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Il Governo Britannico si dissocia dalla GIDS *

* The Gender Identity Development Service (GIDS)

E’ notizia di qualche settimana fa che il ministro delle donne e delle pari opportunità del Regno Unito, Liz Truss, ha annunciato che il governo intende apportare modifiche alla legge per impedire a coloro che soffrono di disforia di genere di sottoporsi a terapie irreversibili prima che raggiungano i 18 anni.

Si tratta di una storia che parte da lontano, che si svolge tra le mura della Clinica Tavistock & Portman di Londra, dove negli ultimi tre anni 18 medici si sarebbero licenziati per ragioni “di coscienza”. Secondo quanto raccontano i medici dimissionari, il trattamento sperimentale è riservato non solo sui bambini, bensì su bambini molto vulnerabili, che hanno avuto problemi di salute mentale, abusi, traumi familiari.

Premesso che la scelta dell’identità sessuale è un diritto e una libera scelta di ogni essere umano, come può un bambino o un minorenne avere le idee chiare su chi vuole essere per tutta la vita tanto da deciderlo alla sua tenera età?

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Il Cinque Maggio nella Storia d’Italia

QUANDO IL MITO INCONTRA LA REALTA’
NAPOLEONE GARIBALDI D’ANNUNZIO MUSSOLINI

Il 5 Maggio ricorrono una serie di eventi, che hanno cambiato profondamente la Storia d’Italia, e non solo. Dalla morte di Napoleone all’Impresa dei Mille di Garibaldi, dal Discorso del Vate d’Annunzio, preannuncio dell’Impresa Fiumana, alla  fondazione dell’Impero con Mussolini, il Duce del Fascismo.

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Anni ’80: i prodotti (purtroppo fuori commercio) che hanno fatto la storia

soldinoIl Soldino poteva considerarsi benissimo il re delle merendine (per me era il Tegolino che fortunatamente esiste ancora ma in una nuova forma). Un quadrato di morbido pan di spagna ricoperto da cioccolato, ed al centro una monetina, un vero e proprio cioccolatino. Da mangiare rigorosamente in due tempi.

sprint

Lo Sprint un barattolone arancione rivale del Nesquik, una polvere di malto ed orzo anche al gusto di cacao, che sotto il tappo nascondeva sempre una sorpresa.

palicao

Dei biscottini dalla consistenza croccante, che se tuffati nel latte si scioglievano facendolo diventare una sorta di cioccolata calda. I Palicao io li ho sempre mangiati da soli e me li ricordo buonissimi!

UAO la merendina gelato che voleva insegnare l’inglese ai bambini, una sorta di Cucciolone più “colto”.

tortine-di-frutta

 

Le Tortine di Frutta me le ricordo appena, e per quel poco che sono durate non erano così male. Piccole tortine farcite con ciliegie o mele a pezzi e ricoperte dalla caratteristica cupoletta come l’apple pie, la famosa torta di mele americana.

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Antenata del Kinder Fetta al Latte, questa era della Motta. Gelato all’interno di fette di pan di spagna al cacao, semplice ma buona.

 

 

 

biricche

Anche della Biricche ho un vaghissimo ricordo, forse perchè l’avrò provate una volta sola. Delle crostatine bicolori con due tipi di crema: nocciola e cioccolato bianco e nocciola e cioccolato fondente.  Sopra una nocciola intera che faceva un po’ da spartiacque, da mangiare subito o tenerla da parte alla fine.

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“È Piedone il gelatone col cacao sul ditone!”. Recitava così lo stacchetto che accompagnava la pubblicità di questo gelato dell’Eldorado, gusto di fragola, ditone al cioccolato e la sua inconfondibile forma di “piedone”.

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Oltre alle celebri Coca Cola e Pepsi, sempre in lotta tra loro, esisteva una terza bevanda zuccherina: la One o One della San Pellegrino. Con la sua etichetta blu e rossa, iniziò la produzione a fine anni ’80, ebbe vita breve anche a causa della lunga battaglia contro la Coca Cola per concorrenza sleale, e sappiamo tutti come andò a finire.

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E poi ci sono loro le Pat Bon, le patatine della Findus a forma di lettere dell’alfabeto o ripiene di ketchup. Oggi sono fuori produzione in quanto la Findus si è dedicata solo alla versione Casarecce e Classiche.

