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Forum Med Rome

 

Seconda Edizione – Forum Med of Rome


Camera dei Deputati – Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari
Via di Campo Marzio, 74 – Roma

 

Il Mediterranean Forum of Rome rappresenta una piattaforma di dialogo su differenti tematiche di grande attualità, dove i rappresentanti di governo, i vertici di aziende, gli alti esponenti di organizzazioni internazionali e gli operatori della società civile si incontrano non solo per discutere temi e problemi ma soprattutto per ricercare idee innovative e soluzioni concrete alle sfide urgenti che pone il Mare Nostrum.

L’edizione di quest’anno intende rilanciare una “Nuova Alleanza” per il Mediterraneo, al fine di affrontare le sfide di una crescita inclusiva e di una sicurezza condivisa, grazie ad investimenti sostenibili e alle innovazioni derivanti dalla trasformazione digitale ed energetica.

Il forum si terrà in lingua italiana ed inglese con traduzione simultanea.

Dress code: per gli uomini è obbligatorio indossare la giacca

Ai LINCEI. cerimonia chiusura Anno Accademico 2017-18

Roma, 22 giugno 2018 ore 12, presso Palazzo Corsini (Roma, via della Lungara) si è tenuta la cerimonia di chiusura dell’anno accademico dell’Accademia dei Lincei, il 415 dalla sua fondazione. L’Accademia dei Lincei, fondata nel 1603 da Federico Cesi, soppressa durante il fascismo e ricostituita da Benedetto Croce, può vantarsi di essere la più antica accademia scientifica del mondo e continua ancora oggi a svolgere un ruolo fondamentale di cooperazione scientifica e diplomazia tra gli stati.

Difatti, questa svolge attività di “ambasciatrice della cultura” in Europa e nel mondo, con lo scopo di creare un’impronta culturale italo-europeista. Numerosi sono i contatti con le accademie europee, specialmente quelle Francesi e Tedesche. Ugualmente numerosi sono gli incontri con le Accademie Inglesi che, come ha dichiarato Aberto Quadrio Curizio nel discorso di conclusione dell’anno accademico, dopo la Brexit sono sempre più filoeuropeiste.

La cerimonia di chiusura, alla quale era presente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stata l’occasione per salutare Alberto Quadrio Curizio, ex presidente dell’Accademia, e dare il ben venuto al neoeletto Giorgio Parisi che insieme a Roberto Antonelli, Renzo Piva e Alessandro Roncaglia, rispettivamente Vicepresidente, Accademico amministratore e Accademico amministratore aggiunto, formano i nuovi vertici della prestigiosa Accademia.

Gli Etruschi a Villa Giulia

La Tessitura e la moda nel mondo antico

TESSERE ETRUSCO.

LA CULTURA TESSILE ANTICA

ALLA LUCE DEI NUOVI RITROVAMENTI

Conferenza di Margarita Gleba

Università di Cambridge

27 giugno 2018, ore 17.00

COMUNICATO STAMPA

 

Mercoledì 27 giugno alle 17,00 nella Sala della Fortuna del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia si svolgerà l’incontro con la Prof.ssa Margarita Gleba (Università di Cambridge), dal titolo Tessere etrusco. La cultura tessile antica alla luce dei nuovi ritrovamenti.

 

Nel corso dell’antichità la produzione tessile era praticata ad ogni livello sociale e costituiva una delle attività più laboriose e intensive. Negli ultimi vent’anni gli studi sui tessuti hanno dimostrato quanto si possa apprendere sulla cultura, società, tecnologia ed economia del mondo antico proprio attraverso lo studio dei reperti tessili recuperati dai contesti archeologici.

 

La scoperta e l’analisi di numerosi tessuti in Etruria e non solo permettono di arricchire i dati a disposizione, fornendo l’occasione per nuovi spunti di riflessione sull’archeologia dei tessuti nell’antichità.

