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LA SAGA DI CASA SAVOIA: dal Medioevo ad oggi, in un ampio saggio di Antonio Parisi

La saga di Casa Savoia.Storie e retroscena di politica, guerre, intrighi e passioni”
 Nel libro di circa 400 pagine pubblicato dalle Edizioni DIARKOS, 
 la storia di Casa Savoia  scandagliata da ANTONIO PARISI 

una recensione di FABRIZIO FEDERICI 

La saga di Casa Savoia * è un ampio e documentato saggio (basato su una ricerca storica molto accurata, pur con conclusioni, a nostro parere, non sempre del tutto condivisibili) che Antonio Parisigià Direttore Emerito di “Consulpress”, dell’Emittente TV Rete Mia e del Quotidiano Il Meridiano, autore di vari libri d’inchiesta – ha dedicato a Storie e retroscena di politica, guerre, intrighi e passioni” della ben nota Dinastia.

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Venerd’ 26 Ottobre: ELEZIONI IN GEORGIA

 Si riporta qui di seguito un intervento pubblicato mercoledì 23 ottobre su
“L’ANTIDIPLOMATICO” a firma di Fabrizio Poggi (*1)

Questa complessa e circostanziata analisi offre una visione molto più dettagliata a quanto sintetizzato in una breve nota già pubblicata sulla Consul Press – sempre in data in data 23.10 e parimente estrapolata dalla Rete – intitolata “UNA ILLUMINANTE CONVERSAZIONE”.

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Antivigilia elettorale in Georgia, dove il 26 ottobre si vota col proporzionale per il rinnovo del Parlamento e dove domenica scorsa, secondo le diverse stime di cui scrive Sputnik Gruzija, l’opposizione antigovernativa de “La Georgia sceglie la UE” avrebbe radunato dalle 20 alle 50.000 o addirittura 100.000 persone nel centro di Tbilisi.

Per la verità, stando a distinti sondaggi, risulta che, da una parte, il partito di governo “Sogno georgiano”, col premier Irakli Kobakhidze già da mesi sottoposto a pressioni e aperte minacce euroatlantiche, possa abbastanza tranquillamente contare sulla conferma della maggioranza dei seggi. Dall’altra, invece, si dice che le forze di opposizione riunite (a loro volta somma di più minuscole “coalizioni) potrebbero ottenere più voti, stimolate dalla presidente Salome Zurabišvili che, “idealmente” alla testa dell’opposizione, assicura che «le elezioni del 26 ottobre dovrebbero segnare un trasferimento democratico del potere», sottintendendo che “Sogno georgiano” considerato “filorusso”, non possa per ciò stesso essere considerato democratico.

D’altra parte, afferma la politologa Tamar Kiknadze, la campagna elettorale dell’opposizione è abbastanza passiva e ciò dimostrerebbe che si stia preparando non tanto alle elezioni, quanto a dichiararle, già dal 27 ottobre, falsificate. Anche per questo, sottolinea, è importante che “Sogno georgiano” ottenga non solo la maggioranza dei seggi, ma anche la maggioranza costituzionale, in modo da poter avviare il processo per dichiarare incostituzionali l’ex partito di governo “Movimento nazionale unito” dell’ex presidente Mikhail Saakašvili & Co., per i crimini commessi quando erano al potere.

Di fatto – basterebbe dare un’occhiata anche solo ai titoli dei “sinceri democratici” media italici – “Sogno georgiano” è costretto a scendere in lotta con l’Occidente, tanto che, anche in Georgia e ancora una volta, le cancellerie liberal-europeiste riducono tutta la faccenda alla formula della “lotta tra Occidente e Russia per la Georgia”.

