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l’avvento del “Gender”

 “L’Europa impone la teoria gender” …che non esiste.
700 mila firme contro !

  ________un intervento di Maurizio Blondet  del   

Alle scuole elementari insegnano ai bambini la teoria del gender? Guai a chi lo dice! “La teoria del gender non esiste”, e la buona scuola italiana non la insegna, come insinuano  certi genitori. “Chi parla di teoria del gender in relazione al progetto educativo sulla scuola del governo Renzi compie una truffa culturale, ci tuteleremo con gli strumenti adeguati», disse la ministra (della pubblica istruzione) Giannini, minacciando querele.   L’idea che a scuola si insegnino ai bambini che non esistono i sessi ma i “gender”è una allucinazione nata dalle menti malate di genitori “omofobi”, o ancor peggio, cattolici.

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Una Dissertazione sull’Islam

Islamofobia? No, solo “asimmetria morale”

di Leandro ABEILLE*

Dio e CesareNonostante gli attentati terroristici che si susseguono a ritmi incalzanti, c’è sempre qualcuno che vuole fare il distinguo tra Islam e terrorismo. L’unica differenza che c’è tra l’Islam e terrorismo è che il primo è una religione ed un credo politico (non c’è separazione infatti tra Dio e Cesare nell’Islam ma c’è Dio che impone a Cesare la sua politica), il secondo è una tattica di lotta politica.

Il problema dell’Occidente In Occidente siamo così supini alla mentalità del “politically correct” che ci sforziamo, in tutti i modi, di far sembrare l’Islam per quello che non è, che non è mai stato e mai sarà. Al contrario del cristianesimo praticato in Italia, l’Islam è una religione che è davvero seguita dai suoi fedeli. Non esistono, nell’Islam, “credenti non praticanti”, esistono dei credenti e questi praticano la religione insegnata loro da Maometto: l’ultimo ed il sigillo dei profeti.

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Dopo 20 anni …. “I conti con Craxi”

DIALOGANDO  CON  CRAXI

Questo commento di Alessandro Benini fa seguito al simposio svoltosi presso l’Istituto Luigi Sturzo in Roma, per la presentazione del libro di Paola Sacchi innanzi ad un qualificato auditorium Giovedì 23 Marzo, ove Daniele Capezzone, Fabrizio Cicchitto, Fabrizio Rondolini e Stefania Craxi hanno svolto le loro interessanti relazioni – brillantemente coordinate da Paola Severini Melograni. (vds. precedente nota “Craxi …. circa un ventennio dopo” pubblicata sul nostro web  domenica 19 marzo)

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Nell’ introduzione al suo libro “I CONTI CON CRAXI”, Paola Sacchi scrive:”….. lo stesso sentimento di doloroso imbarazzo come italiana lo riprovo scrivendo di lui e di quei giorni. Perché non si uccidono così gli statisti….”

conti-con-craxi E’ l’imbarazzo di coloro, tra gli italiani, che oltre le accuse, le calunnie e le condanne piovute sulla testa del leader socialista,  hanno chiara la  vera figura di Bettino Craxi: un Uomo, anzitutto, che, confinato nell’ esilio tunisino della “collina degli sciacalli e  dei serpenti”, non ha mai  tralasciato di illustrare, sempre e comunque, il suo pensiero su quanto era accaduto e su quanto l’Italia,  giorno dopo giorno, rischiasse l’orlo del  baratro.

 “Il mio esilio non è né dorato, né argentato, vivo in uno stato di stress….. organizzo le mie giornate lavorando,  giacché sono  capace solo e soltanto di lavorare”: così si esprimeva Craxi in una delle sue ultime interviste,  quando già il  suo fisico fortemente provato,  stava cedendo alla malattia e la classe politica dominante a consolidare l’ibrida alleanza tra ex  comunisti ed ex democristiani di sinistra, negava  ogni possibilità, ogni salvacondotto per il rientro in Patria di un ex Premier che  – e la storia infine lo dimostrerà – aveva operato nell’arco di  quarantenni per la libertà, la dignità ed il progresso del nostro Paese.

Eppure, nel dolore dell’esilio, la lucidità politica di Craxi non venne mai meno; con apprensione Monsieur le President, così come  lo chiamavano in terra d’Africa, paventava una posizione di coda dell’Italia, in mano a burocrati obbedienti a quei poteri forti che,  inevitabilmente, avrebbero spinto il nostro Paese in una marginale posizione.

 Una damnatio memoriae maleficamente orchestrata, che il tempo cancellerà rendendo giustizia ad uno dei nostri, molto pochi,  statisti.

  Alessandro P. Benini

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Napoli in “ControCorrente”

Sabato 1 Aprile 2017,  presso Villa Domi ai Colli Aminei di Napoli (Salita Scudillo, 19/A), si svolgerà la presentazione della

 Associazione Culturale “Controcorrente”

Il progetto culturale nasce con il preciso scopo di rivalutare ed affermare la forza del Sud e dell’unicità delle sue risorse economiche ed agroalimentari, come reazione all’Utilitarismo, allo Sradicamento dalla Terra, alle Falsificazioni Storiche, al Pensiero Unico, alla Dittatura delle Banche e dell’Alta Finanza.

