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La Consul Press intervista Giuseppe Lobefaro, candidato Presidente al I Municipio
nella ” Lista Civica Calenda Sindaco ”  

Elezioni di ottobre: a Roma, dopo lo “tsunami” del Covid,
….”quale futuro” per la Capitale ?

una breve analisi di FABRIZIO FEDERICI
ed un’intervista in 10 domande a botta e risposta 

Siamo ormai alla seconda decade di settembre: manca meno d’un mese al primo turno (3 ottobre) delle elezioni comunali, e s’intensifica il confronto tra i vari candidati a sindaco, soprattutto trai 4 “big”, Raggi, Gualtieri, Calenda e Michetti. Non meno aspra è la competizione tra i candidati “minisindaci”, i concorrenti alla poltrona di Presidente dei 15 Municipi romani: in una fase in cui l’Urbe si sta appena riprendendo da uno dei maggiori disastri della sua storia, quasi un moderno “Sacco” le cui conseguenze sul territorio, su tutto l’impianto economico e sociale della città, si stanno capendo in pieno solo ora. 

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Uzbekistan e Italia insieme nella moda e nel design

COMUNICATO STAMPA 

RELAZIONI TRA L’UZBEKISTAN E L’ITALIA NELLA MODA E NEL DESIGN 

“L’Uzbekistan instaura importanti collaborazioni con l’Italia per la promozione e lo sviluppo della moda e del design uzbeko”

  

L’Uzbekistan sta attuando un notevole sviluppo nel settore della moda e del design. Oggi in Uzbekistan, sotto la guida del Presidente Shavkat Mirziyoyev, si stanno realizzando enormi riforme, come afferma il Presidente: “Nel periodo attuale, dove il nostro Paese è in pieno cambiamento, si può dire che siamo nell’era del Terzo Rinascimento. Perché oggi la nostra gente non è più la stessa di ieri».Il Governo dell’Uzbekistan ha attuato una serie di riforme in tutti i settori, compresa la cultura, l’arte e il design. In particolare sono stati adottati i decreti presidenziali “Sulla strategia delle iniziative per l’ulteriore sviluppo dell’Uzbekistan”, “Sulle misure per l’ulteriore sviluppo e miglioramento della cultura e delle arti. Sull’approvazione della strategia di sviluppo innovativo dell’Uzbekistan per il 2019-2021”. I suddetti decreti prestano particolare attenzione alle arti e al design.

Al fine di aumentare l’efficacia delle riforme in corso si sta promuovendo la moda e l’arte attraverso gli scambi culturali e didattici con le varie Accademie e Atenei di tutto il Mondo specializzati in questi settori. Queste importanti collaborazioni sono possibili in special modo grazie al prestigioso Istituto Nazionale di Belle Arti e Design “Kamoliddin Bekhzod” (NIFAD), la principale Accademia dell’Uzbekistan di formazione professionale delle arti e del design con i docenti più qualificati nelle discipline della storia dell’arte, del design e della moda.La cooperazione con istituti stranieri è fondamentale per gli studenti per acquisire maggiori competenze, avendo l’opportunità di frequentare Università di tutto il Mondo. La maggior parte degli studenti che hanno studiato al NIFAD si stanno facendo conoscere con il loro lavoro creativo in tutto il mondo: Giappone, Malesia, Paesi Bassi, Germania, Italia, Turchia, Corea del Sud, Russia e molti altri Paesi.

L’Uzbekistan ha una cultura e tradizioni secolari nella moda e nel design. Durante il regno di Amir Temur (noto come Tamerlano in Occidente) e dello stato Temuride, una grande importanza era attribuita alla cultura dell’abbigliamento. L’ambasciatore spagnolo Ruj González de Clavijo, che visse nel palazzo di Amir Temur, scrisse il diario “Viaggio a Samarcanda” dove racconta che durante i suoi viaggi Amir Temur portò nel Paese abili artigiani che crearono splendidi abiti, oltre a tendaggi e altri complementi di arredo.L’abbigliamento è fondamentale nella storia del popolo uzbeko, non rappresenta solo un indumento, ma anche la gloria dello stato, è l’espressione dell’orgoglio nazionale, incarna una storia secolare, antiche tradizioni e cultura popolare.

