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Perché tanta immigrazione uccide l’Italia

QUASI UNA TRAGEDIA DA MEMORIE BIBLICHE 

a cura di FRANCO D’EMILIO 

A Lampedusa continua l’interminabile processione di barchini in arrivo, fino a 59 in una sola giornata, tutti strapieni di immigrati: nemmeno facciamo in tempo a svuotare un po’ il centro di prima accoglienza che già premono nuovi sbarcati, subito di rimpiazzo, cosicché sulla nostra isola resta insoluta, gravissima la gestione di un’immigrazione selvaggia senza regole e misura nei numeri.

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Terrorismo immigratorio contro l’Italia

DAL TERRORISMO DEGLI “ANNI DI PIOMBO”
ALLE ODIERNE MIGRAZIONI 

________un’analisi di FRANCO D’EMILIO

Non possiamo più ignorarlo, tanto sono, ormai, evidenti la sua finalità e la sua strategia: in queste ore l’Italia è sotto un manifesto attacco terroristico, diretto contro il suo attuale governo di destra con l’intento eversivo di mandarne all’aria la legittimità istituzionale, sancita da ampio, incontestabile consenso elettorale. Solitamente, si definisce terrorismo qualunque metodo sovversivo di lotta politica che con atti di violenza, quali attentati, omicidi e sabotaggi, si prefigga di rovesciare l’assetto politico esistente, soprattutto confidando nel sostegno di un forte sentimento di paura dell’opinione pubblica.

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In “F.d’I.”, al proprio interno, è necessario
ridefinire una sua “Visione Identitaria”

Desidero ricollegarmi all’articolo: “COME FOLGORE, IL MONDO AL CONTRARIO pubblicato sulla Consul-Press domenica 20 Agosto, riguardante il libro del Generale Roberto Vannacci, a firma di Franco D’Emilio.
E personalmente ritengo sia doveroso contestare come tale analisi critica verso questo dannato “MONDO AL CONTRARIO” possa essere aprioristicamente censurata da “Una Destra che – oggi al Governo – sembra spesso voler riesumare i comportamenti politici di una defunta Democrazia Cristiana, come annotato da Franco D’Emilio autore dello specifico articolo, da circa 7 anni nostro apprezzato collaboratore, nonché opinionista di notevole caratura.

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Tra Roberto Vannacci e Renato Curcio
parallelo “al contrario” per la sinistra

Alcune cose sono proprio indigeribili per la loro disparità rispetto ad altre. Parto da un termine di paragone, altri potrei citarne, ma non voglio esagerare, questo basta e avanza, tanta è la sua contraddittorietà con la recente vicenda del generale Roberto Vannacci.
Partiamo, allora, da Renato Curcio, ex terrorista, fondatore delle sanguinarie, assassine Brigate Rosse: una condanna complessiva a 30 anni di carcere, poi ridotti a 28, dei quali, proprio per concessione dello stesso stato, tanto nelle mire, anzi nel mirino di tale individuo, solo 24 anni scontati tra 20 in prigione e 4 in semilibertà.

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Come Folgore, “Il mondo al contrario”

“Il mondo al contrario” – questo il titolo del libro scritto e autoprodotto dal Generale Roberto Vannacci ha sollevato una ridda di polemiche, accuse, anche scomposte e male articolate, ma soprattutto ha determinato la sola conseguenza immediata e tangibile: la rimozione dell’alto ufficiale dalla guida dell’Istituto Geografico Militare di Firenze.
E, questa volta, la destra, dura e pura, ora al governo, pateticamente sempre più protagonista di una cattiva nonché penosa scimmiottatura politica della defunta Democrazia Cristiana, si è trovata nella sostanza sulle stesse posizioni dell’opposizione dal PD al M5S, ai microbici Verdi e ciò che avanza.

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