 

Al termine della conferenza seguirà un ulteriore approfondimento di tale suggestiva tematica, attraverso lavisita guidata della dott.ssa Romina Laurito all’interno degli spazi museali.

 

Grazie al contributo scientifico della Professoressa Margarita Gleba, la quale è massima esperta di archeologia tessile, sarà possibile ricostruire il quadro archeologico-culturale di riferimento; ciò che consentirà al visitatore, attraverso la riflessione sui metodi ed i risultati delle analisi ed anche la sperimentazione delle tecniche produttive, di percorrere “sul filo del passato” la storia dei tessuti nell’Italia preromana.

TESSERE ETRUSCO.

LA CULTURA TESSILE ANTICA

ALLA LUCE DEI NUOVI RITROVAMENTI

Conferenza di Margarita Gleba

Università di Cambridge

27 giugno 2018, ore 17.00

COMUNICATO STAMPA

 

Mercoledì 27 giugno alle 17,00 nella Sala della Fortuna del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia si svolgerà l’incontro con la Prof.ssa Margarita Gleba (Università di Cambridge), dal titolo Tessere etrusco. La cultura tessile antica alla luce dei nuovi ritrovamenti.

 

Nel corso dell’antichità la produzione tessile era praticata ad ogni livello sociale e costituiva una delle attività più laboriose e intensive. Negli ultimi vent’anni gli studi sui tessuti hanno dimostrato quanto si possa apprendere sulla cultura, società, tecnologia ed economia del mondo antico proprio attraverso lo studio dei reperti tessili recuperati dai contesti archeologici.

 

La scoperta e l’analisi di numerosi tessuti in Etruria e non solo permettono di arricchire i dati a disposizione, fornendo l’occasione per nuovi spunti di riflessione sull’archeologia dei tessuti nell’antichità.

 

Al termine della conferenza seguirà un ulteriore approfondimento di tale suggestiva tematica, attraverso lavisita guidata della dott.ssa Romina Laurito all’interno degli spazi museali.

 

Grazie al contributo scientifico della Professoressa Margarita Gleba, la quale è massima esperta di archeologia tessile, sarà possibile ricostruire il quadro archeologico-culturale di riferimento; ciò che consentirà al visitatore, attraverso la riflessione sui metodi ed i risultati delle analisi ed anche la sperimentazione delle tecniche produttive, di percorrere “sul filo del passato” la storia dei tessuti nell’Italia preromana.

TESSERE ETRUSCO.

LA CULTURA TESSILE ANTICA

ALLA LUCE DEI NUOVI RITROVAMENTI

Conferenza di Margarita Gleba

Università di Cambridge

27 giugno 2018, ore 17.00

COMUNICATO STAMPA

 

Mercoledì 27 giugno alle 17,00 nella Sala della Fortuna del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia si svolgerà l’incontro con la Prof.ssa Margarita Gleba (Università di Cambridge), dal titolo Tessere etrusco. La cultura tessile antica alla luce dei nuovi ritrovamenti.

 

Nel corso dell’antichità la produzione tessile era praticata ad ogni livello sociale e costituiva una delle attività più laboriose e intensive. Negli ultimi vent’anni gli studi sui tessuti hanno dimostrato quanto si possa apprendere sulla cultura, società, tecnologia ed economia del mondo antico proprio attraverso lo studio dei reperti tessili recuperati dai contesti archeologici.

 

La scoperta e l’analisi di numerosi tessuti in Etruria e non solo permettono di arricchire i dati a disposizione, fornendo l’occasione per nuovi spunti di riflessione sull’archeologia dei tessuti nell’antichità.

 

Al termine della conferenza seguirà un ulteriore approfondimento di tale suggestiva tematica, attraverso lavisita guidata della dott.ssa Romina Laurito all’interno degli spazi museali.

