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Marcello Creti il più giovane inventore d’Italia

Dall’invenzione dell’Amplitele al docufilm del Polo Nord

Nel 1936 l’Italia apprese che tra i suoi concittadini, tra le tante persone di genio, c’era uno in particolare, un inventore che aveva risolto un problema elettrico chiamato effetto Larsen, ciò che colpì non fu tanto la sua scoperta , quanto che il nostro inventore aveva appena 13 anni ed era riuscito a risolvere un problema che da anni ingegneri di tutto il mondo non erano riusciti a risolvere. 

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Un “Guaglione”, dal San Paolo di Napoli
a San Pietroburgo in Russia

STORIA VEROSIMILE DI UN  “JACK LONDON ITALIANO”,
CRESCIUTO A POMIGLIANO D’ARCO ED APPRODATO ALLA FARNESINA

in una narrazione di TORQUATO CARDILLI   

Avete presente Jack London, il giovane californiano che dopo essere stato strillone di giornali, pescatore clandestino di ostriche, lavandaio, cacciatore di foche, agente di assicurazioni,  pugile e coltivatore, alla fine si buttò a pesce nella corsa all’oro del Klondike in Canada e, fatto un tesoretto, si diede a scrivere romanzi e libri di avventura?
Bene!
Guardando alla politica italiana ed alla corsa per raccogliere il consenso delle masse in quella miniera d’oro scoperta dal fondatore del M5S con pepite come macigni di risentimento popolare per una classe politica di affaristi e di corrotti, viene subito in mente il percorso di vita di  Luigi di Maio.

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PRESENTAZIONE DELLE PROTAGONISTE
DEL LIBRO “100 DONNE PER TUTTE”

PRESENTAZIONE DELLE PROTAGONISTE DEL LIBRO “100 DONNE  PER TUTTE”
PER UNA SOCIETÀ PIÙ APERTA E INCLUSIVA CONTRO VIOLENZA E DISPARITA’ DI GENERE 

a cura di Arianna Pigini

ROMA, 16 febbraio 2022 – Venerdì 18 febbraio, presso la Sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio, la scrittrice Arianna Pigini presenterà le protagoniste del suo ultimo libro “100 Donne per Tutte”. Parteciperanno all’incontro Fabio Capolei, consigliere regionale del Lazio, Maddalena Noce, assessore per le Pari Opportunità e la Famiglia del Comune di Nettuno, Antonio Parenti, Capo della rappresentanza della Commissione Europea in Italia, Gaetano Chiarella, Counselor dell’associazione “Abbraccio del Mediterraneo ets”, Mario Esposito, consigliere comunale di Nettuno, e tutte le protagoniste del libro.

All’inizio del convegno sarà trasmesso un videomessaggio realizzato per l’occasione dal Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti.

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Baci Perugina, cent’anni di storia celebrati dalla nuova veste firmata Dolce & Gabbana

Luisa Spagnoli, imprenditrice e fondatrice della Perugina insieme a Giovanni Buitoni, compagno di vita e di lavoro, ideò nel 1922 la ricetta dei famosi cioccolatini quasi per caso. L’idea nacque dall’esigenza di utilizzare la granella di nocciole avanzata dalle altre preparazioni. Così un ripieno morbido, a base di nocciole tritate, farciva una pralina sormontata da una nocciola intera, tutto ricoperto da cioccolato fondente Luisa. Ed ecco il cazzotto, un cioccolatino con il nome e la forma curiosa che ricordava le nocche di un pugno. Fu Giovanni Buitoni che in seguito cambiò il nome, ritenendolo poco adatto per un cioccolatino e poi, trovava più elegante che nei negozi venissero chiesti baci non cazzotti.

