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Escamotage

La scoperta, (o meglio la riscoperta), dello stabilimento Playa Punta Canna, del quale tutti i giornali parlano più o meno ferocemente, poiché in barba alla legge contro l’apologia di Fascismo semina di frasi del Ventennio una lunga spiaggia a Chioggia, ha fatto sorgere un dubbio a moltissime persone . Esse si sono infatti chieste come mai uno stabilimento balneare così grande ed organizzato potesse sorgere, completo di zone di ristoro, di gioco, di ogni comfort, praticamente dal nulla, in tempi brevissimi. E’ possibile, questo? Qualcuna di  queste persone ha deciso di compiere qualche giro informativo al Comune, (dove si sarebbe trovato che un rappresentante PD avrebbe partecipato alla costituzione dello stabilimento ) fra la gente, in altri vari Istituti, per scoprire che il complesso infame ed infamante perchè provvisto di manifesti con il “Faccione” ed altri cartelli con raccomandazione all’ordine, al rispetto, alla pulizia o dove si accennava a qualche detto dei tempi del “regime”, era beatamente funzionante da più di tre anni, sotto infiniti occhi e senza nessuna obiezione. I concittadini del gestore hanno pure ammesso che lo stabilimento era ottimo, e che era noto che tutto l’apparato corrispondeva ad un desiderio di originalità, o voglia di scherzo, del proprietario.

Di certo il Sig. Scarpa non ha voluto che una struttura magnificamente costituita fosse ridotta a discarica come capita ad altre, questo è il motivo addotto e credibile. Si ammetta che nessuno più crede nell’ordine, nella disciplina, nella rispettosa tranquillità: fa parte dell’imbarbarimento di estrazione Far West, e l’uomo ha ragione.

Al di là delle discussioni se un simile sciorinio di norme da collegio o educandato fosse lecito, con la tacita risposta morbida o positiva, il fatto eclatante è che Ministri, Minestre, altri faccioni del tipo di Fiano e compagnia di compagni ultrà si sono svegliati adesso in lacrime e rabbie indignate. Il buon Fiano ha richiesto “ore rotundo” (lo scriveva spesso Cicerone) un inasprimento della legge, portandosi così bravamente al primo piano sul balcone delle future scelte elettorali, magari come Premier.

Non prendiamoci in giro. Nostalgie, lamenti, proteste, scandalo non sono che un escamotage per dirottare l’interesse verso altri temi, affinché la gente venga distolta dalle dolorose questioni dell’assenza di lavoro o non-lavoro dei giovani, quella della sicurezza zero, e soprattutto che non affiori alla coscienza un tradimento nostrano, quello della Sanità gratis ai rifugiati ormai cosa annosa, ma mai detta, e per di più la spaventosa notizia avuta da esperti che per motivi commerciali hanno rapporti con gli Stati africani, quella che annuncia che entro cinque anni la popolazione di quel Continente sarà più che raddoppiata, con tutti i guai del caso. Invece di perdere tempo e organizzarsi per sgomitare Renzi o chi per lui, a cominciare da magistrati del decrepito pensiero stalinista, si vada immediatamente ad organizzare e, se possibile, acculturare gli africani a casa loro. Chissà? Domani l’Africa potrebbe dare la pista a tutti. Bisognerebbe poi creare un monumento al Buonsenso: gli estremismi sono odiosi; bene, perchè allora, visti i delitti, gli incitamenti a pene capitali ai prigionieri italiani, le foibe, i gulag, ecc, ecc., non si includa nella legge sull’apologia anche il comunismo?

Marilù Giannone

Bocciare l’incompetenza

Troppe Lauree senza Valore

Fra le tante manchevolezze della scuola italiana, dobbiamo registrare prima fra tutte la carenza di sicurezza, edifici vecchi, raramente controllati e nuovi talvolta malcostruiti e con le note conseguenze quando i frequenti sisma scuotono buona parte delle nostre regioni. Le decisioni governative per l’allargamento del numero dei contratti degli insegnanti con l’immissione a ruolo di oltre quindicimila docenti supplenti, disinnesca quell’altro pericolo che ogni anno si presenta regolarmente in settembre con l’apertura della scuola: il rischio delle cattedre deserte. 