Sull’agenzia IARex.ru, l’osservatore Vladimir Tskhevediani delinea diversi scenari del voto: il primo, improbabile, per cui l’opposizione vinca le elezioni; Zurabišvili forma un “governo tecnico” e vengono indette nuove elezioni, in cui “Sogno georgiano” non avrà la minima possibilità di entrare in Parlamento, tutti i politici “non europeisti” vengono “epurati” e Tbilisi passa a una politica fortemente antirussa. Secondo scenario, più probabile: “Sogno Georgiano” vince le elezioni, ma l’opposizione dichiara i risultati falsificati; di nuovo Zurabišvili trasferisce pieni poteri a un “governo tecnico” e l’opposizione assalta Parlamento e edifici governativi, mentre alcune regioni della Georgia chiedono “aiuto esterno”, dando vita a un “secondo fronte”, come era stato prospettato durante la Euromajdan a Kiev a inizi 2014.

Ancora su IARex.ru, Fëdor Makukhin ricorda come, dagli idilli euro-georgiani susseguenti la fine dell’URSS e i passi di partenariato con Bruxelles e Washington degli anni ’90 e, poi, soprattutto le mosse della presidenza Saakašvili (nel 2004 il Parlamento georgiano aveva istituito una Commissione per l’integrazione europea e la carica di Ministro per l’integrazione europea ed euroatlantica) e quelle successive (nel 2014 veniva firmato un accordo di associazione tra UE e Georgia; a marzo 2022 Tbilisi aveva presentato domanda di adesione alla UE e a dicembre 2023 otteneva lo status di candidato ufficiale), si sia arrivati al 2024, quando il meccanismo si è inceppato: pietra d’inciampo sulla strada dell’integrazione europea è stata la legge “Sulla trasparenza dell’influenza straniera”, approvata dal Parlamento lo scorso 3 giugno, che prevede un registro delle organizzazioni non governative il cui bilancio annuale sia finanziato per il 20% dall’estero e le obbliga a presentare i bilanci annuali. Ribrezzo e insofferenza a Bruxelles – e, naturalmente, anche tra i “sinceri democratici” media italici – per simile “antidemocratica” pretesa “filorussa” del Parlamento georgiano e alzata di spalle e imperturbabilità di fronte alle dichiarazioni di Irakli Kobakhidze sulla partecipazione di ONG finanziate dall’estero ai tentativi di organizzare sollevazioni in Georgia nel 2020-2023, come anche di fronte alle affermazioni che Paesi occidentali hanno costantemente spinto la Georgia ad aprire un secondo fronte di guerra contro la Russia.

Risultato: processo di integrazione sospeso e congelamento dei 30 milioni di euro previsti per le forze armate georgiane. Con l’aplomb da perfetto esponente della “iena d’Europa, l’ambasciatore UE in Georgia, il polacco Pawel Herczynski dichiara che «la retorica antioccidentale e antieuropea è del tutto incompatibile con l’obiettivo di aderire all’Unione Europea»; il 18 ottobre, con la stessa mefistofelica disinvoltura euromafiosa, ammonisce Tbilisi che «se la traiettoria del governo non cambia, purtroppo la Georgia perderà sempre di più», per poi, appena un giorno fa, ribadire che «il livello delle relazioni tra Georgia e UE è al minimo storico a causa delle azioni delle autorità della Repubblica». Matteo Messina Denaro avrebbe saputo essere più diplomatico.

Secondo fronte contro la Russia, si diceva. Senza scomodare gli appelli al “secondo fronte” lanciati alla Rada ucraina nel 2015 da comandanti di battaglioni neonazisti, in occasione di una serie di assalti islamisti in Cecenia, sono di questi giorni le dichiarazioni del fondatore di “Sogno georgiano”, Bidzina Ivanišvili, secondo cui un non meglio identificato alto funzionario occidentale avesse proposto all’ex premier (da febbraio 2021 a gennaio 2024) Iraklij Garibašvili di scatenare una guerra di tre-quattro giorni (più di quelli, la Georgia non sarebbe stata in grado di combattere, come aveva dimostrato l’avventura di Saakašvili nel 2008 e oggi, secondo Global Firepower Index 2024, l’esercito georgiano è al 84° posto su 145 Paesi) contro la Russia, per poi passare alla “resistenza partigiana” sulle montagne.