Negli ultimi anni il design è diventato una delle forme d’arte più popolari in Uzbekistan, ciò è dovuto allo sviluppo delle relazioni di mercato, alla crescita delle piccole e medie imprese, all’intensificazione delle relazioni internazionali e all’informatizzazione della società. Anche in Italia l’Uzbekistan ha voluto portare la sua cultura e le tradizioni secolari nella moda e nel design. In particolare, recentemente, sono stati stabiliti contatti diretti tra la famosa Scuola di Moda Polimoda di Firenze e il NIFAD. I due istituti stanno attualmente elaborando congiuntamente forme di cooperazione accademica nel campo della moda e del design.

Inoltre la scorsa estate è stato firmato un Memorandum of Understanding tra l’Università Europea di Design (UED) di Pescara e il Tashkent Institute of Textile and Light Industry (Uzbekistan). Nel 2019 la delegazione UED ha preso parte alla Tashkent Fashion Week con una sfilata dell’esclusiva collezione donna del giovane designer italiano, laureato all’UED, David Di Iorio.

Oltre a ciò l’Uzbekistan Textile and Garment Industry Association collabora con il Milan Fashion Center e partecipa regolarmente a mostre e sfilate al Mad Mood Milano.

Numerosi sono gli accordi di cooperazione tra Aziende e designer uzbeki e italiani, dove i fashion designer uzbeki hanno la possibilità di far conoscere le proprie creazioni ispirate ai modelli della loro tradizione, ricchi di ricami decorativi, tessuti con stampe floreali, dai colori tipici della nazione. Fonte principale di influenza creativa sono le ricche tradizioni nazionali del Paese, la bellezza della natura, gli antichi monumenti architettonici e la storia della madrepatria.

L’abbigliamento ha un importantissimo ruolo, oltre che economico, rispecchia la società in cui viviamo, cambia, muta, a seconda del periodo storico, e non possiamo ignorarlo, ogni governo ha il dovere di implementare lo sviluppo del settore della moda e del design e delle relative relazioni internazionali.

 

 

 

 

Gisella Peana Ufficio Stampa e Pubbliche relazioni

e-mail: gisella.peana@gmail.com

 

 

 

700° Anniversario della Morte di Dante

IL MONUMENTALE
NEL RISORGIMENTO NAZIONALE

Il Mito di Dante ritorna in auge nel Risorgimento, dopo l’importante parentesi rinascimentale, il Sommo Poeta viene elevato “da Esempio di virtù morali a Simbolo di Unità Nazionale”.
Il processo di Unificazione Nazionale, che potremmo collocare in un arco di tempo di un Secolo, dal 1821 al 1921, ossia dai primi Moti del 1821 alla Solenne Cerimonia del Milite Ignoto del 1921, individua nella figura di Dante una Guida Fondante e Mobilitante. Nel 1821 ricorreva il 500° Anniversario della Morte di Dante, nel 1921 il 600° Anniversario. Il Primo Centenario del Milite Ignoto risulta così nel 2021 simbolicamente connesso con il 700° Anniversario della Morte del Sommo Poeta e con il 150° Anniversario di Roma Capitale.  

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A Roma, “in Campo per il Campidoglio”: Edoardo Maria Franza

EDOARDO FRANZA SCENDE IN CAMPO CON MICHETTI SINDACO

Prima esperienza politica per il Candidato al Comune Edoardo Maria Franza che scende in campo nella Lista Civica Michetti Sindaco. La politica è dedizione, passione e sacrificio. Il candidato sindaco Enrico Michetti questo lo sa bene. Ed è per questo che per me rappresenta un onore e un privilegio entrare a far parte della sua squadra”, si legge sulla sua pagina Facebook, nel post che lo ritrae insieme al candidato sindaco.

