CONSUL PRESS intervista l’Arch. PAOLO PECORARI, candidato alla Regione Lazio
Come riorganizzare una Nuova “ARCHITETTURA” Ambientale – Sociale – Umana del NOSTRO PAESE
Paolo Pecorari, classe 1965, nato a Mantova ove risiede anagraficamente pur vivendo prevalentemente in Roma, è coniugato ed è padre di due figli, rispettivamente studentessa universitaria Chiara e studente liceale Francesco. Laureatosi nel 1994 in Architettura presso il Politecnico di Milano, ha subito iniziato a collaborare con importanti Studi di Architettura e Società di Costruzioni, tra cui lo Studio Internazionale di Architettura del Paesaggio Novello Giardini Italiani di Montichiari (BS) e le Società di Costruzioni del Gruppo Mezzaroma, di Roma.Fin dal 1997 è iscritto all’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Mantova.
IL MANIFESTO di IMPRENDITORI & “PROFESSIONISTI dell’ECONOMIA”
ai POLITICI in corsa per le ELEZIONI del 4 MARZO
Giovedì 7 Febbraio si è svolto a Roma, presso la Sala Cristallo dell’Hotel Nazionale, l’incontro che l’ A.C.N. – Associazione Nazionale Commercialisti e CONFIMI Industria hanno organizzato per confrontarsi con i rappresentanti politici candidati alle elezioni di marzo.
Le due Associazioni organizzatrici hanno presentato ed illustrato al “Mondo della Politica” un documento a firma congiunta contenenti i “punti” che la stessa politica nel prossimo futuro non potrà non considerare con la dovuta attenzione, qualora abbia a cuore la crescita economica e il rilancio del Paese.
Sala Multimediale UNINETTUNO – Piazza Grazioli, 17
venerdì 9 febbraio 2018 – h. 15,00
Elezioni 2018: la Web Reputation dei leader politici. Istruzioni per l’uso
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Protagonista sarà Matteo Flora, fondatore di “The Fool”, che presenterà i risultati del suo Rapporto sull’argomento e spiegherà come si costruisce la reputazione online dei politici e quali sono le strategie comunicative in campagna elettorale.
I partiti che hanno approvato la legge elettorale demenziale, intestata al capo gruppo dei deputati PD Rosato, e perciò chiamata “rosatellum”, nel vano tentativo di nobilitare con un latino maccheronico un testo pazzoide, bugiardo e truffaldino, hanno fatto credere al popolo italiano che con essa viene garantita la stabilità, sventata ogni ipotesi di avventurismo, ristabilita la democrazia della libera scelta e rivalutata la rappresentanza territoriale. Nulla di più falso. L’elettorato si dividerà grosso modo in quattro fette: per il M5S, per il PD, per la Destra e per l’astensione. Dunque il risultato di tre forze elette, senza che nessuna sfiori il 40% dei voti, sarà utilizzato, da chi intende rimanere aggrappato allo status quo, come movente per resuscitare dal sarcofago il patto leonino tra FI e PD con l’obiettivo ad escludendum del M5S che sarebbe l’unica forza di rinnovamento del paese.
Consul Press intervista a Milano un candidato al Parlamento
7 DOMANDE a ROBERTO JONGHI LAVARINI
Roberto Jonghi Lavarini, classe 1972, è sposato con Veronica ed ha tre figlie: Beatrice, Ludovica e Margherita. Con una brillante laurea in Scienze Politiche alle spalle, oltre a svolgere una serie di attività imprenditoriali, manageriali e professionali, è notevolmente impegnato nell’ambito delle relazioni pubbliche ed istituzionali, nonché in numerose Associazioni ed in iniziative culturali e politiche. Cristiano e fedele alla Tradizione, è Cavaliere dell’Ordine dei S.S. Maurizio e Lazzaro, nonché Volontario del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di Malta. È Vice Presidente di Aristocrazia Europea, componente di “Grande Milano”, esperto in araldica e in tradizioni popolari, studioso di storia, antropologia e geopolitica. Collabora con diverse testate giornalistiche e con alcune reti televisive, come apprezzato opinionista. Oggi è presidente del movimento Fare Fronte, è componente della Fondazione Identità e Tradizioni Europee (ITE) e del Movimento Internazionale EuroAsiatico.
