ALTAROMA – “memorabilia: guardaroba impossibile”
Credo di poter dire che il mio stile senza l’Oriente sarebbe stato profondamente diverso.
– Gianfranco Ferré
L’Ambasciata Indonesiana in Italia e l’Accademia Koefia, per celebrare il 70° Anniversario dei Patti Bilaterali tra Indonesia e Italia, presentano l’anteprima della collezione MEMORABILIA: GUARDAROBA IMPOSSIBILE.
La sfiata si terrà domenica 7 luglio 2019 alle ore 21.00nell’ambito del calendario di ALTAROMA (PratiBus District – Viale Angelico 52), la cerimonia ufficiale si svolgerà mercoledì 10 luglio alle ore 18.30 presso la sede dell’Ambasciata Indonesiana di Via Piemonte 129, alla presenza dell’Ambasciatore Indonesiano in Italia S.E. ESTI ANDAYANI, e del Direttore dell’Accademia Koefia GIOVANNI DI PASQUALE e delle più importanti rappresentanze e cariche diplomatiche internazionali.
Protagonisti della collezione saranno le 48 creazioni degli studenti del III° anno, realizzate a mano come nella storica tradizione dell’Accademia, utilizzando il Batik, dichiarato dall’Unesco Bene Intangibile patrimonio dell’Umanità nel 2009, e i tessuti d’Oriente, donati per l’occasione dall’Ambasciata, provenienti dalle più importanti province indonesiane che ne curano la storica tradizione.
I capi sono stati elaborati, scansionati e, con dovizia di minuzia, il batik è stato inserito nell’abito occidentale, trovando con esso un equilibrio possibile e significante, nel rapporto di interscambio tra le due culture.
Nello specifico, i tessuti utilizzati sono i Batik provenienti da Madura e da Jombang (Giava orientale) e da Semarang (Giava centrale) con il caratteristico giallo che li distingue per l’uso mattina e sera. E ancora il Tenun proveniente da Nusa Tenggara Barat (Nusa Tenggara Occidentale) e da Nusa Tenggara Timur (Nusa Tenggara Orientale), tinto con un colore naturale derivato dalla corteccia degli alberi e poi quello caratteristico di Padang e di Buton, sud-est Sulawesi, tessuto in fili metallici e indossato per i matrimoni.
Questi tessuti, mischiati al lino, al cotone, alla seta, al tulle, e ai tessuti naturali e stampati con i motivi dei Batik, quasi a confondersi, rendono la collezione originale, come nel capospalla (foto allegata), che si ispira al Costruttivismo russo, o ancora nel cappottino britannico Husky, nato negli anni Sessanta, contaminato dal tessuto Batik plastificato e trapuntato, per adattarsi perfettamente al suo nuovo habitat. E infine il Batik intagliato e ibridato con tessuti presi in prestito dalla sartoria maschile sulla modellatura della Norfolk Jacket da caccia di fine Ottocento, oppure il tessuto indonesiano, manipolato e camuffato, che diventa l’inaspettato protagonista della tuta 80s da nightlife metropolitana.
Sarà quindi evidente che il nostro tuffo nella Memorabilia della Moda, con l’intento di ricercare nuove vie alla contaminazione culturale, è riuscito a trasformare un guardaroba tipicamente occidentale o orientale, dipende dal punto privilegiato di osservazione, in un nuovo guardaroba vivo, attuale e, per di più, nel quale due culture, apparentemente distanti, sono invece riuscite a contaminarsi e rigenerarsi reciprocamente.