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Incontro con Sri Sri Ravi Shankar

Contro la violenza, un volo dentro di noi

Mercoledì 31 ottobre, presso l’Hotel Minerva, l’ambasciatore della pace e dell’accordo Sri Sri Ravi Shankar ha accettato un’intervista per far conoscere le basi del suo metodo, fondato sull’amore reciproco che si trasmette tramite la disciplina della non violenza e sulla meditazione fautrice della comprensione per se stessi e l’altro.

Sri Sri Ravi Shankar è riuscito, tramite questo difficile e delicato credo, l’Art of Living, a spegnere il fuoco di guerre e guerriglie che caratterizzavano il F.A.R.C. dopo 52 anni, e con il tristissimo numero di 250.000 morti; è riuscito allo stesso modo a creare equilibri fra numerose nazioni che ne erano lontane, e la sua disciplina ben presto ha raggiunto una diffusione mondiale, di 160 Paesi e milioni di seguaci, su base volontaria. Il 30 ottobre ha avuto un colloquio con la Presidente della Commissione Affari Esteri, Marta Grande, ed è atteso a giorni a Milano per la Unveiling Infinity. Il suo sistema ha un programma di benessere interiore, che toglie lo stress agli individui, e la sua arma è l’azione spirituale.

La domanda iniziale dell’intervista è se il metodo del Maestro sia una religione, cosa che nega, rispondendo che si fa fondamento sulla spiritualità, che tutte le religioni sono fondate sullo spirito, e comunicandomi che nell’Assam, a Bangalore, il grande tempio ha su ogni colonna l’emblema di ogni religione. (Come il Pantheon, si pensa) E’ spontaneo guardarlo, un uomo giovane, con grandi occhi, il sorriso incantevole. Continua, rispondendo alla seconda domanda su Dio, che è Principio che tutto fa giungere ed al quale tutto ritorna, lasciando riferirsi così alle antiche religioni europee, quella etrusca ad esempio, a Vertums (vertere) ovvero l’eterno passaggio vita-morte-ritorno. A questa frase si dichiara ammiratore di Roma antica e della sua civiltà, e prosegue, dicendo che ognuno può diventare un Maestro, un Gu-ru ( togli- oscurità) vivendo e meditando, fondandosi sulla nota di spiritualità che è in ognuno: quando si insegna, gli altri ascoltano, e da ascoltatori o studenti essi possono a loro volta divenire Maestri, con l’esempio, con la vita, e non dai libri, la saggezza è meditazione da questi due.

Una domanda che tutti si fanno, quando pensano alla potenza della saggezza che spinge non più ai conflitti, ma alla pace, è come agire di fronte ad un attacco violento e non atteso, e sorridendo, Sri Sri dice che sebbene il violento abbia un dolore, quando attacca inatteso o ci vuole il medico o la Polizia: soprattutto bisogna difendersi. Non è come i pacifisti pensano, e questo fa piacere perchè la pace non è sottomissione indegna, avendo ogni uomo un confine personale che va protetto.

Per conoscere del tutto il pensiero di Sri Sri Ravi Shakar ci vuole tempo, le domande affollano la mente infinite, e tutte insieme. Quando si chiede come considera il suo programma spirituale le donne, dice tranquillo che le donne stanno un gradino più su dell’uomo. E’ strabiliante, e si vuole sapere di più. Dice: la vita ha quattro fulcri: la madre, il padre, il guru e l’ospite. Meraviglioso. Non si riesce quasi a pensare alla religione indu’, o alle varie religioni che vedono e trattano la donna in modo indegno. Il ritorno alle antiche fedi è inevitabile, ma di quelle dell’Antica Europa: la prima Creazione si riaffaccia alla mente decisa.

A proposito di violenza, il Saggio racconta che ha lungamente provato con l’ISIS a dialogare con lui, a cercare un punto di accordo per la pace, ma si è visto recapitare un corpo senza testa, pertanto ha tralasciato il contatto. Infine ha ribadito che la politica è lontana dal suo metodo, perchè distorce la comprensione, fa antagonismo, che, insieme al possesso, rovinano i viventi. Sta provando un incontro, piuttosto, anche con Israele, ma è ancora non definito, in quanto la religione ebraica impregna la loro politica da secoli .

