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Il ruolo dei media al tempo delle guerre ibride

Informazione e disinformazione nella lunga transizione uni-multipolare *

Raffaele Panico

Il seminario inizia con un’immagine molto forte, da medioevo, della peggiore inquietante Inquisizione, è una citazione tratta da una TV panaraba delle cosiddette petrol-monarchie del Golfo. In Occidente tale monito non è stato mai ascoltato dal 2011, rimosso semplicemente non considerato. E non si fa altro che festeggiare i vari D Day, lo Sbarco in Normandia, in Sicilia e ad Anzio contro i nazisti, il Terzo Reich e ci ritroviamo in una sorta di Quarto Reich. A ben vedere si preferisce così, è il tabù della guerra e della pace dovuto alla intossicazione da informazione. E la percezione della guerra anzi delle guerre subisce una curvatura spazio-temporale. Il resoconto “main stream” a volte diventa decisivo per lo sviluppo delle fasi delle guerre a partire dagli ultimi tre decenni e ha costituito una vera e propria arma al servizio di una delle parti in causa.

Proviamo a fare “Il Pastone” che era un pezzo in voga nel secondo dopoguerra, e solo nella stampa italiana, nato da esigenze di carenza di carta per stampare i giornali, si doveva così condensare tutto in un pezzo, bisognava leggere tra le righe il pastone, qui citato solo per riassumere una panoramica d’assieme con l’accezione positiva.  

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Il Gruppo de «L’Orologio»

Un Laboratorio Geopolitico ed Identitario,
sorto negli anni ’60 ….ancor oggi quanto mai attuale

Raffaele Panico

«L’Orologio. Quindicinale Politico – Culturale per una iniziativa italiana nel tempo europeo» edito a Roma, registrato al competente Tribunale il 7 maggio 1963, distribuito nelle edicole e in abbonamento postale è stato per anni un laboratorio di pensiero importante negli anni dal cosiddetto boom economico alla rivolta giovanile, negli anni della Guerra fredda in Europa, e della “solita” Guerra calda in Indocina nel Vietnam e, successivamente, con l’apparizione del regime il più infernale, sanguinario, ossia la Cambogia di Pol Pot dei Khmer rossi.
Chi erano, il direttore i redattori l’ambiente insomma che lo pensava lo scriveva lo editava?
Sentiamo il lavoro di Loredana Guerrieri, ampio e corredato da una robusta e esaustiva bibliografia e referenze.

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l ruolo dei media al tempo delle guerre ibride 22 ottobre 2019 Camera dei Deputati

 

Informazione e disinformazione nella lunga transizione uni-multipolare

Sala Tatarella – Palazzo dei Gruppi – Via Degli Uffici Del Vicario 21

Camera dei Deputati

22 ottobre 2019

h 10:00 – 13:00

Col crollo del muro di Berlino, di cui quest’anno ricorre il trentennale, si chiudeva il capitolo della Guerra Fredda, ma contemporaneamente se ne apriva uno nuovo, quello delle guerre ibride.

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