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“Simone Veil – La Donna del Secolo”Film

 

“Simone Veil – La Donna del Secolo” di Olivier Dahan è un film che va ben oltre il semplice racconto biografico. La pellicola, pur concentrandosi sulla vita di una delle personalità più importanti della storia europea del Novecento, ci offre un’occasione unica per esplorare il legame profondo tra la memoria storica, la lotta per i diritti civili e la resilienza personale. La regia di Dahan, nota per la sua capacità di dare voce a figure emblematiche della storia, ci invita a riflettere sulla complessità dell’esperienza umana e sulle sfide che Simone Veil ha affrontato per arrivare a essere una delle figure più amate e rispettate della politica francese. Con la sua vita e le sue scelte, Veil ha rappresentato non solo una vittoria personale, ma anche un segno tangibile della lotta collettiva per la giustizia sociale e la parità dei diritti. La sua storia, intrisa di dolore, resistenza e speranza, è diventata un simbolo di come si possa affrontare il trauma senza mai lasciarsi sopraffare da esso, ma anzi, trasformandolo in una forza motrice per il cambiamento sociale e politico.

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In mostra a Roma la “Rivoluzione Futurista”

nella foto d’apertura, a Roma la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, sede della mostra “Il Tempo del Futurismo”

Compagni! Noi vi dichiariamo che il trionfante progresso delle scienze ha determinato nell’umanità mutamenti tanto profondi, da scavare un abisso fra i docili schiavi del passato e noi liberi, noi sicuri della radiosa magnificenza del futuro. …

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All’OSTERIA dell’ANPI, solo squallida cucina di becero antifascismo

Mangiare e sputare nel piatto di Mussolini e del Fascismo

di FRANCO D’EMILIO 

Sono, ormai, ottant’anni che Mussolini ed il Fascismo costituiscono il piatto ristorativo di un antifascismo, sempre più pretestuoso e inconsistente. Sono, infatti, questi gli anni trascorsi dalla scomparsa di Benito e con lui della fine della cosiddetta “Era Fascista: catturato, ucciso, persino appeso a testa in giù nel pubblico vergognoso ludibrio milanese di Piazzale Loreto, quasi l’esposizione ad una folla testimone fosse la necessaria conferma ufficiale della fine del regime e del suo capo.  

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No Other Land (2024)

Recensione

Diretto dal collettivo di registi Basel Adra, Yuval Abraham, Hamdan Ballal e Rachel Szor, va ben oltre la semplice narrazione della tragedia geopolitica che segna la Palestina sotto occupazione israeliana. Il documentario esplora le implicazioni psicologiche, culturali e identitarie della lotta quotidiana del popolo palestinese, centrando la sua attenzione sul villaggio di Masafer Yatta, nel sud della Cisgiordania, una delle zone più segnate e devastate dall’occupazione israeliana. La pellicola racconta la realtà di una comunità che vive sotto la costante minaccia di demolizione delle proprie case, espulsioni forzate e deportazioni, dando voce a una lotta che non è solo per la sopravvivenza fisica, ma per preservare la memoria storica e l’identità culturale di un popolo che rischia di essere annientato dalle politiche israeliane di occupazione e distruzione sistematica.

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“Cane mangia Cane”: dal Romanzo di Edward Bunker al Film di Paul Schrader

Quando le Città diventano tutte uguali, purtroppo l’Umanità viene costretta a vivere in un’unica area territoriale “omologata” e sottoposta ad una forzata globalizzazione, trovandosi così esodata “da una città che era il mondo al mondo che è una città”, come acutamente esposto da Zygmunt Bauman.  

Un’Analisi di FRANCESCO RICCI

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