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Questo non me lo ricordo, ma forse perchè anche da bambina, come adesso, il formaggio spalmabile non mi è mai piaciuto, però all’epoca andava. Dover era un formaggio cremoso della Kraft la cui particolarità era proprio la confezione, che come la Nutella, era un bicchiere di vetro riutilizzabile.

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Il gelato nascosto in uno snack ai cereali”. Prima gelato alla crema racchiuso in due biscotti al cacao, poi gelato alla vaniglia ricoperto di cacao, il Camillino parla da solo.

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Io ero più per la concorrenza però non posso dire di non aver mai bevuto un succo di frutta Billy. Confezione bianca con la faccia dell’arancia che sorseggiava il succo in primo piano a ricordare il gusto più diffuso. All’arancia ma anche mela e pompelmo.

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Caramello, miele e vaniglia, chi non ricorda il Trio Nestlè? I famosi cereali misti a tre gusti con Qui, Quo e Qua sulla confezione.

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Il wafer per eccellenza, Urrà della Saiwa. Un biscotto ricoperto da cioccolato con 5 strati di cialda e crema all’interno. 

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Non ricordo neanche questo però se fosse ancora in commercio non me lo lascerei scappare. Un cornetto surgelato con all’interno gelato alla vaniglia, forse qualcosa di molto simile al gelato fritto cinese, ma questo era un vero croissant da fare al forno… Perchè sei fuori produzione?!

 

winner-algidaIl Winner, uno dei gelati più fighetti del tempo, predecessore del Winner Taco (uscito e rimesso in produzione per fortuna). Non era altro che una sorta di Mars fatto gelato, cioccolato croccante fuori e dentro caramello con gelato alla vaniglia.

 

tortorelle

Al mattino la dolcezza e la delicatezza hanno messo le ali recitava la pubblicità, antesignane dei Pan di Stelle, le Tortorelle erano dei biscotti di frolla con degli zuccherini sopra. Ovviamente il gioco era mangiare prima tutte le tortore e solo dopo il biscotto.

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Il Twister, altro gelato icona. La prima versione era vaniglia e cioccolato, più avanti è stato deciso di aggiungere un terzo gusto con l’aggiunta della nocciola.

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E poi gli Orsi Sgranocchini, dei biscottini a forma di orsetto, croccanti da tuffare nel latte o da mangiare così. Semplicemente bellissimi.

frollis

Non potevano mancare i Frollis, i cugini dei Palicao. Anche loro classici biscottini di frolla da colazione da mettere in un tazzone di latte.,

ciocorì-biancorì

Ciocorì e Biancorì, cioccolato fondente e bianco con riso soffiato. Il cioccolato che fa crock con protagonisti la coppia di roditori, il maschietto del fondente e la femminuccia del bianco.

 

biscotti-colussi

Sempre per la colazione c’era L’Allegra Compagnia, altri biscottini questa volta della Colussi. Protagonisti un tale Gioele, Kiss me Licia ed i Puffi (gli unici che io ricordi). Semplici biscottini di frolla alla vaniglia o al cacao, con all’interno una sorpresa che rispecchiava il protagonista della convenzione.

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Il Blob, il gelatevolissimevolmente cono tutto tondo. Una sfera di gelato alla vaniglia ricoperta da cioccolato fondente e granella di nocciole, per tutti quelli a cui non piaceva il classico Cornetto Algida.

 

In Irpinia, l’Azienda Agricola e
l’Agriturismo de “I Capitani”

UNA TRADIZIONE FAMILIARE,  LUNGA QUASI UN SECOLO

La parola chiave: valorizzare… Una parola fondamentale nel nostro mondo è valorizzare ovvero dare valore: a quello che si è stato, che si è, che si ha, alle nostre specificità, alle nostre tradizioni, alla nostra cultura. 
Da sempre l’obiettivo della nostra famiglia è stato quello di promuovere l’Irpinia: la nostra terra, dura ma generosa, ricca di tradizioni e di cultura, naturalmente bella… 

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La posizione dell’ UCID per la “Libertà di Culto” anche in Azienda

“Libertà di culto anche nell’impresa”
la posizione del Comitato Tecnico Scientifico degli Imprenditori Cattolici 

Comunicato del Presidente del CTS dell’UCID, Riccardo Pedrizzi:
“siano consentite le celebrazioni anche nelle aziende con protocolli di sicurezza”

ROMA  – “Apprendiamo a seguito delle ultime comunicazioni ufficiali del Governo italiano che nonostante siano venuti e verranno meno nelle prossime settimane molti dei divieti relativi all’emergenza epidemiologica, la libertà di culto non sia stata ancora pienamente riconosciuta e ripristinata anche nella sua irrinunciabile e costitutiva dimensione pubblica.

