le famiglie) deve essere chiaro che chi è povero, come un pensionato statale, un ex artigiano, un colpito dalla sorte, cerca con tutto se stesso di lavorare, di risparmiare, di rinunciare, senza perdere il sia pur minimo amor proprio. Povertà, come il vecchio che esegue lavoretti anche faticosi per un pane, come la madre che non mangia per il figlio, come il giovane che non va nè in vacanza nè al cinema e magari studia come un bue, è dignità, solo e soltanto dignità, quella sorta di testa alta nel camminare per via, quel sorriso al conoscente mentre si ingoiano pensieri angosciosi in merito ai conti di casa.

Non bisogna credere alla mano tesa a coppa, alla finta vecchia sdraiata per terra, che trema solo quando la guardano, e sta sotto una coperta che la cela. Non credere al bangladino che chiede 37 euro “per comprarsi il tesserino da ingegnere” visto a via Flaminia: chi è povero cerca di sfuggire alla divorante sua catena e si dà da fare come può, ma non perde la stima di sè. I resoconti economici servono agli altri come veicolo per piccole delinquenze: cinque euro falsi, la lacrimuccia spremuta o i finti guai e malanni al fine di comprarsi la dose o la bottiglia.

Aiuto è un dovere per chi è veramente povero: abbassare le tasse sul lavoro, usare comprensione e donare piccole mansioni retribuite, riaprire l’interesse verso il “fatto a mano”, tornare a credere che l’arte non è perdita di tempo di “folli” (concetto romantico), ma una vitale forma di comunicazione, e, per chi va in pensione, un suggerimento allo Stato, a questo nuovo Governo chiaramente sociale: date loro lavoro, se lo desiderano, a forfait, senza contributi, come si fa in Germania. Qualche volta anche loro, forse innamorati per la bellezza dell’Italia, hanno delle idee veramente grandiose. Basta irrorare le strade della Capitale più bella del mondo, ed ogni altro luogo, di oscuri figuri tratti dalle storie bibliche, senza la minima voglia di fare null’altro che danno.

Marilù Giannone

Questione di Banconote

In fondo sono solo carta con copyright

Giovedì 28 giugno all’Horafelix si è tenuta una vera e propria conferenza sulle banconote, sulle monete, le cambiali ed altri sistemi di pagamento.

Un excursus anche storico che riguardava la modalità preferita dai Veneziani nel 1400, dai Lombardi anche più arretrata (lombardieren è rimasta nella dicitura tecnica economica europea per molto tempo), per accennare soltanto alle lettere di credito già in uso presso i Romani. Non si nega che si è rimasti stupiti di fronte alla scarsa precisione in merito degli astanti che hanno così potuto chiarire molte loro incertezze. I due relatori, responsabili di livello in campo economico per il signoraggio bancario, Orazio Fergnani e Giorgio Vitali hanno posto sul tavolo la questione della mancata appartenenza dell’Euro a qualsiasi Paese membro a vantaggio di chi detiene il riscontro di ricchezza presupposto da tale valuta, che potrebbe anche corrispondere ad un nulla, problema che invece è del tutto assente nella Cambiale sociale, che ha argento o oro come controvalore. L’Associazione che si occupa di proteggere la libertà economica, per ora, dell’Italia, è Albamediterranea.com, che fino a questo momento ha contrastato con successo e denunciato ogni grande Banca Commerciale, ed anche Equitalia, insieme ad altri e molti istituti simili, a partire dal Governo Monti, e da Napolitano per alto tradimento.

L’Associazione, vincente in tutte le sue iniziative, persegue la nazionalizzazione di tutte le Banche Italiane e delle grandi Industrie della Nazione, e si è profusa nell’evento a spiegare e dimostrare la pericolosità della situazione che di fatto rende l’Italia economicamente e dunque politicamente schiava, e tutte le linee da seguire per scampare a tale stato distruttivo.

Ci si adopera per lo scopo e ci si augura vivamente che questa riunione, alla quale si darà seguito, possa far luce e chiamare al contrasto che si spera vincente per la vera e sicura libertà dell’Italia.

Marilù Giannone

Pearl Jam in concerto a Roma lanciano l’ashtag #apriteiporti

e Rita Pavone non ci sta…

I Pearl Jam, all’Olimpico di Roma, oltre al loro immenso repertorio, hanno anche interpretato il  celebre brano di John Lennon,  Imagine, con l’intento di lanciare un messaggio al governo italiano, tramite gli hashtag #Apriteiporti e #Saveisnotacrime, “Salvare non è un crimine”.

Questo ha fatto scatenare “la rabbia” di Rita Pavone su twitter ha scritto “Ai Cip e Ciop che prendono lucciole per lanterne e sparano bordate idiote solo per darsi un contegno da chi conosce il mondo a menadito e magari non è mai andato al di là dei 200 km da casa propria, rispondo che ritengo poco etico e altamente opportunistico approfittare di un proprio concerto per dare consigli, pur cantando una meravigliosa canzone ad altri. Se ci tieni a dire la tua, fai un concerto ad hoc per quella causa. Come fecero con Live Aid Michael Jackson è tantissimi altri”.

La critica parte dal fatto che i Pearl Jam si sono intromessi in questioni italiane che non li riguardavano. Il tweet è stato duramente attaccato, e la Pavone ha poi puntualizzato “E il mio: “Ma farsi gli affari loro, no?”, era inteso come: Con tutte le rogne che hanno a casa loro negli USA, vengono a fare le pulci a noi? Puoi essere il più grande artista del mondo, ma ciò non toglie che sei un ospite e come tale dovresti comportarti. Amen“.

Molti i commenti ironici di risposta c’è anche chi suggerisce che “per evitare spiacevoli situazioni basta far approvare le scalette dei concerti da Salvini”. Ma la cantante risponde a sua volta: “Un suggerimento molto più facile: non parlare dei problemi degli altri quando a casa tua ne hai a miriadi”.

Forum Med Rome

 

Seconda Edizione – Forum Med of Rome


Camera dei Deputati – Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari
Via di Campo Marzio, 74 – Roma

 

Il Mediterranean Forum of Rome rappresenta una piattaforma di dialogo su differenti tematiche di grande attualità, dove i rappresentanti di governo, i vertici di aziende, gli alti esponenti di organizzazioni internazionali e gli operatori della società civile si incontrano non solo per discutere temi e problemi ma soprattutto per ricercare idee innovative e soluzioni concrete alle sfide urgenti che pone il Mare Nostrum.

L’edizione di quest’anno intende rilanciare una “Nuova Alleanza” per il Mediterraneo, al fine di affrontare le sfide di una crescita inclusiva e di una sicurezza condivisa, grazie ad investimenti sostenibili e alle innovazioni derivanti dalla trasformazione digitale ed energetica.

Il forum si terrà in lingua italiana ed inglese con traduzione simultanea.

Dress code: per gli uomini è obbligatorio indossare la giacca