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La Consul Press intervista Pippo Franco sul valore dell’arte e dell’umorismo

IL PROFONDO SENSO D’APPARTENZA  E LA LEVITÀ IRONICA DI PIPPO FRANCO

Una conversazione con Massimiliano Serriello

Quando gli capitano sotto gli occhi, ne resta sempre conquistato: l’immediatezza espressiva connessa al timbro stilistico delle vignette, il dono della sintesi, la forza significante ad appannaggio dell’allegra deformazione caricaturale, l’implicita contemplazione del reale avvertita senza concedere alcunché all’infeconda enfasi grafica, l’innesto degli spassosi giochi di parole, gli elementi segnaletici riscontrabili nell’alacre cura dei dettagli rientrano appieno nelle corde del duttile e intramontabile Pippo Franco (nella foto). Giunto da poco al considerevole traguardo delle ottantuno primavere col famoso sorriso sulle labbra. Insieme alla sana leggerezza che trae linfa dal valore terapeutico dell’umorismo, dall’equilibrio preservato dallo slancio dell’empatia, dalla capacità d’impreziosire l’opportuno livello di comprensione sulla scorta dell’imprescindibile autoironia. Lontano anni luce dall’accidia del corredo d’idee sottratto di nascosto all’altrui ingegno, dal deleterio nonché goffo delirio d’onnipotenza, innescato dalle ingannevoli sirene del successo, dagli illusori luoghi comuni e dai pesanti restringimenti.

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Il mistero della morte biologica

È indubbiamente affascinante il mistero che avvolge la fine delle strutture biologiche viventi e, in particolare, la fine che riguarda noi, appartenenti alla specie homo sapiens e, forse non unici, ma sicuramente dotati di Coscienza. Che succede quando si muore davvero? Cosa si prova e, soprattutto, cosa succede durante e dopo?

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coscienza, meccanica quantistica, morte biologica

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Gli dei Olimpici: Apollo, il figlio di Latona

Apollo, signore dell’arco d’argento, figlio di Zeus e di Latona nacque di sette mesi ma gli dei crescono in fretta e questa é cosa nota. Temi lo nutrì di nettare e ambrosia e solo dopo 4 giorni il bambino già chiedeva arco e frecce e subito Efesto glieli porse.

L’origine del dio é incerta, Latona era nota come Lat nella Palestina meridionale; Apollo di suo era anche divinità dei nordici (almeno per un greco) iperborei, che abitavano oltre il Vento del Nord, e che Ecateo identificava con i Britanni. Gli iperborei sacrificavano ad Apollo ecatombi di Asini e questo ci permette di identificarlo anche come “Il fanciullo Oro” la cui vittoria su Set lo pone anche come manifestazione della divinità egiziana. Oro punisce Set colpevole di aver ucciso suo fratello Osiride, maledetto da Iside o Lat, identificata sempre come triplice dea lunare.

Apollo, ancora una giovane divinità, partì da Delo e si diresse verso il monte Parnaso, dove si celava il serpente Pitone, nemico di sua madre e lo ferì gravemente. a questo punto il serpente fuggì a Delfi (il cui nome deriva dal mostro Delfine, compagna di Pitone), presso l’oracolo di madre terra  dove Apollo lo uccise di fronte al sacro crepaccio. Pitone in questo caso é il Set greco e quando Apollo uccide lui e (probabilmente) Delfine si impadronisce del suo oracolo, il dio qui viene chiamato sminteo, a forma di topo, il che rende facile associare ad Apollo anche la figura del dio guaritore cananita Esmun.

Pitone molto probabilmente era nato per partenogenesi da Era, per fare un dispetto a Zeus; questo equivale nella storia dell’antica Grecia la resistenza di gruppi preellenici alla avanzata degli elleni.

La Madre Terra oltraggiata fece ricorso a Zeus che ordinò ad Apollo di farsi purificare e stabilì i giochi Pitici in onore di Pitone. Latona, udita questa notizia, si recò con Artemide a Delfi per adempiere ad alcuni riti, qui fu aggredita dal gigante Tizio e Artemide e Apollo intervennero uccidendo Tizio con un nugolo di frecce.

