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Vignanello – Tuscia – Festa dell’Olio e Vino Novello XX edizione

Al via la FESTA DELL’OLIO E DEL VINO NOVELLO DI VIGNANELLO: il programma di 8-9-10 novembre

Da domani fino a domenica il primo fine settimana dedicato a due must della produzione agricola della Tuscia viterbese, il vino e l’olio novello. Tra degustazioni e tradizioni folkloristiche disseminate in eventi per tutto il borgo, Vignanello celebra il suo ventennale della festa…

Si celebrano i 20 anni della celebre Festa dell’Olio e Vino Novello di Vignanello: una ricorrenza che parte venerdì 8 novembre per due lunghi fine settimana di attività tra visite guidate, degustazioni e itinerari folkloristici alla ricerca della storia e della condivisione dei piaceri del gusto.

Una festa all’insegna dei sapori con numerosi stand dei prodotti tipici locali, ma anche della cultura, diffusa in percorsi dedicati agli antichi mestieri e visite guidate al Castello Ruspoli, ai ‘Connutti’ della Vignanello sotterranea, alla Barocca Chiesa Collegiata e agli altri luoghi più significativi di Vignanello.

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Il NOE a tutela di ROMA

I militari dell’Arma dei Carabinieri – Nucleo Operativo Ecologico hanno denunciato i dirigenti di AMA Spa responsabili per lo stoccaggio illecito di rifiuti, la carente attività di raccolta nelle aree dedicate al conferimento da parte dei cittadini romani

A seguito delle difficoltà mostrate da AMA S.p.A. nella raccolta dei rifiuti nel territorio della Capitale nello scorso mese di giugno, i militari del Nucleo Operativo Ecologico hanno avviato una mirata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, finalizzata a verificare le cause di tali disservizi. In particolare, i militari del Comando Tutela Ambientale hanno condotto un’attività di osservazione minuziosa in alcuni Municipi della città, allo scopo di verificare la sussistenza di reati ambientali in relazione all’ammasso dei rifiuti, continuativo e sistematico, generatosi nelle aree dedicate al conferimento degli stessi da parte dell’utenza.

Le indagini compiute hanno permesso di accertare la commissione del reato, come previsto dal Testo Unico Ambientale, di stoccaggio non autorizzato di rifiuti, all’interno ed in prossimità dei cassonetti stradali, conseguenti all’inadeguata attività di raccolta ed avvio a recupero e smaltimento degli stessi rifiuti, conferiti dai cittadini romani, in disapplicazione delle clausole sottoscritte nel nuovo “Contratto di Servizio tra Roma Capitale e AMA S.p.a. per la gestione dei rifiuti urbani e servizi di igiene urbana per anni 2019/2021”.

A seguito delle verifiche svolte, i militari dell’Arma hanno deferito all’Autorità Giudiziaria competente i dirigenti di AMA S.p.A. in carica all’epoca dei fatti, delegati quali responsabili per l’attività di raccolta dei rifiuti nel territorio della Capitale.

Roma Metropolitane: dalla liquidazione ai disservizi

NO A LIQUIDAZIONE IMPOSTA DA 5 STELLE. GIUNTA DEFINISCA NUOVA STRUTTURA OPERATIVA E FUNZIONALE

«Sindaco e Giunta hanno, di fatto, deciso la liquidazione di una società nonostante qualsiasi ulteriore tipo di analisi. Anche Roma Metropolitane, dunque, finisce nel tritacarne dell’amministrazione a cinque stelle, in barba a qualsiasi logica strategica e di mercato.

Come emerso anche oggi nel corso della commissione Trasparenza a rimetterci per questa scelta scellerata saranno, ancora una volta, in tanti, a cominciare dai lavoratori e dalla cittadinanza. Le garanzie per quanto riguarda il mantenimento dei posti di lavoro sono, tanto per cominciare, pari a zero: al momento i licenziamenti in atto sembrerebbero essere quarantacinque, ma il loro numero sarebbe destinato ad aumentare a breve. E non è tutto. La città, infatti, perde definitivamente la possibilità di essere messa al pari di altre capitali europee, visto che i lavori per la realizzazione della tanto attesa linea C della metropolitana sono giunti al capolinea prima del tempo.

Questa Giunta non ha fatto nulla di quanto deliberato lo scorso mese: non è stata definita alcuna struttura organizzativa funzionale, non si è lavorato per salvaguardare professionalità di altissimo livello presenti all’interno dell’azienda. L’effetto Raggi, insomma, continua a farsi sentire e a dare frutti catastrofici che i romani pagheranno a caro prezzo anche in futuro».