Dal 5 marzo, dopo tante promesse, le tasche degli italiani resteranno vuote, a meno che…
A novembre 2017 la Commissione europea aveva chiesto per iscritto al Governo italiano di rientrare di due decimali di Pil per recuperare il mancato taglio del deficit e rispettare i parametri del debito sui quali si era impegnato. Ove non lo avesse fatto, Bruxelles non avrebbe avuto scrupoli ad aprire, dopo Pasqua 2018, in occasione del routinario riesame quadrimestrale, la proceduradi infrazione. A questo punto è intervenuto il jolly dello scioglimento delle Camere.
DALL’EUROPA, sorvegliata a vista da WASHINGTON,
SOLO TIMIDE RESISTENZE SULLE SANZIONI ALLA RUSSIA
di Elena Quidello*
Le sanzioni contro la Russia, ulteriormente incrementate dal presidente Donald Trump, costituiscono un nuovo atto provocatorio contro Mosca, imposto dal “deep State” e sono parte di un piano prestabilito per allontanare la Russia dall’Europa e mantenere questa sotto dominazione USA. L’interesse dell’Europa nello stabilire una piena cooperazione con la Russia dovrebbe essere affermato come prioritario da parte di una Europa forte, coesa e indipendente che potrebbe rigettare le macchinazioni guerrafondaie di Washington.
15 dicembre 2017 – Nei giorni scorsi sono stati pubblicati alcuni dati statistici secondo cui 18 milioni di italiani sarebbero a rischio di povertà. Credo che non ci sarebbe stato nemmeno bisogno che una tale “diagnosi” del gravissimo malessere del Paese e, prima ancora, dei suoi cittadini provenisse dall’Istat: è sufficiente avere il minimo funzionamento della “vista” e una normale percezione della “triste realtà”, evidente da anni e, forse, anzi, sempre più drammatica. Sarebbe stata un’analisi ancora più completa se si fosse quantificato e pubblicato il numero dei “suicidi” negli ultimi 5 o 6 anni, il numero degli sfratti eseguiti, di rilasci di abitazioni o di chiusura di aziende. Quali sono le reali cause?
L’anno 2017, oramai trascorso, porta con se la fine della XVII legislatura, iniziata nel marzo del 2013, con l’allora Presidente del Consiglio Mario Monti e Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano giunto ormai alla fine del suo settennato iniziato nel maggio del 2006. Anche in questa legislatura sono stati approvati alcuni disegni di legge di cui il Paese aveva bisogno, di altri qualcuno pensa che non se ne sentita la necessità e se ne poteva fare anche a meno, altri infine, rimasti approvati da una sola camera, non hanno visto la luce per divergenze tra le forze politiche.
Con l’aiuto della Banca Centrale Europea, guidata dall’italiano Mario Draghi, e con l’attenuarsi della crisi economica nata oltreoceano nel 2008, si è avuto un aumento del Pil dello zero virgola…., una ripresina è in atto e si spera che continui anche nella XVIII che mostra molte incognite sul futuro del voto programmato per domenica 4 marzo 2018.
Iniziano così tutte le favole che si rispettano. Nel caso dell’Italia, invece, è una tragedia. Sciolte le Camere e stabilite le elezioni, ecco rispuntare vecchie promesse, programmi riciclati ed uomini (ma anche donne!) che nel corso degli ultimi cinque anni hanno fatto finta di fare politica per salvaguardare i loro interessi di bottega. La crisi della politica, iniziata nel 1992 con Mani Pulite, si è perfezionata nel corso della seconda repubblica ed ha avuto il suo massimo con il 2011. Caduta di Berlusconi, arrivo di Monti (grazie a Napolitano), poi i vari governi “del Re”. Sciolte le Camere, con l’avallo del presidente dalla triste figura, il conte Gentiloni governa prima, durante e dopo il voto. In pratica una dittatura in salsa democristiana con un retro gusto di Movimento Studentesco, che fa sempre chic.
Si è fatto un gran parlare, amplificato a sproposito, da parte dei gazzettieri dell’informazione di regime e dei corifei del PD, del fatto che il Segretario del Partito da Presidente del Consiglio e la Ministra delle riforme, non abbiano esercitato nel 2014 alcuna pressione sui loro interlocutori della vigilanza bancaria per il salvataggio della Banca Etruria. Renzi e Boschi, secondo questa vulgata, si sarebbero limitati a chiedere a Ghizzoni, a Vegas, a Panetta, a Visco, solo un’informazione.
