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Nosferatu a Palazzo Chigi e dintorni

Si ricomincia il giro di giostra:  non si resti abbacinati !

Il governo non-votato, che ha per assonanza “nosferatu”, è finito. Chiuso. Fatto salvo il conte Gentiloni, al timone, incerto, solo sul bastimento che nessuno abita, solo nel loculo dove l’esito delle prossime elezioni entrerà per nutrirlo ancora del sangue degli Italiani o per mettere un palo nel cuore sinistro di altri vampiri suoi e no scelti senza elezione negli ultimi anni, KjengeMonti, Boldrini, Fedeli, la “coccodrilla” Fornero, ed altri, con il bieco contorno di Fiano, Emiliano, quelli con le mani nel sacco di truffe e legami con ambienti delinquenziali, con Ong assetate di soldi, con cosiddetti religiosi sporchi, i figli di papà come Boschi e Renzi, i budini tremanti davanti all’Europa come altri.

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I “nostri malati” a casa! Degenza in Ospedali per immigrati !

Condannati a morte

Un articolo di Marco Pili su Il Giornale del 16 dicembre scorso riporta un perentorio ordine agli ospedali sardi, a Cagliari, a firma Ortu – Dirigente del Presidio Sanitario – per comunicare ai vari centri di mandare a casa i pazienti “dimettibili” per far posto ai migranti in arrivo con stato di salute presumibilmente danneggiato.

Un rapido pensiero all’intera situazione medica ed assistenziale italiana, affetta da malasanità, e l’oscuro termine esitante “dimettibile” danno la misura e la paura a chi assume la notizia di una sorta di sorda condanna agli italiani: dopo essere comprati quanto ad industrie e centri di produzione, dopo essere ridotti a frugare, anziani, nei cassonetti, dopo essere irrisi e presi in giro dalle istituzioni e dai cittadini europei, invasi da mendicanti, ci mancava questa!

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Lavoro: quali saranno le professioni del futuro

Il 2017 volge quasi al termine. Può essere di buon auspicio conoscere le professioni previste per il futuro. Il contesto economico-lavorativo in cui viviamo dettato dalla cosiddetta “precarietà” in molti settori mette ansia e sconforto, ma sapere quali saranno le professioni più gettonate in futuro può dare ai giovani e ai meno giovani la speranza e la possibilità di progettare e organizzare un domani lavorativo più stabile.

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Il declino (?) del Natale

NATALE… Addio!

IL PROBLEMA – Per anni ci siamo interrogati sul senso del Natale, ci si divideva tra i sostenitori della festa consumistica e quelli che le davano un senso molto più religioso. Il Natale, tuttavia, non è mai stato in discussione. Inizia ad essere messo in discussione negli ultimi 5-6 anni, perché alcuni iniziano a considerarlo quasi una festa da supremazia culturale ed allora, per non urtare le suscettibilità di altre culture e religioni, si tende a trasformarlo in una “festa delle feste”

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Eurostat: l’Italia conta più poveri in Unione Europea

Secondo l’autorevole ufficio statistico dell’Unione Europea, è l’Italia ad essere lo stato membro a contare più poveri in termini di valori assoluti. Questo è il triste dato che emerge dalle recenti analisi dell’Eurostat sul tasso di privazione sociale.

Il desolante primato tutto italiano è basato su una serie di indicatori che valutano sia la situazione sociale che quella economica dei vari cittadini presi in esame.

Le zone interessate a questo fenomeno sono quelle centrali e meridionali d’Italia, un dato che ci dovrebbe far riflettere in che direzione sta andando il nostro paese. Si stima che nell’anno 2016 erano più di dieci milioni le persone in situazioni di indigenza.

Renzi & Co. V/ M-5 stelle

INGERENZA E DISINFORMAZIONE

Una settimana fa scrivevo nell’articolo “la lunga marcia” che in questa campagna elettorale, all’insegna di una legge voluta da alcuni imbecilli del PD apposta per far fuori il M5S, «a Renzi e a Berlusconi, accomunati nel motto “auro quaeque ianua panditur”, interessa prima di tutto inquinare la mente degli elettori ed addossare al M5S la responsabilità dei mali che le loro politiche hanno causato al paese.  Contro le loro manovre occorre una maschera antigas”. Quanto accaduto negli ultimi giorni mi costringe a ricordare questo passaggio “Renzi appoggiandosi alla sponda americana (l’opinione pubblica mondiale è stata bombardata dalle notizie di interferenze russe nella campagna presidenziale per la Casa Bianca) ha accusato direttamente il M5S di essere un propalatore di notizie false… Renzi dimentica che a fare ricorso alla propaganda non sono i cosiddetti “populisti”, ma i detentori del potere che l’hanno storicamente utilizzata in pace e in guerra. Come si fa a dimenticare che il mondo è stato precipitato in una guerra contro Saddam Hussein accusato falsamente dagli USA di possedere armi di distruzione di massa con la plateale esibizione di finte fiale velenose e di filmati costruiti ad arte dal controspionaggio americano davanti al Consiglio di sicurezza dell’ONU

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Dalla Nikolajewka al Paradiso degli Eroi

SILVANO LEONARDI  È  ANDATO AVANTI ! 

