«E’ bastata una giornata di maltempo, peraltro abbondantemente annunciato, per mettere ancora una volta in ginocchio l’intera città. Ai danni provocati da rami caduti e raffiche di vento si sono aggiunti quelli dovuti a caditoie e tombini, ostruiti, non funzionanti o non manutenuti, che, non permettendo alla pioggia di defluire in tempo reale, hanno reso le strade piscine di dimensioni sterminate.
L’astrologia cinese si distingue da quella occidentale poiché adotta come calendario di riferimento le lunazioni. I segni zodiacali sono annuali e sono simboleggiati dai 12 animali che per primi si presentarono al cospetto del Budda. Il mese di novembre è rappresentato da un animale roseo e ben pasciuto: si tratta del Cinghiale (ovvero Maiale selvatico, per essere precisi nella traduzione del vocabolo cinese) il cui elemento di base è l’Acqua. Tale elemento, non rispetta la tradizione astrologica occidentale; pertanto, l’Acqua è portatrice, nel complesso zodiaco cinese, di altri valori, quali la capacità di adeguamento alle svariate circostanze nelle quali ci si trova e una spiccata capacità ricettiva ed empatica. Chi è questo animale così morbido e selvatico al tempo stesso? Si presenta da sé: “Fra tutti i figli del Signore, io ho il cuore più puro. Con innocenza e fede io cammino nella luce portatrice dell’amore, donando liberamente me stesso. Sono più ricco e due volte benedetto, sono legato a tutta l’umanità da spirito di fratellanza. La mia buona volontà è universale e non conosce limiti: io sono il Cinghiale”.
Il Cinghiale rappresenta la Purezza di cuore e la Figliolanza divina, simboli che sono altresì contenuti nel segno zodiacale dello Scorpione di seconda e terza decade, che contengono in sé le ceneri della rinascita e quindi dell’Innocenza dell’animo umano. Infatti, sebbene le due tradizioni culturali si differenziano per approccio e contenuti, si possono riscontrare analogie e similitudini nel cuore del messaggio che si vuole veicolare. Il Cinghiale, è governato dall’elemento Acqua, come detto, elemento che si ritrova nella prima decade dello Scorpione. Lo stesso rigore che esige la morte quando fa visita all’essere vivente prescelto tra tanti perché avvenga la metamorfosi della forma. Analoga simbologia la contiene lo Scorpione, che per sua stessa natura, richiama la morte con il veleno che possiede e con il quale si auto annienta. Un giorno, uno scorpione chiede ad una tartaruga un passaggio sul suo dorso per attraversare il fiume. La tartaruga bonaria e paziente ha però una domanda da porre allo scorpione, prima di acconsentire che salisse sulla sua casa: “Se io ti permetto di appoggiarti a me, tu coglierai questa ghiotta occasione per uccidermi?” E lo scorpione risponde assecondando la sua indole: “Ma se ti uccido, io stesso morirò!” E con questa lapidaria risposta, la tartaruga acconsente a prestare il passaggio. Salito sul dorso con la piena approvazione dell’animale trasportatore, lo scorpione non perde tempo e agisce secondo quanto detta la sua stessa natura. Il suo pungiglione velenoso si infilza nelle carni della tartaruga, alla quale aspetta solo una breve e dolorosa morte. Prima di spirare, la tartaruga, consapevole dell’ingenuità con la quale si è approcciata alla creatura per eccellenza velenosa e mortifera, pone un’ultima domanda: “Perché l’hai fatto? Adesso morirai anche tu!” E lo scorpione risponde: “Non è colpa mia, è nella mia natura” e insieme muoiono. “Il corpo di tutti obbedisce alla morte possente ma in molti sogni mostra ai dormienti ciò che ci è destinato di piacere e sofferenza.”
