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“Per una Nuova Politica Economica”
un editoriale di Riccardo Pedrizzi,
tratto da “Intervento nella società”

L’editoriale del senatore Riccardo Pedrizzi sul n.2 del trimestrale aprile-giugno del 2020 di “Intervento nella Società”, sottolinea il fondamentale intervento pubblico in economia, tutt’altra cosa dalle vecchie statalizzazioni tipo “socialismo reale”, che è strumento efficace al principio di sussidiarietà, riconosciuto dalla Dottrina Sociale per salvaguardare “il Bene Comune”.  Il Pontefice Emerito Benedetto XVI nella Caritas in Veritate (n.21), ha scritto profeticamente che, la crisi, “ci obbliga a riprogettare il nostro cammino, a darci nuove regole e a trovare nuove forme di impegno, a puntare sulle esperienze positive e a rigettare quelle negative. La crisi diventa così occasione di discernimento e di nuova progettualità. In questa chiave, fiduciosa piuttosto che rassegnata, conviene affrontare le difficoltà del momento presente”.
 

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Hotel Investment & Valuation – Metodologie e casi di Giacomo Morri e Fabrizio Trimarchi

Uno studio di settore: casistica e
metodologia
valutazioni e investimenti

Raffaele Panico

Il settore alberghiero è in profonda trasformazione. La presenza sul Belpaese di numerosi immobili atti alla ricezione ci consente senza tema di dubbio, come da sempre, l’intrapresa qualificata per la vocazione turistica; l’Italia oggi, come nel passato, è memore del Gran Tour. Il Gran Tour era consuetudine ed iniziava nella seconda metà del XVII secolo. Era una lunga missione che nell’Europa del tempo veniva intrapresa dai ricchi dell’aristocrazia europea, destinata a perfezionare le loro conoscenze la formazione e il loro sapere con permanenza in una città e il suo contesto. Tale missione formativa aveva durata indefinita e, ovvio, aveva come destinazione l’Italia. Gli Stati italiani erano certamente il modello di riferimento per civiltà e culture, Umanesimo e Rinascimento alle spalle dell’ingegno e arte degli italiani, nonostante e proprio perché, seppur aperte le nuove vie di comunicazione marittime transoceaniche con la scoperta del Nuovo Mondo, le realtà presente in Italia erano il grembo il centro vitale cui riferirsi.

Oggi, i cambiamenti nel settore turismo hanno finito per produrre effetti importanti sulle imprese alberghiere. Scenari iper-competitivi, dove il tema del valore e delle modalità per raggiungere obiettivi concreti e duraturi nel tempo vede gli albergatori e le relative strutture ricettive, l’immobile l’albergo lo spazio fruibile, al centro di questa trasformazione.

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Gli Stati Generali moderni I becchini della Repubblica

            Villa Pamphili apre le sue porte al grande incontro di Conte: gli Stati generali dell’economia. Una riedizione degli Stati generali del 1789 in Francia. Ci saranno tutti, meno l’opposizione. Male, perché gli assenti hanno sempre torto e l’Aventino non porta fortuna.

            Lo show è scontato. L’ultima volta fu con Gheddafi, ospite di Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri di allora, con le fanciulle arabe a guardia del corpo del Rais, nella sua tenda piantata in mezzo ai giardini della Villa.  Dopo qualche mese, finì malissimo. Non è un buon auspicio.

            L’evento è importante, fondamentale, perché fino ad ora, dopo quasi un anno di governo, con una profonda crisi economica e la mazzata della pandemia, il governo non ha ancora un briciolo d’idea o di progetto. È alla ricerca di una proposta, di suggerimenti, da parte di chiunque. Un’esigenza molto democratica, ma inutile. Poi, si dovrà fare un documento unitario, magari con un Comitato, l’ennesimo.

            La tragedia non è questa. La tragedia è che il PD, l’unico partito che tiene in piedi il governo, non avrebbe nemmeno voluto questa assise. Magari, le idee sono pericolose.

            Siamo alla ricerca delle priorità possibili per il Paese, che sono cangianti, come le sfaccettature dei diamanti.

            Sessanta milioni d’Italiani sono ansiosi di sapere che cosa ne verrà fuori. Un altro DPCM?

            Tutto è possibile. Sconcerta che dopo decine di comitati e di esperti (tutti, suppongo, pagati da noi), il governo vada alla ricerca  dell’idea. E se non la trova?

            Anche la vispa Teresa cercava, ma non mi pare che ci sia qualcosa di vispo nei cercatori di oggi. Sono squallidi e  grigi,  come i funzionari delle pompe funebri. Gli unici che non sono in crisi, come il governo.

            Le priorità sono note da anni, a decine. Non vale neppure la pena di ricordarle. Sono tutte priorità ferme e un po’ impolverate.

            Fra i partecipanti, ci sarà anche il CNEL! Un esempio della futilità dell’incontro. In cinquant’anni questo organismo costituzionale è riuscito a sopravvivere, lautamente pagato, in quanto organo costituzionale, senza fare nulla. Non si ricorda uno scritto, un saggio, un documento, una proposta usciti dal CNEL. Il nulla. Doveva essere abolito a furor di popolo ma sopravvive. Adesso, sarà là, fra i mille saggi del Paesi. Un consulto di faccendieri, ognuno interessato a portare avanti i propri interessi. D’altro canto, se il governo è alla sbraco, qualcuno dovrà pure aiutarlo, magari il CNEL.

            Da questa assise dovrebbe uscire il volto nuovo del Paese.