Un coraggioso guerriero fra le schiere di S. Michele Arcangelo 

un ricordo redatto da SANDRO BARI *

Egregi, vi comunico la spiacevole notizia della scomparsa di Silvano Leonardi, l’Artigliere da montagna che, tra le tante iniziative benemerite in difesa del sentimento di Patria, ha ideato e condotto il Comitato NIKOLAJEWKA – per non dimenticare, in ricordo dei nostra Caduti e Dispersi in Russia.

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Cinquanta sfumature di cavilli…

…Quando la magistratura ti ammazza.

Può sembrare un titolo di fantasia uscito dalla nota penna di E. L. James (autrice di Cinquanta sfumature di grigio e seguenti) ma invece è la viscida realtà nella quale si sono trovate coinvolte ragazze aspiranti magistrati.
Tutto inizia con l’iscrizione ad una delle tante scuole di preparazione per il concorso di magistratura, vuole il caso che la scuola scelta sia quella diretta da Francesco Bellomo, brillante ex magistrato e poi consigliere di stato.
Il caso, o meglio questa sporca faccenda, è scoppiata nel giro di pochissimi giorni quando sono state ascoltate le denunce di alcune ex studentesse.

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L’Oppressione del “Neo-Liberismo”

La  SOLITUDINE della “Lunga GIOVINEZZA”

Non esistono più scuola, parrocchie, sezioni di partito: la famiglia, quella tradizionale, già minata da tante problematiche, è rimasta sola. Una solitudine che circonda, pur nell’eccessiva protezione per i figli adolescenti, tutti i membri del primo nucleo sociale, forse il più importante; non si trovano appoggi formativi nelle storiche organizzazioni di comunità, come gli oratori, gli istituti d’istruzione, e, nel loro insieme, nelle stesse formazioni politiche giovanili. Per queste ultime va sottolineato come solo il 14% dei giovani, anche quelli prossimi all’età adulta, nutre qualche interesse per la politica, quando, guardando indietro negli anni, la dialettica e anche la contrapposizione ideologica, erano il pane quotidiano per la quasi totalità di una generazione protesa, tra mille contraddizioni, a guardare al futuro: ma esistono ancora le ideologie o sono scomparse con l’inizio del nuovo millennio? In realtà a finire nel ripostiglio delle cose vecchie, nelle cassapanche degli oggetti in disuso sono proprio le ideologie dogmatiche, una per tutte quella marxista.

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Generali, Procuratori e Banchieri

I due generali, i due procuratori, i due banchieri, ecc.

_______ di TORQUATO CARDILLI

Chi ha una certa età ricorderà un film tipico della commedia all’italiana, di oltre cinquanta anni fa, intitolato “i due colonnelli”, ambientato in un villaggio della Grecia durante il  secondo conflitto mondiale: da una parte il principe della macchietta Totò nelle vesti del colonnello di fanteria Di Maggio e dall’altra l’attore inglese Pidgeon in quelle del colonnello dell’esercito britannico Henderson. Tra una gag e l’altra ciascuno rivela e mette a nudo i difetti o i pregi della propria tradizione militare, del senso della disciplina e dello Stato, della saldezza dei principi, o del cameratismo alla buona e delle inclinazioni goderecce.

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la Famiglia nella Società Post Moderna

COMUNICATO STAMPA   – Senato della Repubblica, Roma

giovedì 7 dicembre  2017 dalle ore 15:00 alle ore 19:00,

presso L’istituto Santa Maria In Aquiro, in Piazza Capranica 72

CONVEGNO su  

” La Riscoperta della Famiglia nella Società Post-Moderna”

Organizzato dal Sen. Domenico Scilipoti Isgrò

L’accesso alla sala – con abbigliamento consono e, per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta – è consentito fino al raggiungimento della capienza massima

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Presentato al Parlamento Europeo un rapporto contro le violenze domestiche

Bruxelles – In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stato presentato al Parlamento Europeo un rapporto di ActionAid dal titolo: “Una via d’uscita dalla violenza”.

