LA PREOCCUPANTE CARENZA DI MEDICI SPECIALISTI :
occorre investire sui giovani medici e stabilizzare i colleghi stranieri presenti in Italia
una sintesi di GIAN PAOLO MENEGHINI
Questi sono i temi che verranno affrontati al Tavolo Tecnico di prossima istituzione presso il Ministero della Salute, che coinvolgerà la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) e l’Associazione Medici stranieri in Italia (Amsi), e che sarà dedicato a Sanità e Immigrazione.
Ad annunciarlo, in un’intervista appena pubblicata sul Portale Fnomceo, il presidente della stessa Amsi, Foad Aodi, che ha incontrato venerdì scorso il Sottosegretario alla Salute, Armando Bartolazzi.
Sarà il 2025 l’anno nero per il Servizio sanitario nazionale: in quella data, infatti, la cosiddetta ‘gobba pensionistica’ toccherà il suo apice e, se non arriveranno nuovi specialisti a sostituirli. Il Servizio sanitario nazionale rimarrà senza chirurghi, anestesisti, ortopedici, ginecologi, medici di famiglia.
Ben 60/mila professionisti, tra specialisti impegnati negli ospedali e nelle strutture private e medici di medicina generale, mancheranno all’appello, secondo un’indagine recentemente effettuata proprio dall’Amsi.
Eppure i medici, nel nostro paese, ci sono: sono più di 10/mila i giovani laureati e poi imprigionati nell’imbuto formativo, perché non vengono finanziate sufficienti borse per specializzarli. E, senza correttivi, diventeranno 19mila già nel 2021, quando si laureeranno gli studenti immatricolati in sovrannumero per ricorso al Tar.
A loro si aggiungono i 19/mila medici, per lo più specialisti, di origine straniera, che lavorano con contratti a termine e, in mancanza della cittadinanza, non possono accedere ai concorsi. Ma anch’essi se ne stanno andando dall’Italia, attratti da offerte di lavoro più convenienti e più stabili in altri paesi, tra i quali quelli d’origine.