            Forse ci diranno se la distanza è di un metro o di uno e mezzo o di due, oppure di quattro. C’è incertezza, in proposito. Forse qualcuno farà, come Bolsonaro, la proposta di secretare il numero dei morti, così non se ne parla più, e al diavolo le statistiche che non coincidono!

            Forse, ancora, ci sarà qualcuno che dirà che è meglio aprire le discoteche, i locali di scommessa e di divertimento piuttosto che gli asili nido, anche se il contagio aumenta.

            Ne sentiremo tante, come ne sentiamo da anni. Il mondo cammina, male, ma cammina. Noi siamo ancora al Ponte sullo Stretto. Ero un adolescente, quando si cominciò a parlarne. Quanto è costato al contribuente parlarne per cinquant’anni con una società ad hoc dell’ex Iri?

            Probabilmente, il tema ricorrente sarà quello delle grandi opere. Altro argomento consunto.  Tutti ne parlano, tutti dicono che i soldi ci sono, ma non si costruisce nulla. Se ne parla con indignazione. Bisogna fare! Perbacco, sarà la volta buona?

            Il Ponte di Genova ha dato l’esempio che quando si vuole si può fare, in un anno, ciò per cui, normalmente, se ne impiegano cinque. Abbiamo ridotto le complicazioni burocratiche. Abbasso la burocrazia!

            Solo che chi ha complicato le cose non è la burocrazia, ma chi ha emanato le norme che la burocrazia deve applicare sotto sua responsabilità, perché tanto, i Ministri che le norme fanno, sono irresponsabili.

            Perfetto. Ma perché non si estende l’esperienza fatta ai grandi lavori? La cosa è misteriosa.

            Si parlerà della magistratura? Chissà, forse i tentacoli del Palamara saranno anche lì. Non se ne parla più. Solo a ondate, come l’epidemia.

            Sotto sotto, tutti tremano all’idea che la barca affondi, se l’epidemia tornasse a far sentire il suo morso.

            Quello che accade in India e in Brasile dovrebbe farci temere il peggio. Ci stiamo preparando, nell’eventualità che torni con l’autunno? Non credo. È la misura della distanza tra gli ombrelloni ciò che interessa. Gli Italiani devono andare in vacanza. Dopo tre mesi d’isolamento, hanno bisogno di un po’ di riposo, altrimenti il turismo crolla.

            E le imprese? Ci sarà un nuovo disegno di politica industriale? Dico nuovo per bellezza, perché di politica industriale non ne abbiamo fatta mai. Soldi sì, al vento, e ci lamentiamo del Sud devastato e irraggiungibile e delle riserve degli altri Paesi “frugali” nel darci i quattrini a babbo morto?

            Non spero nel fallimento dell’evento, ma tutti questi signori vestiti con l’abito scuro sembrano tanti becchini per il prossimo funerale della Repubblica.

 

 

 

 

UCID: riaffermare “Tre Priorità Vitali” secondo l’ Enciclica di Benedetto XVI

1) NO AL PRIMATO DELLA TECNOSCIENZA,  2) PIU’ SOLIDARIETA’ EUROPEA, 
3) CENTRALITA’ DELL’UOMO IN OGNI PROCESSO
DEL LAVORO E DELLA PRODUZIONE  

Le Tesi del Comitato Tecnico Scientifico dell’ Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti 
su come rilanciare i settori sociali, politici ed economici
dopo la crisi del coronavirus

Il CTS, presieduto da Riccardo Pedrizzi, in una lettera aperta al premier Conte, in relazione all’annuncio di convocazione degli “Stati Generali dell’Economia” e con l’auspicio di poter partecipare all’incontro con una propria rappresentanza, ha analizzato le debolezze e le possibilità di rilancio dei vari settori della vita pubblica, in un’ottica solidaristica, cattolica e riformista, dopo la crisi del coronavirus.

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L’illusione di un “Fisco Equo”
… e di una “Banca Amica”

UN “FISCO EQUO”  ed  UNA “BANCA AMICA”
…come nelle FAVOLE DI PINOCCHIO 
brevi note su un Paese in ricerca di un’identità smarrita

____________Giuliano Marchetti

#LIQUIDITA’ IMMEDIATA” e, a seguire, #“Potenza di Fuoco nel motore dell’ economia”, #“Bazooka….ecc.”: queste sono alcune delle espressioni declamate dal Premier Giuseppe “Con.Te” (?), sia durante i suoi ripetitivi proclami radio-televisivi, sia  nelle conferenze stampa insieme al Ministro Roberto Gualtieri
#“Non abbiamo ricevuto ancora nulla”, oppure #”c’è stata erogata solo una minima parte su quanto richiesto fin da marzo”, #”le banche pretendono infiniti adempimenti e documenti …ecc”: queste alcune delle lamentele scandite da numerose P.M.I, da Professionisti, Artigiani ed Autonomi.  

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Lo Statuto Albertino e l’Unità d’Italia

L’UNITA’ E LA LIBERTA’
A FONDAMENTO DELLO STATO MODERNO

La Prima Domenica di Giugno durante il periodo del Regno d’Italia si celebrava la Festa Nazionale dello Statuto e dell’Unità d’Italia. Il riferimento va allo Statuto Albertino, concesso dal Re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia il 4 Marzo 1848, a Torino, considerato Legge fondamentale perpetua e irrevocabile della Monarchia. Questo Statuto diventerà dopo il 1861, ossia dopo la Proclamazione del Regno d’Italia, la Carta Costituzionale del Regno d’Italia, rimasta in vigore ininterrottamente fino al 1948.

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