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L’ Italia non c’è più!

 Qualcuno, ancora oggi, parla di SALVARE L’lTALIA :

 ….. ma cosa significa se l’Italia non c’è più ?

Non c’è più politicamente perché non esiste una proposta politica concreta e coerente, con una base culturale di cui sia espressione, da parte di nessuno; si rimane vittime del liberismo e delle leggi di mercato non capendo che l’uomo non è solo bisogni materiali ma è soprattutto ricerca di soddisfazioni di altro genere, che solo una politica di progetto può dare. Chi è al servizio dei poteri forti esteri, come il centro sinistra, il centrodestra ed i grillini, fa proposte che cercano di rispondere alle più immediate problematiche economiche e materiali rimanendo nello squallido alveo liberista, senza che i più sappiano cosa significhi.

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Dove nasce e si nutre il terrorismo

IL TERRORISMO TRA EDUCAZIONE E INCLINAZIONE

Aspetti sociologici.

Se parlo di acido desossiribonucleico, potrò essere compreso all’istante solo da specialisti, mentre se dico DNA la maggioranza delle persone capisce che mi riferisco al patrimonio genetico di ciascuno. Così se parlo di educazione senza aggettivi, viene subito in mente quella di tipo comportamentale, tanto è vero che con il termine educato si indica qualcuno che segue una condotta sociale codificata nel galateo, mentre con quello di maleducato chi viola le regole con un comportamento ritenuto riprovevole dalla società.

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Una intervista sullo Ius Soli

Contro i “Modaioli del Buonismo”

 l’esempio di una bella giovane islamica 

In tempi di boldrinismo dilagante sembrerà impossibile, ma in Italia esistono anche figli di immigrati critici con Ius Soli e accoglienza senza limiti. Ne è un esempio Kawtar Barghout, 26enne figlia di marocchini, di religione islamica, in Italia da quando aveva 2 anni e diventata cittadina a tutti gli effetti senza quelle che con la legge nei piani del governo Gentiloni lei stessa definisce “scorciatoie”. Intervistata da il Giornale, Kawtar è spietata (anche sulla sua pagina Facebook) nel condannare il terrorismo di matrice islamica. Non solo: la sua battaglia è indirizzata anche contro le “scemenze progressiste” di chi vuole regalare letteralmente la cittadinanza ai figli di stranieri.

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Islam e Cristianesimo – 2^ parte

“Islam e Cristianesimo”: un dialogo possibile ?

_________________a cura di  SARA CORDELLA *

In questa fase storica si sta tentando ogni sforzo a livello clericale  per inserire il  cattolicesimo, l’islam, e  altre religioni in un unico disegno. Gesti eclatanti, come il bacio del Corano da parte di papa Giovanni Paolo II, si prestano a molteplici chiavi di lettura. Sono atti coraggiosi di disponibilità, unilaterale, al dialogo o indici di sottomissione a una religione più solida e più temibile di quella cattolica?

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Islam e Cristianesimo – 1^ parte

SULL’ISLAM: UNA PRECISAZIONE DOVEROSA

una analisi di Leandro ABEILLE*

Uno degli insulti peggiori che si possano portare ad una religione o ad una ideologia è ridurle ad uso e consumo dei propri bisogni politici. E’ irriguardoso, irrispettoso e profondamente scorretto. In questi giorni post attentato terroristico è tutto un fiorire di distinguo tra Islam e terrorismo, sia da parte dei musulmani sia, soprattutto, da parte delle aree più progressiste della politica. Si sta riducendo l’Islam ad una sorta di pacifismo militante, da cuoricini sugli occhi, più simile ad una filosofia new age che ai dettami dati da Allah a Maometto.

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La morte della democrazia

SENZA REGOLE, LA DEMOCRAZIA MUORE

L’IMPORTANZA  DI RILEGGERE LA POLITEIA  di  PLATONE  

 

Non c’è studente italiano che non abbia fatto i conti con la viltà del comportamento di Don Abbondio, così abilmente descritta da Manzoni. Un curato di campagna, attaccato alle proprie abitudine ed a quel tipo di comoda neutralità tra il bene e il male riassunta nella frase “il coraggio uno non se lo può dare” che in fondo è la perifrasi di un celebre aforisma di Platone secondo cui non si può dare o insegnare ad altri ciò che non si possiede, né si conosce.

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