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W I Colonnelli !!!

Volevamo I COLONNELLI… ci ritroviamo UN GENERALE!

di CLAUDIO TEDESCHI*

Il Paese va a rotoli, non nascono più bambini… non sapendo gestire l’invasione programmata, pagano gli italiani per mettersi i negri in casa (“Timeo Danaos et dona ferentes”)La burocrazia incapace di gestire la macchina dello Stato, si autoalimenta aumentando le tasse (i politici sono il braccio fiscale della burocrazia), diminuendo i servizi. L’Italia ha smesso di crescere negli anni ‘70 del secolo scorso, quando la politica di centrosinistra ha iniziato a portare l’Italia verso il baratro economico.

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ISIS: l’apogeo del Terrore

Il Terrorismo delle Caverne

di Stelio W. Venceslai

La strage nel Sinai ripropone con violenza il problema del terrorismo internazionale. Conquistate Raqqa e Mosul, sembrerebbe che lo spettro dell’ISIS si sia dileguato, ma le sconfitte forze armate del sedicente Califfato islamico combattono ancora, tra la Siria e l’Iraq. La guerra non è finita. Soprattutto i foreign fighters sanno di non avere speranza. Non torneranno in Occidente se non in catene e la loro sorte fisica, francamente, è molto incerta. Hanno distrutto, ucciso, violentato, sgozzato e bruciato la gente. Non meritano nessuna pietà.

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La Spiritualità del Natale

                        Natale in Ungheria, senza materialismi  

 

COMUNICATO STAMPA

Natale ungherese con il gruppo folk KÁKICS

a Roma e a Napoli

 

1 dicembre ore 20.30 – Accademia d’Ungheria in Roma

                                                         2 dicembre ore 15.30- 17.30 – Spaccanapoli (Napoli)

 

 

Venerdì 1 dicembre, alle ore 20.30 presso l’Accademia d’Ungheria in Roma (Palazzo Falconieri – Via Giulia, 1) si terrà l’evento Natale ungherese – Concerto del gruppo folk ungherese KÁKICS.

 

Il giorno successivo, sabato 2 dicembre, tra le 15.30-17.30 nella città dei Presepi, gli interessati potranno assistere ad un flash mob del noto gruppo folk ungherese che percorrendo la via principale del capoluogo partenopeo (Spaccanapoli), li guiderà in un viaggio alla scoperta delle tradizioni natalizie ungheresi. L’Ungheria analogamente a Napoli è nota per la tradizione del presepe, anche vivente, questo ultimo chiamato ”Betlehemes játék”.

 

Il gruppo folk Kákics nasce nel 1997 a Székesfehérvár. Il loro repertorio comprende canti popolari tradizionali accompagnati dagli strumenti tipici, al giorno d’oggi piuttosti difficilmente reperibili dell’area di provenienza degli stessi canti (Transdanubio, la parte meridionale della Pianura ungherese, Moldavia, Transilvania). Il gruppo oltre che in Ungheria si esibisce regolarmente anche all’estero (Ecuador, Perú, Italia, India, Austria, Germania, Slovacchia, Norvegia e Svezia).

Musicisti: Evelin Varga (cetera, canto), Árpád Horváth (violino, canto), János Soós (contrabbasso, canto), Tibor Lendvai (flauto, zampogna, gironda, canto), Ákos Tárnok (viola, koboz, flauto, canto, danza), Ákos Tárnok J. (danza, canto). Collaboratori tecnici: Kamilla Tárnok, Ágnes Kovács

 

 

#NoiSiamoMelegatti: un pandoro per combattere la crisi

Questa è la soluzione di Melegatti per combattere la crisi: il pandoro, la cui produzione è ripartita nello stabilimento di San Giovanni Lupatoto  a Verona. «Questa mattina sono stato in produzione, e ho visto persone commosse» afferma Luca Quagini, direttore dello stabilimento Melegatti «Forme perfette, qualità altissima, e non era scontato – spiega – Qualche giorno di ritardo per la manutenzione ci ha dato il tempo di affinare la lavorazione». Nel fine settimana potrebbe riaprire anche lo spaccio aziendale per la vendita ai consumatori diretti. La vera sfida, però, è la distribuzione nella Gdo: «Abbiamo mandato la comunicazione ai vari centri di acquisto e alle diverse insegne; non tutte credevano che ce l’avremmo fatta, e chiaramente a questo punto molte avranno già riempito gli scaffali con altri prodotti. Speriamo trovino un posticino, siamo sicuri che le vendite li ripagheranno».  

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Almaviva: continua la diatriba tra Lavoratori e Azienda

Continua lo stato di “crisi” per i lavoratori  dell’azienda Almaviva di Roma. Pochi giorni fa si è diffusa la notizia del reintegro di 153 lavoratori del call center che potranno ricominciare a lavorare il 24 novembre a Misterbianco un comune della città di CataniaI 153 licenziati quindi non lavoreranno più nella sede romana. La motivazione di tale scelta ha comunicato l’azienda Almaviva è proprio il fatto che la sede della stessa azienda non esiste più.

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