Zeus giudicò questo come un atto di giustizia e Tizio fu condannato nel Tartaro a essere incollato a  terra con braccia e gambe saldamente fissati a terra mentre due avvoltoi gli mangiavano il fegato ricordando il mito di Prometeo. Allo stesso tempo Apollo aveva appreso da Pan, il dio arcade dalle zampe di capra e dalla dubbia reputazione, l’arte divinatoria e si era impadronito dell’oracolo delfico costringendo la sua sacerdotessa, la Pitonessa, a servirlo.

Un giorno Atena si era costruita un doppio flauto con le ossa di un cervo e si era accorta che mentre il suo suono piaceva a molti dei, Era e Afrodite ridevano di lei, questo perché il suo suonare il flauto rendeva la sua faccia buffa, per cui maledì il flauto e lo gettò via con una maledizione. Il satiro Marsia fu la vittima inconscia della maledizione, infatti costui avendo trovato il flauto andò con Cibele per le campagne a deliziare i contadini fino a che sfidò Apollo in una gara di musica, con le Muse come giudici, Apollo vinse la gara perché lui usando la lira poteva girare lo strumento per suonare mentre Marsia non poteva.

Apollo a questo punto fu molto spietato con Marsia, scorticandolo vivo e appendendo la sua pelle su di un fiume che da allora porta il suo nome. In seguito sfidò il dio Pan un una gara in cui  re Mida fece da giudice, da allora Apollo presiedette ogni banchetto degli dei come cantore e prese anche il controllo delle greggi, come dio dei Pastori, fino a quando non ne cedette il controllo a Ermete. La vittoria su Marsia e Pan va identificata con una vittoria sui frigi e gli arcadi da parte degli elleni nonché come una vittoria degli strumenti a corde su quelli a fiato; gli strumenti a fiato rimasero parte integrante negli ambienti poveri dei contadini che non potevano permettersi gli strumenti a corde, ben più costosi.

Apollo, da buon figlio di Zeus, cercò molte volte di sedurre divinità e mortali: il caso più eclatante fu con la Ninfa Dafne che mentre era da lui inseguita pregò la Madre Terra  la trasformò in lauro, ma tentò anche di sedurre la ninfa Driope sul monte Eta. Il riferimento storico di questa vicenda é la conquista di Tempe da parte degli elleni, a Tempe era venerata Dafene, una divinità detta per l’appunto la sanguinaria, da un collegio di Menadi orgiastiche mangiatrici di alloro (Plutarco). Dopo le conquiste di allora fu consentito solo alla Pizia di Delfi di masticare alloro e Apollo divenne il custode dell’alloro. L’episodio del monte Eta e di Dafene invece fa riferimento al passaggio dal culto della quercia al culto del pioppo che era sacro ad Apollo.

Altro famoso innamoramento di Apollo fu quello per il giovane Giacinto, un principe spartano con cui si dilettava negli sport olimpici: il quel caso il Vento dell’Ovest, geloso del loro amore, deviò un giavellotto lanciato da Apollo fino a spaccare la testa di Giacinto. Il mito di Giacinto riguarda l’eroe cretese Giacinto chiamato anche Narciso, culto introdotto nella Grecia micenea che diede il nome all’ultimo mese dell’estate nelle zone di Creta, Rodi, Coo, Tera e Sparta. Apollo usurpò il suo nome in quanto divinità immortale nel pantheon greco e non solo il nome di un mese in alcune zone della Grecia.