Una calma inusitata, una gioia leggera segna il commiato di questa intervista, con l’augurio che raggiunga lo scopo che si è prefisso e con la voglia di collaborare con lui.

Marilù Giannone

alla Lateranense, un dibattito sul “Ruolo della Donna nella Società”

 Un  CONVEGNO  su

IL RUOLO DELLA DONNA NELLA SOCIETA’

presso la Pontificia Università Lateranense

Si è svolto a Roma il 23 Ottobre scorso, presso la prestigiosa Pontificia Università Lateranense un Convegno dal titolo Il ruolo della donna nella società. I lavori sono stati aperti dal saluto del Prof. Denis Biju-Duval,129463937_1280x720 Preside dell’Istituto Redemptor Hominis, che ha definito l’incontro “una giornata di riflessione” sul tema della donna, ma questo problema ha sottolineato che non si può affrontare separatamente dal problema del’uomo. Uomo e donna costituiscono l’Essere umano. Questa impostazione fondamentalmente cattolica ha rappresentato il filo rosso, guida per tutti gli interventi del Convegno.

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A 80 Anni dall’ Acquedotto del Peschiera e dall’ Acea

 Un’ Opera fatta per Durare

Come l’Acqua, Come Roma

Una mostra per ricordare gli 80 anni dell’inizio della costruzione dell’Acquedotto del Peschiera, dal titolo “1938-2018. Acquedotto del Peschiera”, promossa da ACEA, che festeggia anche i suoi 80 anni di attività nel campo idrico, è in corso a Palazzo delle Esposizioni, a Roma, fino al 4 Novembre.

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DANTE una mostra in suo onore, ricordando la Vittoria del IV Novembre

Il SOMMO POETA ancora oggi può indicare la Retta VIA

E’ in corso una mostra dedicata a Dante Alighieri dal titolo “La fortuna di Dante. Manoscritti, Libri, Opere d’Arte”, allestita nella prestigiosa Sala della Lupa, all’interno del Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei Deputati, visitabile fino al 4 Novembre 2018.

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Dalla finanza islamica all’antiradicalismo: Incontri e Dibattiti al Festival della Diplomazia

 Due Incontri sul Mondo Islamico

Giunto alla IX edizione, dal 18 al 26 ottobre 2018 si è svolto anche quest’anno il Festival della Diplomazia, che per 9 giorni ha reso Roma protagonista del dibattito sulla geopolitica e sull’attività diplomatica internazionale.

Organizzato con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e di Roma Capitale, può esere definito la proxecuzione annuale di un evento di grande rilievo che lo scorso anno ha registrato quasi 10.000 presenze, con il supporto di oltre 70 Ambasciate, 8 Università e numerosi partner scientifici.

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Dal MiBACT il riconoscimento per l’Archivio di Arnaldo Mussolini

Dallo Stato, dichiarate di  interesse storico nazionale le “carte” del fratello del Duce, Arnaldo Mussolini

di Franco D’Emilio

Mercoledì 31 ottobre 2018 alle ore 15.30, nella Sala Consiliare del Municipio di Mercato Saraceno, la Soprintendente ai Beni Archivistici e Bibliografici dell’Emilia Romagna,  nell’ambito di una cerimonia appositamente convocata, renderà pubblica la dichiarazione con la quale lo Stato, attraverso il Ministero per i Beni Culturali, ha recentemente riconosciuto di interesse storico l’Archivio di Arnaldo Mussolini, custodito appunto nel comune della Valle del Savio. La cerimonia si svolgerà alla presenza degli attuali detentori di tale archivio, la famiglia Bondanini, per decenni attenti, discreti custodi di questo patrimonio documentario e librario.

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Quattro Percorsi attraverso la Civiltà Etrusca

Un’iniziativa encomiabile dell’ Archeoclub di Formello in collaborazione con il Museo Villa Giulia

Quasi in gara di corsa per iscriversi, Villa Giulia ha accettato diversi insegnanti e mediatori culturali per un corso di perfezionamento sull’Archeologia, dal titolo: Nuovi Percorsi attraverso la Civiltà Etrusca. Quattro sabati “full immersion” con i progenitori della presente Italia, affidati alle esperienze di archeologi ed esperti in didattica noti e felicemente disposti ad offrire del loro meglio. L’iniziativa trova il merito di Archeoclub Formello che l’ ha richiesta e preparata.

