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C.N.A – Avezzano: “Infoboom” al binario di partenza !

PRESENTATO “INFOBOOM”

QUOTIDIANO ON LINE DELLA C.N.A. DI AVEZZANO

Venerdì 19 Gennaio, presso la Sede Provinciale della C.N.A. di Avezzano, con una solenne cerimonia, alla presenza di numerosi  imprenditori e di un folto pubblico è stata presentata ufficialmente la nuova edizione del giornale on line “INFOBOOM.IT”.

Sono intervenuti, il direttore responsabile, PASQUALE CAVASINNI, il caporedattore SANDRO VALLETTA, presidente dell’ A.d.V. “Percorsi Solidali” – deputata alla gestione della testata, ROBERTO DI VITO, responsabile della grafica del giornale e della rubrica sull’ innovazione tecnologica.

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“Addio Cencelli”, il nuovo saggio di Santori

Lunedì 22 gennaio 2018 si svolgerà il dibattito “La selezione politica dal dopoguerra a tangentopoli” e subito dopo verrà presentato “Addio Cencelli”, il nuovo manuale per formare la classe politica scritto da Fabrizio Santori in collaborazione con il giornalista Michele Ruschioni.

L’evento si svolgerà alle ore 17:30 presso la Sala del Refettorio di Palazzo Macuto in via del Seminario 76, Roma.

“Media”: il quotidiano della C.N.A. di Avezzano

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Quotidiano online della C.N.A. di AVEZZANO

Abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo il seguente Comunicato Stampa pervenutoci dalla Redazione di “InfoBoom”, con la quale ci auguriamo poter collaborare continuativamente in sinergia da ora in avanti, nonché con la CNA di Avezzano. Ciò in quanto, già in alcune precedenti occasioni, la nostra redazione ha condiviso con convinzione le proposte e le iniziative della Confeder-Artigianato Nazionale.

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Genio Italico: Scarpediem

Il nuovo libro di Pino Ammendola

È bastata un’occhiata e l’uomo in piedi ad un lato dello stand di un’editrice è stato riconosciuto come Pino Ammendola, attore della Televisione e del Cinema: lui si è limitato a rispondere con un gran sorriso, senza false modestie.

Ma Pino Ammendola, amico di Renzo Arbore ed interprete di vari personaggi per i maggiori registi cinematografici, da Tornatore a Fellini, teatrali, quali ad esempio Lavia, ha in sè una sorta di iceberg, la cima del quale, che si nota, è il sorriso che lascia partecipare anche gli occhi. Al di là della cima, Ammendola è a sua volta regista, autore teatrale, ha compiuto un fiorito cammino dalla Laurea in Giurisprudenza sulla poesia licenziosa dei giuristi settecenteschi della sua città, Napoli, fino a svelare una nuova faccetta del suo carattere: è anche scrittore, di una prosa delicata e variopinta, a metà fra la fiaba ed il quotidiano sovente faticoso e con una vena di umorismo accattivante. Il titolo è già un suggerimento dell’opera: Scarpediem.

Un invito a descrivere la vita com’è, senza ansie di lontani traguardi, ma percorsa su ciò che è logico portare per camminarvi su spediti, le scarpe. Si pensa all’inizio, abbracciando il piccolo formato fra le mani, che sia un gioco, che si tratti di un’elaborazione scherzosa e, perché no, leggera di qualche avventura o storia immaginata, ma non è così. Scarpediem è un breve, ma succoso compendio di come si possa essere ricchi di delicatezza e di sentimenti diretti, senza svenevoli sfumature, e vivere di poco e talvolta di speranza. Scritto da una mano e da una mente stilisticamente encomiabile, intorno ad una miriade di personaggi che si possono incontrare ovunque e, come tutti i migliori, silenziosi, senza autoreferenze, contenti di passare un percorso avendo come fondale Napoli e le sue bellezze, i suoi dintorni.

La lingua usata si punteggia a volte di modi di dire e vocaboli del vernacolo partenopeo, indici di pensieri e concetti semplici che formano una sorta di filosofia secolare, mai alla gloria delle scienze, ma garbatamente realistica. Le scarpe riescono a dimostrare l’unità di una famigliola, l’angoscia di un collezionista particolare che ha quasi del maniaco, sedata dall’intelligenza del detective al quale si rivolge per riottenere il pezzo a lui rubato, che rivela un amore un poco tragico e dolcissimo.

Il libro si legge in tre modi: se si vuole un evasione dai problemi quotidiani, se si vuole assumere informazioni su come possa essere ricca la quotidianità, se si ricerca la vera umanità fuori dai successi, le luci, gli spot, le finzioni.

La serie di racconti si chiude a Capri, fra musiche, mare, giardini principeschi e tanta poesia, un piccolo luogo che si apre infinito nel mitico, o fiabesco, singolare e toccante insieme. Partenopeo verace nel ventaglio dei sentimenti e per la ricerca di un intimismo dorato, Pino Ammendola si serve dello stile letterario corposo per creare un’opera letteraria nel vero senso del termine, che ha apprezzamento ovunque. Ciò che potrebbe apparire un limite, è invece una chiave di diffusione e ci si rammarica se questo suo libro vuol farlo rimanere da solo, se non cura il tempo fuori dalla sua professione per ammaliarci ancora.

Marilù Giannone

Storie dello “Squadrismo”

L’ultimo lavoro di Giacinto Reale sulla storia della Rivoluzione Fascista

_____________________una recensione di PIETRO CAPPELLARI

In questi ultimi anni vi è stato un rinnovato interesse per il fascismo antemarcia, anche attraverso la ristampa di testi d’epoca da tempo fuori commercio e reperibili, a prezzi per lo più proibitivi, solo nel circuito antiquario. Grazie all’impegno di alcuni editori, tra cui citiamo la AGA Editrice e Le Frecce Casa Editrice, sono oggi disponibili al grande pubblico dei lavori da tempo scomparsi dagli scaffali delle librerie con malcelata soddisfazione dei soloni dell’antifascismo militante. Una scelta, quella ripubblicare questi testi, che ha aperto la strada ad una nuova riflessione sul fascismo antemarcia, liberando la storia del movimento di Mussolini dalla “tutela” sotto la quale, per troppi decenni, è stato ostaggio da parte di una sub-cultura ideologizzata. 

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