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4.8.1820 – in onore di ARTUSI, nel “Bicentenario della Nascita”

 PER IL BICENTENARIO DELLA NASCITA
DI  PELLEGRINO ARTUSI
 
EVENTO CELEBRATIVO  
4 agosto 2020 ore 18.30
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VOI Donna Camilla Savelli Hotel – Via Garibaldi, 27 – ROMA
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a cura di Giuliano Marchetti  

Correva l’anno del Signore 1820, quando il 4 Agosto, a Forlimpopoli nasceva Pellegrino Artusi,  uno  tra i più grandi cuochi, gastronomi e pionieri dell’arte culinaria.
In occasione del bicentenario della nascita, martedì 4 agosto 2020, a cura dell’Associazione “La Tavola Italiana” e della “Fondazione Casa Artusi” sarà organizzato un evento nell’ambito di un corpus di iniziative celebrative in un arco di 12 mesi dal 4/8/2020 al 4/8/2021.

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Ricetta del mese di Luglio: crocchette alla Tahin

Preparare il cous cous secondo la ricetta base, lasciare raffreddare e mescolare con il resto degli ingredienti e ottenere un impasto duro. Friggere con olio caldo in padella o in friggitrice e cuocerli ben croccanti.

  1. 125 gr di cous cous
  2. 3 cucchiai di tahin
  3. 2 cucchiai di farina di frumento
  4. Tamari
  5. Una cipolla piccola tritata
  6. Uno spicchio di aglio tritato
  7. Olio

 

 

 

Ricetta del mese di Giugno:Risotto dei quattro angoli

Ricetta del mese: Risotto dei quattro angoli

 

 

Questa gustosa ricetta si potrà preparare in quattro ore, poiché è una meditazione. Tagliare il porro, i funghi, il seitan e il tofu a cubetti.

Pelare le carote, far friggere il porro e il seitan in poco olio, mescolando di continuo, aggiungere carote, funghi, facendo velocemente rosolare e aggiungere il tofu con il sale marino e le spezie.

Mescolare  insieme  al  riso  e  al  tamari, lasciare cuocere a fuoco molto lento per 2 – 3 minuti.

  1. 600 gr di riso Venere
  2. Un porro
  3. Due carote
  4. 250 gr di funghi
  5. 200 gr di seitan
  6. 200 gr tofu
  7. 2 spicchi d’aglio schiacciati
  8. Un cucchiaino di curry
  9. 2 cucchiai di olio d’oliva
  10. Tamari, pepe e sale marino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                                                                                                            om   Enrico Paniccia

Il fantastico mondo del sushi

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Anni ’80: i prodotti (purtroppo fuori commercio) che hanno fatto la storia

soldinoIl Soldino poteva considerarsi benissimo il re delle merendine (per me era il Tegolino che fortunatamente esiste ancora ma in una nuova forma). Un quadrato di morbido pan di spagna ricoperto da cioccolato, ed al centro una monetina, un vero e proprio cioccolatino. Da mangiare rigorosamente in due tempi.

sprint

Lo Sprint un barattolone arancione rivale del Nesquik, una polvere di malto ed orzo anche al gusto di cacao, che sotto il tappo nascondeva sempre una sorpresa.

palicao

Dei biscottini dalla consistenza croccante, che se tuffati nel latte si scioglievano facendolo diventare una sorta di cioccolata calda. I Palicao io li ho sempre mangiati da soli e me li ricordo buonissimi!

UAO la merendina gelato che voleva insegnare l’inglese ai bambini, una sorta di Cucciolone più “colto”.

tortine-di-frutta

 

Le Tortine di Frutta me le ricordo appena, e per quel poco che sono durate non erano così male. Piccole tortine farcite con ciliegie o mele a pezzi e ricoperte dalla caratteristica cupoletta come l’apple pie, la famosa torta di mele americana.

merenda-più

Antenata del Kinder Fetta al Latte, questa era della Motta. Gelato all’interno di fette di pan di spagna al cacao, semplice ma buona.

 

 

 

biricche

Anche della Biricche ho un vaghissimo ricordo, forse perchè l’avrò provate una volta sola. Delle crostatine bicolori con due tipi di crema: nocciola e cioccolato bianco e nocciola e cioccolato fondente.  Sopra una nocciola intera che faceva un po’ da spartiacque, da mangiare subito o tenerla da parte alla fine.

piedone-gelato

“È Piedone il gelatone col cacao sul ditone!”. Recitava così lo stacchetto che accompagnava la pubblicità di questo gelato dell’Eldorado, gusto di fragola, ditone al cioccolato e la sua inconfondibile forma di “piedone”.

one-o-one

Oltre alle celebri Coca Cola e Pepsi, sempre in lotta tra loro, esisteva una terza bevanda zuccherina: la One o One della San Pellegrino. Con la sua etichetta blu e rossa, iniziò la produzione a fine anni ’80, ebbe vita breve anche a causa della lunga battaglia contro la Coca Cola per concorrenza sleale, e sappiamo tutti come andò a finire.