Il primo giorno, sabato 13, è stato una lunga corsa avvincente sui caratteri salienti dei “nonni”, visto che gli italici padri sono i Romani, e poi vari suggerimenti di percorsi diversi per farli capire ed apprezzare a visitatori e scolaresche: questa parte svolta dall’Archeologo Daniele Maras è  stata la più impegnativa, ma lo studioso è riuscito a rinnovare un panorama completo su questa civiltà millenaria che ci ha costruiti . Un ottima collaborazione per questa esperienza è stata fornita da Daniela Muscianese, che guida anche il gruppo per illustrare Veio, il giorno 10 novembre. L’archeologa non ha fatto mancare nulla al completamento della “passeggiata” sulla grande civiltà dal punto di vista artistico, fermandosi opportunamente su ciò che era più importante.

Il sabato successivo si è fatta luce soprattutto sulla didattica, consigliando di immedesimarsi, per una spiegazione esaustiva, ai vari generi e stati sociali dei visitatori in modo da coinvolgerli. Un discorso che si è puntato soprattutto su scolari e studenti, per i quali Marco Peri, educatore museale, è da anni felicemente applicato. Lo studioso ha suggerito di incanalare l’attenzione dei giovanissimi lasciando loro libertà di movimento dipendente dalla situazione e dall’oggetto che si intende illustrare, in modo da creare un’interazione fra osservato ed osservante. Sabato 27 è stata Pyrgi il teatro dell’azione conoscitiva, guidata dall’archeologa Rossella Zaccagnini, ed estesa alla visita completa dell’apparato museale che, anche per il luogo naturalmente splendido, è stata particolarmente apprezzata. L’archeologa ha fatto notare soprattutto i pannelli ceramici dipinti, sorta di antenati dei quadri, dell’arte etrusca che, com’è giusto, non finisce mai di incantare, anche fra luoghi comuni e cedimenti verso prese di posizione critica ormai stantie e clericali, mentre la giovane accademica Magda Vuolo ha avuto il compito arduo, ma chiaramente condotto, di far apprezzare il Museo anche per il Medioevo, non tralasciando la storia  quotidiana al Castello fino all’età presente. La stessa ha illustrato le iniziative sorprendenti del Direttore, Flavio Enei per le persone attratte dai tesori d’Italia. A tal proposito, è evidente, in relazione agli oggetti d’arte, come e quanto l’Arma dei Carabinieri, nella persona del Gen. Conforti e dei suoi sia stata magnifica per salvaguardare e recuperare, soprattutto, prodotti artistici rubati o minacciati di alienazione.

Marilù Giannone

 

Debutto con “Eredità”, al Teatro delle Muse !

 “L’ eredità dello zio Domenico”

Uno spettacolo gradevole e divertente in scena al Teatro delle Muse per la regia di Geppi di Stasio che de “L’eredità dello zio Domenico” è anche l’autore.

Il tema teatrale vuole essere il proseguo della commedia teatrale “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo.

I personaggi dell’opera sono interpretati ottimamente da Wanda Pirol, Rino Santoro e Geppi di Stasio nonché da Roberta Sansò, Carol Lauro ed Antonio Lubrano.

Tutti gli attori suscitano numerose risate evidenziando tuttavia quegli aspetti meschini che scaturiscono da bassi interessi economici e che si contrappongono ad un doveroso affetto.

Anche qui non sveleremo il mistero sulla figura di zio Domenico che è in fin di vita.

Con un inatteso colpo di scena finale si conclude il lavoro teatrale meritando un prolungato scroscio di applausi.

La Matrix Europea ad Horafelix

Il “cartello” per governare il mondo globalistico

 

Un libro edito 5 anni fa e precipitosamente messo da canto, martedì 16 ottobre è stato ripresentato ad Horafelix dall’autore, Francesco Amodeo, giovane ricercatore partenopeo esperto in economia, con tutta la conoscenza di causa che possono possedere oggi i cittadini e pertanto accolto con favore.