Solo una volta Apollo suscitò l’ira di Zeus, e fu quando suo figlio Asclepio resuscitò un uomo morto privando Ade di un suo suddito, Zeus a questo punto uccise Asclepio e Apollo uccise i Ciclopi che di Zeus erano figli (o forse nipoti in riferimento a Poseidone), in questa escalation di violenza Zeus avrebbe ucciso Apollo se Latona non fosse interceduta per lui: Latona ottenne che Apollo fosse condannato solo a un anno di servizio presso Admeto, re di Fere, che fu da allora un favorito di Apollo. In seguito a questi eventi fu sempre una divinità moderata con le parole “Conosci te stesso” e “Nulla in eccesso” sulle sue labbra. L’umiliazione di Apollo e il servizio presso Admeto ricordano un episodio storico in cui i sacerdoti di Apollo furono puniti per aver massacrato i componenti di una associazione di fabbri pre-ellenica, ciclopi appunto, protetta comunque da Zeus.

Nell’epoca classica la musica, la poesia, la filosofia, la matematica, la medicina e la scienza erano tutte sotto l’egida di Apollo, costui aveva imparato tutte queste arti da sua madre Lat (Latona), che era anche la Brigit Iperborea che a sua volta sarà poi identificata con la S. Brigitta cristiana; le corde della lira venivano suonate anche in modo terapeutico e corrispondevano alle sette vocali del tardo alfabeto greco. Come fanciullo d’oro, Apollo fu venerato come dio sole e quindi sua sorella Artemide divenne per associazione naturale identificata con la luna.

I sacerdoti di Apollo usurparono le funzioni di re sacro pre-ellenico (Plutarco, Perché gli oracoli tacciono), infatti in epoca classica si inscenava un’attacco a una capanna ogni nove anni  davanti al tempio di Delfi, nel cosiddetto rito di Stepterion, il giovane che vi aveva preso parte si recava presso Tempe per purificarsi tornando con la suddetta corona di alloro. L’attacco al re rifugiato ricorda per molti versi l’assassinio di Romolo, che anche esso nella Roma classica veniva inscenato, o il sacrificio annuale delle Bufonie, l’uccisione dello Zeus-bove con l’ascia bipenne, il cui attuatore fuggiva senza guardarsi indietro (come spiegato anche nei romanzi di Marion Zimmer Bradley, vedi “La torcia”).

©foto raiplay                                                ©Francesco Spuntarelli

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L’Associazione Compositori Musica per Film
ospite alla Mostra del Cinema di Venezia

L’Associazione Compositori Musica per Film ospite per la prima volta a Venezia 78, all’interno della cornice de Le Giornate degli Autori. L’appuntamento è per Mercoledì 08 Settembre 2021 alle ore 18:30 presso Isola Edipo – Spazio GdA.

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Il Pontefice ed il Sommo Vate…. Papa Francesco e Dante Alighieri

La “Lettera Apostolica” di Papa Francesco 
nel VII Centenario della morte di
DANTE ALIGHIERI 

 Un intervento di PADRE RINALDO CORDOVANI *

Il cuore e la fonte della Divina Commedia 
Il 25 marzo 2021 Papa Francesco firmava la “Lettera Apostolica” Candor lucis aeternae nel VII centenario della morte di Dante Alighieri. Comincia col ricordare che in tale data – 25 marzo – a Firenze iniziava l’anno secondo il computo ab Incarnatione. Tale data, vicina all’equinozio di primavera e nella prospettiva pasquale, era associata sia alla creazione del mondo sia alla redenzione operata da Cristo sulla croce, inizio della nuova creazione.

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L’ignoranza della nostra politica

L’attuale politica italiana è largamente ignorantocratica e legifera, amministra, governa, interpretando, rispecchiando una società ampiamente ignorante, di conseguenza facilona perché pressapochista e superficiale, come impone la finzione del saper tutto, ignorando, invece, moltissimo. 
L’ignoranza dell’attuale classe politica italiana non significa in senso stretto mancanza d’istruzione, abbondano, infatti, sugli scranni parlamentari e degli enti locali, schiere di laureati, magari 110 cum laude, piuttosto significa una marcata assenza di competenze ed esperienze, insomma di una efficace rispondenza del proprio sapere alla concretezza operativa del fare al servizio dei cittadini.

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Giuseppe Pantano presenta il suo ultimo thriller: “La morte non ti lascia sola”

Giovedì 19 agosto alle ore 21:00, presso il Bagno Le Cannucce a Castiglione della Pescaia (Grosseto), Giuseppe Pantano incontrerà il pubblico per parlare del suo ultimo libro intitolato “La morte non ti lascia sola”.   