Tbilisi aveva saputo resistere a tali abboccamenti e il primo ministro Kobakhidze, per noin spargere ulteriore benzina, osserva ora che, una volta terminata la guerra in Ucraina, «l’interesse per l’apertura di un “secondo fronte” in Georgia finirà immediatamente, e ciò contribuirà a reimpostare le nostre relazioni con UE e USA».

A parere dell’ex Capo di SM georgiano, Guram Nikolaišvili, nell’attuale situazione «agisce in maniera accorta il presidente azero Il’ham Aliev, che si bilancia tra diversi interessi… ha un partner come la Turchia e mantiene la neutralità. Noi invece non abbiamo un partner del genere, dobbiamo difendere da soli gli interessi dello Stato». Dunque, proprio per questo è molto efficace il messaggio del “No alla guerra, scegli la pace”, lanciato alla vigilia del voto da “Sogno georgiano”: le persone, dice Nikolaišvili vedono la grossa differenza tra «le distruzioni in Ucraina e la vita pacifica in patria».

Ovviamente, se Tbilisi avesse ceduto alle “raccomandazioni” occidentali, il suo esercito non avrebbe fatto miglior figura di quella del 2008, ma avrebbe comunque costretto Mosca a dirottare non poche forze a sud, per di più in una regione in cui, c’è da scommettere, gruppi islamisti, del tipo di quelli ingaggiati a suo tempo dall’allora leader georgiano Eduard Ševardnadze per attaccare l’Abkhazia, sono “dormienti” e non sono mai stati messi completamente

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FABRIZIO POGGI  *
Già collaboratore con:
“Novoe Vremja” (“Tempi nuovi”), 
Radio Mosca, “Il Manifesto”, “Avvenimenti”, “Liberazione”//
 Attualmente scrive per: “L’Antidiplomatico”,
Contropiano e la rivista Nuova Unità//  
Autore di “Falsi storici” (L.A.D Gruppo editoriale)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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NEWS dalla GEORGIA – il “Sogno Georgiano”

UNA ILLUMINANTE CONVERSAZIONE …estrapolata dalla Rete 

Bidzina Ivanishvili, Fondatore del Partito al Governo “Sogno Georgiano”- Georgia Democratica, in un’intervista rilasciata al Canale Televisivo Imedi ha illustrato una proposta di un Alto Funzionario appartenente ad un “Paese Occidentale” formulata all’ex Primo Ministro Georgiano Irakli Garibashvili.

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“Il giorno delle sirene” di Wilma Avanzato:
un libro su uno spaccato d’Italia degli anni ’70

POST LA SERATA LETTERARIA DEL 28 SETTEMBRE ALL’HORA FELIX,
UNA RECENSIONE DEL LIBRO DI WILMA AVANZATO

___________a cura di LIDIA D’ANGELO

La lettura del romanzo “Il giorno delle sirene” di Wilma Avanzato ci riporta indietro ben oltre mezzo secolo nella storia d’Italia, all’epoca della grande contestazione non solo studentesca ma anche operaia, quando le università e le fabbriche del Nord venivano occupate dagli studenti e dai lavoratori che reclamavano, con manifestazioni molte delle quali violente, il riconoscimento dei diritti, allo studio per tutti gli studenti di varia estrazione sociale e per gli operai la riduzione del numero delle ore giornaliere in fabbrica e l’aumento dei salari.

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“Per amore dei nostri figli”:
un libro di Francesca Romana Poleggi

IL VALORE DELLA FAMIGLIA
ALLA BASE DELLA NOSTRA SOCIETA’

 recensione a cura di LIDIA D’ANGELO

Il panorama letterario italiano si è ulteriormente arricchito di una nuova perla: si tratta del libro “Per amore dei nostri figli”, scritto da Francesca Romana Poleggi, fondatrice della Onlus “Pro Vita & Famiglia”, mai nome di un’Associazione fu più chiaro e trasparente come questo, il cui obiettivo principale è l’attenzione rivolta ai valori della vita in tutte le sue stagioni e al benessere dei bambini, delle madri e dei padri….. insomma i tre elementi costitutivi della famiglia, considerata la cellula più piccola della società, anche la Costituzione della Repubblica Italiana riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio ( art.29).

