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Macerata insegna… in Italia, tutti colpevoli !

Un preciso ” J’ACCUSE ” !

….. TUTTI  COLPEVOLI 

________ di Stelio W. Venceslai*

Una ragazzina di sedici anni, Pamela, scompare da un centro di recupero per tossicomani di Macerata. Non è la prima volta che questo accade. Poi la trovano, morta, tagliata a pezzi, in due valigie buttate lungo un fosso. Un grande, grandissimo orrore. S’indaga, con le videocamere che, ormai, sono un po’ dappertutto. Negli ultimi fotogrammi che l’hanno ripresa si scopre che era in compagnia di un giovane nero. Si apre la caccia all’uomo e si scatenano le solite invettive razziste. Arrestato, si tratta di un nigeriano, immigrato, senza dimora, pregiudicato, spacciatore, espulso dal Paese con un foglio di via che non è servito a nulla, perché è rimasto in Italia. Qualche giorno dopo, per le strade di Macerata, un altro giovane, bianco, italiano, considerato un po’ fuori di testa dagli amici, prende una rivoltella e spara a sei persone, non bianche, per vendicare la ragazza fatta a pezzi.  Il tumulto della stampa è altissimo e tutto sfocia in politica. La Magistratura indaga e monta nel Paese un’ondata di protesta che la politica vorrebbe cavalcare per guadagnare voti. …. QUESTA E’ LA PREMESSA . ANALIZZIAMO I FATTI.

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SONO TORNATO !

Il “RITORNO” (cinematografico) del DUCE

_____________Una analisi a cura di LEANDRO ABEILLE

Il fatto che sia un remake del tedesco “Eristwieder da” (Lui è tornato), la dice lunga sulla difficoltà italica a discutere di storia. In Italia esistono due storie quella di cui si può parlare e quella reale. Si può dire che il fascismo fu il male assoluto, che i fascisti fecero le peggiori malefatte mai viste ma non si può dire (almeno in pubblico o nelle Università) che i partigiani non furono da meno senza subire durissime contestazioni.

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A Macerata sibilano proiettili / 2

Intervento del SINDACO di MACERATA ROMANO CARANCINI e, a seguire, precisazioni da parte della CONSUL PRESS

COMUNICATO STAMPA N. 1   # sabato 3 febbraio 2018        

OGGETTO: Sparatoria in città contro gli immigrati, le dichiarazioni del sindaco Romano Carancini

«L’odio e la rabbia non possono sopraffare il rispetto delle persone, che deve venire prima di tutto». Sono le parole del sindaco di Macerata, Romano Carancini, che interviene a fine giornata dopo il vertice tenutosi in Prefettura alla presenza del ministro Minniti, sul grave fatto di violenza che oggi ha visto la città assistere al ferimento di sei immigrati a colpi di arma da fuoco per mano di un 28enne che a bordo di un’auto ha seminato il panico per alcune ore.

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A Macerata sibilano proiettili / 1

Intervento N.1 / a cura della Redazione della CONSUL PRESS

Chi difende i cittadini?

Molti campanelli d’allarme avevano, negli ultimi tempi, suonato invano: aggressioni in periferia ad extracomunitari, roghi d’incerta natura, interi quartieri all’assalto di centri per rifugiati, mentre, quotidianamente, ad opera di immigrati illegali e no, si moltiplicavano una serie di fatti criminosi sulla pelle dei cittadini italiani, dalla Sicilia alla Lombardia. Oggi, invece del trillo di un allarme sono risuonati, nel pieno centro di Macerata, numerosi colpi d’arma da fuoco, che, come obbiettivo avevano persone di varia nazionalità, tutti accolti nella tranquilla città marchigiana.

Numerosi feriti, alcuni seriamente, è il bilancio della sparatoria, un bilancio provvisorio dal momento che qualcuno tra le vittime ha scelto di fuggire evitando una possibile identificazione. In poche parole, nell’ultima settimana, Macerata, da sempre lontana dalla violenza, ha dovuto assistere ad un orrendo femminicidio con smembramento del corpo di una povera, indifesa ragazza, ed, a distanza di poche ore, ad una sparatoria che avrebbe potuto, oltre ai previsti bersagli, riempire di piombo ignari passanti.

