Il ritrovo dei Beatles da semplice pub diventa monumento storico di prima categoria
Il Philharmonic Dining Rooms, meglio noto con il diminutivo di The Phil, e conosciuto per essere stato il pub dei Beatles, diventa un monumento storico.
Il Philharmonic Dining Rooms, meglio noto con il diminutivo di The Phil, e conosciuto per essere stato il pub dei Beatles, diventa un monumento storico.
L’industria americana delle pellicce fa squadra contro il fronte animalista. Da questo mese, a San Francisco è entrata in vigore la legge che vieta la vendita di indumenti o accessori in pelliccia naturale. A stabilirlo è stato il board of supervisors della città che ha approvato all’unanimità un’ordinanza, in coerenza con la proposta di alcune associazioni animaliste, tra cui Direct Action Everywhere. I retailer che continueranno a vendere prodotti nuovi in pelliccia naturale verranno sanzionati con una multa di 500 dollari a capo.
Pollo fritto a Natale, non il tipico Karaage ma più semplicemente quello della nota catena statunitense Kentucky Fried Chicken. Un’usanza curiosa di proporzioni imponenti che la BBC afferma di coinvolgere circa 3,6 milioni di famiglie giapponesi ogni Santo Natale, con vendite dieci volte superiori rispetto alla media normale. File infinite ai negozi, prenotazioni con mesi di anticipo, ore di attesa per portare a casa quello che è diventato il piatto della tradizione natalizia giapponese per eccellenza: un secchiello di pollo fritto.
Uno spazio online dedicato alle migliori botteghe italiane della pelle, per dare voce a tutte le realtà ambasciatrici dello stile e dei valori che hanno fatto la fortuna del nostro Paese nel mondo. Nasce da questa idea Mirta, la prima piattaforma online dedicata agli artigiani della pelle Made in Italy. I due giovani fondatori, Martina Capriotti e Ciro Di Lanno, cresciuti a stretto contatto con i ‘makers’ italiani, hanno voluto trasformare la propria passione per l’Italia e l’artigianalità in un progetto al servizio dei produttori italiani, coniugando tradizione e innovazione tecnologica. L’obiettivo è quello di supportare gli artigiani che operano nel settore della pelle a posizionare, grazie al digitale, i loro prodotti esportandoli anche in mercati lontani da quello italiano.
Con Mirta i pellettieri locali possono aumentare le possibilità di distribuzione dei propri prodotti aprendosi, per la prima volta, direttamente al mercato internazionale senza dover ricorrere agli innumerevoli intermediari che hanno caratterizzato strutturalmente il settore sino ad oggi.
“Con Mirta”, afferma Martina Capriotti, “stiamo già costruendo un network di artigiani che è in continua crescita: nei prossimi 3 mesi abbiamo l’obiettivo di stringere nuove partnership con pelletterie attentamente selezionate, con lo scopo di presentarne i prodotti iconici e le rispettive storie. Gli artigiani da noi scelti sono maestri di tradizione, lavorazione della pelle e qualità della manifattura. Grazie a loro andiamo alla riscoperta di tutti quei principi che hanno dato prestigio all’Italia nel mondo del lusso, puntando su artigianalità, stile e ricercatezza, valori che tutto il mondo ci invidia e che troppo spesso non vengono apprezzati all’interno del nostro Paese“.
Grazie alla piattaforma Mirta, le porte delle botteghe artigiane italiane si aprono ai consumatori di tutto il mondo, creando un collegamento diretto tra produttore e consumatore finale, senza alcun intermediario, mettendo al centro le creazioni, il valore e la firma di ciascun artigiano. Così, forte di una profonda conoscenza del settore, dei mercati e delle nuove modalità di posizionamento e vendita online, Mirta supporterà i produttori nella comunicazione e promozione delle loro creazioni facendoli diventare i veri protagonisti.
In quest’ottica, Mirta non vuole essere una semplice vetrina di prodotti; la piattaforma consente di acquistare le creazioni 100% made in Italy e fatte a mano, di far conoscere l’artigiano che crea il prodotto, la sua storia e quella della sua bottega attraverso video, storie e foto.
“Mirta è il primo aggregatore di artigiani italiani nel mondo del lusso”, afferma Ciro Di Lanno, “con l’obiettivo di dare loro quella scala necessaria a competere sul mercato globale. Mirta.com è il partner per il marketing e la logistica, che lascia all’artigiano la possibilità di concentrarsi esclusivamente su ciò che più ama: creare il prodotto”. Mirta intende mettersi al servizio degli artigiani, diventandone loro partner, e puntando sulle tecnologie digitali di vendita online e su piattaforme social per semplificare i livelli distributivi.
“In questo scenario si inserisce l’utilità strategica di una piattaforma come Mirta, la quale consente, grazie a personali strumenti analitici, di individuare il mercato locale più appropriato per ciascun produttore, si occupa della logistica e dei pagamenti, promuove le attività dei singoli artigiani nella lingua locale di ciascun mercato. Mirta intende aprire nuovi orizzonti agli artigiani italiani, aiutandoli a conquistare nuovi mercati grazie alla digitalizzazione, all’innovazione tecnologica e alle competenze dei fondatori maturate all’estero, tra gli Usa, la Corea del Sud e il Giappone e messe a disposizione del loro paese d’origine”.