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TGPOSTE

UNA GRANDE OCCASIONE DA COGLIERE  DEL SETTORE GIORNALISTICO

Una buona notizia per tutti gli amanti del giornalismo e del telegiornalismo sembra arrivare da Poste Italiane: un concorso molto importante indetto dall’azienda darà la possibilità agli interessati, di muovere i primi passi all’interno del mondo delle notizie e dell’informazione professionale, nella redazione del TgPoste, testata tele-giornalistica che va in onda in tutte le agenzie e uffici postali, con servizi di attualità e notizie di interesse nazionale e internazionale.

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Una Narrazione Storica al “Contrario”:
……….. la Guerra Italiana 1940 – 43

AL  CAFFE’ LETTERARIO “HORA FELIX” UN DIBATTITO SUI LIBRI DI GIANFRANCO GIULIVI
“Potevamo vincere!” ed ”I responsabili della sconfitta 1940/43″

c’erano possibilità alternative al disastro? E quali sarebbero state le conseguenze?

RIFLESSIONI ED ANALISI  a cura di FABRIZIO FEDERICI

Nella sala riunioni della Libreria “Hora Felix” in Roma a Via Reggio Emilia, importante polo culturale per la presentazioni di libri e dibattiti su temi d’attualità politico-sociale a cadenza ormai quasi quotidiana, sono stati presentati al pubblico i due libri dello scrittore Gianfranco Giulivi “Potevamo vincere!  Se solo l’avessimo voluto ed ”I responsabili della sconfitta” [già dettagliatamente recensiti su questa testata- (vds. Link  *1 / *2 /)].

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18.06.24: analisi storica militare su “Le Camicie Nere in Africa” – un saggio di Niccolò Lucarelli (Ediz. Mursia)

Niccolò Lucarelli è l’autore di un recente volume
sulle vicende belliche delle “Camicie Nere” in Africa

A poco più di cento anni dall’inizio di quello che può essere rivisitato come l’Impegno Coloniale (*1) dell’ allora c.d. “Italia Fascista” in Africa, l’A.N.R.P. – Assoc.ne Naz.le Reduci Prigionia presenta l’ultimo volume di Niccolò Lucarelli – giovane e stimato storico militare – con il titolo “Le Camicie Nere in Africa 1923-1943” e pubblicato dalla Casa Editrice Mursia, non come una data o un “Evento” da celebrare, bensì come una data ed unaparte di Storia” su cui riflettere.
L’incontro avrà luogo presso la sede dell’ANRP (come illustrato nella successiva locandina) e con l’autore interverranno il Prof. Gianluigi Rossi – Emerito in Storia e Istituzioni dei Paesi Afro-Asiatici presso La Sapienza, Alessandro Benini – Esperto in storia, economia, geopolitica e Giornalista presso varie Testate (tra cui la Consul-Press), nonché Monica Calzolari – Archivista ed esperta nella conservazione e diffusione di memorie  e testimonianze, quale coordinatrice dei dibattito.

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“Books for Peace 2024” per la Cultura
all’Ambasciatore Stefano Baldi

A Roma il Lunedì 3 giugno – nella giornata successiva alla Domenica del 2 Giugno, in cui si è celebrata la “Festa della Repubblica” nella imponente cornice dei Fori Imperiali –  ha avuto luogo un’altra cerimonia e precisamente il conferimento del Premio Internazionale “Books for Peace 2024” per la Cultura all’Ambasciatore Stefano Baldi, in riconoscimento della sua importante opera di divulgazione diplomatica nonché per l’attività in ambito letterario, di formazione e di promozione della cultura italiana.

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“Ho chiuso con te”, il nuovo romanzo di
Emanuela Esposito Amato, ambientato a Caivano

“Ho chiuso con te” edito da Guida è il nuovo romanzo della scrittrice Emanuela Esposito Amato. Una coinvolgente e toccante che va a esplorare e ad affrontare i temi legati all’ambiente familiare e la ricerca della propria identità. Un libro che attrae e incuriosisce i lettori sin dalle prime pagine, un romanzo che va ad avvicinarsi anche al mondo del thriller e del giallo grazie alla tensione e al pathos che trasmette.