 

Grazie al contributo scientifico della Professoressa Margarita Gleba, la quale è massima esperta di archeologia tessile, sarà possibile ricostruire il quadro archeologico-culturale di riferimento; ciò che consentirà al visitatore, attraverso la riflessione sui metodi ed i risultati delle analisi ed anche la sperimentazione delle tecniche produttive, di percorrere “sul filo del passato” la storia dei tessuti nell’Italia preromana.

TESSERE ETRUSCO.

LA CULTURA TESSILE ANTICA

ALLA LUCE DEI NUOVI RITROVAMENTI

Conferenza di Margarita Gleba

Università di Cambridge

27 giugno 2018, ore 17.00

COMUNICATO STAMPA

 

Mercoledì 27 giugno alle 17,00 nella Sala della Fortuna del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia si svolgerà l’incontro con la Prof.ssa Margarita Gleba (Università di Cambridge), dal titolo Tessere etrusco. La cultura tessile antica alla luce dei nuovi ritrovamenti.

 

Nel corso dell’antichità la produzione tessile era praticata ad ogni livello sociale e costituiva una delle attività più laboriose e intensive. Negli ultimi vent’anni gli studi sui tessuti hanno dimostrato quanto si possa apprendere sulla cultura, società, tecnologia ed economia del mondo antico proprio attraverso lo studio dei reperti tessili recuperati dai contesti archeologici.

 

La scoperta e l’analisi di numerosi tessuti in Etruria e non solo permettono di arricchire i dati a disposizione, fornendo l’occasione per nuovi spunti di riflessione sull’archeologia dei tessuti nell’antichità.

 

Al termine della conferenza seguirà un ulteriore approfondimento di tale suggestiva tematica, attraverso lavisita guidata della dott.ssa Romina Laurito all’interno degli spazi museali.

 

Grazie al contributo scientifico della Professoressa Margarita Gleba, la quale è massima esperta di archeologia tessile, sarà possibile ricostruire il quadro archeologico-culturale di riferimento; ciò che consentirà al visitatore, attraverso la riflessione sui metodi ed i risultati delle analisi ed anche la sperimentazione delle tecniche produttive, di percorrere “sul filo del passato” la storia dei tessuti nell’Italia preromana.

 

Arriva “Storia.Rivista”…. Segnali di memoria a destra

Nasce una nuova Rivista … di Storia 

 Il suo nome è “Storia.Rivista

Una rivista divulgativa e di approfondimento allo stesso tempo. Ambiziosa e unitaria.  Un bimestrale con poco meno di duecento pagine. La prima parte è una miscellanea di articoli su uomini, idee, fatti che riguardano la destra in Italia e nel mondo; la seconda invece è un dossier monotematico dedicato ad un evento, una ricorrenza, uno scenario raccontato e analizzato da un punto di visto di destra.

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E la chiamano Unione

Uno sguardo all’Europa attuale

 

L’apparente benessere dopo il dissesto lento dell’Impero Romano, smembrato ma già corrotto dall’ingresso nelle fila del potere di mercenari e di gruppi di genti incivili, fece ignorare a molti capi l’estrema debolezza delle parti di territori a loro affidate, che di fatto prepararono pseudostati in lizza o perlomeno in freddo con i confinanti e con gli altri tutti. Da qui, qualche tiranno o re costituì una zona a suo unico governo e consumo. E fu un nuovo mondo che di romano non aveva che il contadino o il guerriero.

Guerrieri che spesso avevano così bene assimilato la romanità, fatta di legge, di disciplina, di amore per la terra, da fermare pericolosi soggetti come Attila ed allontanare l’indifferenza astuta e distruttiva delle zone orientali di ciò che rimaneva dell’impero.