Pat-Bon

E poi ci sono loro le Pat Bon, le patatine della Findus a forma di lettere dell’alfabeto o ripiene di ketchup. Oggi sono fuori produzione in quanto la Findus si è dedicata solo alla versione Casarecce e Classiche.

dover

Questo non me lo ricordo, ma forse perchè anche da bambina, come adesso, il formaggio spalmabile non mi è mai piaciuto, però all’epoca andava. Dover era un formaggio cremoso della Kraft la cui particolarità era proprio la confezione, che come la Nutella, era un bicchiere di vetro riutilizzabile.

camillino

Il gelato nascosto in uno snack ai cereali”. Prima gelato alla crema racchiuso in due biscotti al cacao, poi gelato alla vaniglia ricoperto di cacao, il Camillino parla da solo.

succo-billy-cintura

Io ero più per la concorrenza però non posso dire di non aver mai bevuto un succo di frutta Billy. Confezione bianca con la faccia dell’arancia che sorseggiava il succo in primo piano a ricordare il gusto più diffuso. All’arancia ma anche mela e pompelmo.

trio-nestlè

Caramello, miele e vaniglia, chi non ricorda il Trio Nestlè? I famosi cereali misti a tre gusti con Qui, Quo e Qua sulla confezione.

urrà-saiwa

Il wafer per eccellenza, Urrà della Saiwa. Un biscotto ricoperto da cioccolato con 5 strati di cialda e crema all’interno. 

tango-findus

Non ricordo neanche questo però se fosse ancora in commercio non me lo lascerei scappare. Un cornetto surgelato con all’interno gelato alla vaniglia, forse qualcosa di molto simile al gelato fritto cinese, ma questo era un vero croissant da fare al forno… Perchè sei fuori produzione?!

 

winner-algidaIl Winner, uno dei gelati più fighetti del tempo, predecessore del Winner Taco (uscito e rimesso in produzione per fortuna). Non era altro che una sorta di Mars fatto gelato, cioccolato croccante fuori e dentro caramello con gelato alla vaniglia.

 

tortorelle

Al mattino la dolcezza e la delicatezza hanno messo le ali recitava la pubblicità, antesignane dei Pan di Stelle, le Tortorelle erano dei biscotti di frolla con degli zuccherini sopra. Ovviamente il gioco era mangiare prima tutte le tortore e solo dopo il biscotto.

twister-eldorado

Il Twister, altro gelato icona. La prima versione era vaniglia e cioccolato, più avanti è stato deciso di aggiungere un terzo gusto con l’aggiunta della nocciola.

orsi-sgranocchini

E poi gli Orsi Sgranocchini, dei biscottini a forma di orsetto, croccanti da tuffare nel latte o da mangiare così. Semplicemente bellissimi.

frollis

Non potevano mancare i Frollis, i cugini dei Palicao. Anche loro classici biscottini di frolla da colazione da mettere in un tazzone di latte.,

ciocorì-biancorì

Ciocorì e Biancorì, cioccolato fondente e bianco con riso soffiato. Il cioccolato che fa crock con protagonisti la coppia di roditori, il maschietto del fondente e la femminuccia del bianco.

 

biscotti-colussi

Sempre per la colazione c’era L’Allegra Compagnia, altri biscottini questa volta della Colussi. Protagonisti un tale Gioele, Kiss me Licia ed i Puffi (gli unici che io ricordi). Semplici biscottini di frolla alla vaniglia o al cacao, con all’interno una sorpresa che rispecchiava il protagonista della convenzione.

blob-gelato

Il Blob, il gelatevolissimevolmente cono tutto tondo. Una sfera di gelato alla vaniglia ricoperta da cioccolato fondente e granella di nocciole, per tutti quelli a cui non piaceva il classico Cornetto Algida.

