Se perde la Le Pen, l’Europa diventerà definitivamente la prigione dei popoli, e butteranno via la chiave. Se vince Macron, tutte le oligarchie transnazionali, i (loro) grandi media, i banchieri, le lobbies che ci guadagnano, la Erasmus Generation, la Merkel, i partiti collusi dichiareranno che il “populismo” è stato bocciato dai popoli – prima in Olanda, poi in Austria, ora in Francia, per sempre; che le istanze “sovraniste” erano delle paturnie infondate di infime minoranze (“deplorevoli”); proclameranno che gli elettori hanno chiesto: “Ci vuole più Europa” – e procederanno a darvela, a ritmo accelerato, per blindare il loro progetto in modo definitivo contro i vostri pentimenti.
Boom Beat Bubble
BOOM | BEAT | BUBBLE
STAMPA GIAPPONESE sessanta | settanta | ottanta
a cura di Marcella Cossu
4 maggio > 12 ottobre 2017
Dal BOOM economico degli anni ‘60 al BEAT post68, fino alla bolla speculativa, la BUBBLE (economy) nata negli anni ‘80 ed esplosa nel decennio a seguire: il racconto per icone di un paese che si guarda attorno concentrandosi su se stesso. Il mezzo è l’incisione, arte in cui i giapponesi sono maestri dalla notte dei tempi, i temi sono mille, le opere 54, i nomi 24. In collaborazione con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, le opere provengono dalla collezione dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma; altra storia nella storia, tra acquisizioni e motivazioni, museologia, sociologia e relazioni internazionali. E arte.
In collaborazione con
Artisti esposti: AMANO Kazumi, Ay-Ō, FUKAZAWA Yukio, FUKITA Fumiaki, HIWASAKI Takao, KAMIYA Shin, KANAMORI Yoshio, KIMURA Kōsuke, KUROSAKI Akira, KUSAMA Yayoi, KIYOTSUKA Noriko, NAGAI Kazumasa, NODA Tetsuya, OKABE Kazuhiro, ONOGI Manabu, ONOSATO Toshinobu, OZAKU Seishi SAITO Yoshishige, TAKAMATSU Jirō, TAMURA Fumio, YAYANAGI Go, YOKOO Tadanori, YOSHIDA Katsurō, Lee U-FAN
immagine in evidenza: Yayoi Kusama, Zucca, 1988, dettaglio