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Aristocrazia dei Valori e Scelte Identitarie

IL TEMPO della RESPONSABILITÁ

UNA SCELTA del PROF. AUGUSTO SINAGRA 

illustrata in una sintesi a cura di  GIOVANNI PIPI

È stata divulgata su Facebook una significativa notizia relativa alla candidatura al Senato della Repubblica del Prof. Avv. Augusto Sinagra nella lista di Casa Pound per il Collegio Tuscolano di Roma nelle prossime elezioni politiche del 04 marzo 2018.  Apprezzato e stimato professionista nell’ambito forense ed in quello universitario, il Prof. Avv. Augusto Sinagra può elencare nel proprio curriculum vitae numerosissime pubblicazioni e significativi riconoscimenti ed incarichi sia in ambito nazionale che internazionale.

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Dettati Costituzionali ed Analisi Geopolitiche

L’ultimo sfregio alla Costituzione,

… a spese del Popolo

____________di TORQUATO  CARDILLI

Nel lontano 1854 l’Inghilterra  e la Francia dichiararono guerra alla Russia in difesa dell’impero ottomano. Il conte di Cavour, primo ministro e ministro degli esteri del Piemonte, giocò un’abilissima partita diplomatica con finalità strategica. Avendo ottenuto le dovute garanzie delle due suddette potenze imperiali e il contributo diretto della Gran Bretagna che oltre al prestito di 1 milione di sterline, si era impegnata a trasportare gratuitamente con le sue navi il corpo di spedizione piemontese fino alla Crimea, convinse Vittorio Emanuele II che la partecipazione all’impresa militare sarebbe stata un’importante carta da far valere a guerra finita per regolare i conti con l’Austria. Fu così che all’inizio del 1855 il Piemonte si affacciò sull’arena internazionale gettando le fondamenta per la futura unità d’Italia.

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Gene Gnocchi e la sua maiala

 Commento ad una povera frase di un “povero saltimbanco”

Si capisce, siamo in un periodo nel quale l’indigenza avanza, ed attori, presentatori, uomini e donne minimi di spettacolo devono come gli altri fare le capriole per ottenere un bocconcino di lavoro. Ma questo non giustifica la perdita di dignità del ridursi a tappetino per tentare di farsi ancora notare, come è avvenuto, recentemente, per un “coso” che ha chiamato Claretta Petacci la troia che gira libera nella Capitale, per i degradi degli ineffabili Cinquestelle. (Inutile dire che sono stati i precedenti. E’ così? Bene. Ma spetta a voi porre rimedio)

A parte il fatto che “comico” in questa contingenza ha ascendenza linguistica come buffone da “comi”, vale a dire di orgia, nemmeno “cena elegante”, si è reso conto, il misero omarino, che (per evitare conseguenze) ha insultato una donna assassinata, che non si era mai interessata di politica ed era, semmai, solo una donna innamorata? Forse il poveretto non sa cosa vuol dire nemmeno innamorarsi e la frase sparata acidamente gli ricade addosso come una pioggia di commiserazione, è l’emblema degli stracci morali nei quali è caduto, come direbbe lo stesso, “il Paese”. Oppure il cosino aveva in mente non l’ascendenza linguistica, ma i suoi ascendenti e collegati, che gli hanno dato l’emblematico cognome, per lo meno a Roma. Decisamente, potrebbe aver voluto adeguarsi alla moda preelettorale, ed allora lo si può chiamare Gender Gnocca. Forse, se si guarda allo specchio, avrebbe senz’altro questa idea.

Insultare un defunto, maschio o femmina (e qui mi meraviglio del silenzio più volte rotto in proposito dalla ex Presidente della Camera) è assolutamente schifoso. Ma non chiederà scusa, perchè è solo un poveraccio che a malapena fa sorridere, che non è altro che “ronzio di un’ape dentro un bugno vuoto”.

Marilù Giannone

Chiude il Mercato Centrale: tutta colpa dei Carciofi!

A Roma, dopo il tormentone Spelacchio (la Raggi tutta contenta ha appena dichiarato che grazie a “lui” c’è stato un incremento del turismo del 10%), i cinghiali ed i maiali che girano per le strade saccheggiando i cassonetti, che da giorni non vengono svuotati, e gli immancabili gabbiani, succede anche questo. La ASL fa chiudere il Mercato Centrale, isola felice nella Stazione Termini, dove tutto è sporco e rotto e l’illegalità è diffusa, per colpa dei carciofi.

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Ricerca sui revival dell’estrema destra nell’inserto del “Corriere”

La rabbia che sale

Nell’inserto del Corriere della Sera del numero 1 di gennaio 2018 il dottor Andrea Rossi, intitolando l’articolo “La Rabbia”, compone un affresco ottimo su alcuni aspetti della politica alla soglia delle prossime elezioni. Dopodiché egli evidenzia con chiarezza gli aspetti esteriori come anche gli slogan che caratterizzano certi focolai di recrudescenza di pensieri e convinzioni che – sembra, se non si tiene conto che ormai sono passati circa ottanta anni dal Fascismo – siano del tutto ripetitivi del famigerato “ventennio”, e mettano paura all’opinione pubblica e soprattutto a diversi onorevoli o deputati.

Si ha insomma un timore tanto profondo quanto immotivato, data la differenza e la vetustà del Fascismo, che il “ventennio” possa tornare.

Spiacente per Vico, che indulgeva sulla certezza, anche se non matematica, dei corsi e ricorsi storici, si sa che qualsiasi idea si possa riproporre non è e non può essere mai eguale a se stessa: c’è quel “quid” pari alla dimensione aurea, incommensurabile e sconosciuta, che inevitabilmente rende molto differente l’idea dal suo primo stadio di affermazione. Inoltre, e qui è il punto, si parla un poco tutti di Fascismo, ma nessuno più sa con sicurezza che cosa sia. Il nostro giornalista inoltre sembra non conoscere che la Patria è la Nazione sono, da secoli, e semplicemente, la casa dei cittadini della Penisola, e che i due termini sono stati usati da molto tempo e da quando il Risorgimento l’ha resa una e con la stessa bandiera. Non sembra che Amatore Sciesa o i Fratelli Bandiera, per finire a Garibaldi, fossero fascisti.

Andrea Rossi espone con ricchezza atti di violenza trascorsi con quelli che si teme possano manifestarsi ancora e soprattutto sostiene che essi sono frutto della “rabbia” data dalla sfiducia nelle istituzioni. Giustissimo: ma illustra i motivi di questa sfiducia? rileva che è da più di trent’anni che l’Italia è appesa ad un filo, che rischia un commissariamento, un fallimento? E delinea i perché e gli errori di queste passate istituzioni che hanno giocoforza portato i cittadini a ritenere validi sistemi di governo diversi dai loro anni bui ? Direi di no. Forse egli lascia questo compito, spontaneo, immediato, incontestabile, all’evidenza dei fatti vista dal lettore e dal cittadino.

Marilù Giannone

Campagna elettorale: chi offre di più al mercato della politica italiana

La campagna elettorale è iniziata e sul palco della politica italiana, sono in molti a farsi sentire proponendo programmi elettorali a dir poco fantascientifici. Sembrano giullari di corte che in vista del prossimo 4 marzo sono disposti a dire qualsiasi cosa per conquistarsi una poltrona. Il noto film di Antonio Albanese, Qualunquemente rende l’idea di quello che sta accadendo in queste ore nel nostro Bel Paese. Non mancano i botta e risposta a distanza tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi che discutono sul lavoro dopo i dati sull’occupazione diffusi dall’Istat.

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