8 DOMANDE a “PORTOS” – alias Franco Portinari
La curiosità verso Franco Portinari, in arte PORTOS, è nata quando in Redazione, scorrendo le pagine di Italia Oggi (Quotidiano Economico, Giuridico e Politico, che seguiamo costantemente e molto spesso condividiamo) nella rubrica tra gli “scovati in rete” abbiamo notato una bella vignetta con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Il presidente, definito “il Conte del Grillo”, un viso sorridente, con la mano destra stringeva un cappello a cilindro, sembrava mandare un saluto, ma da quel cappello – un “classico” dei giochi di prestigio – cosa poteva uscire ?
La vignetta piacque e fu inserita nell’articolo “Il GOVERNO degli SCONFITTI di Stelio W Venceslai, pubblicato su Consul-Press il 30 agosto 2019, con un gioco di prestigio, da quella tuba, stava materializzandosi un nuovo governo, il Conte-2.
Successivamente, presi i contatti con Franco Portinari, si concordò per una intervista con una serie di domande; le abbiamo inviate giorni fa e PORTOS ci ha dato le seguenti risposte.
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1> D) Perché PORTOS…. ? può far pensare ad un “moschettiere”: ferisce più una spada o una vignetta?
R) E’ un incontro tra l’abbreviazione del cognome e il noto moschettiere, per le ferite penso che faccia più male la spada, le vignette devono muovere al riso, altrimenti bisogna realizzare immaginette sacre.
2> D) D’Alema querelò Forattini. