“Ho preso qualche giorno di tempo dall’inizio del 2021 per esprimere il mio punto di vista relativamente al momento epocale che le nostre aziende alberghiere e più in generale tutta l’economia sta vivendo.
Una crisi inaspettata, senza precedenti che non solo persisterà ancora nel corso del 2021 ma avrà necessariamente forti impatti sulla nostra società e sugli stili di vita”.
Roberto Necci Chairman di Investhotel Capital Partners che si occupa di investimenti e consulenza alberghiera e Chairman della Necci Hotels, ha diramato una analisi e linee guida importanti per il comparto alberghiero e all’indotto della economia legata al turismo in Italia. “Alcune logiche gestionali alberghiere appartengono al secolo scorso dove alcune proprietà consideravano l’azienda una casa, la meritocrazia era inesistente e le risorse migliori non riuscivano ad essere valorizzate; abbiamo degli esempi che la stessa mentalità della proprietà condizionava la competizione aziendale, ovvero quello che non era comprensibile per il vertice non veniva colto, in questi casi continua Roberto Necci è come guidare una macchina con il freno a mano tirato”.
Aggiornato il documento del 2014 in base all’evoluzione normativa,
di nuove interpretazioni dottrinali e giurisprudenziali e dell’emergenza Covid
Roma, 7 gennaio 2021 – Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha pubblicato i nuovi Principi di attestazione dei piani di risanamento, che aggiornano quelli approvati nel 2014. Il documento, già posto in pubblica consultazione lo scorso anno, è ora disponibile sul sito del Consiglio Nazionale dei Commercialisti (www.commercialisti.it).
Ormai, è evidente quanto la pandemia Covid19 metta a dura prova il nostro governo, sinora assolutamente incapace di gestire l’emergenza sanitaria nazionale in modo razionale, ben pianificato, soprattutto senza contraddizioni e opacità di condotta.
(*1) Speranza per gli italiani stremati dagli ultimi 16 mesi… ?
FISCO \ LAURA CASTELLI propone: “PULIAMO IL MAGAZZINO, ROTTAMAZIONE QUATER
E GESTIONE STRAORDINARIA PER IL 2021”
Alla Redazione di Consul Press è pervenuto il Comunicato Stampa del ViceMinistro Castelli che viene ospitato con vivo piacere, ritenendo questa presa di posizione particolarmente apprezzabile e condivisibile ,,,, tra l’altro sembrerebbe quasi cadere come un’ottima pioggia sul bagnato causato dalle attuali tensioni che stanno attenagliando il Governo-GialloFuxia sia dal proprio interno, sia dall’esterno.
Per quanto riguarda il “Titolo di Testata” che precede lo stesso comumicato è stata azzardata una speranza in parte auspicabile, in parte discutibile, in quanto la “Strada Maestra” resterebbe solo e sempre il ritorno alle urne.
L’intervista, rilasciata il 4 dicembre del 2007, sviluppa ed espone la terza edizione de la “Storia del socialismo italiano – da Turati al dopo Craxi”. Qui ripubblicata integralmente. Molta parte illustra e discorre del libro sulla storia del socialismo italiano giunto alla terza edizione, per i tipi della Baldini Castoldi Dalai, 2007 Milano, altri contributi e spunti sono estrapolati da audiovisivi come parte dei suoi interventi a convegni, presentazioni di libri e varie conferenze tenute dall’emerito ed autorevole professore Giorgio Galli negli scorsi anni [ nota *]
Raffaele Panico
Nel suo libro “Storia del socialismo italiano – da Turati al dopo Craxi” (ed. Baldini Castoldi Dalai – 2007 Milano) Giorgio Galli ha ripercorso vicende storiche che attraversano tutta la vita politica italiana, dall’ultimo decennio dell’Ottocento agli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Dalle analisi di Giorgio Galli emerge un particolarismo tutto italiano che riguarda la storia del socialismo e la premessa della sua scomparsa “nell’incompiuta democrazia rappresentativa italiana”. Le eccezioni del sistema politico italiano sembrano essere presenti già nel movimento socialista prima, durante e dopo l’intervento italiano nel primo conflitto mondiale. Una costante, nel sistema politico dell’Italia, già nei primi del Novecento e per tutto il secolo: l’anomalia del Partito socialista italiano rispetto alle altre formazioni socialiste in Europa. Formule e slogan non a caso ricorrenti come il “né aderire, né sabotare” che ritornano – e siamo nell’estate del 1979 quando – scrive Giorgio Galli – la stampa così definisce l’atteggiamento di Craxi di fronte al primo governo Cossiga.