Il 21 Gennaio 1944, alle ore 23:50, gli Angloamericani sbarcavano a Nettunia, una sessantina di chilometri a Sud della Capitale, sulla costa laziale. L’operazione, nome in codice “Shingle”, aveva come obiettivo l’indebolimento della Linea Gustav (un serie di postazioni fortificate che tagliava in due l’Italia ed aveva come suo nodo strategico Cassino. Su questa linea si era schiantata l’avanzata nemica del 1943).
Come scrivere un libro e riuscire (con fatica) a pubblicarlo
Scrivere un libro partendo dall’assunto che si è deciso di non scriverlo, quel libro; parlare a ruota libera di scrittura affermando che con la scrittura si è chiuso definitivamente; far emergere i personaggi quando gli si è voltate le spalle senza pentimenti… è un libro che cavalca apparenti paradossi quello di Antonio Paolacci, Piano Americano, uscito per i tipi di Morellini editore. Eppure non c’è maggior cristallina visione che quella di chi prende le distanze da qualcosa o da qualcuno e in questa metaletteratura Paolacci in realtà riversa tutta la sua esperienza di narratore, editor, correttore, redattore e amante dei libri e del cinema.
Questo anche perché l’autore conosce bene il mondo in cui si muove. Un mondo fatto di attese e aspettative. Dedicarsi mesi, anni alla realizzazione di un testo, inviarlo alle case editrici, aspettare mesi e mesi per una risposta. Vedersi recapitare la frase di circostanza “la ringraziamo per aver pensato a noi, ma siamo spiacenti di comunicarLe che la sua opera non rientra nelle nostre linee editoriali”. O peggio ancora i silenzi, quel silenzio-diniego che può mettere in crisi le più convinte vocazioni. Riscrivere, rettificare, cercarsi un editor complice, provare a bussare alla porta di agenti letterari potenti, direttori di collana, dirigenti di riviste letterarie cartacee e del mondo del web. Rielaborare la frustrazione e tentare con una seconda opera, una terza, una quarta. Rimodellare i propri personaggi in modo da farli aderire al sentire comune o ai gusti redazionali o ancora alle tendenze del momento. Provare e riprovare cercando di prendere l’avversario per stanchezza salvo sperare di diventare l’autore di punta di una qualsiasi casa editrice. E molto altro ancora. Questo è il mondo a cui l’autore si riferisce nel suo libro.
“Piano Americano” è un libro che può essere letto almeno in tre ottiche diverse. Quella legata allo svago di chi desidera leggere una storia; l’ottica di chi ama cercare di comprendere i meccanismi della narrativa e i suoi risvolti più laterali, le sue inibizioni, le ansie, i dubbi; il piacere di sfogliare pagine dove le citazioni sono puntuali e i riferimenti sui piani della realtà e della finzione si scambiano di continuo i ruoli. Anche perché quest’opera è densa e la sua densità è data in parte dalle vicende metanarrative e in buona sostanza dai rimandi a testi e autori che immaginiamo Paolacci abbia amato e continua ad amare tanto da tributar loro una collocazione predominante in questa storia.
Chi non ricorda la beffa delle sculture di Modigliani false, che ingannarono, fra l’altro, il grande critico d’arte Giulio Carlo Argan?
Firenze, 10 gennaio 2018 – Con la perizia depositata in procura a Genova, secondo cui i 21 quadri di Amedeo Modigliani esposti lo scorso marzo a Palazzo Ducale sarebbero dei clamorosi falsi, il grande artista torna al centro di una triste vicenda legata alla contraffazione di opere d’arte. L’esperto pisano Carlo Pepi, tra i primi ad accusare le tele di essere una “clamorosa truffa”, era già stato protagonista nel 1984 della “beffa di Modigliani”, celebre scherzo ideato da un gruppo di studenti livornesi che realizzarono false sculture di Modì tendendo una trappola ai più grandi esperti d’arte. Come racconta Giovanni Morandi, già direttore di QN-Quotidiano Nazionale e autore del fortunato libro La beffa di Modigliani (Pagliai/Polistampa, 2004-2016), Pepi fu tra i pochi a denunciare le teste false. La sua opinione controcorrente – che lo portò all’epoca ad essere pressoché ostracizzato – si rivelò fondata: oggi come allora, Pepi si prende una meritata rivincita.
MARINA BERTAMONI, giunta al suo quarto romanzo, si è rivelata un’apprezzata giallista, già vincitrice di numerosi premi letterari; i suoi primi due libri, TUTTI DEVONO SAPERE e LA DEA DELLA LUNA avevano come protagonista il maresciallo Vittorio Emanuele Rastelli, cresciuto in una famiglia monarchica.
Si è svolta a Roma nella nuova sede della “Nuvola” all’EUR, dal 6 al 10 dicembre la sedicesima edizione della Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, “Più libri, più liberi”. PERCHE’ la piccola e media editoria in un mercato ormai globalizzato, dove vige la regola “Pesce grande mangia pesce piccolo”, continua a essere presente e a mostrare tutta la sua forza e vigore?
“Intervento nella Società”, la rivista trimestrale di informazione, cultura, politica ed economia diretta dal Senatore Riccardo Pedrizzi dedica il quarto numero dell’anno 2017 al pericolo delle utopie rivoluzionarie vecchie e nuove, e si apre con una analisi a firma del Direttore Riccardo Pedrizzi sulle politiche protezioniste del Presidente Francese Emmanuel Macron, il quale dopo aver fatto dell’europeismo il proprio cavallo di battaglia ha di fatto proseguito la vecchia politica di grandezza e di protezione degli interessi francesi, a riprova della centralità che la difesa degli interessi nazionali riveste ancora nella politica internazionale.