 

CORNELIA: PARCHEGGIO DI SCAMBIO IN TOTALE STATO DI ABBANDONO. PRESENTATA INTERROGAZIONE PER SOLLECITARE PROVVEDIMENTI IMMEDIATI

 «E’ indispensabile individuare subito una soluzione definitiva all’annosa questione del parcheggio di scambio di piazza Giureconsulti, costato oltre 50 milioni di  euro e ridotto a discarica abusiva oltre che ricettacolo di sbandati. E’ proprio per sottoporre nuovamente il problema a Sindaco e Giunta che, nei giorni scorsi, ho presentato un’interrogazione ex art. 105. Voglio sapere quali provvedimenti intendano intraprendere in modo da mettere fine allo stato di abbandono e degrado totale nel quale versa quest’opera pubblica.

Il progetto relativo al Parking Cornelia risale agli anni duemila. La struttura avrebbe dovuto ospitare 650 vetture, togliendole dai parcheggi di superficie. Inoltre avrebbe consentito anche ai pendolari di lasciare la propria auto in prossimità della stazione della metropolitana. Tutto questo, però, non è stato mai possibile. E pensare che la zona, che soffre pesantemente la carenza di parcheggi e aree di sosta, ne avrebbe tratto una serie di benefici.

Una cosa è sicura: con questa operazione sono stati gettati alle ortiche soldi pubblici. A maggior ragione, quindi, non è pensabile rimanere nell’immobilismo o crogiolarsi in attesa di fantomatiche ciclabili o funivie che risolvano il problema della mobilità di quanti abitano in questo come in altri quadranti cittadini».

Così Rachele Mussolini consigliere comunale della lista civica Con Giorgia e Vice Presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale.

Maltempo Roma: serve un piano efficiente per il recupero funzionale del territorio

 

«E’ bastata una giornata di maltempo, peraltro abbondantemente annunciato, per mettere ancora una volta in ginocchio l’intera città. Ai danni provocati da rami caduti e raffiche di vento si sono aggiunti quelli dovuti a caditoie e tombini, ostruiti, non funzionanti o non manutenuti, che, non permettendo alla pioggia di defluire in tempo reale, hanno reso le strade piscine di dimensioni sterminate.

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Maritozzo Day torna a Roma la giornata dedicata ad uno dei dolci più tipici della capitale

Il 7 dicembre torna di nuovo l’evento che vede come protagonista una delle specialità dolciarie romane, il Maritozzo Day.

L’iniziativa, organizzata da Tavole Romane, è giunta alla sua terza edizione e quest’anno accanto alla degustazione del panino ripieno propone una raccolta fondi di beneficenza per l’ospedale Fatebenefratelli per sostenere le attività della Breats Unit che ha lo scopo di garantire alle donne affette dal tumore le migliori terapie ed una migliore qualità della vita.

Da quelli classici con la panna, alle rivisitazioni sia dolci che salate, fino alle versioni attente a intolleranze e principi nutrizionali, la lista delle pasticcerie e dei forni partecipanti si allunga sempre più ed è in continuo aggiornamento.

Breve Storia del maritozzo

Le origini sono lontane, infatti già nell’antica Roma esisteva l’abitudine di preparare delle pagnottelle arricchite di miele e frutta secca, l’impasto era composto da farina, burro, uova, miele e sale ed il formato era molto più grande. Nel periodo della Quaresima il maritozzo si ridimensionava; la cottura più lunga gli conferiva un colore più scuro e all’impasto venivano aggiunti uvetta, pinoli e canditi. In questa versione, detta Quaresimale, sopravvissuta fino ai giorni nostri, il dolcetto rappresentava l’unica deroga ammessa al digiuno penitenziale imposto dal momento.

L’origine del nome invece si deve presumibilmente all’usanza, da parte dei futuri mariti, di regalare alle promesse spose proprio un “maritozzo”. Questo accadeva il primo venerdì di marzo, ricorrenza simile a San Valentino. “Maritozzo” diventava dunque un termine ironico e canzonatorio da riferire al futuro marito ed a rimarcare questa associazione, la forma vagamente fallica della pagnotta, così come suggerisce il Belli nel suo sonetto Er padre del li santi (1832).

Gigi Zanazzo, studioso e commediografo, ci ricorda, nella sua opera Tradizioni Romane (1908), che per l’occasione, sul dorso, venivano realizzati decorazioni di zucchero e che all’interno dell’impasto poteva essere collocato un anello o un oggetto d’oro come ulteriore dono.

Sulla nascita del nome volle giocare un altro poeta romano, Adone Finardi che alla dolce specialità dedicò addirittura un poemetto “Li Maritozzi che se fanno la Quaresima a Roma” (1851). Protagonisti il re Mari e il re Tozzi i cui eserciti erano capeggiati rispettivamente dai generali Passerina, Acqua, Forno, Legna e Fiore, e da Zuccaro, Pignolo, Lievito e Zibetto; dopo vari battaglie e scontri, si riappacificarono e in onore dei sovrani e dei loro più validi guerrieri, furono creati i maritozzi.