Rimane, comunque, sorprendente come delle qualità di docenti e discenti non venga fatto cenno. Ci si preoccupa, più che altro, di seguire, anche nelle scuole secondarie, quei criteri di valutazione sempre ispirati al concetto di inclusione, tutto sommato accettabile nelle scuole dell’obbligo, ma non certo nei licei e negli istituti tecnici.

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Amarcord

Entusiasti all’idea di fermare i “baroni di cattedra” gli italiani del dopoguerra hanno ingoiato nello zucchero dell’immagine una pillola amara: il marxismo-leninismo. Non bisogna demonizzarli: erano ancor freschi i tragici fatti del nazismo e del fascismo, conosciuti tramite i ricordi dei genitori, ma bisogna dire, conosciuti parzialmente, perché il ventennio mussoliniano, se si tralasciano le leggi razziali e la debolezza verso Hitler, non è stato solamente negativo. Dalla contestazione scolastica è iniziato un processo di penetrazione, attuato anche su altre istituzioni ma con meno successo, di quella mentalità rovesciata che ha condotto la società italiana a scegliere male i suoi rappresentanti politici e malissimo i suoi amministratori. Trenta e più anni di malgoverno, del quale si ricordano più i nefasti che i rari fasti.

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Niger: nuovo confine per l’Italia e l’umanità

Nell’Africa Subsahariana si gioca il futuro sociale e di sicurezza del nostro Paese: dopo un lungo periodo di scarso interesse per un territorio, il Niger, grande quattro volte l’Italia, l’insediamento a Niamey dell’Ambasciatore Marco Prencipe ha determinato l’attesa e necessaria svolta nei rapporti fra lo Stato africano e Roma. L’apertura della nuova Cancelleria nella capitale del Niger è non solo il coronamento delle tradizionali relazioni di amicizia e cooperazione, ma segna l’improcrastinabile esigenza di un più stretto e proficuo rafforzamento dei rapporti bilaterali: il Niger, che figura fra gli ultimi stati del mondo per PIL pro capite, è una delle vie obbligate per raggiungere la Libia, e, verso Nord, arrivare al mare e quindi, all’Italia.

E’ proprio lì, nel Niger, che Roma si giocherà una carta importante per la gestione dei flussi migratori, garantendo oltre ad una non effimera stabilità della regione, quella sicurezza, molte volte invocata, capace di dissuadere gli interessi fondati sull’illecita tratta degli esseri umani.

L’ambasciatore Prencipe, insediatosi da pochi mesi, ha già dato impulso a tutte quelle iniziative tese a migliorare, oltre al contrasto del terrorismo, la sicurezza in campo alimentare, promuovendo ogni possibile azione per superare l’attuale malnutrizione infantile.

Una grande occasione, dunque, per l’Italia e per il Niger, sostenendo insieme una lotta alla desertificazione e per il generale miglioramento delle condizioni di vita delle locali comunità. Un lavoro che dovrà essere costante per salvare una grande regione africana dalla demolizione quotidianamente operata da quelle formazioni terroristiche che infestano tanta parte dell’area del lago Ciad.

Alessandro P. Benini  

ambmarcoprencipe

Le “M” forti dell’Europa… Macron, Merkel, Minniti

La pantomima dei …. MUSCOLI FINTI

Oltre una settimana fa è andato in onda nel telegiornale della sera uno spezzone di intervento del Ministro dell’Interno Minniti, elogiato nella presentazione per aver osato decidere una cosa mai fatta prima, e cioè aver ordinato l’inversione di rotta del volo che lo portava a Washington, per tornare in Italia allarmato dall’aggravamento della crisi delle ondate di immigrati (quasi 11.000 in un solo giorno).

Chi abbia avuto l’occasione di vedere quei 30 secondi di trasmissione in cui Minniti, faceva la voce grossa, avrà creduto di trovarsi finalmente di fronte ad un ministro molto più competente rispetto alla nullità di Alfano, che si faceva rapire sotto il naso la Shalabayeva, un ministro tosto che sa farsi rispettare, che intende salvare l’onore del paese, garantire la pace sociale e disinnescare qualsiasi rigurgito razziale.

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