GLI ALFIERI DEL GRUPPO STORICO ROMANO
AGGREGAZIONE ED ERUDIZIONE: LA TRADIZIONE DI ROMA CAPUT MUNDI SUGLI SCUDI
Il gladiatore è secondo i critici cinematografici romani senza santi in paradiso un film da curva sud. La Roma è la squadra di calcio per cui batte il mio cuore di tifoso sin dall’età della ragione. Certe volte il cuore, si sa, non sente ragioni. Specie quando si tratta dell’egemonia dello spirito sulla materia. Che in pratica significa fare le cose con il cuore. Senza pensare a un riscontro d’ordine pratico e utilitaristico. A raccogliere l’eredità dell’egemonia dello spirito sulla materia ed ergo dell’antica Roma, con il richiamo all’autorità sugli scudi, è il carattere di squadra del rugby. Uno sport praticato davvero da atleti duri nella lotta ma leali nell’animo. Consapevoli che, se da una parte i calciatori fanno coi piedi cose che ai rugbisti non riescono nemmeno con le mani, il carattere cementa i valori ereditati dalla tradizione. Valori costeggiati dalla serie tv Roma prodotta da HBO. Con John Milius, il miglior regista vivente, seppur negletto, nelle vesti d’invisibile e decisivo factotum. I fatti della pentola li sa il coperchio. E i fatti della Città Eterna, connessi alle giornate antiche care ad Alberto Angela, li (ri)vivono palmo a palmo gli alfieri del Gruppo Storico Romano. Ho trascorso con loro ore gradevoli. E mi sono fatto una mia idea.