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La manipolazione dell’informazione online

E’ notizia delle ultime ore che nell’ultimo anno i governi di 30 Paesi hanno utilizzato alcune  forme di manipolazione dell’informazione online. A comunicarlo è un rapporto del Think tank Freedom House sulla libertà online. Tra i paesi coinvolti nell’indagine oltre a Russia, Cina, figurano Stati come Turchia, Venezuela, Filippine, Messico e Sudan. Nel 2016 i Paesi interessati erano 23.

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Bruno Vespa: ” Soli al comando”

UOMINI AL COMANDO, senza mezze figure

Il lato del “Faccione” che nessuno, per i propri comodi, vuol riconoscere

L’ultima pubblicazione di Bruno Vespa, il facondo ricercatore della storia corrente della Penisola, è una vera e propria meraviglia, che espone con chiarezza fatti e misfatti di capi e conducatores vari, ma che costerà malpancismo a tanti finti partigiani (perchè quelli veri non sono  tutti di sinistra, essendo più che altro militari) perché  è anche  una chiara via che percorre tutti i lati sociali ed umani del Duce. E’ un insolito libro, controcorrente, veritiero, che raccomanderei, quanto a lettura, al nostro Ministro dell’Istruzione, che confonde saluto romano con l'”heil” nazista (perchè i tedeschi normali salutavano dicendo “ein Liter!”) e che spesso si perde nelle infarinature elementari confidando, anche lei, nel computer per rispondere a qualche domanda. Il libro, dal titolo “Soli al Comando” è un’interessante galleria di personaggi ritratti con la penna immediata e leggera di un conoscitore che vuole la verità senza inutili acidi di parte.  Si consiglia vivamente la sua lettura, per restituire il giusto peso e dare giuste notizie storiche a chiunque, in questo tempo buio e, quanto a preparazione storica, sommamente distorto.

Il quotidiano “Il Giornale” riporta ampi passi dello scritto, con opportuni commenti e stralci presi dai documenti originali che sono stati i passi di questa concreta rivisitazione di una figura storica significativa.  sperando che il poco onorevole Fiano e la presidente Boldrini ne tengano conto e non perseguitino il povero scrittore. Diamo di seguito alcuni stralci del volume:

Marilù Giannone

***

Oggi è difficile comprendere come mai Mussolini godesse di un
consenso così ampio, mentre la libertà di voto era inesistente e
quella di pensiero assai limitata, anche se personalità come Benedetto
Croce poterono vivere indisturbate per l’ intero ventennio. Forti
investimenti pubblici, un’ attenta politica sociale e culturale, e la
trasformazione delle infrastrutture finanziarie del Paese dotarono
il   fascismo di strumenti che gli sarebbero sopravvissuti per decenni
nel   dopoguerra.
L’ autorappresentazione del fascismo, diffusa dai cinegiornali dell’
epoca, offre l’ immagine di ridicoli gerarchi guidati da un ridicolo
Duce con il quale si scambiano sguardi marziali e saluti romani.
Quanti sanno, però, che il fascismo poté contare con pochissime,
coraggiose eccezioni sui migliori intellettuali italiani, gli stessi
che subito dopo il 25 luglio 1943, e comunque nell’ immediato
dopoguerra, passarono quasi tutti sotto le bandiere del Pci, grazie
all’ intelligente amnistia morale di Togliatti?

San Pietroburgo alle soglie del 2018

SAN PIETROBURGO  in attesa di un grande evento mondiale turistico e sportivo 

C’è una Città della Russia che occupa un posto speciale nell’immaginario collettivo. Si tratta di San Pietroburgo. La sua architettura, fatta di viali e piazze su cui si ergono suggestivi palazzi  e si incastonano chiese preziose come gioielli di Fabergé,  è così fantastica da sembrare parte di una fiaba di Alekandr Puskin.

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Per amare la nostra Italia bisogna prendere atto della storia

                                                               Senza odio, rivendicazioni, d’accordo, ma dobbiamo sapere, e soprattutto istituire il reato di apologia del comunismo.

Fondazione di Storia

La tragedia dimenticata

GLI ITALIANI DI CRIMEA

Mostra fotografica: lunedì 13 – sabato 25 novembre

Inaugurazione lunedì 13 novembre alle ore 17.30 alla presenza del curatore, Stefano Mensurati, giornalista Rai e della ricercatrice Heloisa Rojas Gomez. Verrà presentata una ricerca su 18 vicentini e 49 veneti detenuti nei Gulag. Saranno proiettati, per la prima volta in Italia, alcuni filmati d’epoca inediti che mostrano i soldati italiani nei campi di prigionia sovietici.

Fa tappa a Vicenza la mostra fotografica itinerante “Italiani di Crimea” che tanto ha fatto finora parlare di sé. Ad ospitarla è la Fondazione di storia guidata da Paolo Scaroni, che fino al 25 novembre nel salone di Palazzo Giustiniani, in contrà S. Francesco, 41, darà spazio a fotografie e documenti testimonianza di questa misconosciuta tragedia.

L’inaugurazione, alla quale parteciperà il curatore Stefano Mensurati, giornalista della Rai, oltre alla ricercatrice Heloisa Rojas Gomez, avrà luogo lunedì 13 novembre alle 17.30, alla presenza del vice presidente della Fondazione di Storia, Luigi Menegatti.

