In ricordo di Lillio Sforza Ruspoli,
“andato oltre” il 25 ottobre 2022
da FEDERICO GENNACCARI
Qualche giornalista, supponendo a torto che fosse un evento celebrativo, apologetico del Fascismo, l’aveva definita “la mostra della vergogna”, adesso, invece, possiamo affermare con soddisfazione che “O ROMA O MORTE. Un secolo dalla Marcia”, conclusasi a Predappio dopo sei mesi di apertura al pubblico, si è rivelata appieno una mostra della dignità della storia, raccontata e documentata con obiettività, imparzialità, insomma con grande rispetto della verità.
UNA PRE-LIBERAZIONE LOCALE DEL 28 OTTOBRE 1944
CHE ANTICIPA L’APOTEOSI NAZIONALE (?) DEL 25 APRILE 1945
una precisazione storico-cronologica di FRANCO D’EMLIO
Venerdì 28 ottobre un nostalgico corteo di partigiani dell’Anpi e dei sindacati festeggerà a Predappio la liberazione del paese dal nazifascismo, per l’ennesima volta una celebrazione volutamente e ostinatamente, sfacciatamente e falsamente in ritardo rispetto alla verità storica: Predappio fu, infatti, liberata il 27 ottobre 1944 ad opera dei soli soldati polacchi del valoroso generale Wladyslaw Anders e a conclusione di un’operazione militare iniziata il giorno 26 e intensificatasi, soprattutto, nella notte.
Dunque, la liberazione partigiana del paese natale del Duce alla data del 28 ottobre 1944 è solo una panzana, insomma un falso storico, come dimostra ampia documentazione da fonti archivistiche, comprese quelle militari alleate, e certa diaristica, testimone dei fatti. Più volte, in passato, mi sono occupato di tale frottola, pure su questo giornale, ma non insisto oltre, con taluni è come lavare la testa all’asino, si perdono tempo e sapone.
ANPI: DALLA “RESISTENZA” AD UNA “NOSTALGIA” SENZA FUTURO
__________________ FRANCO D’EMILIO
I nostalgici dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, ancora cultori di un patetico, perché vetusto e anacronistico, amarcord resistenzialista antifascista, vedono o, forse, sono costretti a vedere sempre nero il futuro, soprattutto quello altrui, per giustificare ostinatamente la ragione della propria esistenza.
Naturalmente, il nero nell’ottica dell’ANPI è lo spauracchio che possa allungarsi ancora l’ombra del Ventennio ad opera di una destra sì moderna, liberalconservatrice e in doppiopetto, ma pur sempre scafata e spregiudicata, arrogante e autoritaria, dunque e, comunque, sempre identitaria di quel nemico fascista senza il quale gli obsoleti partigiani, vecchi e giovani che siano, dovrebbero solo chiudere bottega e togliere il disturbo.
Il 21 aprile 1994, in memoria della fondazione della Città Eterna, da un gruppo di amici uniti dalla passione per la storia, soprattutto quella dell’antica Roma, nasce il Gruppo Storico Romano, associazione culturale, apolitica e senza scopo di lucro.
L’associazione nata quasi per gioco da una associazione pre-esistente chiamata “Ci divertiamo” nel corso degli anni è cresciuta notevolmente fino ad affermarsi nel mondo delle rievocazioni storiche diventando famosa in tutto il Mondo, non solo in Italia.
LA XIX LEGISLATURA AI NASTRI DI PARTENZA
a cura di LIDIA D’ANGELO
Da Di Maio e Cirinnà, passando per Azzolina e Bellanova, l’elenco dei trombati è non solo lungo ma anche sorprendente; all’interno si riscontrano noti personaggi che si ritenevano essere i “Salvatori della Patria” (*1) e come tali si sentivano inamovibili dal posto che occupavano; invece hanno dovuto fare in tutta fretta le valigie per lasciare il posto libero ai nuovi eletti.