 

Ricetta del mese di Maggio:Capperi e Spinaci

Capperi e Spinaci

 

Fate scaldare 4 cucchiai d’olio nella casseruola e quando è caldo cuocete gli spinaci con un pizzico di sale e coprire con un coperchio, fuoco basso e attendere la completa cottura. Appena cotti, poneteli in una terrina; in un altro tegame mettete dell’olio con capperi, aglio, prezzemolo e uva sultanina. Fate rosolare su una fiamma vivace per 5 minuti e aggiungete gli spinaci in precedenza cotti . Mescolate tutto bene e amalgamate agli altri ingredienti e sistemate l’impasto ottenuto in una pirofila unta con dell’olio; cuocete in forno ad una temperatura di 180 gradi.

 

Capperi
  1. 1 kg e mezzo di spinaci
  2. 60 gr di pinoli tritati
  3. 20 gr di capperi tritati
  4. 25 gr di uvetta sultanina
  5. 8 cucchiai di olio di oliva
  6. 2 spicchi d’aglio tritato
  7. Prezzemolo, sale e pepe
Spinaci

 

 

 

 

 

 

 

 

o m  Enrico Paniccia

In Irpinia, l’Azienda Agricola e
l’Agriturismo de “I Capitani”

UNA TRADIZIONE FAMILIARE,  LUNGA QUASI UN SECOLO

La parola chiave: valorizzare… Una parola fondamentale nel nostro mondo è valorizzare ovvero dare valore: a quello che si è stato, che si è, che si ha, alle nostre specificità, alle nostre tradizioni, alla nostra cultura. 
Da sempre l’obiettivo della nostra famiglia è stato quello di promuovere l’Irpinia: la nostra terra, dura ma generosa, ricca di tradizioni e di cultura, naturalmente bella… 

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“Food therapy”: in quarantena con i libri di cucina

In questo periodo di “reclusione” forzata, che ci vede costretti a casa, cosa possiamo fare? Sistemare ed ordinare, fare il cambio di stagione, diventare personal training di se stessi, guardare tutto ciò che le piattaforme possono offrirci (a proposito ringrazio anche l’ultima arrivata Disney + !), improvvisarci chef e magari anche dare spazio ai libri visto che il tempo e la calma non mancano. Certo lettura più azzeccata sarebbe il Decamerone di Boccaccio ma visto che agli italiani piace parlare del cibo perché non unire l’utile al dilettevole leggendo libri che appunto trattano come tema principale il cibo?

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Ricetta di Pasqua: i ravioli friulani

Preparare la pasta e lasciarla riposare 20 minuti, mescolare gli spinaci tritati e uniti con la ricotta, uvetta, cedro, cacao e cannella, uova, pepe, sale e pangrattato.

Il ripieno così formato va inserito nella pasta precedentemente preparata. Una volta bolliti i ravioli, dovranno essere conditi con burro caldo e salvia.

 

 

 

 

 

Ingredienti:

200 gr di farina – 100 gr di burro

3 uova – 100 gr di ricotta

30 gr di uva sultanina – 30 gr di cedro

200 gr di spinaci 

sale, pepe, salvia, cannella , cacao amaro qb

olio e pangrattato qb

 

 

 

 

om Enrico Paniccia

San Giuseppe frittellaro perché a Roma il 19 marzo si mangiano i bignè fritti?

“San Giuseppe frittellaro, ttanto bbono e ttanto caro, tu cche ssei ccosì ppotente, da ajiutà la pora ggente”

Così scrisse in romanesco Checco Durante, nel 1950, una sorta di motto tra preghiera e poesia per onorare il celebre santo romano delle frittelle.

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Ricetta del mese di Marzo:Risotto Malva e Ortica

  Risotto Malva e Ortica

Per chi amasse nutrirsi in piena assonanza col periodo autunnale e ama

fare scampagnate nei prati anche nella stagione autunnale,

si consiglia una ricetta saporita e gustosa: riso di malva e ortica.

Raccogliere 3 etti di fiore e foglie tenere di malva e 1 etto di punte d’ortica.

Lavare e scolare con molta cura e farne un brodo utilizzando 50 gr di ortica e 1oo gr di malva.

Nella casseruola mettere a rosolare uno spicchio d’aglio nell’olio e aggiungere 4 etti di riso.

Aggiungere il brodo di malva e ortica per la cottura del riso, e a metà cottura aggiungere

la restante parte di erbe fresche e ben tritate. 

Terminata la cottura, servire ben caldo.

400 gr di riso

100 gr di ortica

3 etti di malva

3 cucchiai di olio extra vergine di oliva(evo)

1 spicchio d’aglio

Sale q.b.

 

 

 

                                                                                                                                                                                 om Enrico Paniccia

Ricetta del mese di Febbraio:Meringa al Caffè

 Meringa al Caffè

è un agente lievitante naturale che si usa in caso di intolleranza ma anche se si vuole restare leggeri.”