Una ne fa e cento ne pensa. Il Presidente Trump brilla per la sua iconoclastia politica: via dall’Unesco, via dall’Europa, via dall’Asia, via dalla NATO, via da tutto. Barriere sul Messico, gaffes con il Regno Unito, impotenza palese con la Corea del Nord, scarsa e disattenta cordialità con Putin e con Xi Jinping, amore per Israele (costi quel che costi), guerra diplomatica all’Iran.
Le sanzioni occidentali inflitte alla Federazione Russa, come tutte le iniziative sanzionatorie non producono alcun effetto diretto o indiretto sulla soluzione che s’intende raggiungere. Una verità, questa, che il Vice presidente della Commissione Affari Interni della Duma di Stato Mikhail Startshinov ed il politologo Oleg Bordarenko, hanno sostenuto nel corso del convegno svoltosi presso la sede romana del Parlamento Europeo
La soluzione, infatti, della crisi ucraina non passa per le politiche di “embargo”, ma trova l’unica opportunità in una convinta azione delle diplomazie europee che dovrebbe essere incentrata sulla volontà di disinnescare quell’ordigno rappresentato dalla situazione ucraina. L’Italia ha tutto l’interesse a farsi promotrice, in seno all’Unione ed al Consiglio d’Europa, di un progetto pilota, basato su quel realismo in politica internazionale oggi ineludibile, per giungere alla sospensione di sanzioni, che, al nostro Paese costano circa quattordici miliardi di euro di perdite annue sull’export, come ha voluto sottolineare, nel suo intervento, l’On. Deborah Bergamini, Vicepresidente PPE al Consiglio d’Europa.
Lo scopo del convegno, nel corso del quale sono intervenuti il Vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, Lucio Malan, membro della Commissione Esteri del Senato, è proprio quello di edificare un ponte fra i Paesi dell’Unione e la Federazione Russa, mettendo in risalto la comune identità di vedute come l’europarlamentare Fabrizio Bertot, ha più volte, anche attraverso la Fondazione Ki-An, posto al centro dei comuni interessi.
Infatti non si può sottacere come, nell’attuale contingenza economica, è proprio l’Italia a subire il contraccolpo di sanzioni che vanno ad incidere su quel mercato agroalimentare, principale vettore di tutto il nostro export verso la Russia.
I due generali, i due procuratori, i due banchieri, ecc.
_______ di TORQUATO CARDILLI
Chi ha una certa età ricorderà un film tipico della commedia all’italiana, di oltre cinquanta anni fa, intitolato “i due colonnelli”, ambientato in un villaggio della Grecia durante il secondo conflitto mondiale: da una parte il principe della macchietta Totò nelle vesti del colonnello di fanteria Di Maggio e dall’altra l’attore inglese Pidgeon in quelle del colonnello dell’esercito britannico Henderson. Tra una gag e l’altra ciascuno rivela e mette a nudo i difetti o i pregi della propria tradizione militare, del senso della disciplina e dello Stato, della saldezza dei principi, o del cameratismo alla buona e delle inclinazioni goderecce.
L’eurodeputato Fabrizio Bertot ha riaffermato, alla vigilia dell’incontro con gli alti esponenti della Duma russa, in un colloquio con i redattori della Consulpress, l’importanza del rapporto tra Federazione Russa ed Unione Europea, che, pur con diverse, positive sfumature, ha subito una battuta d’arresto: l’applicazione di numerose misure restrittive alle esportazioni ha, a sua volta, prodotto delle contro-sanzioni, che, alla luce delle attuali difficoltà economiche europee, ed in particolare dell’Italia, rappresentano non solo un danno di notevole entità, ma vanno ad incidere negativamente sullo storico legame fra Europa e Russia.
L’On. Bertot ha voluto sottolineare, oltre all’importanza commerciale del rapporto, anche la comune cultura che lega l’Italia alla Federazione Russa, legame nato da un millenario scambio artistico, scientifico ed etico, che non può essere interrotto da mere posizioni ideologiche.
Con le prossime elezioni politiche, che si svolgeranno nei due Paesi in primavera, Fabrizio Bertot auspica una piena ripresa di tutte le relazioni, foriere di un diffuso benessere del comune continente d’appartenenza.