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Una strana coppia

L’inserto “Sette” del Corriere della Sera del 17 marzo ha sorpreso i lettori presentando con simpatia l’incontro sorprendente di due belle personalità nel campo delle arti: il critico e professore VITTORIO SGARBI ed il guerriero e ministro DARIO FRANCESCHINI.

L’articolo, volto a spiegare le intenzioni ed a commentare le imprese dei suddetti, è scritto dallo stesso Vittorio Sgarbi che non fa mistero del suo carattere focoso e nel contempo dispiega, come un grande affresco, le azioni e le decisioni sue e del Ministro nei riguardi dell’immenso patrimonio artistico d’Italia. Ferraresi entrambi e su posizioni politiche talvolta diverse, i due uomini di cultura si sono trovati d’accordo per fare della Penisola un vero e proprio scrigno di preziosi da amministrare. Franceschini, da quando ha le redini del Ministero, si è prodigato per racchiudere in un solo grande abbraccio istituzionale i dipartimenti artistici, turistici e culturali sparpagliati e spesso dimenticati, per farli progredire insieme e suscitare nei nostri concittadini e nei visitatori stranieri l’interesse non solo per le grandi opere italiane, ma anche per i capolavori esistenti in ogni piccolo paese del territorio nazionale. Sgarbi si è trovato in sintonia con il Ministro, dopo una prudente osservazione iniziale, desiderando anch’egli fare in modo che l’Italia non sia, come fino a pochi anni fa, soltanto la meta delle vacanze estive.

Vittorio Sgarbi è il miglior critico d’arte attuale che, interpretando un’opera, riesce ad  evidenziare l’anima dell’artista che l’ha realizzata, perché questa ed il suo messaggio  raggiungano lo spirito dell’osservatore. Non è cosa facile, si potrebbe cadere nelle solite regole di  scuola, ripetere le caratteristiche di autori e fatti artistici come in un clichè, annoiando chi  ascolta, ed invece egli domina un lavoro artistico con intelligenza e passione , conquistando  rapidamente chi lo legge o lo segue.

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Dario Franceschini è il Ministro che non non urla, non fa la primadonna, non promette  arzigogolate ed improbabili mete per strappare un voto in più, Franceschini si tira su le maniche, segue un insieme vincente di regole economiche per conquistare quanto più persone può, per far sì che l’arte e la cultura le raffinino, le coinvolgano, le inducano a pensare, ad ammirare, a ritornare a loro, qualunque sia la loro cultura ed il reddito. Senza chiasso, nonostante gli attacchi politici, sorride e s’impegna di cuore e di polso. I risultati si vedono, la frequenza dei visitatori è in crescita continua, e talvolta si parla di questo o quel capolavoro e non solo di piatti programmi TV anche in autobus, per strada, al bar. Le file agli ingressi dei poli culturali sono importanti e gli operatori, siano essi antiquari o scultori, custodi di scavi o gran maestri, si sentono parte attiva ed importante.

Questo è ciò che mette in rilievo l’articolo in “Sette” e questo trova in ogni dove la gente, che, grazie alle invidiate, indiscusse e così valorizzate bellezze, può facilmente con l’arma della cultura vincere strane politiche, violenze, spregi da parte di potenze economiche e quella terribile sfiducia interpersonale che rende debole ogni Paese.

Marilù Giannone

Il 25 Marzo … per un’altra Europa

 Vogliamo un Europa di Nazioni Libere e Sovrane

 GIORGIA MELONI chiama così a raccolta il popolo delle “destre” – e non solo –  presso L’ Angelicum  a Roma in via Quattro Fontane sabato 25 marzo  (h.10,30) per proporre  “una diversa idea di Europa”. La scelta della data non è casuale, in quanto nel 25 marzo ricorre l’anniversario della firma dei trattati di Roma, la carta istitutiva della comunità economica europea.” In questo giorno – ha commentato la leader di Fratelli d’Italia dai microfoni di Rainews –  non vogliamo solo protestare contro un’Unione che è la negazione dei valori dell’Europa unita, ma raccontare il nostro modello”. La manifestazione, denominata “Italia sovrana in Europa” – Manifesto per una confederazione di Nazioni Libere e Sovrane, costituirà un’occasione per disegnare un’ “Europa Alternativa”.

Con Giorgia Meloni, parteciperanno al Convegno Giulio Tremonti, Vittorio Sgarbi, Gian Micalessin, Diego Fusaro e Luciano Barra Caracciolo, i cui interventi – data la personalità dei Relatori – potranno essere senz’altro assimilabili ad un florilegio di tante piccole lectio magistralis.

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