La “Storia di unaRivoluzioneAntiborghese“di Cristian Leone in una analisi di FRANCESCO CARLESI
«La polemica antiborghese non nasce confusamente e all’ improvviso, ma è il risultato dell’originaria natura rivoluzionaria del fascismo. (…) All’homo oeconomicus il fascismo cerca di sostituire l’uomo integrale (…) vuole distruggere l’identità ricchezza-valore e fondare il nuovo Stato sul valore-uomo». Questa breve citazione esemplifica la chiave interpretativa di un recente e prezioso saggio che torna sul periodo tabù della nostra storia: “Fascismo: storia di una rivoluzione antiborghese” – opera del giovane studioso Cristian Leone, presentata presso la Libreria Europa il 26 Ottobre u.s.
Altra Italiacos’è e dove è, proviamo a vederci chiaro? Firenze, sede del primato della lingua e cultura è una, assieme alle altre città, capitale d’Italia: più capitali dunque come Milano, Napoli, Torino, Venezia e Padova per l’area veneto adriatica, Palermo e Genova e, osservando la cartina geografica ancora, cosa dire di Mantova o di Ravenna, di Bari e altre città ancora? Osservare l’Italia come entità è cosa ben diversa dalla Francia o Inghilterra. L’Altra Italia è Una e molteplice, è un laboratorio politico di portata mondiale nel tempo della lunga durata, per la storia profonda, per citare Franand Braudel che scriveva: “Ho grande fiducia nella storia come strumento di conoscenza e misura delle cose. La storia che utilizza, per rinnovarsi, le ricchezze delle vicine scienze sociali: una storia che ha fatto notevoli passi avanti nell’intelligenza stessa della vita».
Dai germogli della storia: “futuro perché non parli!”… del mito di Roma genitrice
Raffaele Panico
La pace inclusiva, la pace perpetua cercata dai tempi di Kant in Europa, la coscienza non più divisa dalla conferenza di Potsdam a fine guerra, in Europa, luglio-agosto 1945, a tutt’oggi sembra una chimera (nella foto in alto troneggia Stalin, al tavolo dei vincitori URSS, USA e Gran Bretagna). Perché? Proviamo a ripercorre i miti di lunga durata millenaria emergenti dagli strappi laceranti del Novecento, il vaso di Pandora da cui uscirono i nostri mali, a inondare la valle di lacrime in Europa in questi nostri giorni, tra cari vecchi amici e fratelli e compagni, dove un filo, un sol filo di Arianna potrebbe farci ritrovare la via maestra.
Roma siamo a febbraio del 2007, Stefano Delle Chiaie, incontrato in occasione di un’intervista girata a 10 anni dalla celebrazione della tumulazione della salma del Che Guevara a Cuba del 1997, ricorda alcuni passaggi importanti, per ponderata rilettura di anni difficili per tutti e pertanto con un profondo senso di pietas verso il Comandante Che Guevara: “[…] ci adoperammo per la restituzione della salma del combattente Che Guevara nel 1994-95 tornammo in Bolivia e cercammo di spingere il governo boliviano diventato democratico alla restituzione del corpo, a Cuba […] sapevamo dove era sepolto e come era caduto. La notizia venne data attraverso foto e articoli su un’agenzia stampa”.
Domenica 20 Aprile, per la Pasqua di Resurrezione, nel corrente A.D. MMXXV, si verifica una insolita e rara coincidenza tra i Riti della Religione Cattolica e della Religione Ortodossa, simbolicamente e cristianamente affratellati, come forse auspicherebbe la maggior parte dei loro propri Fedeli.
Così come sarebbe auspicabile raggiungere una Giusta Pace sia in Europa, sia nel Medio Oriente, sia in ogni luogo della Terra.
Ed auspicando a Coloro che leggono questa Testata (…ma anche a tutte le “Persone di Buona Volontà”) di poter trascorrere religiosamente e serenamente questi giorni festivi (…ed anche quelli seguenti) a Noi piace notare altresì sottolineare come il Giorno della Resurrezione, in questo D. A., preceda il 21 Aprile in cui si celebra il Natale di Roma!