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La terra è sempre il futuro del mondo

 L’AGROCEPI  suggerisce una lobby di sistema

#AGROCEPI: PIÙ AGGREGAZIONE E UNA LOBBY DI SISTEMA PER L’AGROALIMENTARE ITALIANO

“Ci siamo cullati con l’idea della qualità, convinti che questa bastasse da sola per rendere competitivi i nostri prodotti. Sono necessari invece anche sistemi reali di aggregazione che rendano più forte la nostra agricoltura. Dobbiamo liberarci una volta per sempre dalla frammentazione che essa sia il prodotto di individualismi o di burocrazie. Chiediamo che per le aggregazioni per filiere ci siano misure fiscali incentivanti. Parafrasando il titolo di questo evento l’ agricoltura e l’agroalimentare devono smettere di giocare in difesa per ogni singolo settore ma creare una relazione intersettoriale per creare ricchezza per il Paese. Da una simile strategia troverebbero vantaggio non solo i produttori ma anche i consumatori.

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U.g.d.c.e.c / Cuneo: le sfide in agricoltura

CONVEGNO REGIONALE U.G.D.C-E.C.  CUNEO – LE SFIDE IN AGRICOLTURA: PERCHE’ UNIRSI IN RETE E COME AFFRONTARE IL PASSAGGIO GENERAZIONALE

logonews venerdì 10 novembre 2017 ore 10:00
Luogo Luogo: Tenuta Fontanafredda – Serralunga d’Alba (CN)
Obbligatorio Crediti Ordinari: 6
documenti Documenti: per ulteriori approfondimenti
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Milano Fashion Global Summit

Giovedì 23 Novembre 2017
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli,Viale Pasubio 5, Milano

LUXURY RELOADED

Dalla trasformazione della Cina all’evoluzione americana, dall’e-commerce all’omnichannel, le nuove sfide del lusso.

Milano Fashion Global Summit riunisce i più importanti esponenti del settore e altre eminenti personalità da tutto il mondo per discutere e analizzare le nuove opportunità e sfide che il settore della moda e dei luxury goods affrontano in un mercato in continua trasformazione. Il Summit si rivolge ai Capi d’impresa e alle Alte Direzioni aziendali ed è concepito, unico nel suo genere, come momento d’incontro tra il mondo della creazione, dell’industria, della distribuzione e della finanza.

La Fiat che fu di Agnelli

Il caso Fiat non è un’anomalia nel contesto delle case automobilistiche occidentali. In questi ultimi vent’anni il sistema produttivo dell’auto ha registrato due spostamenti: in Europa, i paesi dell’Est hanno giocato la parte dei protagonisti, in un’ottica globale, invece, sono stati i paesi emergenti, Cina in testa, a scendere in campo.

Secondo l’Oica, la banca dati dell’Organizzazione internazionale dei costruttori d’auto, la cifra della gestione Marchionne iniziata nel 2004 è evidente: la Fiat è andata via dall’Italia. Nel 2004 l’azienda sfornava un milione e 9528 vetture in Italia, quasi la metà del totale della produzione. Nel 2011, l’anno a cui le ultime stime ufficiali dell’Oica fanno riferimento, solo 685.000 veicoli sono stati realizzati in patria, a fronte dei due milioni e 399000 complessivi.

giovanni agnelli

 

La quota italiana è scesa al 28%. Questi numeri chissà che effetto avrebbero su Giovanni Agnelli, fondatore della più grande industria italiana. La Fiat non è più un faro per l’economia del paese. Giovanni Agnelli, l’uomo globale lo definiscono molti, sostenitore della democrazia, delle società aperte e dello sviluppo, voleva prendere dall’America energia e innovazione e non di certo spostare la sua impresa dall’altra parte dell’oceano.Gianni Agnelli fu il ponte tra l’Italia e il mondo e  salì ai vertici della Fiat nel 1966.

L’Italia visse un periodo economico di massimo splendore, gli italiani erano i cinesi di una Europa che cercava di diventare un mercato unico. Si trattava di un impero industriale oggi difficilmente immaginabile.

Oltre centomila lavoratori erano assunti da Fiat e diverse centinaia di migliaia lavoravano per imprese fornitrici della stessa. Che dire, esattamente il contrario di ciò che accede oggi.

 

Le eccellenze competitive del Made in Italy

Dall’industria culturale al turismo, dall’agroalimentare all’arte, passando per la moda e la cultura. Sono questi alcuni dei settori chiave del sistema economico italiano che contribuiscono a rafforzare nel mondo l’immagine del made in Italy. In post precedenti ci siamo soffermati sull’industria culturale e sul design, ripercorrendo in breve le performance di realtà produttive dove innovazione e creatività, unite a un costante aggiornamento delle competenze, rappresentano ingredienti essenziali per la crescita di questi settori. Si tratta di eccellenze intorno alle quali ruotano imprese, artigiani e giovani interessati a lanciarsi in professioni che intrecciano tradizione, innovazione e creatività.

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