Invito Stampa –UFFICIO del PARLAMENTO EUROPEO in ROMA
Martedì 5 Dicembre – h. 10, a Roma in via IV Novembre 149
Il ruolo dell’Italia in una possibile svolta nei rapporti
tra Unione Europea e Russia
Bertot, Malan, Gasparri, Bergamini a confronto
con Mikhail Starshinov Vicepresidente della Commissione Affari Interni della Duma di Stato russa
“Il ruolo dell’Italia nei rapporti tra Unione europea e Federazione russa. Dopo le elezioni presidenziali russe e le elezioni politiche italiane, si potrà porre fine alle sanzioni?” È questo il titolo del convegno che si svolgerà a Roma, il 5 dicembre alle ore 10.00, presso l’Ufficio in Italia del Parlamento europeo in via IV Novembre, 149.
La quarta rivoluzione industriale troppo spesso viene affrontata, come era avvenuto nel passato per le altre rivoluzioni industriali, unicamente dal punto di vista delle novità tecnologiche e della politica industriale. La quarta rivoluzione industriale, a differenza della precedente rivoluzione industriale nella quale la tecnologia si affiancava all’uomo per migliorare e rendere più produttive le sue prestazioni, si propone invece come modello di società che, per talune attività si sostituisce all’uomo. In questo caso il cambiamento tecnologico va ad influire anche sui rapporti sociali ed economici, cambiano completamente i modelli di business e la qualità della vita delle persone, i rapporti tra imprese e consumatore ed utente finale, come tra lavoratori e processi produttivi, tra tempi di lavoro e tempo libero, cambia la vita delle famiglie. Si tratta di temi e di problemi che, salvo la specificità delle nuove tecnologie, sono stati sempre oggetto dell’attenzione della Chiesa, che ha guardato con attenzione ai problemi sociali ed alle questioni che di tempo in tempo si presentavano nell’ambito della vita sociale.
Un mondo in subbuglio, dove i riferimenti, ai quali eravamo abituati da settant’anni, sono venuti meno e dove i confini nazionali risultano evanescenti, così come dimostrato dalla guerra lunga e complessa che ha stravolto il Vicino Oriente.
In questo clima di confusione l’Europa, da una posizione di subalterna sicurezza, ha visto scorrere eventi premonitori, confrontandosi fra stati membri dell’unione, su una politica monetaria miope e divisiva, tralasciando tutto ciò che, nel frattempo, avveniva nel mondo. Si è proceduto, per oltre vent’anni a stabilire, con meticolosa precisione, limiti di flessibilità finanziaria, ad invocare austerità sanzionando, di fatto, le debolezze del Mezzogiorno europeo, concedendo all’Italia quella invocata possibilità di sforamento, che, alla luce dei fatti, nulla ha prodotto di positivo.
Gruppo Giovani dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (UCID) Lazio e i Giovani Imprenditori di Unindustria
organizzano il convegno
“Impresa, vocazione creativa per il bene comune – Verso una alleanza tra libera iniziativa privata e giustizia sociale”.
Sala Santa Maria in Aquiro del Senato della Repubblica, Piazza Capranica n.72, Roma
PARTECIPANO AL CONVEGNO: Dr. BENEDETTO DELLE SITE e Dr. PIERLUIGI GERMANI, rispettivamente Presidenti Gruppo Giovani UCID-Lazio e UCID-Roma; Dr. MICHELE THEA, Presid. Nazionale Giovani UCID; Sen. RICCARDO PEDRIZZI, Presid. UCID-Lazio; Dr. FILIPPO TORTORELLA e Dr.ssa SABRINA FLORIO, rispettivamente Presidente e V.Presidente UNINDUSTRIA; Dr. FAUSTO BIANCHI, Presid. Gruppo Giovani Imprenditori UNINDUSTRIA; Dr. GIANCARLO ABETE, Presidente A.BE.TE s.p.a.; Dr. FLAVIO FELICE, Presidente Centro Studi e Ricerche TOCQUEVILLE – ACTON; Dr. ANDREA PICARDI, Gruppo Editoriale LE FORMICHE
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ai fini organizzativi si prega segnalare anticipatamente i nominativi dei partecipanti al n. 06.84499408 o via mail a: segreteriaggi@un-idustria.it