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Una Tavola Rotonda su “La Società dei Talenti”,
il nuovo Libro di Cristina Crocco

DAI “TALENTI DEL VANGELO” ALLE “ECCELLENZE D’OGGI”.
UN’ANALISI DELLA NOSTRA SOCIETA’ IN UN SAGGIO DI CRISTINA CROCCO 

Mercoledì 10 aprile, nella sede dell’Associazione Civita a Roma in piazza Venezia, è stato presentato il Libro “La Società dei Talenti” a firma di Cristina Palumbo Crocco e pubblicato da Rubbettino Editore (*1).
L’interesse suscitato dall’argomento trattato in questo saggio si può positivamente valutare anche dalla presenza di un pubblico, folto e motivato, che ha riempito la magnifica sala impreziosita da una terrazza dallo splendido affaccio, unico al mondo, sui Fori imperiali.

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"La Società dei Talenti", una Comunità di Eccellenze

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A.D. 2024: I 12 finalisti del supremo premio Strega

ALCHIMIE  E  MAGIE  DI UN  “PREMIO STREGATO
GIUNTO ALLA SUA LXXVIII EDIZIONE 

___________una analisi di Annalina Grasso

Quest’anno i libri candidati allo Strega erano ben 82. Fanno un totale di 20.500 pagine che i giurati dovrebbero leggere tra febbraio e i primi di aprile, quando vengono annunciati i 12 finalisti. Questo significa che ogni giurato deve leggersi una media di 525 pagine quotidiane, fanno 40 pagine all’ora per 10 ore al giorno. Tutto questo per garantire la regolarità del Premio.
Alessia Kant di Mow Magazine, ha provato a leggere tutti i libri. E si è subito resi conto che una tortura della Cia sarebbe più sopportabile. Ergo… è tutta una farsa. Sorge una domanda: Che senso ha un premio dove lo svolgimento regolare dello stesso è umanamente impossibile?

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Di Pietrantonio, Lattanzi, Melissa Panarello, Premio Strega, Voltolini

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Anomalia di una “Terra Promessa”
nella geopolitica del Mediterraneo

“L’ANOMALIA DELLA TERRA PROMESSA
ultimo romanzo dell’Amb. BRUNO SCAPINI  presentato a Roma,
venerdì 29 marzo
presso il Caffé Letterario HORAFELIX  

 > con un’Introduzione di MARIA GRAZIA DE ANGELIS *
una Recensione di ELISABETTA PAMELA PETROLATI *
….e  “Note a Margine” della nostra Redazione

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Armenia, Cia, Eretz Israel, Europa, Terra Promessa

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“I miei Pensieri in Libertà”: Alessandro Longo ne discute alla “Associazione dei Pugliesi in Roma”

UN LIBRO DI RIFLESSIONI PRESENTATO A ROMA
DALL’AUTORE, PRESSO LA SEDE DELL’UNAR

a cura di  Lidia D’Angelo
  e di  Giuliano Marchetti

“Senza emozione, è impossibile trasformare le tenebre in luce e l’apatia in movimento”. Con questa affermazione di Carl Gustav Jung si può sintetizzare l’incontro svoltosi venerdì 16 febbraio in Roma, all’UNARUnione Associazioni Regionali, con Alessandro Longo ed un folto uditorio composto da numerosi e qualificati ospiti, notevolmente interessati alle tematiche proposte dall’autore.
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Città di Castello, Luoghi Interiori, UNAR

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“Il fiore di Farahnaz” della scrittrice turca Yaprak Oz tradotto dalla casa editrice Le Assassine

“Il fiore di Farahnaz” è un avvincente e inusuale libro giallo, in distribuzione da novembre 2023, edito da Edizioni le Assassine nella collana “Oltreconfine”, e tradotto da Nicola Verderame.
La storia raccontata nel romanzo fece molto scalpore del quartiere di Zonguldak, un libro la cui scrittura è nutrita dei tanti libri gialli letti dalla protagonista che offre al lettore un affascinante ritratto della Turchia degli anni Settanta-Ottanta.