In Occidente prese la ribalta il Centroeuropa, che non smise di voler ricostituire il grande e splendente impero, conteso da un Papato che di fatto proseguì il peggio del peggio degli imperatori, ed appesantito da un sud sempre più nelle mani di pirati e saccheggiatori. Il senso del Sacro Romano Impero è questo, ma di fragile consistenza per quella bruttissima piaga che si chiama avidità di potere: dai figli di Carlo Magno si cominciò a vedere quanto l’unione europea fosse una facciata, marcita all’interno dall’ansia di possesso di re francesi e capi germanofoni, con la ragione di asservire, compresa l’importanza di questo, il popolo legatissimo alla realtà culturale e spirituale della vita. Non era Cristianesimo, assolutamente no: la Fede antica perdurava, e ci vollero secoli di paure, minacce, terrori di torture e di inferni per costringere a seguire quel politico sottogoverno di ogni stato che si chiama confessionale, nella fattispecie cattolicesimo, ideato per portare a avanti un sogno blasfemo: il governo universale degli Eletti.

Consci dell’importanza di un credo sentito dalle genti, l’Europa combattè per conquistare Roma che deteneva l’ordine spirituale, al fine di ottenere il potere su tutte e governare il mondo.

Il Papa, tanto, saliva sempre sul carro del vincitore e lo usava, per mantenere il potere suo mediante ciò che Heine e Marx dicevano “oppio dei popoli“. Avevano però, tutti, sottovalutato il carattere nazionale dei romani o protoitaliani al di là del loro dissesto e dei difetti: la bravura, la molteplice creatività, insomma, il Genio. Mediante questo l’Italia spengeva tutti col suo fulgore, e, se il carattere Germanico ne divenne partecipe, con i suoi Geni, quello Gallo annegava nell’acido dell’invidia e volle contrastare questo ex grande Impero ridotto ad un vecchio e sconquassato Stivale: fino ai Normanni convinsero le anime “blandule” e tremule di Papi a lasciare loro mano libera in Italia, poi aiutarono un Filippo il Bello a tradurre  pessimamente Roma in Avignone, ed in seguito contrastarono sempre e comunque ogni forza, ogni bellezza italiana che, come la loro piatta musica monotona come un lamento di servi infernali, li relegava nell’ombra. I francesi hanno sempre e comunque odiato l’Italia più d’ogni altra Nazione al mondo, perchè non ce la fanno ad eguagliare la grandezza di questa: la Grandeur loro non è che pallida prepotenza, beffarda anche, se perpetrata da un italiano rivestito da Egalité et similia, come Napoleone, che, oltre ai saccheggi, fu il primo artefice “manu militari” di un’Unione Europea.

Il paradosso è che anche i migliori dei tempi vari francesi furono italiani: Mazzarino, La Grangia, Caterina de’Medici che fu francese solo per matrimonio e che disse loro, fra l’altro, di non mangiare più con le mani, e sfogliando la storia se ne trovano infiniti altri, o anche nel campo della scienza e perfino dello sport, viene in mente Platini.

L’egocentrismo francese ha creato per contro guasti e dolori inenarrabili: colonialismo , invasioni, lanzichenecchi, per finire a Poincaré uno dei responsabili del sorgere del Nazismo, ed a Sarkozy per la politica sconsiderata circa gli stati nordafricani , ai danni di tutta Europa, e fomentatrice del terrorismo. E adesso arriva un giovane ducetto, che non riesce a capire che l’Italia non è il suo scendiletto, ma la Porta di tutta Europa, ammalato anche lui di livoroso complesso d’inferiorità.

Strillate pure, francesi: “Italie” delenda est? E’ solo il verso di gallina di chi è impotente a fare un buon governo, basato sull’intesa, il rispetto, e l’onorevolissimo senso del proprio limite.

Marilù Giannone

 

Un libro di Franca Pace: “La Strada della Salvezza”

Solo tramite la Cultura è possibile percorre “La Strada della Salvezza”, un libro di Franca Pace

Giovedì 21 giugno, presso l’Hotel Gianicolo in Roma, si è svolta la presentazione del libro “La Strada della Salvezza”, occasione per parlare di arte, cultura e attualità nel corso di un evento organizzato dall’associazione AiSl_O, presieduta da Maria Grazia De Angelis in collaborazione con l’associazione Roma Caput Mundi, presieduta da Franca Pace

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