“Linee Guida” per gestire l’immigrazione
Rammentando l’ ITALIA ANTICA E DEL SOMMO POETA
Dante: “…Sempre la confusion de le persone
principio fu del mal de la cittade,
come del vostro il cibo che s’appone…”
Cittadinanza Romana significava la totale accettazione della legge, delle regole, delle usanze, della lingua, tutti requisiti indispensabili per l’integrazione politica
La ripresa dei contagi, l’esplosione di una contestazione ingiustificata delle misure governative di contenimento del Covid 19, le dementi discussioni, in nome di una presunta compressione della libertà, per l’uso delle mascherine o per le altre direttive sul distanziamento sociale, hanno relegato in secondo piano i temi dell’immigrazione, dell’integrazione degli stranieri, della libera circolazione delle persone, della modifica dell’accordo di Dublino, della ripartizione degli immigrati fra gli Stati europei.
La pandemia prima o poi passerà, grazie ai progressi della scienza e ai comportamenti virtuosi, mentre in un paese impoverito come il nostro la lotta a parole all’immigrazione sarà sempre più brandita come arma politica per indebolire l’azione governativa, accrescere un senso di paura nella popolazione e pregiudicare il prestigio italiano nel consesso internazionale.