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Packaging sostenibile nessuno lo paga ma tutti lo vogliono

I consumatori sono sempre più interessati alla sostenibilità come ad esempio ad un packaging più green. Ovviamente questo ha un costo, diviso tra il venditore ed il cliente finale; quest’ultimo però non vuole avere costi maggiori sia per consegne più sostenibili dei loro acquisti online che per un packaging più attento all’ambiente. A dirlo è un report di Barclays Corporate Banking che ha analizzato come, in Gran Bretagna, i retailer sovrastimino di circa un terzo la disponibilità dei clienti a pagare un prezzo maggiorato per le green deliveries, ma solo il 38% dei consumatori si dichiara disponibile a pagare un extra .

Per guadagnare la fedeltà dei clienti e attirarne di nuovi, i retailer devono dimostrare di essere attenti alle problematiche ambientali”, spiega Karen Johnson, a capo della divisione retail e wholesale di Barclays. “Il punto della questione, però, è capire chi può accollarsi i costi di questi sforzi: la nostra ricerca evidenzia come i consumatori non siano disposti a farlo”.

fonte pambianco

Valentino sul Green Carpet Fashion Awards 

La “Grande Serata” di  VALENTINO GARAVANI  con  SOPHIA LOREN 

In occasione dei Green Carpet Fashion Awards, lo Stilista ha ricevuto il “Premio alla Carriera”, applaudito insieme a Sophia Loren. Una coppia di italiani straordinari che ha aperto un tappeto “verde”di ospiti internazionali arrivati per la terza edizione dell’evento dedicato alla sostenibilità nella moda. Un tema mai così sentito come in questa settimana della moda di Milano nella quale l’ambientalismo e l’impatto dell’industria del fashion sul Pianeta è stato affrontato da stilisti e protagonisti del settore.

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Milano Moda Donna al via con il format “a rotazione”

La sostenibilità e l’internazionalizzazione sono due valori fondanti di questa edizione di Milano Moda Donna, dove, grazie all’accordo di apertura e chiusura a rotazione, anche i nomi emergenti beneficeranno di un’ossatura di grandi brand che rende la settimana molto equilibrata e ricca”. A parlare è Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, che ha sottolineato l’impegno di tutti gli attori del sistema per rendere Milano sempre più protagonista nel panorama fashion. Milano ospiterà la fashion week dal 17 al 23 settembre, con poco meno di 60 sfilate, e potrà contare su tutti i suoi grandi nomi, come Prada, Fendi, Versace, Moschino, Giorgio Armani e Gucci.

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The Restaurant of Mistaken Orders a Tokyo il ristorante che aiuta chi soffre di deficit mentali

Un progetto interessante quello che ha coinvolto Maggie’s Tokyo, centro specializzato in Alzheimer, ed un imprenditore sempre di Tokyo, che hanno deciso insieme di aprire un ristorante chiamato “The Restaurant of Mistaken Orders” ossia il “ristorante degli ordini sbagliati”.

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La moda italiana sul tetto d’Europa per valore aggiunto

L’Italia, con il 46,9% di valore aggiunto, si aggiudica il primo posto tra i Paesi europei nella top ten del Sistema Moda a dimostrazione di un comparto che si conferma come uno dei pilastri dell’economia nazionale, su cui pesa per il 9,5% sul valore aggiunto del manifatturiero e dà lavoro a circa 500 mila addetti. È quanto emerge dall’Industry Book, studio di settore condotto dal Corporate Marketing UniCredit secondo cui “qualità, export, innovazione e crescita dimensionale, unita allo sviluppo dei processi di integrazione della filiera, sono le leve capaci di tradurne le forti potenzialità in un business ancora più sostenibile e di successo”.

In base allo studio, presentato nel corso di un incontro organizzato da Centergross con il sostegno di UniCredit, tra il 2014 e il 2018 la produzione della moda italiana, “nonostante un contesto macroeconomico ancora debole e incerto, ha continuato a crescere, grazie al contributo favorevole di tutti i comparti e alla dinamica delle esportazioni. Le vendite oltre confine, dopo il rallentamento del 2016, tornano a crescere sostenute soprattutto dai mercati extra europei, Asia in primis. Il settore è caratterizzato da una forte propensione all’export, con oltre il 70% della produzione totale destinata ai mercati esteri. Pelletteria e calzature gli articoli più richiesti, insieme con quelli di concia e abbigliamento”. Inoltre, viene evidenziato nella ricerca, “aumentano i mercati di sbocco, in particolare verso Asia e Nord America, e si aprono nuove opportunità di sviluppo commerciale soprattutto in Cina, Paese verso il quale tra il 2008 e il 2018 si registra un crescita degli scambi dall’Italia superiore al 230%”.

Nel complesso, viene sottolineato nello studio, “per il comparto moda italiano, si riscontra un potenziale ancora da valorizzare in tema di business oltre confine, implementazione di organizzazione e capacità commerciale delle imprese, miglior collegamento con le catene produttive e distributive internazionali e promozione dei processi di integrazione della filiera”

 
articolo via ANSA.