Il rapporto lanciato lo scorso 30 Novembre dalla nota organizzazione internazionale sottolinea che l’indipendenza economica, unita ad un buon livello d’istruzione, è l’elemento fondamentale per sfuggire alle violenze domestiche.

Infatti, in alcuni casi, pur possedendo un lavoro, le donne maltrattate non possono utilizzare liberamente i propri guadagni poiché le spese sono controllate dal proprio marito o compagno.

W I Colonnelli !!!

Volevamo I COLONNELLI… ci ritroviamo UN GENERALE!

di CLAUDIO TEDESCHI*

Il Paese va a rotoli, non nascono più bambini… non sapendo gestire l’invasione programmata, pagano gli italiani per mettersi i negri in casa (“Timeo Danaos et dona ferentes”)La burocrazia incapace di gestire la macchina dello Stato, si autoalimenta aumentando le tasse (i politici sono il braccio fiscale della burocrazia), diminuendo i servizi. L’Italia ha smesso di crescere negli anni ‘70 del secolo scorso, quando la politica di centrosinistra ha iniziato a portare l’Italia verso il baratro economico.

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ISIS: l’apogeo del Terrore

Il Terrorismo delle Caverne

di Stelio W. Venceslai

La strage nel Sinai ripropone con violenza il problema del terrorismo internazionale. Conquistate Raqqa e Mosul, sembrerebbe che lo spettro dell’ISIS si sia dileguato, ma le sconfitte forze armate del sedicente Califfato islamico combattono ancora, tra la Siria e l’Iraq. La guerra non è finita. Soprattutto i foreign fighters sanno di non avere speranza. Non torneranno in Occidente se non in catene e la loro sorte fisica, francamente, è molto incerta. Hanno distrutto, ucciso, violentato, sgozzato e bruciato la gente. Non meritano nessuna pietà.

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La Spiritualità del Natale

                        Natale in Ungheria, senza materialismi  

 

COMUNICATO STAMPA

Natale ungherese con il gruppo folk KÁKICS

a Roma e a Napoli

 

1 dicembre ore 20.30 – Accademia d’Ungheria in Roma

                                                         2 dicembre ore 15.30- 17.30 – Spaccanapoli (Napoli)

 

 

Venerdì 1 dicembre, alle ore 20.30 presso l’Accademia d’Ungheria in Roma (Palazzo Falconieri – Via Giulia, 1) si terrà l’evento Natale ungherese – Concerto del gruppo folk ungherese KÁKICS.

 

Il giorno successivo, sabato 2 dicembre, tra le 15.30-17.30 nella città dei Presepi, gli interessati potranno assistere ad un flash mob del noto gruppo folk ungherese che percorrendo la via principale del capoluogo partenopeo (Spaccanapoli), li guiderà in un viaggio alla scoperta delle tradizioni natalizie ungheresi. L’Ungheria analogamente a Napoli è nota per la tradizione del presepe, anche vivente, questo ultimo chiamato ”Betlehemes játék”.

 

Il gruppo folk Kákics nasce nel 1997 a Székesfehérvár. Il loro repertorio comprende canti popolari tradizionali accompagnati dagli strumenti tipici, al giorno d’oggi piuttosti difficilmente reperibili dell’area di provenienza degli stessi canti (Transdanubio, la parte meridionale della Pianura ungherese, Moldavia, Transilvania). Il gruppo oltre che in Ungheria si esibisce regolarmente anche all’estero (Ecuador, Perú, Italia, India, Austria, Germania, Slovacchia, Norvegia e Svezia).

Musicisti: Evelin Varga (cetera, canto), Árpád Horváth (violino, canto), János Soós (contrabbasso, canto), Tibor Lendvai (flauto, zampogna, gironda, canto), Ákos Tárnok (viola, koboz, flauto, canto, danza), Ákos Tárnok J. (danza, canto). Collaboratori tecnici: Kamilla Tárnok, Ágnes Kovács

 

 

#NoiSiamoMelegatti: un pandoro per combattere la crisi

Questa è la soluzione di Melegatti per combattere la crisi: il pandoro, la cui produzione è ripartita nello stabilimento di San Giovanni Lupatoto  a Verona. «Questa mattina sono stato in produzione, e ho visto persone commosse» afferma Luca Quagini, direttore dello stabilimento Melegatti «Forme perfette, qualità altissima, e non era scontato – spiega – Qualche giorno di ritardo per la manutenzione ci ha dato il tempo di affinare la lavorazione». Nel fine settimana potrebbe riaprire anche lo spaccio aziendale per la vendita ai consumatori diretti. La vera sfida, però, è la distribuzione nella Gdo: «Abbiamo mandato la comunicazione ai vari centri di acquisto e alle diverse insegne; non tutte credevano che ce l’avremmo fatta, e chiaramente a questo punto molte avranno già riempito gli scaffali con altri prodotti. Speriamo trovino un posticino, siamo sicuri che le vendite li ripagheranno».  

