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Maestri del Lavoro

Il lato nobile della festa dell’1 Maggio

Come tutti gli anni, il primo di maggio, essendo ricorrenza festiva del Lavoro, tutti gli italiani che si sono distinti per meriti speciali nel riguardo del sostegno, miglioramento, eccellenza nelle loro professioni o attività vengono insigniti del grado di Maestro e di Cavaliere. Quando uno di essi è un amico, un uomo che si è sempre messo in luce nel completo dono di sè, ottimizzando ogni possibilità volta al bene di chi lavora, ci si rallegra e ci si entusiasma.

È con gioia che si comunica che oggi all’amico Vincenzo D’Angelo, ottimo lavoratore e magnifico organizzatore di uomini ed imprese, è stato donato il premio al merito di Stella del Lavoro dal Presidente della Repubblica Mattarella: un poco commosso e fiero di sé, giustamente, egli ha riassunto durante l’evento, ripreso dal TG 1 RAI delle ore 11,00, il suo molteplice impegno, dal campo dell’amministrazione fino all’organizzazione di viaggi, di eventi culturali presso la Regione Toscana, di informazioni intorno al campo fiscale e pensionistico di ogni tipo. È sua inoltre l’idea del Premio “Una Poesia per la Vita”, di quello “Libera Fantasia” presso la Galleria Mentana di Firenze, di quello “Una Perla”, la diffusione della Rivista “Esperienza” in accordo con l’Associazione ANLA, Organizzazioni di Feste, visite di Musei e Mostre, passeggiate culturali, Viaggi in Italia ed all’Estero per i quali ha speso ogni sua capacità e sagacia. La dedizione, insomma, al mondo del lavoro, con un occhio particolare ai congedati ha visto Enzo – come è chiamato dagli amici – sempre all’avanguardia e sempre esaustivo in ogni piccolo ramo del suo immenso albero di generosità verso gli uomini.

La lettura di un breve foglio che elenca le applicazioni di quel suo spirito dedito al benessere altrui e alla nobiltà del lavoro ha spiegato il fil rouge del suo muoversi: l’accordo generazionale, che ha raccomandato al Presidente, e cioè l’unione, la mano tesa, l’importanza di ogni soggetto familiare, dall’avo al nipote, per una Nazione sicura ed efficiente. Giovani e meno giovani sono indispensabili per l’esito di uno Stato felice che si basi sul lavoro.

Un titolo meritato, dovuto, perché ciò che Enzo ha in dono è la luminosità percettrice del riconoscere cosa è l’essere umano e cosa sia, in ogni estensione, amore.

Marilù Giannone

Le Ideologie: saranno callide o stolide?

Liberilibri continua l’indagine sulle ideologie italiane

 

Giovedì 3 maggio a Roma, alle ore 18,00 Pietro Di Muccio De Quattro presenta, alla Fondazione Luigi Einaudi a Piazza delle Medaglie d’Oro il Libro “L’Ideologia Italiana, Dialogo fra Callido e Stolido”, discussa da Lorenzo Infantino e Corrado  Ocone.

Il libro per la sua particolarità è preciso ed interessante, e rispecchia le divisioni ed i contrasti del pensiero politico italiano attuale.

 

 

                                                Marilù Giannone

Un nome del grande sport: Astori

Davide Astori e Firenze
I giornalisti Lancisi e Mancini firmano un libro-tributo al capitano viola

 