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L’Italiano si legge davvero come si scrive?

 
Ebbene sì, sembrerà strano anche agli occhi stessi di un italiano che la lingua la parla e la conosce (o almeno pensa di conoscerla) ma non sempre quello che scriviamo si legge nello stesso identico modo. L’ortografia della nostra lingua infatti non riproduce esattamente i suoni dell’italiano: tra una serie di convenzioni grafiche e regole di pronuncia,  c’è qualcosa che resta fuori.
Riporto questo breve articolo di Massimo Birrattari con alcune piccole ma interessanti delucidazioni.
Non si smette mai di imparare!

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Roald Dahl, la sua Matilda ha compiuto 30 anni

 

Era il 1988 quando faceva il suo ingresso, nel mondo della letteratura per bambini, uno dei personaggi più rivoluzionari e amati di sempre. Con il suo stile inconfondibile, Roald Dahl, ci raccontava la storia di una bambina diversa da quelle a cui eravamo abituati. Ribelle nei confronti dei ruoli prestabiliti, delle ingiustizie e delle prevaricazioni, Matilde (Matilda, nella versione originale) ha dato al mondo una lezione di forza e cultura, mettendo nero su bianco che le bambine non vogliono solo pettinare le bambole.

Matilde nasce nella famiglia Dalverme, da una madre appassionata di bingo e da un padre che si è arricchito truffando gli altri. Due persone stupide, rozze, sprezzanti nei confronti di qualsiasi forma di cultura, disinteressate ai figli, e con un unico grande interesse: la televisione. Chiusi nella loro ottusità quotidiana i Dalverme non si accorgono di nulla, neanche di avere una figlia eccezionale. A un anno Matilde impara a scrivere, a due inizia a prendersi cura di se stessa (cucina, si lava da sola e si veste in modo elegante), a tre è perfettamente in grado di leggere qualsiasi cosa. Chiede ai genitori di poter avere un libro, ma loro, abituati come sono a non considerarla, invece di stupirsi che una richiesta del genere arrivi da una bambina di tre anni, la prendono a male parole.

Così Matilde decide di andare in biblioteca da sola, e all’età di cinque anni si è già divorata tutti i libri per bambini e buona parte di quelli per adulti. La sua è un’intelligenza fuori dal comune che si rivolge a interessi molto diversi tra loro: la matematica, la fisica, la storia, la letteratura, e così via, all’infinito. Ad eccezione della bibliotecaria che si rapporta a lei con gentilezza e curiosità, la società adulta che circonda Matilde è, come spesso accade nei racconti di Dahl, terribile. E le cose non migliorano quando finalmente, nonostante le ritrosie dei genitori, Matilde può accedere alla scuola elementare. Perfino la scuola, microcosmo del mondo esterno, è un ambiente marcio, rappresentato in ogni sua sfumatura dal personaggio della direttrice Spezzindue, una donna enorme, che ama esercitarsi al lancio del martello e detesta i bambini. Dahl fa a pezzi il ruolo educativo dei genitori e delle istituzioni, dimostrando quanto siano i bambini stessi, con il potere della loro immaginazione e curiosità, il vero motore di tutto ciò che riguarda la cultura. Non a caso l’unica adulta che si salva è la signorina Betta Dolcemiele, la maestra di Matilde, che ha molto più in comune con i bambini che con i suoi coetanei.

Quando arriva a scuola a Matilde non è rimasto praticamente nulla da imparare, e si annoia, si annoia così tanto che l’intelligenza comincia a uscirle dagli occhi. Tutto quello che ha letto ha plasmato il suo cervello rendendola in grado di individuare le ingiustizie e di fare qualsiasi cosa per provare a ostacolarle, salvando i suoi compagni dai soprusi della direttrice Spezzzindue e del suo “strizzatoio”.