Qualche anno dopo, Federico Seneca, l’illustratore dell’azienda, realizzò l’incarto argento con le scritte blu e la confezione con i due amanti ispirati a celebre dipinto di Hayez. Merito di Seneca sono anche i famosi cartigli, ispirati, secondo la leggenda, dai veri bigliettini d’amore che Luisa inviava a Giovanni, nascondendoli proprio nei Baci.
Nel 1939 con l’apertura del primo punto vendita a New York i Baci diventano internazionali. Negli anni, accanto alla classica scatola, vennero affiancate nuove confezioni dai vari formati fino ad arrivare a quella a forma di tubo nel 1981: “Tubiamo?”

Anche la ricetta, che rimane sempre la stessa dell’epoca, si arricchisce aggiungendo delle interessanti varianti. Nel 2011 entrano ufficialmente nella famiglia dei Baci le versioni al cioccolato bianco, al latte ed il fondentissimo, successivamente le limited edition ruby, gold e l’ultima arrivata in collaborazione con Dolce & Gabbana la Dolce Vita con un interessante granella al gusto di limone.

Per celebrare questo traguardo le iniziative partono proprio da Perugia dove lo stabilimento si farà portavoce delle celebrazioni, attraverso un’installazione luminosa che avvolgerà la “Fabbrica dei Baci”. Parteciperanno anche i Maestri della Scuola del Cioccolato con la realizzazione di una torta speciale ed il Museo del Cioccolato Perugina, con l’allestimento di un’intera area dedicata proprio alla storia centenaria dei Baci. Tutto supportato da una campagna pubblicitaria che vedrà protagonista un nuovo spot sulle note di “Per un’ora d’amore” dei Matia Bazar, con la rinnovata creatività di Dolce & Gabbana.

Ovviamente, per il centenario, non poteva che rinnovarsi la collaborazione con Dolce & Gabbana. Il duo stilistico ha già realizzato la collezione per la Linea 100 Anni, che vestirà la versione classica della pralina durante tutto l’anno. Dall’incarto color argento a stelle blu si passa a quello con stelle oro su un fondo blu notte, mentre le confezioni riprendono l’elemento iconico delle maioliche mediterranee, celebrando la storia, l’artigianalità e l’eccellenza del saper fare italiano. Oltre a questa linea continuativa, sono appena uscite due novità pensata appositamente per San Valentino: la collezione speciale 100 anni Cupido con pralina classica racchiusa in una elegante confezione bianca e oro e la limited edition Amore e Passione, con il cioccolatino dal nuovo gusto e vestito di rosso.

La storia dei Baci è legata alla città di Perugia. Da 100 anni si realizza un prodotto rimasto inalterato nel tempo, sempre nello stesso stabilimento di San Sisto e sempre con soli otto ingredienti. Un prodotto, nato in un piccolo laboratorio, che è riuscito continuamente ad innovare, senza mai rinunciare alla ricetta originale. I Baci oggi non sono soltanto una delle realtà industriali più importanti del Paese ma sono considerati anche un’eccellenza in tutto il Mondo.

Da Meldola, Forlì, la voce di Bruno Stipcevich
> …….profugo dalmata

UN ABBRACCIO A BRUNO STIPCEVICH 
indomito italiano, profugo dalla perla dalmata di Zara!

________________ di FRANCO D’EMILIO

Alla fine, sul filo dei suoi amari, tragici ricordi l’uomo si è commosso, quasi liberasse tutta l’emozione, suscitata dal ritorno della memoria a quei tempi difficili, tanto incerti per sé e la sua famiglia. I pensieri sono tornati alle sue vicende di giovane, poco più di un ragazzo, ritenuto colpevole della sua italianità, della sua marcata identità linguistica, culturale e religiosa di matrice italiana. 
Da un albero di marasche vicino al cimitero ho visto uccidere a sangue freddo due persone, prima costrette a scavarsi la fossa tra le tombe dello stesso camposanto e vanamente imploranti la pietà dei partigiani slavi assassini. … Ad una visita a mio padre, incarcerato senza motivo, ma italiano, sentii raccontare di altri prigionieri italiani, mani legate dietro la schiena ed un peso al collo, spesso portati con barche in mare aperto e là fatti affogare.

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