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Il fiore di Farahnaz, le Assassine edizioni, libri gialli, Turchia, Yaprak Oz

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Ilaria Salis, la costruzione di un caso

Il dibattito sul caso di Ilaria Salis è sempre più incandescente. Le immagini della maestra elementare lombarda (che in realtà è stata una supplente) tenuta in catene al processo in Ungheria hanno giustamente indignato tutti, ma purtroppo non sono mancate le polemiche strumentali da parte della sinistra, in prima linea per sfruttare ogni occasione per denigrare il governo Meloni. A puntare il dito contro i compagni ci ha pensato Zoltan Kovacs, Segretario di Stato per le comunicazioni e le relazioni internazionali dell’Ungheria. Il portavoce di Viktor Orbàn ha parlato senza mezzi termini “attacco orchestrato e di sinistra volto a distruggere le buone relazioni politiche tra Ungheria e Italia”.

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diritti umani, governo italiani, Ilaria Salis, Orban, Unghieria

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Mariastella Giorlandino …..
ed il suo “Teorema della Passione”

A ROMA “LECTIO  MAGISTRALIS”
PRESSO  L’UNIVESITA’  GUGLIELMO MARCONI 

A Roma, venerdì 19 gennaio alle 18:00, presso l’Università degli Studi Guglielmo Marconi sarà presentato direttamente dall’autrice Mariastella Giorlandino il suo recente libro dal titolo “Il Teorema della Passione”, pubblicato dalle Edizioni Mondadori e già disponibile nelle Librerie.  (*1)

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il Teorema della Passione, Mariastella Giorlandino

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Al Parlamento, una “Testimonianza sul Secolo Breve” dell’Avv. Enzo Trantino, narrata da Valerio Musumeci

A Roma presentato il libro “Negli occhi di Enzo”,  scritto da Valerio Musumeci

Il nuovo libro di Valerio Musumeci “Negli occhi di Enzo –Conversazione sul Novecento e oltre con l’Avvocato Enzo Trantino” è stato presentato a Roma nello scorso mese di dicembre con un duplice evento e, precisamente, mercoledì 13 dicembre nella mattinata in conferenza stampa presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati e nel pomeriggio presso la Fondazione Alleanza Nazionale.

Oltre all’Autore e all’Editore – presenti ad entrambi gli incontri – per quanto riguarda la riunione a Montecitorio riteniamo dover evidenziare la partecipazione e gli interventi del Ministro. Nello Musumeci, dell’On. Tommaso Foti, dell’On. Francesco Ciancitto, nonché del V.Direttore del TG2 e Coordinatrice del dibattito Maria Antonietta Spadorcia; // per la pomeridiana presso la Fondazione A.N., coordinata dal Giornalista Enzo Iacopino, sono da ricordare i numerosi interventi tra cui quello dell’Avv. Giuseppe Valentino – Presidente della stessa Fondazione, del Prof. Felice Giuffrè – Consigliere CSM , del Prof. Giuseppe Parlato – Presidente/Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

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Ritornando comunque al volume di circa 300 pagine “NEGLI OCCHI DI ENZO”, va precisato che non ci si è trovati solo innanzi ad un notevole Trattato di Vita, Storia e Memoria, ma anche di Aneddoti, Ricordi e Rivelazioni estremamente interessanti per illustrare, quasi come una pittura, un lungo percorso di storia siciliana e nazionale.
Il LIBRO – scritto dal giornalista Valerio Musumeci (*1) e pubblicato dall’Editore Bonfirraro (*2) – ripercorre la straordinaria vita del protagonista, l’Avv. Enzo Trantino, dalle origini familiari alla militanza nel Partito Monarchico di Alfredo Covelli, dalla confluenza nel M.S.I. di Giorgio Almirante – che forse lo avrebbe ipotizzato quale suo successore (ma purtroppo così non è poi accaduto –N.d.R.) – sino alla nascita di Alleanza Nazionale.
Trattasi di passaggi cruciali nella storia politica del Paese, di cui Enzo Trantino è stato senz’altro un grande protagonista, partecipando ad episodi determinanti che più volte si sono rilevati propedeutici per le successive affermazioni dell’attuale Destra Sociale contemporaneamente moderna e nobilmente conservatrice.

