Parlerò oggi delle divinità olimpiche che giunsero con gli elleni nel territorio della Grecia antica e come si rapportarono con la religione che già c’era: faccio questo nella necessità di capire le meccaniche che vi erano dietro i diversi pantheon, cosa significassero nella vita dei greci in quel determinato periodo.
Le opinioni in contrasto con la Chiesa Cattolica sono da sempre nutrite e variegate. Bisogna dire che sono sempre giustificabili, almeno in qualche aspetto o sfumatura.
I numeri non devono essere solo intesi come tassello per la matematizzazione del reale ossia come tassello per ridurre il reale in quantità fisiche e misurabili ma il numero ha anche una valenza sacra, come simbolo dell’ordine nel contesto culturale e religioso. Questa visione si evidenzia anche nell’interpretazione che sia le tre religioni monoteiste, che in generale le religioni e le filosofie, fanno del numero 40.
Tutte le culture conoscono il digiuno come astinenza dal mangiare e dal bere e per lo più lo mettono in relazione ai riti religiosi, alla fede e alla morale, per conquistare una visione più chiara e una maggiore introspezione mistica. Viene considerato una forma di disciplina interiore per raggiungere un livello più alto di spiritualità; è una pratica connessa alla purificazione.
Si è svolta venerdì 25 marzo, durante la Celebrazione della Penitenza, presieduta da Papa Francesco alle ore 17 nella Basilica di San Pietro, la storica cerimonia per la consacrazione all’Immacolato Cuore di Maria della Russia e dell’Ucraina. Lo stesso atto, lo stesso giorno, è stato compiuto a Fatima da Sua Eminenza il Cardinale Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità, come inviato del Santo Padre.
“Con questa storica ed attesa da anni iniziativa Papa Bergoglio si inserisce nella tradizione dei grandi Pontefici Cattolici. Un gesto che non è solo simbolico, ma si spera anche con effetti pratici sulle coscienze dei protagonisti del conflitto, vista la tradizionale ispirazione cristiana e la vocazione mariana che pervade da sempre entrambi i popoli coinvolti, loro malgrado, nell’assurda guerra, ha commentato il Presidente dell’UCID Lazio e Presidente nazionale del Comitato Scientifico, Riccardo Pedrizzi, alla vigilia della dichiarazione solenne annunciata dal Pontefice.