Il Cammino del Cambiamento Esistenziale
a cura di Fulvio Muliere
Le spade leggendarie occupano un posto di preminenza nell’immaginario collettivo e nella letteratura medievale, non solo come strumenti di guerra e potere, ma anche come simboli complessi di educazione, crescita morale e destino. Esse rappresentano più che semplici armi; diventano veicoli attraverso i quali si esplorano i temi della giustizia, del coraggio, della redenzione e, soprattutto, della formazione del carattere. La loro presenza in mitologie e leggende, come quelle del ciclo arturiano, della Spada di San Galgano e delle storie carolingie, ci rivela un’affascinante intersezione tra potere fisico e spirituale, mostrando come oggetti tangibili possano essere simboli di un viaggio educativo e trasformativo. In queste narrazioni, la spada non è solo il mezzo attraverso cui si esercita il potere, ma anche lo strumento che guida l’evoluzione spirituale e sociale dei protagonisti, ed è spesso il simbolo di un destino che deve essere compiuto.
Nel panorama delle professioni che si occupano di salute mentale e di supporto psicologico, spesso si incontrano figure professionali come lo psicologo e il tecnico in Analisi Comportamentale Applicata (ABA). Sebbene entrambi operino nell’ambito del benessere psicologico e dello sviluppo delle persone, le loro competenze, i loro ruoli e gli approcci sono distinti e mirano a soddisfare bisogni differenti. In questo articolo, esploreremo le principali differenze tra queste due figure professionali, evidenziando i rispettivi percorsi formativi, le metodologie adottate e le aree in cui operano.
Un “insolito documento” custodito nell’Archivio di Stato di Forlì
_____________________FRANCO D’EMILIO
Da tempo intendevo proporre agli appassionati di storia – per fortuna davvero tanti, ma anche ai soli curiosi in cerca di novità, cose insolite o particolari – un documento archivistico di notevole valore storico perché relativo ad un protagonista molto discusso, “ingombrante” della storia italiana e mondiale del ‘900, quale, appunto, risulta tuttora Benito Mussolini.
Si tratta di un documento scolastico, riconducibile alla frequenza dal 1898 al 1901 della Regia Scuola Normale di Forlimpopoli (vds. foto di apertura), di seguito in una foto, da parte del giovane Benito.
Giovedì 19 Gennaio alle 18.00 presso Via Reggio Emilia 89 in Roma, nel caffé letterario Horafelix, ci sarà la presentazione del romanzo “Linee Parallele” con Tobia Berti in qualità di regista e scrittore del libro, e con Daniele Paglia in qualità di direttore della fotografia, docente delle scienze del colore.