La rassegna, che gode del patrocinio del Comune e dell’Associazione Cerkio, racconta degli italiani di Crimea emigrati nell’Ottocento soprattutto dalla Puglia, che a partire dagli Anni Venti del ‘900, furono perseguitati dal regime comunista, prima con il sequestro delle proprietà e poi con le purghe staliniane, con decine di loro ingiustamente accusati di attività controrivoluzionaria, processati e fucilati. Il 29 gennaio del 1942 avvenne il rastrellamento di tutte le famiglie di origine italiana e il loro trasferimento nei Gulag del Kazakhstan, dove i circa 1500 deportati furono decimati dal freddo, dalla fame, dalle malattie e dai lavori forzati.

Nel 2015 il presidente russo Putin ha riconosciuto agli italiani di Crimea lo status di minoranza perseguitata e deportata, un traguardo importantissimo, sia per ristabilire la verità storica su queste deportazioni ignorate dai libri di storia, sia per avere accesso a un indennizzo.

Lunedì vi sarà così l’occasione per presentare anche il risultato di una serie di clamorose ricerche che, per quanto riguarda Vicenza e provincia, hanno portato alla conta di 18 prigionieri di guerra (67 per l’intera regione Veneto). Sono stati invitati i sindaci dei paesi di origine (Asiago, Valdagno, Magrè, Monte di Malo, S.Vito di Leguzzano, Caltrano, Albettone, Crespadoro, Montecchio Precalcino, Solagna, Valstagna, Gambugliano e Vicenza) e i familiari di alcuni dei soldati ai quali verrà consegnata la scheda di prigionia del loro congiunto fotografata nell’archivio del più grande Gulag di tutta l’ex Unione Sovietica, quello di Karaganda, ora in territorio kazako. Una missione di tre ricercatori, infatti, con grande sorpresa accanto a decine di nominativi di italiani di Crimea, ha trovato traccia del passaggio di circa 900 militari italiani dell’Armir, creduti morti, ma in realtà catturati dall’Armata Rossa e, in spregio a tutte le convenzioni internazionali, mandati ai lavori forzati nelle miniere, nelle cave di pietra e in agricoltura.

Segue….

 Saranno inoltre proiettati per la prima volta in Italia, alcuni filmati d’epoca inediti che mostrano i soldati italiani nei campi di prigionia sovietici, materiale ora desecretato e rinvenuto ad agosto nella cineteca dell’Archivio storico-militare di Mosca.

“Il potenziale di questa ricerca è enorme, – ha dichiarato il curatore, Mensurati – considerato che finora è stata esaminata solo una piccola parte delle schede conservate nei Gulag: da un primo confronto coi diversi archivi sparsi in tutto il territorio dell’ex Unione Sovietica appare chiaro che almeno 20 mila dei circa 90 mila dispersi della Campagna di Russia non erano morti ma furono catturati e mandati ai lavori forzati. Molti di loro sono stati liberati e hanno potuto fare ritorno in Italia, ma molti altri sono morti nei Gulag e un’indagine capillare potrebbe sicuramente chiarire il loro destino e dare una risposta a tante famiglie che dopo anni di silenzio da parte delle istituzioni italiane hanno ormai perso ogni speranza”.

Negli Anni Cinquanta il mesto ritorno in Crimea di un’ottantina di sopravvissuti, che dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica hanno costituito l’associazione Cerkio, che sostiene questa iniziativa e alla quale vanno tutti i proventi di questa mostra itinerante.

 

“Ammazzare la noia con foto hot ha delle conseguenze”

Giuseppe Lavenia:  “Noi adulti dobbiamo insegnare il senso del limite dando il buon esempio”

COMUNICATO STAMPA  a cura di  Fabrizia Nardecchia *

Senigallia (An), 9 novembre 2017 – Il fenomeno non è sconosciuto, ma quello delle 60 minorenni, tutte studentesse dei licei di Modena e Reggio Emilia, è di certo inedito nelle proporzioni. Le ragazze, per sconfiggere la noia, hanno messo in piedi un “gioco” hot, postando foto e video che le ritraggono in pose provocanti, con l’aggiunta di qualche invito vocale a passare ai fatti. Il “gioco”, però, a un certo punto è sfuggito di mano, e le immagini che dovevano restare di dominio di alcuni, sono diventate di tutti. Con tanto di nomi e cognomi pubblici che circolano ancora in rete. Alcuni dei genitori sono venuti a sapere delle azioni delle figlie. Perché internet, si sa, non conosce confini e non ha limiti.

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Elezioni Siciliane: l’ inutilità del voto al M-5_Stelle e la rovina del P.D.

BREVE ANALISI Post -VOTO

________________  a cura di FRANCO D’EMILIO 

In fondo, i risultati delle recenti elezioni siciliane non hanno sorpreso nessuno, tutto era già scontato: il successo del centro destra, il tonfo del PD, l’illusoria posizione da primo partito del Movimento 5 Stelle. Già, proprio così, il M5S è stata la formazione politica più votata dai siciliani, ma tale risultato è destinato ad un palese insuccesso politico senza sbocchi e sviluppi futuri: fuori dal governo della regione siciliana i pentastellati saranno costretti ad un’esasperata opposizione, come sempre umorale, confusa e contradditoria, pari a quella sinora espressa dai banchi del Parlamento.

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