L’assassinio di Pamela, come già è stato definito, è un “Omicidio di Stato”: il presunto responsabile è un giovane nigeriano, con precedenti per spaccio e senza permesso di soggiorno, che, alla faccia della giustizia, ha vissuto tranquillamente, si fa per dire, nella città marchigiana, e, com’è ovvio, ci chiediamo come mai, in un centro di cinquantamila abitanti, dove gli stranieri non passano certo inosservati, un giovane pregiudicato abbia potuto soggiornare senza la benché minima attenzione delle Istituzioni.

Nel nostro Paese entra di tutto e succede di tutto nell’assoluta indifferenza di chi deve proteggere la gente, sola e disarmata davanti all’arroganza ed alla violenza. Di questo passo escono dall’anonimato soltanto i “giustizieri”.

Alessandro P. Benini

Programmi Kulturali del “M-5 Stelle”

Evviva l’ignoranza: ABOLIAMO IL CONGIUNTIVO!

È vero, i volti che ci propongono per la guida d’Italia non sono proprio il massimo della competenza ed, in alcuni casi, sono addirittura gli artefici dell’attuale disastro nazionale. L’onestà proclamata non è stata una priorità per quel sottobosco politico che ha prosperato all’ombra di un potere, comunque debole, che ha permesso più volente che nolente il dilagare di una corruzione, che, in cifre vale di più di due-tre finanziarie messe insieme, ma il dilettantismo che contraddistingue il Movimento 5-Stelle, che, nei sondaggi, ha raggiunto il traguardo di primo partito.

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Israele: ciò che non si conosce

Un affresco chiarificatore al di là delle solite “menate”

C’è chi li dice avari, chi lamentosi. Di certo, sembra che nessuno conosca i fratelli maggiori citati da Giovanni Paolo II. Queste sono le parole d’inizio di un evento tenutosi venerdì 26 gennaio, presso la Basilica degli Angeli di Roma, nel quale un professore di significativa qualità, ONORATO BUCCI, esperto in Diritto Romano, e Diritti particolari di varie popolazioni mediterranee, nonché mediorientali ed iraniane, uomo di fiducia sicura di tutto un mondo culturale del campo, ha illustrato il carattere degli Ebrei e di Israele, facendo sponda da remote età ai giorni più recenti. Una vasta illustrazione di vari gruppi anche in antitesi fra loro, Sadducei, i più aperti alla conoscenza ed i meno adesi alle regole quali la circoncisione e l’obbligo alla religione;i seguaci di Isaia, più vicini al pensiero che sarà accessibile ai futuri cristiani, quindi i Farisei, e dei loro vicini e dirimpettai: Maroniti, Palestinesi, Sumeri, Greci e Romani.

L’uditorio era letteralmente preso dalla favella scorrevole e precisa come un bisturi del Professore, che ha fatto in parte rivedere il giudizio di alcuni su questo popolo che non cessa mai di far parlare di sé né in bene, né in male. Israel, o I-sara-el vuol dire “coloro che combattono Dio”, essi dunque sono in perenne contrasto fra loro, fra se stessi, e gli altri. Sono i padroni nel senso conoscitivo dei due estremi entro i quali si muove la vita, maschio e femmina, bianco e nero, ferocia e gentilezza.

Presi tutti dall’impegno di armonizzarli, gli Ebrei – sostiene il Professore – sono un continuo mistero, chiusi in sé, conservatori assoluti della loro origine e del passato, ed insieme eminenti e dinamici accoglienti del nuovo: in loro non c’è distacco sprezzante verso gli “stranieri” (falascia) ma una più profonda e radicata individualità di nazione.

Più volte perseguitati, a cominciare dai Russi, per passare ai Bulgari, agli Ungheresi ed a dolori più recenti, essi si rendono nemici ed amici : colpiti dalle Leggi Razziali, ma senza deportazione per mano italiana, sono stati i primi a sollevare il capo, dopo la chiusura dell’ultima guerra, anche in grazia della Legge Romanelli. Un mistero, creato dall’irrazionalità senza la piaga dell’Illuminismo, sostiene il Professore, creato forse anche per la confusione avuta a seguito della mescola con i Greci e l’Ellenismo. Hanno come scopo quello di giudaizzare il mondo.

Sarà un bene, sarà un male, una cosa è certa: non si può non ammirarli.

Marilù Giannone