L’Avvocato Enzo Trantino – nato nel 1934 a Licodia Eubea in provincia di Catania e divenuto un Principe del Foro, nove volte deputato, già sottosegretario agli Esteri ci racconta, tramite Valerio Musumeci, il suo “Novecento”: dalla politica alla professione, dagli incontri straordinari ai retroscena su 70 anni di storia italiana, soffermandosi anche su alcuni tra i maggiori processi del ‘900 vissuti in prima persona nelle aule dei Tribunali di tutto il Paese, dall’ultimo clamoroso caso di “delitto d’onore” avvenuto a Catania negli anni ’60 al Maxiprocesso di Palermo, dalle stragi di mafia degli anni ’90, fino al sacrificio di due Martiri dell’Avvocatura, Serafino Famà ed Enzo Fragalà, puniti per aver svolto “con disciplina e onore” la propria professione.
Tramite lo sguardo dell’Avvocato (….da qui, appunto, il Titolo “Negli occhi di Enzo”) ci sentiamo accompagnati in una passeggiata nel Secolo Breve con l’ausilio di Valerio Musumeci, valente giornalista e scrittore in un esperimento letterario inedito, che intreccia romanzo, intervista e saggio storico (quasi a voler rammentare, in parte, la struttura del Libro “I Sette Colori” di Robert Brasillach – N.d.R).
A impreziosire ulteriormente il volume, oltre a una ricca galleria fotografica, le testimonianze inedite di numerosi “PROTAGONISTI” di primo piano della politica, del giornalismo e della cultura, qui di seguito c ricordatati in ordine rigorosamente alfabetico: Salvo Andò, Pietrangelo Buttafuoco, Giuliana De Medici, Piero Isgrò, Enzo Mellia, Antonello Piraneo, Rosario Pizzino, Ruggero Razza, Alessandro Sacchi e Luciano Violante.
[“PROTAGONISTI che – in notevole numero, spesso e più volte – sono stati positivamente sottolineati anche sulla Consul-Press, in particolare in una specifica rubrica dedicata al Mondo Librario-Editoriale (*3) – N.d.R.]

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(*1) – VALERIO MUSUMECI, Siciliano Doc, nato a Catania, giornalista professionista, è redattore del giornale online FocuSicilia. Nel 2015 ha esordito con il pamphlet storico-politico Cornutissima semmai. Controcanto della Sicilia buttanissima, con prefazione della scrittrice Vania Lucia Gaito. Nel 2017 ha curato un saggio sul berlusconismo all’interno del volume L’Italia tradita. Storia del Belpaese dal miracolo al declino, con prefazione dell’economista Nino Galloni. Nel 2021, ha pubblicato il romanzo “Agata Rubata” con Bonfirraro Editore.
«Scrivere questo libro è stata una grossa sfida, personalmente e professionalmente esaltante», spiega l’autore Valerio Musumeci. «Da cronista, alcuni anni fa, avevo avuto modo di intervistare l’avvocato Enzo Trantino, ma avere l’opportunità di farlo attraverso un libro ha rappresentato per me un’occasione straordinaria. Parliamo di un protagonista assoluto della storia politica siciliana e nazionale, che in questo libro si racconta a cuore aperto, svelando spesso dei retroscena inediti». Il giornalista sottolinea l’ecletticità del protagonista. «Oltre che un importante avvocato e un politico di carriera, Trantino è giornalista, scrittore, pensatore. Non per niente ampi brani di questo libro sono dedicati alla religiosità, alla filosofia, agli incontri con alcuni giganti della fede».