Tutti noi abbiamo voluto bene a Matilde, abbiamo imparato da lei che i libri potevano essere più divertenti dei giochi che vedevamo in televisione. Abbiamo desiderato di essere speciali quanto lei, o di avere almeno un’amica che le assomigliasse. E poi, sempre grazie a lei, abbiamo capito che speciali lo siamo un po’ tutti e che ciò che conta davvero non è l’intelligenza fine a se stessa, ma la bontà d’animo, l’apertura nei confronti degli altri, la gentilezza. Matilde ci ha aiutato a diventare adulti migliori di quelli con cui lei si è ritrovata a vivere. Non smetteremo mai di ringraziarla per questo e, come spesso accade con quei cari amici che non vediamo da tanto tempo, non possiamo smettere di chiederci che fine abbia fatto lei, che tipo di donna sia mai diventata.

Nel 2018, per festeggiare i 30 anni di Matilde, Quentin Blake, storico illustratore dei libri di Dahl, ha deciso di rispondere a questo interrogativo, realizzando una serie di nuove illustrazioni che ritraggono Matilde in età adulta, destinate a occupare la copertina dell’edizione speciale, pensata da Penguin per  l’anniversario. Astrofisica, esploratrice o a capo della British Library: è questo il tipo di donna che sarebbe diventata Matilde, secondo Blake.

Una persona che ha divorato così tanti libri da piccola potrebbe sicuramente essere a capo di una biblioteca nazionale. Una bambina con una mente matematica come quella di Matilde sarebbe sicuramente potuta diventare una brillante astrofisica. E, dopo aver visitato tutti i luoghi del mondo attraverso i suoi amati libri, cosa avrebbe potuto essere se non un’esploratrice?

Qualunque cosa sia diventata Matilde sicuramente ci farebbe piacere rincontrarla da qualche parte. Mai dire mai.

 

 

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“24 Ore Sguardi”: la silloge poetica della scrittrice Elena Rossi

Si terrà oggi 30 luglio alle ore 21.00, presso lo stabilimento balneare “Le Cannucce” di Castiglione della Pescaia la presentazione del libro “24 Ore Sguardi” (Ensemble ed,,2021), opera prima in poesia della scrittrice romana Elena Rossi, già vincitrice del Premio Franco Cuomo International Award al Senato col suo primo libro “Onda e altri racconti” (2018).

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Conferenza Palatina alla Libreria Horafelix

A CENTO GIORNI DAL CENTENARIO
L’IGNOTO MILITE E I PALAZZI DEL POTERE
28 LUGLIO 2021 – 4 NOVEMBRE 2021

La Conferenza sarà dedicata all’Arte Decorativa, presente all’Epoca a Roma, all’interno dei Palazzi del Potere.
Attraverso una sequenza figurativa, il Potere dell’Arte, stante a fondamento unitario dell’Idea di Romanitas, si rivelerà come un  fattore di continuità tra Rinascimento e Risorgimento.
Obiettivo. La Via Italiana alla Modernità individua così nel Potere Rappresentativo il medium adeguato all’Agire Politico.

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A Roma, l’Orchestra NuovaKlassica in concerto presso la Chiesa Santa Maria della Mercede

QUANDO LA MUSICA SI IDENTIFICA CON IL BELLO,
PUO’ ASCOLTARSI CON GIOIA ANCHE NELLA CASA DEL SIGNORE 

a cura di LIDIA D’ANGELO 

Nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria della Mercede, in viale Regina Margherita a Roma, nella serata di Giovedì I° Luglio si è svolto un importante evento musicale seguito da un pubblico attento e motivato, nonché anche sobriamente elegante. 
Tra i banchi della Chiesa c’erano molte persone, tutte rispettose delle regole di sicurezza imposte dall’emergenza sanitaria. 
Il Concerto, di altissimo livello, ha avuto un impatto psicologico positivo per tutto il quartiere ed è stato un “piccolo” segnale per un ritorno graduale alla quasi normalità, che avevamo quasi dimenticato dopo la parentesi buia della pandemia.

