La fiamma dimezzata
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di Leandro ABEILLE*
Dio e Cesare > Nonostante gli attentati terroristici che si susseguono a ritmi incalzanti, c’è sempre qualcuno che vuole fare il distinguo tra Islam e terrorismo. L’unica differenza che c’è tra l’Islam e terrorismo è che il primo è una religione ed un credo politico (non c’è separazione infatti tra Dio e Cesare nell’Islam ma c’è Dio che impone a Cesare la sua politica), il secondo è una tattica di lotta politica.
Il problema dell’Occidente > In Occidente siamo così supini alla mentalità del “politically correct” che ci sforziamo, in tutti i modi, di far sembrare l’Islam per quello che non è, che non è mai stato e mai sarà. Al contrario del cristianesimo praticato in Italia, l’Islam è una religione che è davvero seguita dai suoi fedeli. Non esistono, nell’Islam, “credenti non praticanti”, esistono dei credenti e questi praticano la religione insegnata loro da Maometto: l’ultimo ed il sigillo dei profeti.
LA RAGIONE & LA FEDE
Un’accurata scelta di temi da dibattere costituisce l’ ars operandi del Gruppo “Incontri in Basilica” che eccelle – quanto a ricerca della conoscenza – svolgendo proprie periodiche riunioni nel grande complesso sacro dedicato a Maria ed ai suoi Angeli, in piazza Esedra.
La sala dipinta, scelta per gli eventi nella sacrestia della Basilica, con ingresso da via Cernaia, è sede di raduni dal tenore interessante ed insolito: l’attivissimo DON FRANCO, Parroco della Chiesa, e l’ Ingener CINZIA LONGO sono i referenti e spesso anche i coordinatori di questi incontri stimolanti che, altrove a Roma, si riscontrano non assiduamente. Tali eventi hanno luogo solitamente un venerdì al mese, per lasciare a Don Franco altre iniziative culturali e a Cinzia Longo, efficiente ingegnere impegnata con l’ Anas e Ministero Infrastrutture, la sua costante presenza sul territorio … anche quello colpito dal terremoto.
DIALOGANDO CON CRAXI
Questo commento di Alessandro Benini fa seguito al simposio svoltosi presso l’Istituto Luigi Sturzo in Roma, per la presentazione del libro di Paola Sacchi innanzi ad un qualificato auditorium Giovedì 23 Marzo, ove Daniele Capezzone, Fabrizio Cicchitto, Fabrizio Rondolini e Stefania Craxi hanno svolto le loro interessanti relazioni – brillantemente coordinate da Paola Severini Melograni. (vds. precedente nota “Craxi …. circa un ventennio dopo” pubblicata sul nostro web domenica 19 marzo)
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Nell’ introduzione al suo libro “I CONTI CON CRAXI”, Paola Sacchi scrive:”….. lo stesso sentimento di doloroso imbarazzo come italiana lo riprovo scrivendo di lui e di quei giorni. Perché non si uccidono così gli statisti….”
E’ l’imbarazzo di coloro, tra gli italiani, che oltre le accuse, le calunnie e le condanne piovute sulla testa del leader socialista, hanno chiara la vera figura di Bettino Craxi: un Uomo, anzitutto, che, confinato nell’ esilio tunisino della “collina degli sciacalli e dei serpenti”, non ha mai tralasciato di illustrare, sempre e comunque, il suo pensiero su quanto era accaduto e su quanto l’Italia, giorno dopo giorno, rischiasse l’orlo del baratro.
“Il mio esilio non è né dorato, né argentato, vivo in uno stato di stress….. organizzo le mie giornate lavorando, giacché sono capace solo e soltanto di lavorare”: così si esprimeva Craxi in una delle sue ultime interviste, quando già il suo fisico fortemente provato, stava cedendo alla malattia e la classe politica dominante a consolidare l’ibrida alleanza tra ex comunisti ed ex democristiani di sinistra, negava ogni possibilità, ogni salvacondotto per il rientro in Patria di un ex Premier che – e la storia infine lo dimostrerà – aveva operato nell’arco di quarantenni per la libertà, la dignità ed il progresso del nostro Paese.
Eppure, nel dolore dell’esilio, la lucidità politica di Craxi non venne mai meno; con apprensione Monsieur le President, così come lo chiamavano in terra d’Africa, paventava una posizione di coda dell’Italia, in mano a burocrati obbedienti a quei poteri forti che, inevitabilmente, avrebbero spinto il nostro Paese in una marginale posizione.
Una damnatio memoriae maleficamente orchestrata, che il tempo cancellerà rendendo giustizia ad uno dei nostri, molto pochi, statisti.
Alessandro P. Benini
Associazione Culturale “Controcorrente”
Il progetto culturale nasce con il preciso scopo di rivalutare ed affermare la forza del Sud e dell’unicità delle sue risorse economiche ed agroalimentari, come reazione all’Utilitarismo, allo Sradicamento dalla Terra, alle Falsificazioni Storiche, al Pensiero Unico, alla Dittatura delle Banche e dell’Alta Finanza.
L’intervista, di Goffredo Palmerini, a Daniela Musini – scrittrice, attrice, pianista e drammaturga – che sarà prossimamente in scena con il monologo “Maria Callas, la Divina” di cui è anche autrice. Abruzzese, artista di grande talento, studiosa di Gabriele d’Annunzio, ha girato il mondo con il suo recital-concerto sul Vate ed Eleonora Duse, con lo spettacolo “Gabriele ed Eleonora, una passione scarlatta“.
Daniela Musini sarà Maria Callas a Teatro: l’intervista
In anteprima ad Atri, poi a Busseto, la nuova opera teatrale della scrittrice, musicista e attrice abruzzese
di Goffredo Palmerini