Si tratta di uno studio sull’Europa coronata di spine nell’illustrazione, e vittima di chi ? di un “cartello” euroamericano gestito da un paio di istituzioni bancarie, una di esse Bildemberg, e l’altra che fa capo a Rockefeller, probabilmente Soros vi è compreso. Questa associazione non tanto segreta e per nulla proba costringe gli Stati che le si collegano a mantenerla come una grossa piovra, e godendo dell’appoggio di lacchè e scherani oltre Prodi, D’Alema, Monti, Amato, (quello del prelievo forzato il 2002 dai conti correnti italiani a mezzanotte) e molti, veramente molti altri della vecchia politica italiana e dal gallico Moscovici,  da Trichet, e da altri in Germania ed Europa, sparsi e nello stesso tempo coesi fra di loro, pronti ad ogni giro di governo europeo a “girarsi” le poltrone: sempre quelli, sempre gli stessi, come in Italia, dove per esempio si sono raccolti euro su euro dal sangue dei cittadini per sostenere Monte Paschi o qualche altra banca in sofferenza, dove si ha ignorato i terremotati per pagare più o meno i debiti della Grecia, e così via. “Quousque   tandem, cives?” non vi sarà chiaro che l’Italia è entrata in basso nell’euro perchè così hanno voluto, che hanno diviso il Ministero del Tesoro dalla Banca d’Italia per consegnarla a “privati” che fanno il bello ed il cattivo tempo, pagati a dollari e delinquenze, che è un dovere ribellarsi anche se costerà dolori: quale libertà, quale indipendenza, quale giustizia non si ottiene duramente?

Il libro è stato ampiamente spiegato dall’autore per poter permettere una totale comprensione data la lingua tecnica che lo forma, per questo si è fatto uso anche di slides che riportavano fotocopiati articoli di testate per ogni problema citato. La limpida cura con la quale è stato steso, e l’italiano diretto e semplice, con una sottilissima vena di arguzia, lo rendono piacevole al di là della tormentosa documentazione nella quale consiste.

Non può mancare nessuno di leggerlo e farne tesoro: la conoscenza è anche questo, è lotta, è salvaguardia della propria casa.

Marilù Giannone

TREND al Teatro Belli

Programma

dal 18 ottobre al 22 dicembre 2018

18 ottobre

THE CORDELIA DREAM

di Marina Carr

con Massimo De Francovich e

Roberta Caronia

reading a cura di Massimo De Francovich

Trilly Produzioni

dal 24 al 27 ottobre

MY BRILLIANT DIVORCE

di Geraldine Aron

con Francesca Bianco

regia Carlo Emilio Lerici

produzione Teatro Belli

 

 

 

2 / 3 / 4 novembre

BU21

di Stuart Slade

con Daniela Duchi, Mario Cangiano, Fabrizio Costella, Valentina Favella,

Silvia Napoletano, Francesco Patané

 regia Alberto Giusta

produzione Teatro Stabile di Genova

 

 

13 / 14 / 15 novembre

NOT NOT NOT NOT NOT

 ENOUGH OXYGEN

di Caryl Churchill

con Aglaia Mora, Xhulio Petushi,

Marco Spiga

regia Giorgina Pi

produzione Angelo Mai/ Bluemotion/369gradi

in collaborazione con Sardegna Teatro

20 / 21 ottobre

JORDAN

di Anna Reynolds e Moira Buffini

con Federica Rosellini

regia Francesca Manieri e

Federica Rosellini

produzione Ariel dei Merli

in collaborazione con Trilly Produzioni

 

dal 29 ottobre al 1 novembre

IVAN & THE DOGS

di Hattie Naylor

con Lorenzo Lavia

regia Massimiliano Farau

produzione La Compagnia dei Masnadieri / Garage Zeami

 

 

dall’8 all’11 novembre

EN ATTENDANT BECKETT

un percorso multimediale ideato da

Glauco Mauri e Roberto Sturno

con la collaborazione di Andrea Baracco

produzione Compagnia Mauri Sturno

 

 

16 / 17 / 18 novembre

ALL THE THINGS I LIED ABOUT

di Katie Bonna

con Elisa Benedetta Marinoni

regia Alessandro Tedeschi

produzione Bottega Rosenguild e

Caracò Teatro

Arte e Cultura al Teatro Belli di Roma

“My brilliant divorce” di Geraldine Aron

In prima nazionale dal 24 al 27 ottobre al teatro Belli di Roma

TREND – Nuove Frontiere della Scena Britannica, rassegna di drammaturgia contemporanea britannica, curata da Rodolfo di Giammarco si svolge anche quest’anno al Teatro Belli di Roma con la 17° edizione proponendo in Italia ed in questi giorni al pubblico romano, la rappresentazione di  testi inglesi in maggioranza inediti, con l’obiettivo principale  di sostenere  compagnie emergenti e giovani artisti.