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CONGIUNTI: chi sono? Chi si potrà incontrare il 4 maggio?

 

Chi sono i congiunti? Da quanto il 26 aprile il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato l’inizio della cosiddetta fase due a partire dal 4 maggio, sono cominciate le discussioni sul significato della parola “congiunti”. Il decreto consente infatti “gli spostamenti per incontrare i congiunti”, facendo immediatamente sorgere la questione sul tipo di legami che definiscono questa categoria di soggetti.

All’articolo uno, il nuovo decreto in vigore dal 4 maggio dice: “Sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti, purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano usate protezioni delle vie respiratorie”.

Secondo i giuristi, il termine “congiunti” è ambiguo e non corrisponde a una definizione legale precisa, quindi può dare adito a diverse interpretazioni da parte della forza pubblica, tanto che il 27 aprile Palazzo Chigi ha annunciato che presto pubblicherà un questionario di domande e risposte proprio per chiarire gli articoli del decreto che riguardano questo aspetto.

L’avvocato Carla Quinto, esperta di diritto di famiglia, spiega: “La parola congiunti è presente solo all’articolo 307 del codice penale, secondo cui i prossimi congiunti sono gli ‘ascendenti, discendenti, coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, fratelli, sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti”. In questo elenco non sono presenti né i cugini, né gli amici, né i fidanzati. “A mio parere rimangono escluse tutte quelle persone che hanno un legame stabile, ma non certificato né da un matrimonio né da una forma di unione civile, questo potrebbe ledere il principio di uguaglianza, intesa come uguale possibilità di godere di uguali diritti anche se non si è formalizzata un’unione”, continua Quinto.

I fidanzati e la cassazione
Al di fuori del codice penale, invece, non è chiaro cosa si debba intendere per congiunto. Dopo la pubblicazione del decreto, molti giuristi hanno argomentato che una sentenza della corte di cassazione (46351/2014) ha stabilito che anche un fidanzato è da considerarsi un congiunto, cioè qualcuno con cui si ha un solido e duraturo legame affettivo a “prescindere dall’esistenza di rapporti di parentela o affinità giuridicamente rilevanti come tali”. In seguito alle critiche, in una nota del 27 aprile Palazzo Chigi ha chiarito che i congiunti sono “parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”.

Ma la discussione si è spostata quindi sul concetto di “affetto stabile” e sulla possibilità di dimostrare “la stabilità” di un rapporto. “Se si ammette di estendere il concetto di congiunti a qualsiasi relazione affettiva o amichevole, la norma sarebbe svuotata di contenuto, perché non vi sarebbe evidentemente più alcun limite al suo perimetro applicativo”, spiega in un articolo il Sole 24 ore. D’altro canto, ribadisce l’avvocata Quinto: “È importante in questo momento emanare provvedimenti che sappiano cogliere la diversità delle formazioni sociali che stanno tutte affrontando una grave crisi e garantire l’uguaglianza dei diritti”.

Basti pensare ai single, o agli anziani soli senza figli. Durante la quarantena sono stati spesso aiutati da una rete di amici e conoscenti, che però hanno dovuto agire al limite della legalità. In altri paesi europei sono state consentite visite di amici e fidanzati, nel rispetto di tutte le norme sulla sicurezza e fatto salvo il divieto di assembramento.

Ma a questo punto, il governo dovrà specificare con ulteriori documenti che cosa intende esattamente per congiunti. Tra l’altro, secondo il nuovo Dpcm (decreto del presidente del consiglio dei ministri), sarà possibile rientrare dall’estero in Italia per incontrare “i congiunti” o per rientrare nel proprio domicilio o residenza. “Gli italiani che rientrano in patria, al momento dell’arrivo, dovranno comunicare i motivi del viaggio, l’indirizzo completo dell’abitazione o della dimora in Italia dove sarà svolto il periodo di quarantena, il mezzo di trasporto privato che verrà utilizzato per raggiungere la stessa e il proprio recapito telefonico”.

 
fonte https://www.internazionale.it