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PD e Mov. 5 Stelle …… con “Il Conte del Grillo” (*1)

Il GOVERNO  degli  SCONFITTI …..
“Allons enfants de la Patrie. Le jour de gloire est arrivé!”

UN’ANALISI di  STELIO W. VENCESLAI
ed alcune “Note a Margine” di Giuliano Marchetti

Declina l’estate e declina qualunque governo possibile. Da quello che s’intravede, è possibile il ritorno degli sconfitti. Purché non si facciano le elezioni va bene tutto. Anzi, no. Tutto deve cambiare perché non cambi nulla. Adesso si chiama discontinuità. Al PD quattordici mesi fa non andava bene nulla del programma del Movimento. Anzi, rifiutarono qualunque accordo. In questi quattordici mesi di governo giallo-verde sono stati sempre all’opposizione.  Uscita la Lega, adesso va bene tutto o quasi.

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L’evoluzione (? *) del Movimento 5 Stelle

UNA  ANALISI SUL  “MOVIMENTO  5 STELLE”,
che di nuovo e rivoluzionario ha solo l’apparenza 

a cura di MARIO CIAMPI *

Finalmente anche il M5S è diventato un partito politico in senso classico. Nel 1911 Roberto Michels aveva elaborato la sua teoria della legge ferrea dell’oligarchia: prima o poi un partito politico diventa una struttura governata da poche persone che decidono al posto di tutti.
In questa crisi di governo, abbiamo visto una nuova fase dei Cinque Stelle, forse l’ultima, con una regia verticistica fatta da pochi dirigenti, e con buona pace della democrazia diretta e del principio ‘uno vale uno’. Anche in altre occasioni questo principio era stato palesemente disatteso. Ma questa volta è ancora più eclatante, vista la posta in gioco. Ancora una volta la legge ferrea di Michels ha fatto centro.

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Chi sarà la terza potenza economica mondiale

L’elefante indiano

Il PIL indiano è quarto al mondo, per il 2020 è prevista come la terza potenza economica mondiale.

 

L’India ha quasi raggiunto demograficamente la Cina e probabilmente la supererà prossimamente, anche le percentuali di crescita economica sono maggiori di qualsiasi potenza mondiale, il suo PIL ha oltrepassato quello Francese. Certo il reddito Francese medio è sei volte superiore a quello indiano, ma complessivamente l’ha superata. Per azioni di vicinato crescono tanto anche Bangladesh, Pakistan e Nepal. L’India rimane comunque sia un paese ricco di risorse ma povero, il tasso di alfabetizzazione e la speranza di vita sono in basso nelle classifiche mondiali. Per il 2020 è prevista come terza economia mondiale e ora più che mai mira ad avere un posto come membro permanente al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Vuole un posto d’onore nello scacchiere mondiale, per dire la sua, ma il paese ha ancora conflitti etnici, religiosi e catastali.

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Brexit sempre più vicina, sterlina sempre più debole

BORIS JOHNSON  ……a  Kilometri “ZERO” DALLA BREXIT  

 una analisi a firma di FABRIZIO FEDERICI (*)

Edimburgo – Il nuovo premier britannico, Boris Johnson, continua a fare pressioni sull’Unione europea con l’intenzione di guadagnare terreno nella vicenda Brexit. Il nuovo esecutivo metterà a punto, in fretta e furia, i preparativi per abbandonare l’Ue nei prossimi tre mesi senza un accordo. La maggior parte degli investitori credono che una mossa del genere possa avere ripercussioni economiche in tutto il mondo, nonché far sprofondare il Regno Unito in recessione. 
Londra ne uscirebbe indebolita e soprattutto verrebbe spodestata dal ruolo di centro della finanza internazionale.