Francesca Bianco
Francesca Bianco

In scena il 24 Ottobre 2018 una commedia di estrema attualità: i rapporti umani ai nostri giorni;  evidenziati della protagonista Angela, interpretata con bravura, esuberanza e simpatia dall’attrice Francesca Bianco ne racconta le vicissitudini, in un arco di tempo triennale

Angela è una donna di mezza età, abbandonata dal marito che va a convivere con una venticinquenne argentina, disattesa dalla propria madre, criticata dalla propria figlia e disorientata da consigli superficiali ed inopportuni elargiti da amici e conoscenti si ritrova sola con l’unica compagnia del cane di famiglia.

Ma con il trascorrere del tempo, Angela, ai momenti di tristezza ritrova gradualmente la fiducia in se stessa; con essa sparisce la speranza di una ricomposizione con il marito traditore e ritrova la gioia della libertà. Uno spettacolo gradevole che diverte e nel contempo da motivo di riflessione.

Lunghi e ripetuti applausi testimoniano il riconoscimento all’attrice Francesca Bianco ed al regista Carlo Emilio Lerici nonché al regista Enzo Aronica che ha armonizzato magistralmente la presenza in video degli attori Susy Sergiacomo, Fabrizio Bordignon, Martina Gatto, Germano Rubbi ed Antonio Palumbo.

Haendel, Bach e Telemann al Convento di S.Caterina

MUSICA SACRA E LETTURA di TESTI NEL CHIOSTRO

La Comunità del Convento di S. Maria Sopra Minerva, il Centro Internazionale degli studi Cateriniani e l’Associazione Arca Petrina ONLUS presentano la lettura concerto: Caterina da Siena “Una chiamata alla Gioia”, itinerario cateriniano a latere della esortazione “Gaudete ed Exultate” di papa Francesco.  Il  Concerto di musica barocca viene eeseguito  dal Collegio musicale San Giuliano dei Fiamminghi con lettura di testi a cura di Paola Lombardi e Lorenzo Cavatorta

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“La morte della Repubblica” …. nuovo libro di Marco Mori

Disponibile in prevendita il nuovo libro di MARCO MORI  per Altaforte Edizioni

 La morte della Repubblica – Gli Stati Uniti d’Europa

Le fondamenta della Repubblica come è stata ideata dai padri costituenti, stanno per essere rimosse a favore di una nuova entità statuale: gli Stati Uniti d’Europa. Marco Mori ripercorre le tappe che hanno condotto alla destrutturazione sistematica della Costituzione italiana e lo fa attraverso una ricostruzione non interpretabile dei contesti e degli eventi che l’hanno permessa, creando un clima di generalizzato ricatto verso i popoli europei.

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Mafia e Massoneria: l’improbabile legame

LA LIBRERIA ASEQ (Via dei Sediari, 10 – zona Corso Rinascimento, Roma)

D’INTESA CON IL SERVIZIO BIBLIOTECA DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA ORGANIZZA

Martedì 20 novembre 2018 alle ore 20.00 la presentazione dei volumi

MASSOFOBIA. L’ANTIMAFIA DELL’INQUISIZIONE del GRAN MAESTRO STEFANO BISI (Tipheret)

Il volume racconta la complessa ed articolata vicenda dell’indagine dell’Antimafia sulla Libera Muratoria associata alla mafia, del sequestro degli elenchi e delle iniziative legali a livello europeo.

Magda Szabò e Deszò Kosztolànyi all’Accademia Ungherese

Il passato recente europeo attraverso l’Ungheria

‘Accademia Ungherese ha offerto, martedì 4 ottobre, la presentazione di un grande classico della letteratura, un testo che è d’obbligo conoscere se si vuole apprezzare ulteriormente la creatività di una grande Nazione.