Grazie al digitale, Mirta si pone l’obiettivo di supportare il cambiamento e lo sviluppo del mondo dell’artigianato italiano, che rappresenta una fetta di mercato in continua ascesa all’interno del mondo imprenditoriale made in Italy: nel 2018 si registrano 58mila imprese artigiane attive in Italia nel settore della moda, per un fatturato complessivo di 21,3 miliardi e un valore aggiunto di 6,1 miliardi.
A Verona, dove Pirelli ha presentato in una serata evento al Teatro Filarmonico la 47esima edizione del Calendario, i protagonisti sono amore e bellezza. Woopi Goldberg, ospite d’onore, dà voce ai versi di Shakespeare e ci mette sulle tracce di Giulietta. Il lavoro del fotografo Patrizio Roversi racconta di un amore che “ha tanti volti (quelli di Claire Foy, Mia Goth, Chris Lee, Indya Moore, Rosalía, Stella Roversi, Yara Shahidi, Kristen Stewart ed Emma Watson) ma un solo nome, Giulietta“.
“Ero alla ricerca di un’anima pura, colma di innocenza, forza, bellezza, tenerezza e coraggio. Ne ho trovato barlumi negli occhi, nei gesti e nelle parole di Emma e Yara, Indya e Mia. Nei sorrisi e nelle lacrime di Kristen e Claire. Nelle voci e nei canti di Chris e Rosalía. E in Stella (sua figlia, ndr) l’innocenza. Perché c’è una Giulietta in ogni donna e non smetterò mai di cercarla“, spiega Roversi, che ha realizzato anche un cortometraggio di 18 minuti. “È una storia su come l’amore ha il potere di trasformare le persone”, continua, “visto che in soli quattro giorni Giulietta si trasforma da ragazza innocente in una ribelle, pronta a compiere il sommo sacrificio per amore”.
E così nasce Looking for Juliet, la ricerca di un ideale, di un sogno. “Attraversa le epoche. È l’ideale di una donna che simbolizza la femminilità, la dolcezza dell’amore e le qualità di una donna che unisce fragilità e forza, timidezza e ribellione. Giulietta è tutto questo. La tragedia di cui è protagonista ben rappresenta quel labile confine che esiste tra sogno e realtà, tra una lacrima e un sorriso, tra la felicità e il dolore, tra bene e male; sono sempre stato affascinato da questo confine così labile, quasi un’ambiguità. Giulietta è un sogno e non diventerà mai realtà. È questo il suo fascino, la sua bellezza, il suo mistero. Spero che le mie Giuliette faranno sognare“.
Fonte: APCOM
Uno spettacolo d’avanguardia quello di Andrea Trapani; il primo di una trilogia dedicata ai poeti maledetti.
I POETI MALEDETTI_n.1 Io e Baudelaire | Who wants to live forever? , regia di Francesca Macrí, ha debuttato ieri, 29 novembre al Teatro Villa Torlonia.
Una scenografia minimale: un pianoforte, una testa d’asino e l’energia del protagonista, Andrea, che suonando e recitando racconta un po di sé. Il pubblico, seduto sul palco insieme al pianista, diventa parte dello spettacolo, lo psicologo al quale Trapani racconta i suoi più reconditi pensieri e ragiona sul senso della vita, dell’arte e della natura umana.
Cosa vuol dire essere un poeta?
Se uno da piccolo vuole essere come Baudelaire, da grande che cos’è?
La ricerca costante di novità, il confronto con i grandi del passato, con se stessi, la paura che ti accompagna, giorno per giorno e non ti abbandona mai, neanche quando sei Pollini, neanche quando sei Freddie Mercury.
La morte quale costante, quale incognota che segna il destino di tutti, artisti, poeti, mercanti, persino Baudelaire, morto a 45 anni.
La solitudine, di cui siamo tutti portatori, che spaventa, che inquieta, che rende vigliacchi.
È dalla morte e dalla solitudine che Andrea cerca di sfuggire. Si mostra sul palcoscenico. Si rende disponibile ad attraversare e a essere attraversato. Si fa strada nella notte, si fa canto alla luna, si fa cielo tetro e greve, si fa albatro e prova a volare. Cercando la strada per vivere per sempre; ma in fondo: chi vuole davvero vivere per sempre?!
LA COMPAGNIA BIANCOFANGO nata nel 2005 dall’incontro tra Francesca Macrì e Andrea Trapani, sarà a Roma al Teatro di Villa Torlonia con I POETI MALEDETTI _ n.1 Io e Baudelaire – Who wants to live forever? sino al 1º dicembre. Lo spettacolo, del costo di 16 euro, sarà in scena il 29 e 30 Novembre ore 20:00, e il 1° Dicembre ore 17:00.