Un inedito Ritratto di Giacomo Balla e una Maschera in bronzo acquistata dal Re e proveniente dalle collezioni del Quirinale. Due nuove prestigiose opere di Giovanni Prini arricchiscono la mostra Giovanni Prini, il potere del sentimento, ospitata alla Galleria d’Arte Moderna di Roma fino al 26 marzo 2017.
Molta acqua e molta neve, acqua torrentizia passata sotto i ponti e neve, d’oggi e di ieri, è caduta su quel che resta della memoria: è la memoria del sacrificio di oltre novantamila italiani rimasti sui campi di Russia; c’è soltanto, in quei lontani territori, in pochi casi, qualche piastrina, una gavetta sfondata, qualche misero resto umano a parlare di coloro che sono caduti combattendo una guerra spesso dimenticata e, volutamente, oscurata nella memoria nazionale.
«Giorno del ricordo» in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata
Proiezione del film di Alessandro Quadretti
“L’ultima spiaggia”, documentario sulla Strage di Vergarolla e l’Esodo da Pola
Programma:
Saluti: Danilo Pirro – Amici della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice
Introduzione storica: Marco Petrelli – COMITATO DIECI FEBBRAIO
Intervento: Evimero Crisostomi – Società di Studi Fiumani
Intervento: Michele Rossi – Associazione Terni Città Futura
Una testimonianza : dott.ssa Grazia Micheletti discendente di Giuseppe Micheletti eroe di Vergarolla
Proiezione del film “L’ultima Spiaggia” – Officinemedia (2016)
Centro Studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza// Comunicato n. 8/17 del 20 gennaio 2017, San Sebastiano
Lobby Gay – Intervista a Silvia De Mari*
“Non fermeranno le mie idee: Per me i gay sono i nuovi ariani”. Parla Silvana De Mari, la psicoterapeuta nel mirino – «I gay? Sono la nuova razza ariana. Vietato parlar male di loro, vietato criticare, vietato esprimere la propria opinione nei loro confronti. Loro vogliono l’omologazione, il pensiero unico». Silvana De Mari, la psicoterapeuta-scrittrice, autore di decine di libri per ragazzi (e di successo) e finita nel mirino dell’Ordine dei medici per le sue opinioni, non sposta di un solo millimetro l’asticella sulle cose che pensa, dice e professa ormai da tempo.
Niente da fare Charlie Hebdo proprio non ce la fa. Per la seconda volta ricade nella satira fuori luogo, di cattivo gusto e crudele, proponendo una comicità che non fa né ridere e né piangere ma ti lascia solo l’amaro in bocca.
La prima volta risale a pochi mesi fa, a quel 24 agosto maledetto, quando l’Italia si è letteralmente svegliata in due pezzi. Colpita nel suo cuore, al centro, tre regioni principalmente coinvolte ma tutta la nazione scossa. Ci hanno paragonati ad un piatto di pasta, precisamente a delle lasagne. Forse perché collegano Amatrice ai famosi bucatini. L’ambasciata si è subito scusata affermando che quello non è il pensiero della Francia e dei francesi.
Adesso invece abbiamo la neve, troppa neve, che associata all’oramai costante tremore della nostra terra ha provocato una valanga. E loro che fanno? Beh ci informano tramite la Signora Morte in tenuta da sci che “la neve è arrivata, ma che non ce ne sarà per tutti”.
Noi non ci siamo mai permessi di fare ironia su ciò che è avvenuto in Francia, sulle stragi del Bataclan, di Nizza, di Rouen e dello stesso Charlie Hebdo. Noi siamo stati e saremo tutti Charlie Hebdo ma prima di tutto, per noi stessi “noi siamo tutti lasagne” e fieri esserlo.
I recenti e ripetuti terremoti del Centro Italia ha spinto studiosi e una grande parte della popolazione, impaurita dai suoi tragici esiti, ad approfondire le relative conoscenze su queste sconvolgenti manifestazione della Terra. Lo scopo, pur se privo di una probabile risposta positiva, sarebbe quello di realizzare una potenziale prevenzione o, nel peggiore dei casi, preservare da catastrofi abitazioni, edifici di valore e paesaggi da tali calamità.