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Contro ogni “Diktat Bancario”

SARA’ CONFERMATA LA PREVALENZA della LEGGE,  oppure ….. 

 solo nei rapporti con le banche –  il rispetto di circolari giustificherà un diverso criterio di calcolo? 

_________________a cura di Roberto Di Napoli

Saranno le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, a breve, a pronunciarsi sulla questione della rilevanza o meno, nella determinazione del TEG (tasso effettivo globale) e, dunque, ai fini della verifica di usurarietà, delle commissioni di massimo scoperto previste o addebitate nei rapporti di conto corrente[1].  Il problema -di estrema importanza visto che l’inclusione o meno di tale voce di costo nel calcolo del tasso effettivo influisce sul risultato che ne consegue in termini percentuali e, di fatto, quindi, sul superamento o meno del tasso soglia- è stato oggetto, soprattutto nell’ultimo decennio, di due opposti orientamenti giurisprudenziali.

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Bitcoin in altalena – Investitori in pena

C’è dell’altro nel grande calderone del mercato monetario, ed è un qualcosa, che, al confronto, derivati, obbligazioni strutturate e subordinate, note per aver messo in pericolo e peggio ancora, i portafogli di banche e finanziarie, per non parlare di quella moltitudine di risparmiatori un tempo definite “parco buoi”, ed è una bomba ad orologeria piazzata nel bel mezzo di un mercato dove l’incertezza domina sovrana: la valuta virtuale, più nota tra gli addetti ai lavori come Bitcoin.

Quando sia nata, questa moneta che vola nell’etere, non è molto chiaro; l’inventore, secondo alcune fonti asiatiche, sarebbe stato Satoshi Nakamoto, un giapponese estraneo ai grandi mercati borsistici che nel 2008 ha lanciato l’idea di una criptovaluta capace, senza spostamenti di capitali reali, di polarizzare l’attenzione degli investitori. All’inizio dell’anno, un Bitcoin, nell’Impero del Sol Levante, valeva duemilionitrecentomila yen, pari a circa ventimila euro, che, nel giro di due settimane, ha subito un dimagrimento del 50%.

Insomma, se è vero che una valuta digitale non è poi così concreta, è altresì vero che la sua eterea sostanza è estremamente volatile. A determinare la pesante erosione sono state le misure decise da Cina e Corea del Sud, tendenti a regolarizzare in modo restrittivo il mercato delle criptovalute finora fiorente nelle Borse del Sud Est asiatico e non solo.

Ma la temerarietà degli investitori ha varcato i confini, facendo affluire una massiccia domanda di criptovalute sui mercati nipponici, con la conseguenza di un rafforzamento dello yen sulla valuta cinese. A sostenere, dopo il tracollo di gennaio, indirettamente la speculazione sul virtuale circolante, l’immissione nel sistema di forte liquidità da parte dell’Istituto di emissione giapponese, allo scopo precipuo di alimentare, in primis, il comparto immobiliare, poi, finito in secondo piano a fronte della preponderante speculazione sulle valute virtuali.

Un mercato, questo, che, pur nell’attuale volatilità, ha creato, in Estremo Oriente ed ora anche negli Stati Uniti, una nuova, brillante categoria di milionari. Tra questa immaginifica valuta, rappresentata con diversi appellativi – ripple, ether, e nem – tanto per citarne alcuni, si muovono i grandi gruppi finanziari con l’apporto discutibile dei piccoli risparmiatori, il tutto in assoluta libertà.

Eppure, il rischio globale è sempre più evidente, se il postulato liberista prevede la più grande indipendenza dei mercati, non si può comunque lasciare i risparmiatori, più scommettitori che investitori, al loro incauto destino: qui le regole occorrono e sono urgenti. Per quanto ci riguarda il nostro Ministero dell’Economia e Finanze sta approntando un decreto normativo teso al controllo del nuovo fenomeno finanziario, che, da quanto è dato sapere, è più formale che sostanziale: si tratterebbe, in breve, d’istituire un registro anagrafico delle persone fisiche e giuridiche, che, pena una serie di sanzioni, dovrebbero, in qualità di prestatori di servizi inerenti l’utilizzo di valuta virtuale, comunicare al Ministero, non oltre la data dell’entrata in vigore del decreto, la loro attività.

Alla luce di quanto negli ultimi dieci anni è accaduto nei mercati mobiliari, questa normativa appare, sempre se entrerà in vigore, poco attenta alla sorte di coloro che sceglieranno l’irrealtà di una valuta inesistente.

Alessandro P. Benini

Cosa è il Litecoin, valuta digitale cugino del Bitcoin

Chissà cosa direbbero i nostri nonni se potessero vedere che oggi si possono effettuare pagamenti con monete virtuali. Sembra assurdo immaginarli alle prese con calcoli e transazioni finanziarie  senza banconote di carta, ma oggi in molti usano questo strumento elettronico, infatti sono sempre di più le aziende commerciali che accettano questo tipo di moneta.

 Oltre ai Bitcoin è approdata sul mercato virtuale il Litecoin, considerato suo cugino. Entrambe le monete possono essere usate per acquistare beni reali, dai software alle automobili e non essendo emessi da una banca o un’autorità centrale, chi se ne serve può farlo direttamente, in qualunque paese del mondo, senza passare attraverso intermediari.

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“Noi con L’Italia” – intervista all’Arch. Paolo Pecorari

CONSUL PRESS intervista l’Arch. PAOLO PECORARI, candidato alla Regione Lazio

 Come riorganizzare una Nuova “ARCHITETTURA”
Ambientale – Sociale – Umana del NOSTRO PAESE

Paolo Pecorari, classe 1965, nato a Mantova ove risiede anagraficamente pur vivendo prevalentemente in Roma, è coniugato ed è padre di due figli, rispettivamente studentessa universitaria Chiara e studente liceale Francesco. Laureatosi nel 1994  in Architettura presso il Politecnico di Milano, ha subito iniziato a collaborare con importanti Studi di Architettura e Società di Costruzioni, tra cui lo Studio Internazionale di Architettura del Paesaggio Novello Giardini Italiani di Montichiari (BS) e le Società di Costruzioni del Gruppo Mezzaroma, di Roma.Fin dal 1997 è iscritto all’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Mantova.

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Per il 4 Marzo, Memorandum dei Commercialisti al “mondo della politica”

Comunicato Stampa congiunto  ANC–CONFIMI INDUSTRIA

ELEZIONI 2018

IL MANIFESTO di IMPRENDITORI  &  “PROFESSIONISTI dell’ECONOMIA”

ai POLITICI in corsa per le ELEZIONI del 4 MARZO

 

Giovedì 7 Febbraio si è svolto a Roma, presso la Sala Cristallo dell’Hotel Nazionale, l’incontro che l’ A.C.N. – Associazione Nazionale Commercialisti e CONFIMI Industria hanno organizzato per confrontarsi con i rappresentanti politici candidati alle elezioni di marzo.

Le due Associazioni organizzatrici hanno presentato ed illustrato al “Mondo della Politica” un documento a firma congiunta contenenti i “punti” che la stessa politica nel prossimo futuro non potrà non considerare con la dovuta attenzione, qualora abbia a cuore la crescita economica e il rilancio del Paese.

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