“Homo homini frater”
“FRAMMENTI di PACE” per conquistare il Paradiso
________un Editoriale di ANTONIO GASPARI *
________un Editoriale di ANTONIO GASPARI *
Un po’ difficile da pensare che ad uno dei caffè più antichi di Roma sia toccata la stessa sorte che ultimamente sta colpendo le varie eccellenze (da intendersi botteghe storiche) capitoline. L’antico Caffè Greco di Via dei Condotti è finito sotto sfratto. Frequentato da Goethe, Hans Christian Andersen, Orson Wells, Moravia, D’Annunzio, Schopenauer, Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini, Ennio Flaiano e Guttuso che l’ha ritratto nella sua celebre “sala rossa”, il Caffè Greco rischia di spegnere per sempre i suoi meravigliosi lampadari settecenteschi nel giro di tre mesi.
Il 7 gennaio ingresso gratuito per i residenti a Roma e Città Metropolitana
Le feste continuano anche domenica 7 gennaio nei Musei in Comune di Roma con una ricca offerta culturale e didatticapromossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Come ogni prima domenica del mese, l’ingresso a tutti i musei civici e alle mostre in programma in questi spazi sarà gratuito per i residenti a Roma e nella Città Metropolitana (a eccezione della mostra Hokusai. Sulle orme del maestro al Museo dell’Ara Pacis).
Sarà l’occasione per scoprire le collezioni permanenti presenti al loro interno e le mostre temporanee in corso tra cui il percorso espositivo all’interno del Museo di Roma a Palazzo Braschi sul Teatro dell’Opera di Roma attraverso le opere di artisti, disegnatori, costumisti e scenografi che lo hanno reso celebre (Artisti all’Opera. Il Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte da Picasso a Kentridge 1880-2017), la grande mostra dedicata all’imperatore Traiano in occasione dei 1900 anni dalla sua morte ai Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali (Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa) e l’esposizione ai Musei Capitolini sullo studioso Johann Joachim Winckelmann e il suo rivoluzionario approccio all’archeologia (Il Tesoro di Antichità. Winckelmann e il Museo Capitolino nella Roma del Settecento). Infine, nel nuovo spazio espositivo della Centrale Montemartini, una mostra è dedicata al dialogo tra due importanti culture affacciate sul mediterraneo: quella egizia e quella etrusca (Egizi Etruschi. Da Eugene Berman allo Scarabeo dorato).
Domenica sarà inoltre possibile assistere agli appuntamenti musicali del Museo Napoleonico e del Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, partecipare al programma Musei in gioco per bambini e assistere alla visita guidata alla Casina delle Civette.
La mostra “Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa” è in corso ai Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali dal 29 novembre al 16 settembre 2018. L’obiettivo di una mostra è quello di ricreare un contesto, all’interno del quale i singoli oggetti riprendono vita, colmando vuoti, lacune e mancanze dovute principalmente allo scorrere del tempo. Tanto più una mostra è riuscita quanto più si è messi in condizioni ottimali, tali da favorire una visione il più possibile integrale.
Quando la stessa sorte toccata dall’ ALBERO verrà imitata dalla “maldestra Sindaca” VIRGINIA RAGGI e da tutta la sua Giunta ?
Sempre nella serata di martedi, il “POPOLO dell’ URBE” ha ricevuto la notizia che la Vestale Grillina non riproporrà la propria candidatura !
Giuliano Marchetti
A “Spelacchio”, con simpatia, dedico questa mia poesia.
firmato: Pasquino
In questi giorni di grande festa
la città di Roma si appresta
a celebrare il santo Natale
ai piedi di un albero “eccezionale”.
Cresceva un tempo a più non posso
nella sua valle, uno splendido abete rosso,
ignaro del suo triste destino
che lo avrebbe portato un bel mattino
nel cuore di una grande città
che mostra da millenni tutta la sua beltà.
E’ venuto giù dalla lontana val di Fiemme
per arrivare a Roma lemme lemme,
così ha voluto la giunta comunale
e l’albero, con velocità virale,
ha perso tutta la sua folta chioma
diventando in un batter d’occhio
il triste e smunto Spelacchio
che dei romani è diventato lo spauracchio.