Firenze, 20 aprile 2018 – Ci sono storie capaci di unire una città come Firenze, patria di guelfi e ghibellini, in un cuore solo e in un sentire comune. Momenti in cui perfino le antiche rivalità perdono di significato, e uomini diversi tra loro si scoprono fratelli. La straordinaria commozione e la partecipazione collettiva dei fiorentini all’omaggio per il capitano viola Davide Astori, scomparso lo scorso 4 marzo a soli trentun anni, sono ricordate nel libro di Mario Lancisi e Marcello Mancini Davide Astori. Ci sono storie che…, edito da Polistampa. Il volume è una testimonianza unica di come Davide sia rimasto nel cuore di tutti per le sue qualità umane prima ancora che sportive.
Firenze ha celebrato il capitano viola come i grandi personaggi del passato figli di questa città, e non è un caso che i funerali si siano svolti nella basilica di Santa Croce, il monumento nazionale dove riposano gli italiani illustri. Il testo di Lancisi e Mancini, arricchito da una prefazione del sindaco di Firenze Dario Nardella, è una cronaca per racconti e immagini di ciò che è successo nei giorni successivi alla tragedia di Udine, e si divide in capitoli che partono dal momento in cui Davide è stato trovato morto nel suo letto mentre era in ritiro con la squadra, e arrivano fino alla partita con il Benevento, che ha rappresentato il momento di partecipazione più alto e coinvolgente per i trentamila tifosi allo stadio. Momenti centrali sono l’omaggio che i fiorentini hanno voluto dedicare al capitano quando la salma è arrivata a Coverciano, o l’oceanica mobilitazione di mercoledì 7 marzo in piazza Santa Croce per la messa e i funerali, celebrati dall’arcivescovo Giuseppe Betori alla presenza dei più importanti personaggi del mondo del calcio e dello sport in generale. Nel volume sono raccolti i commenti e le testimonianze di chi ha conosciuto Davide, e le oltre cento immagini ci mostrano non solo i volti noti, ma anche quelli di tante persone comuni che hanno pianto come per la perdita di un fratello. Nella parte finale del volume sono pubblicati alcuni dei messaggi che migliaia di anonimi cittadini hanno lasciato appesi ai cancelli dello stadio Franchi, i piccoli disegni dei bambini e le parole di ammirazione e di gratitudine per il Capitano.

Per quanto triste, quella narrata dai giornalisti Mario Lancisi e Marcello Mancini è una vicenda che ha fatto crescere la tifoseria non solo fiorentina e ha dato un significato nuovo, migliore, alla parola “calcio”. 

 

Gherardo Del Lungo

Omaggio ad Oriana Fallaci

Omaggio a Fallaci
Le parole di Oriana in concerto 

di e con Maria Rosaria Omaggio
al pianoforte Cristiana Pegoraro

impressioni visive Carlo Fatigoni e Vincenzo Oliva
tecnica Stefano Berti

produzione AngelAria associazione 

Torna in scena dal 4 al 6 maggio 2018 lo spettacolo “Omaggio a Fallaci – Le parole di Oriana in concerto” di e con Maria Rosaria Omaggio e Cristiana Pegoraro al pianoforte.

Si è detto molto su Oriana Fallaci in questi ultimi tempi difficili e turbolenti. E, a dieci anni dalla sua scomparsa, le sue profetiche dichiarazioni continuano a far discutere. Questo spettacolo è un’occasione per capire meglio non solo cosa ha veramente detto, ma anche chi è stata e come ha letto la seconda parte del secolo scorso la giornalista, la scrittrice, la donna, il personaggio italiano forte e conteso e, forse, più famoso nel mondo.

Oriana racconta Fallaci, Penelope svela Cassandra, presenta sé stessa, in una sorta di conferenza, rivelando la natura intima delle sue scelte, perfino delle delusioni amorose che hanno inevitabilmente segnato il suo carattere. Ne nasce l’autoritratto di una donna scomoda dalla imprevedibile e sfaccettata personalità che sorprende per complessità, dimostrandosi aggressiva e fragile, generosa ed egocentrica, cupa e spiritosamente toscana, timida e indomita allo stesso tempo. “Omaggio a Fallaci” è un accurato montaggio dei suoi tanti scritti curato e interpretato da Maria Rosaria Omaggio, sulle musiche che amava, eseguite dal vivo col tocco tenero, potente e magico di Cristiana Pegoraro al pianoforte. Sullo sfondo, tra le due interpreti che dialogano con voce e musica, quasi diventassero visibili i ricordi legati alla narrazione, le immagini elaborate da Carlo Fatigoni e Vincenzo Oliva che riportano alla Storia, quella con la S maiuscola, che non è solo storia da libri di testo, ma storia del vissuto, storia della nostra vita.