Anna Edes, di Deszo Kosztolànyi, non è sufficiente definirla un’ opera esistenzialista, perchè è contributo dato da una delle voci migliori per la sofferta visione dello scorso secolo europeo fra le due guerre e, nella riproduzione cinematografica di esso, è l’eccellenza artistica di un regista e scenografo fra i migliori, Zoltàn Fàbri . Notissimo in Ungheria, Anna Edes si diffonde al pubblico romano ed italiano grazie alla traduzione particolare di Mònika Szilàgyi con la quale il romanzo coinvolge già alle prime righe il lettore, preso dallo stile rapido ed a brevi frasi incisive e dalla scelta realistica ed elegante dei termini che scorrono quasi come una linfa entro di lui.

Non si chiede mai abbastanza, alle Case Editrici nazionali, di prendere contatto con altri ottimi traduttori per poter apprezzare com’è giusto il corpus letterario della nazione magiara e non restare deprivati del suo panorama così incantevole, dalla poesia al romanzo o al saggio , grazie anche al metodo che la stessa Mònika ha messo a punto vista la peculiarità della sua lingua.

Come antecedente di Anna Edes, infatti, la Casa Editrice di Mònika Szilàgyi, Anfora, ha ampiamente offerto l’insieme delle opere migliori di Magda Szabò, non giustamente qui conosciute, le quali, pur differenti, come è naturale, da Anna Edes, lasciano però intendere benissimo l’apporto narrativo, stilistico, e realista che la scrittrice detta ha fornito al Kosztolànyi, preparando spesso esiti di fatti con la stessa chiara e dolorosa evidenza. Si consiglia vivamente la lettura di Abigail, di Creuseide, se si vuole prendere in mano la lancia a difesa del femminile senza il grottesco dell’estremismo, di Affresco, se si ha intenzione di conoscere il lato ironico della letteratura ungherese presente in un lungo racconto, ma soprattutto è capolavoro il Per Elisa, incentrato sulla vita dall’infanzia alla giovinezza della stessa Szàbo, fra oscuri limiti religiosi della società ungherese prima del secondo conflitto e con un velo opportuno fatto da un altro nome ed altre momentanee situazioni che non nascondono la scrittrice, anzi la vivificano ancora di più, con l’ottima inserzione della sorella che non è altri che l’alter ego della protagonista.

Affiora nel romanzo la protervia politica, la violenza degli invasori del Trianon, la forte anima magiara che non si abbatte per esse e ne rende visibile l’ignoranza spesso delinquenziale, così come la piccineria o l’incomprensione dei piccoli borghesi rese in mobbing sono scoperte con una sorta di disprezzo. La Szàbo ha una profondità meditativa che non carica lo stile ed è senz’altro maggiore di quella del Kosztolànyi, che preferisce affidarsi all’uso della semplice verità anche se amara . Se è il narrare dei fatti esplicati da considerazioni il fascino, sempre realistico, della Szàbo, spesso arricchiti di accenni del dopo, è l’immediatezza dolorosa del male, portata con una sorta di angustiata espressione ed attraverso brevi frasi, il legame del lettore all’opera di Kosztolànyi .

Ma l’essenziale è il trascorso del 1900 ungherese e, meno continuamente citato, quello europeo, fra la crescita postbellica del marxismo e l’incertezza dolente, rovinosa, degli altri Paesi verso il secondo conflitto al quale, osservando attentamente il contenuto di queste opere incantevoli, si dice che , per la erronea condizione umana e l’incompletezza di una pace rabberciata, esso si è dimostrato inevitabile.

Marilù Giannone

Al Museo del Risorgimento, nel Vittoriano, proseguono le Celebrazioni per la Romania

                         La Grande Mostra, la Grande Guerra

                   e l’ Unificazione Romena

 

Dal 2 ottobre nelle sale monumentali del Museo Centrale del Risorgimento – Complesso del Vittoriano (Via dei Fori Imperiali), l’Accademia di Romania in Roma, in partenariato con l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, il Museo Nazionale di Storia di Romania e il Museo Centrale del Risorgimento a Roma, con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia, celebra il Centenario della Grane Unione della Romania organizzando la mostra-evento “La Grande Guerra e l’Unificazione romena. Un percorso storico e visuale a 100 anni dalla nascita della Grande Romania”.

La mostra aperta al pubblico fino al 31 ottobre dalle 10 del mattino alle 7,30 del pomeriggio è ad ingresso libero.

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