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A Roma, al Circolo Ministero Affari Esteri la presentazione dell’Ambasciata d’Italia a Madrid

IL PALAZZO DEI MARCHESI DI AMBOAGE
IN UN VOLUME CURATO DALL’AMBASCIATORE GAETANO CORTESE 

a Roma, venerdì 10 Settembre alle h.19,00,
verrà presentato il volume in oggetto presso il Circolo del Ministero Affari Esteri 

 

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Gli dei Olimpici: Apollo, il figlio di Latona

Apollo, signore dell’arco d’argento, figlio di Zeus e di Latona nacque di sette mesi ma gli dei crescono in fretta e questa é cosa nota. Temi lo nutrì di nettare e ambrosia e solo dopo 4 giorni il bambino già chiedeva arco e frecce e subito Efesto glieli porse.

L’origine del dio é incerta, Latona era nota come Lat nella Palestina meridionale; Apollo di suo era anche divinità dei nordici (almeno per un greco) iperborei, che abitavano oltre il Vento del Nord, e che Ecateo identificava con i Britanni. Gli iperborei sacrificavano ad Apollo ecatombi di Asini e questo ci permette di identificarlo anche come “Il fanciullo Oro” la cui vittoria su Set lo pone anche come manifestazione della divinità egiziana. Oro punisce Set colpevole di aver ucciso suo fratello Osiride, maledetto da Iside o Lat, identificata sempre come triplice dea lunare.

Apollo, ancora una giovane divinità, partì da Delo e si diresse verso il monte Parnaso, dove si celava il serpente Pitone, nemico di sua madre e lo ferì gravemente. a questo punto il serpente fuggì a Delfi (il cui nome deriva dal mostro Delfine, compagna di Pitone), presso l’oracolo di madre terra  dove Apollo lo uccise di fronte al sacro crepaccio. Pitone in questo caso é il Set greco e quando Apollo uccide lui e (probabilmente) Delfine si impadronisce del suo oracolo, il dio qui viene chiamato sminteo, a forma di topo, il che rende facile associare ad Apollo anche la figura del dio guaritore cananita Esmun.

Pitone molto probabilmente era nato per partenogenesi da Era, per fare un dispetto a Zeus; questo equivale nella storia dell’antica Grecia la resistenza di gruppi preellenici alla avanzata degli elleni.

La Madre Terra oltraggiata fece ricorso a Zeus che ordinò ad Apollo di farsi purificare e stabilì i giochi Pitici in onore di Pitone. Latona, udita questa notizia, si recò con Artemide a Delfi per adempiere ad alcuni riti, qui fu aggredita dal gigante Tizio e Artemide e Apollo intervennero uccidendo Tizio con un nugolo di frecce.

Zeus giudicò questo come un atto di giustizia e Tizio fu condannato nel Tartaro a essere incollato a  terra con braccia e gambe saldamente fissati a terra mentre due avvoltoi gli mangiavano il fegato ricordando il mito di Prometeo. Allo stesso tempo Apollo aveva appreso da Pan, il dio arcade dalle zampe di capra e dalla dubbia reputazione, l’arte divinatoria e si era impadronito dell’oracolo delfico costringendo la sua sacerdotessa, la Pitonessa, a servirlo.

Un giorno Atena si era costruita un doppio flauto con le ossa di un cervo e si era accorta che mentre il suo suono piaceva a molti dei, Era e Afrodite ridevano di lei, questo perché il suo suonare il flauto rendeva la sua faccia buffa, per cui maledì il flauto e lo gettò via con una maledizione. Il satiro Marsia fu la vittima inconscia della maledizione, infatti costui avendo trovato il flauto andò con Cibele per le campagne a deliziare i contadini fino a che sfidò Apollo in una gara di musica, con le Muse come giudici, Apollo vinse la gara perché lui usando la lira poteva girare lo strumento per suonare mentre Marsia non poteva.

Apollo a questo punto fu molto spietato con Marsia, scorticandolo vivo e appendendo la sua pelle su di un fiume che da allora porta il suo nome. In seguito sfidò il dio Pan un una gara in cui  re Mida fece da giudice, da allora Apollo presiedette ogni banchetto degli dei come cantore e prese anche il controllo delle greggi, come dio dei Pastori, fino a quando non ne cedette il controllo a Ermete. La vittoria su Marsia e Pan va identificata con una vittoria sui frigi e gli arcadi da parte degli elleni nonché come una vittoria degli strumenti a corde su quelli a fiato; gli strumenti a fiato rimasero parte integrante negli ambienti poveri dei contadini che non potevano permettersi gli strumenti a corde, ben più costosi.

