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“La neve è arrivata”

Niente da fare Charlie Hebdo proprio non ce la fa. Per la seconda volta ricade nella satira fuori luogo, di cattivo gusto e crudele, proponendo una comicità che non fa né ridere e né piangere ma ti lascia solo l’amaro in bocca.

La prima volta risale a pochi mesi fa, a quel 24 agosto maledetto, quando l’Italia si è letteralmente svegliata in due pezzi. Colpita nel suo cuore, al centro, tre regioni principalmente coinvolte ma tutta la nazione scossa. Ci hanno paragonati ad un piatto di pasta, precisamente a delle lasagne. Forse perché collegano Amatrice ai famosi bucatini. L’ambasciata si è subito scusata affermando che quello non è il pensiero della Francia e dei francesi.

Adesso invece abbiamo la neve, troppa neve, che associata all’oramai costante tremore della nostra terra ha provocato una valanga. E loro che fanno? Beh ci informano tramite la Signora Morte in tenuta da sci  che “la neve è arrivata, ma che non ce ne sarà per tutti”.

Noi non ci siamo mai permessi di fare ironia su ciò che è avvenuto in Francia, sulle stragi del Bataclan, di Nizza, di Rouen e dello stesso Charlie Hebdo.  Noi siamo stati e saremo tutti Charlie Hebdo ma prima di tutto, per noi stessi “noi siamo tutti lasagne” e fieri esserlo.

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Oggi e milioni di anni fa

I recenti e ripetuti terremoti del Centro Italia ha spinto studiosi e una grande parte della popolazione, impaurita dai suoi tragici esiti, ad approfondire le relative conoscenze su queste sconvolgenti manifestazione della Terra. Lo scopo, pur se privo di una probabile risposta positiva, sarebbe quello di realizzare una potenziale prevenzione  o, nel peggiore dei casi, preservare da catastrofi abitazioni, edifici di valore e paesaggi da tali calamità.

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home restaurant VS ristorante domestico. L’Accademia della Crusca si “ribella”

Gruppo Incipit  presso l’Accademia della Crusca

 C o m u n i c a t o    S t a m p a   n. 8

La cucina italiana a corto di ingredienti linguistici? 

 

Firenze, Accademia della Crusca, 20 gennaio 2017

Il Gruppo “Incipit”, costituito da Michele Cortelazzo, Paolo D’Achille, Valeria Della Valle, Jean-Luc Egger, Claudio Giovanardi, Claudio Marazzini, Alessio Petralli, Luca Serianni, Annamaria Testa, diffonde il suo ottavo comunicato. Ricordiamo che Incipit si occupa di esaminare e valutare neologismi e forestierismi ‘incipienti’, scelti tra quelli impiegati nel campo della vita civile e sociale, nella fase in cui si affacciano alla lingua italiana, al fine di proporre eventuali sostituenti italiani.

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A Roma, al Teatro Anfitrione …. con Sergio Ammirata e Patrizia Parisi

UN PALCOSCENICO CONTRO LA TRISTEZZA

Entrare all’Anfitrione, piccolo e non tanto “Teatro Romano” del romanissimo quartiere S.Saba, è come aprire, visto il tema, il sipario sul mondo delle scene di un tempo passato.
Il tempo del palcoscenico calcato da attori di grande valenza, fatta da lunga gavetta, quotidiana fatica interpretativa e dialogo: un dialogo che si svolgeva fra l’attore, illuminato dal disco di luce del riflettore, e il pubblico, assorto e divertito, silenzioso e commosso, allegro e plaudente.

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…. buon lavoro, Presidente !

La domanda sorge spontanea: adesso che un italiano presiede il vertice di una delle tre istituzioni europee, finirà la soggezione alle “eurotruppen” e inizierà quel processo di rinnovamento necessario a ribaltare il sistema UE per renderlo rispettoso delle nostre identità e funzionale anche alla nostra economia? E’ senza dubbio vero che il neo eletto Presidente del parlamento europeo Antonio Tajani  è stato sostenuto dagli ultra europeisti dell’Alde e dagli allineatissimi popolari tedeschi di Webber, ma adesso la partita è tutta nelle sue mani.

In fondo anche l’indimenticabile Presidente Cossiga era arrivato al Quirinale spacciandosi per grigio ed insignificante democristiano addormentato, ma dopo un paio d’anni si è rivelato ”il picconatore”, il vero precursore del passaggio dalla prima alla seconda repubblica.

Adesso Tajani,  nel suo ruolo di rappresentanza,  potrà avviare e guidare il riscatto dell’Europa Cristiana e Mediterranea contro il laicismo strisciante che i “barbari del nord” hanno utilizzato per indebolire prima ed annientare dopo quelle identità culturali che rappresentano il vero patrimonio europeo. Quel medesimo riscatto che libererà la nostra economia dalla gabbia commerciale e monetaria, appositamente costruita dalle gelosie franco tedesche per contenere il prestigioso “made in Italy” a vantaggio delle fredde ed impersonali  – e spesso inquinanti – produzioni del nord Europa.

Buon lavoro Presidente!

Fabrizio BERTOT  *

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 Fabrizio Bertot, nato a il 23 febbraio 1967 a Torino, è un politico italiano, già sindaco di Rivarolo Canavese dal  2003 al 2012, poi successivamente Europarlamentare nel Gruppo P.P.E., ove ha partecipato attivamente quale  componente nelle  Commissioni sia per l’industria, la ricerca e l’energia, sia per i problemi economici e monetari,  nonché nelle  Delegazioni per le relazioni con l’India e con il Sudafrica 

  •  Da oggi inizia una sua collaborazione con la nostra “testata”, data la condivisione di sostanziali affinità elettive.