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Laika la misteriosa Street Artist italiana e l’Euro Sculpture di Francoforte

Francoforte, 2 luglio. Nella notte tra l’1 e il 2 luglio, davanti alla Euro Sculpture di Francoforte, Laika, la misteriosa Street Artist italiana, ha posizionato la sua nuova installazione intitolata “Future“. L’opera è la riproduzione di un ottotipo, strumento usato per misurare l’acuità visiva, in cui le lettere, via via più piccole, formano ripetutamente la parola “Future”.

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Violeta Birla e il suo “Cuore Blu”

Sabato 3 luglio alle ore 18:00, Violeta Birla presenta il suo film Cuore Blu nella città di Velletri preso la Fondazione museo Luigi Magni e Lucia. 
Si svolgeranno contestualmente due eventi in un’unica giornata – come segnalatoci dal “nostro” Enea Franza – e, precisamente, ci  sarà la presentazione del libro di Eliza Puscoi, nonché la programmazione del film “Cuore Blu” a partire dalle ore 18.00.

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Lino Patruno Foundation – il concerto per la promozione della storia del jazz

DALL‘ OLIMPO DEGLI DEI IN ROMA, GRANDE JAZZ D‘AUTORE 
NEL TEMPIO MUSICALE DI VILLA CELIMONTANA*** 

Primo evento ufficiale di presentazione della Fondazione LPF Lino Patruno Foundation per la promozione della storia del Jazz, dell’Arte, del Teatro, del Cinema, della Cultura. 
A Roma, nella splendida cornice di Villa Celimontana, nel pomeriggio di domenica 27 giugno, il M° Lino Patruno è stato festeggiato dagli amici più cari – artisti e non – sostenitori della Fondazione che porta il suo nome, insieme al Presidente affiancato nel Consiglio di Amministrazione da Giuseppina Ciani, dal medico chirurgo Aiello Francesco, dalla dott.ssa Iole Ciani, unitamente a numerosi artisti e professionisti di spessore.

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Terenzio Tocci e la sua visione pan-mediterranea del ruolo italo-albanese

TERENZIO TOCCI, L’ALBANIA, IL FASCISMO

Un nome ricorrente nella storia del primo novecento albanese è quello di Terenzio Tocci, uno di quei calabresi di lontana origine albanese oggi detti arbereshe. Contrariamente ad altri suoi conterranei, eruditi ma poco propensi al concreto ritorno nel territorio dell’atavica patria irredenta, Terenzio Tocci combatté a capo dei montanari della Mirdizia, regione settentrionale dell’Albania, contro i turchi dopo un viaggio solitario ed avventuroso dal Montenegro (1911).
Dunque il suo nome ricorre nella storia albanese, un po’ meno per gli anni a seguire (dal 1920 alla fine della guerra) quando fu ministro con il presidente (e poi re) Zog, un periodo in cui ricoprì alti incarichi istituzionali e giuridici. Era un mazziniano e dunque un fervente repubblicano.

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ROMA, Gallerie Nazionali di Arte Antica, un album dedicato ai bambini per visitare la mostra Tempo Barocco

Da sabato 26 giugno 2021 DIDATTICA. Un album dedicato ai bambini per visitare la mostra Tempo Barocco. Le Gallerie Nazionali di Arte Antica, nell’ottica di ampliare l’offerta didattico-formativa della mostra Tempo Barocco, in corso a Palazzo Barberini fino al 3 ottobre 2021, dedicano ai piccoli visitatori, con un’età consigliata tra i 5 e i 10 anni, un album che permetterà loro di esplorare la mostra. L’album sarà distribuito gratuitamente in biglietteria o scaricabile dal sito delle Gallerie a questo link: www.barberinicorsini.org/evento/alla-scoperta-del-tempo/

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Grande successo per il concerto “in rete” organizzato da ACMF DAY

Boom di visualizzazioni per il concerto in streaming realizzato lo scorso 19 giugno dall’Associazione Compositori Musica per Film (ACMF) per festeggiare il suo quarto compleanno, a pochi giorni dal primo anniversario della scomparsa del suo Presidente onorario, il M° Ennio Morricone.

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