Secondo un’altra leggenda, erano le ragazze nubili a preparare i maritozzi per distribuirli in piazza. Era questo un modo per attirare i giovani in cerca di moglie che avrebbero scelto l’artefice del più buono.

Fonte: tavoleromane.it

 

 

tavoleromane.it attiva dal 2010, è una fonte indipendente di riferimento per gli appassionati di gastronomia dedicata alla Capitale Roma;  obiettivo quello di valorizzare e condividere realtà gastronomiche di qualità. Con i fondatori, Gabriele e Silvia, oggi contribuiscono un piccolo gruppo di fidati foodies locali, proponendo in aggiunta Eventi gastronomici e Food Tours per aziende, turisti e persone che vivono a Roma. Co-autori della guida Teglie Romane 2018.

Moda sempre più sostenibile dalle pellicce ecologiche di Stella McCartney al Thindown

Mentre Stella McCartney, pioniera della green fashion, in collaborazione con Hunter presenta i primi stivali in gomma sostenibile, e prepara il lancio della Koba Fur Free Fur, la prima pelliccia biologica prodotta con l’utilizzo d’ingredienti vegetali, giunge notizia che anche Thindown, primo unico tessuto di piuma al mondo interamente prodotto in Italia da Nipi (Natural Insulation Products Inc.) è ora disponibile nella nuova versione realizzata con piuma 100% riciclata. 

Una notizia che va nella direzione di prodotti naturali e di sviluppo sostenibile: due requisiti ai quali si stanno convertendo la maggior parte delle case di moda, soprattutto quelle che realizzano piumini e capospalla imbottiti. Ma anche le aziende di ski e outdoor, sportswear, accessori, home, footwear, abbigliamento militare. Inoltre il nuovo materiale rispecchia il modello di produzione dell’economia circolare, che si basa sul riutilizzo delle materie prime estendendo il ciclo di vita dei prodotti per creare un sistema virtuoso.
Il nuovo tessuto è “upcycle”, ovvero dona nuova vita e valore a un prodotto dismesso, riducendo al minimo gli scarti, consuma poca energia e produce un impatto minimo sull’ambiente. La piuma utilizzata per Thindown Recycled, certificata GRS (Global Recycled Standard, standard internazionale della piuma riciclata) viene ricavata da piumini e coperte che hanno terminato il loro ciclo di vita. Di provenienza europea la piuma dismessa viene lavata, igienizzata depolverizzata, sterilizzata, rigenerata. Al termine del processo, equivale ad un prodotto nuovo altamente performante. Per produrre questo materiale e le diverse versioni del tessuto non viene utilizzato alcun procedimento, trattamento o processo chimico inquinante: il tessuto viene sterilizzato due volte grazie a un macchinario di alta tecnologia unico al mondo in grado di trasformare le piume in tessuto fermo.

 

 

L’ultima novità green da parte di Stella McCartney sono invece i green boots lanciati con Hunter nell’inverno 2019 durante la sfilata a Parigi. Questi stivali utilizzano la gomma naturale di origine sostenibile ed un materiale innovativo chiamato Yulex. Hunter utilizza la gomma naturale dal 1856 e Stella McCartney ha saputo spingere questa soluzione verso nuovi confini. La gomma naturale di questi stivali proviene dalla gestione sostenibile, certificata nelle foreste del Guatemala, garantendo così che nessuna foresta pluviale venga abbattuta, proteggendo inoltre il benessere dei lavoratori e delle comunità locali. L’inserto del calzino elasticizzato è realizzato in Yulex, anch’esso realizzato in gomma naturale certificata. Questo materiale sostituisce il neoprene tradizionale. Tale scelta genera l’80% in meno di anidride carbonica nociva all’equilibrio climatico, ma offre prestazioni quasi identiche in termini di forza ed elasticità. Il suo design reinterpreta l’iconico stivale Hunter Wellington con suole scultoree e battistrada realizzati a mano.

Stella Mccartney con il suo marchio da sempre ha messo al centro della propria produzione il benessere degli animali. Nei suoi programmi c’è anche il lancio della Koba Fur Free Fur, la prima pelliccia sostenibile che può essere anch’essa riciclata al termine della sua lunga vita. Ciò permette di evitare che si trasformi in rifiuto e che il circolo del fashion venga chiuso, traguardo importante per Stella, che promuove la circolarità della moda. Inoltre, il 37% delle sue componenti sono vegetali e per questo motivo richiede il 30% in meno di energia per essere realizzata e produce oltre il 63% in meno dei gas serra dei materiali sintetici convenzionali. Creata da DuPont in collaborazione con Ecopel, Koba integra alla pelliccia DuPont più del 100% dei mono-filamenti polimerici Sorona ed entrerà a far parte delle collezioni di Stella McCartney dal 2020.

 

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