Apollo, da buon figlio di Zeus, cercò molte volte di sedurre divinità e mortali: il caso più eclatante fu con la Ninfa Dafne che mentre era da lui inseguita pregò la Madre Terra  la trasformò in lauro, ma tentò anche di sedurre la ninfa Driope sul monte Eta. Il riferimento storico di questa vicenda é la conquista di Tempe da parte degli elleni, a Tempe era venerata Dafene, una divinità detta per l’appunto la sanguinaria, da un collegio di Menadi orgiastiche mangiatrici di alloro (Plutarco). Dopo le conquiste di allora fu consentito solo alla Pizia di Delfi di masticare alloro e Apollo divenne il custode dell’alloro. L’episodio del monte Eta e di Dafene invece fa riferimento al passaggio dal culto della quercia al culto del pioppo che era sacro ad Apollo.

Altro famoso innamoramento di Apollo fu quello per il giovane Giacinto, un principe spartano con cui si dilettava negli sport olimpici: il quel caso il Vento dell’Ovest, geloso del loro amore, deviò un giavellotto lanciato da Apollo fino a spaccare la testa di Giacinto. Il mito di Giacinto riguarda l’eroe cretese Giacinto chiamato anche Narciso, culto introdotto nella Grecia micenea che diede il nome all’ultimo mese dell’estate nelle zone di Creta, Rodi, Coo, Tera e Sparta. Apollo usurpò il suo nome in quanto divinità immortale nel pantheon greco e non solo il nome di un mese in alcune zone della Grecia.

Solo una volta Apollo suscitò l’ira di Zeus, e fu quando suo figlio Asclepio resuscitò un uomo morto privando Ade di un suo suddito, Zeus a questo punto uccise Asclepio e Apollo uccise i Ciclopi che di Zeus erano figli (o forse nipoti in riferimento a Poseidone), in questa escalation di violenza Zeus avrebbe ucciso Apollo se Latona non fosse interceduta per lui: Latona ottenne che Apollo fosse condannato solo a un anno di servizio presso Admeto, re di Fere, che fu da allora un favorito di Apollo. In seguito a questi eventi fu sempre una divinità moderata con le parole “Conosci te stesso” e “Nulla in eccesso” sulle sue labbra. L’umiliazione di Apollo e il servizio presso Admeto ricordano un episodio storico in cui i sacerdoti di Apollo furono puniti per aver massacrato i componenti di una associazione di fabbri pre-ellenica, ciclopi appunto, protetta comunque da Zeus.

Nell’epoca classica la musica, la poesia, la filosofia, la matematica, la medicina e la scienza erano tutte sotto l’egida di Apollo, costui aveva imparato tutte queste arti da sua madre Lat (Latona), che era anche la Brigit Iperborea che a sua volta sarà poi identificata con la S. Brigitta cristiana; le corde della lira venivano suonate anche in modo terapeutico e corrispondevano alle sette vocali del tardo alfabeto greco. Come fanciullo d’oro, Apollo fu venerato come dio sole e quindi sua sorella Artemide divenne per associazione naturale identificata con la luna.

I sacerdoti di Apollo usurparono le funzioni di re sacro pre-ellenico (Plutarco, Perché gli oracoli tacciono), infatti in epoca classica si inscenava un’attacco a una capanna ogni nove anni  davanti al tempio di Delfi, nel cosiddetto rito di Stepterion, il giovane che vi aveva preso parte si recava presso Tempe per purificarsi tornando con la suddetta corona di alloro. L’attacco al re rifugiato ricorda per molti versi l’assassinio di Romolo, che anche esso nella Roma classica veniva inscenato, o il sacrificio annuale delle Bufonie, l’uccisione dello Zeus-bove con l’ascia bipenne, il cui attuatore fuggiva senza guardarsi indietro (come spiegato anche nei romanzi di Marion Zimmer Bradley, vedi “La torcia”).

©foto raiplay                                                ©Francesco Spuntarelli