Giovedì 23 Novembre 2017
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli,Viale Pasubio 5, Milano
LUXURY RELOADED
Dalla trasformazione della Cina all’evoluzione americana, dall’e-commerce all’omnichannel, le nuove sfide del lusso.
Milano Fashion Global Summit riunisce i più importanti esponenti del settore e altre eminenti personalità da tutto il mondo per discutere e analizzare le nuove opportunità e sfide che il settore della moda e dei luxury goods affrontano in un mercato in continua trasformazione. Il Summit si rivolge ai Capi d’impresa e alle Alte Direzioni aziendali ed è concepito, unico nel suo genere, come momento d’incontro tra il mondo della creazione, dell’industria, della distribuzione e della finanza.
Il casoFiat non è un’anomalia nel contesto delle case automobilistiche occidentali. In questi ultimi vent’anni il sistema produttivo dell’auto ha registrato due spostamenti: in Europa, i paesi dell’Est hanno giocato la parte dei protagonisti, in un’ottica globale, invece, sono stati i paesi emergenti, Cina in testa, a scendere in campo.
Secondo l’Oica, la banca dati dell’Organizzazione internazionale dei costruttori d’auto, la cifra della gestione Marchionne iniziata nel 2004 è evidente: la Fiat è andata via dall’Italia. Nel 2004 l’azienda sfornava unmilione e 9528 vetture in Italia, quasi la metà del totale della produzione. Nel2011, l’anno a cui le ultime stime ufficiali dell’Oica fanno riferimento, solo 685.000 veicoli sono stati realizzati in patria, a fronte dei due milioni e 399000 complessivi.
La quota italiana è scesa al28%. Questi numeri chissà che effetto avrebbero su Giovanni Agnelli, fondatore della più grande industria italiana. La Fiat non è più un faro per l’economia del paese. Giovanni Agnelli, l’uomo globale lo definiscono molti, sostenitore della democrazia, delle società aperte e dello sviluppo, voleva prendere dall’America energia e innovazione e non di certo spostare la sua impresa dall’altra parte dell’oceano.Gianni Agnelli fu il ponte tra l’Italia e il mondo e salì ai vertici della Fiat nel 1966.
L’Italia visse un periodo economico di massimo splendore, gli italiani erano i cinesi di una Europa che cercava di diventare un mercato unico. Si trattava di un impero industriale oggi difficilmente immaginabile.
Oltre centomila lavoratori erano assunti da Fiat e diverse centinaia di migliaia lavoravano per imprese fornitrici della stessa. Che dire, esattamente il contrario di ciò che accede oggi.
Dall’industria culturale al turismo, dall’agroalimentare all’arte, passando per la moda e la cultura. Sono questi alcuni dei settori chiave del sistema economico italiano che contribuiscono a rafforzare nel mondo l’immagine del made in Italy. In post precedenti ci siamo soffermati sull’industria culturale e sul design, ripercorrendo in breve le performance di realtà produttive dove innovazione e creatività, unite a un costante aggiornamento delle competenze, rappresentano ingredienti essenziali per la crescita di questi settori. Si tratta di eccellenze intorno alle quali ruotano imprese, artigiani e giovani interessati a lanciarsi in professioni che intrecciano tradizione, innovazione e creatività.
NON E’ VERO CHE VIVIAMO SOLO ED INCESSANTEMENTE IN UN “GRANDE MERCATO” # NON E’ VERO CHE AD OGNI AZIONE OD INIZIATIVA DA NOI INTRAPRESA DEVE COMUNQUE CORRISPONDERE UN PREZZO DI COMPRA-VENDITA. INFATTI, A VOLTE E PUR SE RARAMENTE, ESISTONO ANCHE ESEMPI DI ATTIVITA’ ARTIGIANALI, IMPRENDITORIALI E PROFESSIONALI OVE PREVALE L’ORGOGLIO DI AVER SVOLTO – IN MANIERA ECCELLENTE O SODDISFACENTE – IL PROPRIO LAVORO, NONCHE’ DI AVER SODDISFATTO IN MISURA APPREZZABILE LE ASPETTATIVE DEL NOSTRO INTERLOCUTORE. Ben si inquadra, in questo contesto, una breve nota di Andrea Ciulla D’Alcamo che potrebbe sembrare una pubblicità – mascherata – ma a pagamento (in gergo giornalistico denominata “marchetta”, mentre invece trattasi semplicemente di un “cortese ringraziamento”.
Torna sul Lago di Roncone il festival dedicato alle eccellenze della gastronomia e delle produzioni della Valle del Chiese e del Trentino!
Mostra mercato, mostra bovina, laboratori didattici, degustazioni di prodotti tipici e show cooking con chef stellati!
Tornano ad accendersi i riflettori su Altaroma, la kermesse capitolina che dal 6 al 9 luglio animerà la Capitale con quattro giorni di sfilate, performance e installazioni. E se è vero che all’appello manca ormai da un paio di stagioni il nome di Raffaella Curiel, restano confermati quelli di Renato Balestra, Greta Boldini e Rani Zakhem. Con una novità non indifferente. Nel calendario romano spicca infatti un nome d’eccezione, quello di Efisio Rocco Marras, figlio di Antonio Marras, da poco nominato al timone dell’etichetta I’M Isola Marras, che debutterà in passerella venerdì.
Domenica 20 Aprile, per la Pasqua di Resurrezione, nel corrente A.D. MMXXV, si verifica una insolita e rara coincidenza tra i Riti della Religione Cattolica e della Religione Ortodossa, simbolicamente e cristianamente affratellati, come forse auspicherebbe la maggior parte dei loro propri Fedeli.
Così come sarebbe auspicabile raggiungere una Giusta Pace sia in Europa, sia nel Medio Oriente, sia in ogni luogo della Terra.
Ed auspicando a Coloro che leggono questa Testata (…ma anche a tutte le “Persone di Buona Volontà”) di poter trascorrere religiosamente e serenamente questi giorni festivi (…ed anche quelli seguenti) a Noi piace notare altresì sottolineare come il Giorno della Resurrezione, in questo D. A., preceda il 21 Aprile in cui si celebra il Natale di Roma!