(*2) – SALVO BONFIRRARO è un Editore che ama guardare lontano, grazie ad una sua innata curiosità trasmessa anche al figlio Alberto, responsabile del settore marketing dell’Azienda, il cui percorso è racchiuso in questa massima: “La nostra storia è il futuro verso cui ci avviamo…”.
Pertanto, ogni volume (di narrativa, poesia, saggistica, storia) pubblicato racchiude una scoperta, un’idea, un nuovo modo di guardare e valutare il mondo e il nostro tempo. Ci si trova difronte a questa Casa Editrice orgogliosamente indipendente fin dal 1986, il cui vasto catalogo può essere consultato in tutte le Librerie d’Italia, negli store on-line e sul proprio sito internet  http://www.bonfirraroeditore.it/
La genesi del progetto ci viene illustrata personalmente da Salvo Bonfirraro, che con il figlio Alberto ha voluto fortemente la pubblicazione di quest’opera. «Negli occhi di Enzo nasce due anni fa, dalla volontà di rilanciare la collana storica e aprire nuove prospettive, anche attraverso il dialogo diretto con i protagonisti. E non è un caso che Enzo Trantino, al quale sono legato da amicizia antica e affettuosa, sia stata la nostra prima scelta. Mentre il mondo intorno a noi sembra tornare indietro di decenni», continua l’editore, «forse bisogna guardare al passato e fare tesoro dei suoi insegnamenti per affrontare con consapevolezza il domani. La nostra speranza è che quest’opera possa contribuire a rilanciare l’interesse per la storia, quella con la S maiuscola, che Enzo Trantino ha attraversato per intero».

(*3) – MEDIA, LIBRERIE & DINTORNI – Al riguardo, in questo Piccolo Paragrafo,  desidero intervenire sia personalmente, sia come responsabile del “Gruppo Pantheon a cui fa riferimento anche l’Agenzia Giornalistica “Consul-Press” e rivolgere una consuetudinaria esortazione per tutti i Lettori che seguono questa Testata – sia quotidianamente, sia occasionalmente – ad acquistare i Libri nelle Librerie.
Trattasi di una iniziativa non solo simbolica ma anche un impegno di solidarietà a favore di queste Aziende, a fianco delle quali la Consul Press è da sempre schierata, in quanto la “Libreria”, piccola, media o grande, non è solo uno spazio fisico ove visionare o sfogliare un libro … è, o dovrebbe anche essere, un centro di aggregazione sociale e culturale, una sorta di “Caffè Letterario”, ove incontrare altre persone, discutere e inter-scambiare opinioni o pareri.
Quindi, quando desideriamo acquistare un libro, non utilizziamo più Amazon & Soci, ma rechiamoci direttamente nelle Librerie e, con l’occasione, scambiamo quattro chiacchiere con il Libraio e se possibile anche con l’Autore, o con l’Editore !  …Alla stessa stregua, anche i Quotidiani ed i Periodici cerchiamo di acquistarli in Edicola  …evitando di leggerli tramite tablet e per scambiare, allo stesso tempo, due parole con l’ Edicolante.
Riappropriamoci dei nostri contatti umani e dei rapporti interpersonali, attualmente sempre più marginalizzati ed emarginati dalla tecnologia ___________________ Giuliano Marchetti 

 

 

 

 

 

 

 

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BONFIRRARO EDITORE, ENZO TRANTINO, VALERIO MUSUMECI

Intervista a Tommaso Cerno, direttore de “L’Identità”

Tommaso Cerno è un giornalista diretto e appassionato, provocatorio, sano portatore del dissenso ragionato che ha fatto propria la lezione sul principio di realtà di Pier Paolo Pasolini. Friulano, nato ad Udine, Cerno ha iniziato ad avvicinarsi al giornalismo giovanissimo, è entrato nella redazione del Gazzettino diretto da Giorgio Lago per poi diventare direttore del Messaggero Veneto, de L’Espresso e vice a La Repubblica, fino a passare poi alla politica attiva prima in AN e poi come senatore nel PD di Matteo Renzi. Fortemente critico verso il DDL Zan, Cerno ha lasciato la politica per ritornare ad essere giornalista, o per meglio dire, ha deciso di farla in modo diverso, dato che come giustamente afferma lui stesso, “i giornali fanno politica, ma fanno finta di non farla”.

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giornalismo, Identità, informazione, Tommaso Cerno, Unione europea

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