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Almaviva: continua la diatriba tra Lavoratori e Azienda

Continua lo stato di “crisi” per i lavoratori  dell’azienda Almaviva di Roma. Pochi giorni fa si è diffusa la notizia del reintegro di 153 lavoratori del call center che potranno ricominciare a lavorare il 24 novembre a Misterbianco un comune della città di CataniaI 153 licenziati quindi non lavoreranno più nella sede romana. La motivazione di tale scelta ha comunicato l’azienda Almaviva è proprio il fatto che la sede della stessa azienda non esiste più.

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Da “Poveri, ma belli” a poveri e incazzati !

THE  NEEET  GENERATION

Il rapporto 2017 della Caritas sulla povertà e l’esclusione dei giovani in Italia sono davvero terribili, allarmanti, soprattutto in riferimento a due dati conclusivi: il primo rileva come un giovane su dieci si trovi nella condizione di povertà assoluta, il secondo sentenza inesorabilmente come dal 2007 la povertà giovanile sia passata dall’1,9% al 10.4%, a fronte, invece, di un calo significativo dell’indigenza  tra le persone over 65.

L’indagine non solo esplicita una condizione già di per sè estremamente negativa, ma evidenzia pure la crescente difficoltà sociale di generazioni di figli e nipoti che rispettivamente vivono peggio dei loro genitori o nonni ovvero si è completamente capovolto il rapporto tra le generazioni. I nostri giovani sono, così, i soggetti più colpiti dalla crisi economica e dalla esclusione sociale, costretti, fra l’altro, a guardare un futuro per loro solo incerto, precario, se non addirittura ignoto: di conseguenza crescono sia le situazioni di disagio interno alla famiglia d’appartenenza sia le condizioni di conflittualità sociale col pericolo di un difficile equilibrio tra devianza e illegalità. In Italia esiste oggi una povertà giovanile davvero straordinaria e straordinariamente pesante perchè alla povertà dei mezzi materiali per vivere si è affiancata sempre di più la povertà, ancora più onerosa, dell’impossibilità di poter progettare il proprio futuro e trovare delle alternative a questa difficolà esistenziale: questa la condizione miserevole dei giovani tra i 18 e i 34 anni.

La crescita della povertà giovanile è l’ulteriore conferma come l’Italia resti arretrata rispetto a molti paesi europei nella classifica della ripresa economica: il tasso di disoccupazione giovanile attuale è pari al 37,8%, di poco in calo rispetto a quello dell’anno scorso, ma addirittura doppio rispetto a quello della media europea, 18,7%. Contemporaneamente resta alto, sempre sopra la media europea, il nostro tasso di abbandono scolastico e si conferma la più consistente presenza di Neet ossia di giovani tra i 15 e i 34 anni, not engaged in education, employment or training, dunque fuori da qualsiasi percorso formativo e lavorativo.

Dai dati della Caritas risulta più grave la condizione delle giovani donne, maggiormente esposte alla povertà per la mancanza, spesso cumulativa, di lavoro, alloggio, un sostegno familiare. Tantomeno deve sfuggire il dato, relativo alla ripartizione geografica, il 34,7% al Nord e il 39,1% al Sud, delle richieste di aiuto alla Caritas da parte dei nostri giovani: un divario non eccessivo che conferma come la povertà abbia ridotto la forbice di distanza tra settentrione e meridione. Certamente sulla condizione precaria dei nostri giovani influiscono anche fattori come l’estrazione sociale, il personale livello di istruzione e formazione, la disponibilità di relazioni sociali utili, ma complessivamente dobbiamo riconoscere quanto sia difficile l’inclusione giovanile in un mondo adulto tanto deludente quale soggetto politico, economico e sociale.

Sono trascorsi settant’anni dal film Poveri ma belli di Dino Risi del 1957: allora i giovani vivevano con serenità e ottimismo la loro età, quasi avvertendo il prossimo boom economico, oggi, invece, i nostri ragazzi non vivono i loro anni migliori, quelli più progettuali e fattivi, e sono consapevoli di invecchiare senza alcuna previdenza e tutela.

FRANCO  D’EMILIO

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