La notizia che sembrerebbe confermare i presentimenti è arrivata nella giornata di lunedì, quando la sterlina, che durante il referendum del 2016 valeva 1.50 $, è caduta in picchiata fino ad arrivare a valere 1,2282 $, il picco più basso da marzo 2017. La moneta britannica ha perso ben due centesimi da quando Johnson è stato eletto primo ministro, martedì scorso. La scommessa dell’ex sindaco di Londra è legata alla minaccia di una Brexit senza accordo che potrebbe persuadere le maggiori potenze del blocco, tra cui Germania e Francia, ad accordare la revisione della bozza proposta dall’ex premier Theresa May a novembre. Quest’ultima ha però fallito nel convincere il parlamento britannico ad approvarla. La clausola più contesa è quella del “backstop”, inserita per mantenere aperta la frontiera irlandese. Il backstop costringerebbe il Regno Unito ad adeguarsi alle regole di mercato dell’Ue, se i futuri legami commerciali non dovessero riuscire a garantire una frontiera aperta. Tuttavia, tutti e 27 i Paesi membri dell’Unione hanno dichiarato pubblicamente che l’accordo che include il backstop non verrà ridiscusso. Johnson, in visita in Scozia proprio per discutere il tema della Brexit, rimane fiducioso. Secondo il premier britannico, infatti, ci sarebbe possibilità di trovare una nuova soluzione. E’ convinto che l’Ue possa concedere un nuovo accordo commerciale e, al contempo, eliminare la clausola del backstop. “Vogliamo ribadire che si tratta di un’idea sbagliata, morta e che va esclusa categoricamente. Possiamo stringere un nuovo patto con l’Europa”, ha dichiarato Johnson.

Le divergenze sull’uscita dal blocco hanno logorato i rapporti con le restanti parti del Regno Unito. A testimonianza di ciò,molti elettori scozzesi e nordirlandesi hanno votato per il ‘remain’ nel referendum del 2016. La promessa fatta dal leader del Partito Conservatore di abbandonare l’Unione europea, con o senza accordo, lo ha messo in disaccordo anche con alcuni suoi colleghi dei Tories, tra cui il capofila del ramo scozzese del partito, Ruth Davidson. Nel frattempo, la leader nazionalista, Nicola Stugeon, ha scritto a Johnson sottolineando come i suoi piani potrebbero danneggiare gravemente l’economia scozzese e che continuerà a programmare il secondo referendum sull’indipendenza del Paese. Prima di approdare ad Edimburgo, ha voluto minimizzare le minacce mosse all’unità della nazione, che ha descritto come “la migliore unione politica ed economica della storia”. Poi, lunedì, si è espresso anche sulla possibilità di nuove votazioni: “Il referendum del 2014 sull’indipendenza è stato un unicum e non ce ne sarà un altro”.

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(*) il presente articolo è stato già pubblicato il 31 luglio sulla Rivista “KILOMETRO ZERO” e ripreso dalla Consul Press, per gentile autorizzazione dello stesso autore, Fabrizio Federici, già nostro collaboratore nonché  un nostro “Antico Amico”.
La realizzazione editoriale di Kilometro-Zero (mensile editato da NIZAR RAMADAN e diretto da ALESSANDRO CARDULLI) è curata da Media International Communication Club, specializzato nel dare forma alle idee per tutto ciò che riguarda la conoscenza e la valorizzazione delle realtà locali in Italia, in Europa e nel mondo, osservando il variegato mercato europeo e proponendo occasioni di scambio, riflessione e dialogo tra le varie realtà esistenti sul territorio, permettendo il confronto e avvicinando le distanze.     

www.kmetro0.it

 

 

 

SOLAR POWER NETWORK: dal Canada 100 milioni di €uro per le Aziende Italiane.

CENTO MILIONI DI €URO ALLE AZIENDE ITALIANE
per progetti di transazione energetica basati sulle rinnovabili «Capital Free» 
ECCO LA POSTA MESSA SUL PIATTO DA «SOLAR POWER NETWORK»

a cura di GIAN PAOLO MENEGHINI

« L’ ITALIA parte bene, con i suoi 800 mila impianti fotovoltaici in esercizio, per una potenza installata di 22 mila MW ed una produzione complessiva di 26,8 TWh di energia» osservano gli analisti di Solar Power Network.
L’Italia è un Paese privilegiato per la quantità e la qualità di energia che il sole trasmette sulla superficie terrestre, che è possibile sfruttare attraverso la tecnologia fotovoltaica.

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