Preparazione:

riscaldare il forno a 250 gradi, posando i fogli di carta forno, unire zucchero polvere di caffè e lavorarlo fino a quando il composto è molto fine, quasi al punto di zucchero a velo. Mettere da parte.

Sbattere gli albumi e la vaniglia in una ciotola grande a media velocità fino a ottenere un composto molto spumoso. Aggiungere la crema di tartaro e battere fino a rendere il tutto sodo. Aumentare la velocità aggiungendo al composto lo zucchero un alla volta, fino a che non si delineano picchi di forma morbida e la meringa è lucida.

Mettere quindi la meringa in una tasca da pasticcere con una provetta semplice numero 6 é creare biscotti a rondelle su vaschette precedentemente preparate. (In alternativa, utilizzare un sacchetto zip top congelatore con la punta tubulare o un cucchiaio.)

Cuocere per un’ora, senza sbirciare. Spegnere il forno e lasciare i biscotti ad asciugare per almeno 2 o 3 ore o durante la notte.

 

 

3/4 tazza di zucchero

3 cucchiaini di polvere di caffè istantaneo

4 albumi a temperatura ambiente,

1 cucchiaino di estratto di vaniglia puro

1/4 cucchiaino di cremor tartaro

polvere di c

 

 

                                                                                                                                                                        o m ENRICO PANICCIA

Flower Burger: i burger colorati raddoppiano

Flower Burger, noto per i suoi panini colorati, fa il bis e dopo il successo nel quartiere Prati raggiunge anche via Alessandria. L’apertura è prevista per mercoledì 15 gennaio, dalle 19 alle 21:30. 

Un concept molto particolare, nato dall’idea del giovane imprenditore Matto Toto, che ha intrapreso un viaggio alla scoperta di gusti e sapori e di un punto d’incontro tra hamburger e cucina vegana.

Panini dai mille colori, quello giallo fatto con la curcuma, al nero con il carbone vegetale fino al viola, ottenuto grazie all’estratto di ciliegia. Sempre alla ricerca di nuove colorazioni (tutte naturali) di nuovi ingredienti e nuove combinazioni che stupiscono. Tofungo, Flower Burger e Cherry Bomb sono solo alcune delle proposte offerte, fino all’Elf Burger, una edizione speciale per  Natale.

Per maggiori informazioni: https://www.facebook.com/events/285703265667736/

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Ricetta del mese di Gennaio: Frittelle di mais

Frittelle di mais

Scolate il mais dal liquido di conservazione e mettere in una terrina la farina con il sale,

il lievito e le spezie, amalgamando il tutto con il latte perché venga una pastella piuttosto densa.

Quindi aggiungere il mais, mescolando delicatamente e mettere abbondante olio in una padella.

Far riscaldare l’olio e quando ha raggiunto la giusta temperatura, versare un po’ di pastella e friggere,

così avrete delle ottime frittelle di mais da servire ben calde.

 

 

Ingredienti per 4 persone:

Scatola di mais da 250 gr

100 gr di farina

1 bicchiere di latte

1 cucchiaino di lievito per pizza

Olio, sale, pepe, paprica dolce (curcuma facoltativa)

 

 

                                                                                                                                                                               om   Enrico Paniccia

Ricetta del mese di Dicembre: tortellini con la zucca

 

  l’Immacolata Concezione

 

Dopo aver preparato la sfoglia, si tagliano i quadretti da riempire con il pesto di zucca (privata di semi, passata al trita-verdure con l’aggiunta degli altri ingredienti e cotta al forno) che vanno lessati in acqua salata e conditi con ragù di salsiccia.

 

600 gr di farina bianca

3 uova (per la sfoglia)

1 kg di zucca

200 gr di pangrattato

200 gr di parmigiano

Un pizzico di noce moscata

2 cucchiai di zucchero (per il pesto)

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                                                                                                                  om Enrico Paniccia

 

 

 

 

Plinio il Giovane e le sue Chiumachelle

Un animale ermafrodita dai mille usi

La lumaca, nel dialetto romano è detta “chiumaca” e nella lingua francese “escargot” ed è una pietanza largamente consumata in diverse ricette locali in tutto il vecchio Continente. L’usanza di cibarsi di lumache risale ai tempi antichi: in Grecia e nell’antica Roma, il primo ad aver creato un allevamento di lumache per i Patrizi romani è Lippino, come narrano le cronache di Plinio il Giovane.

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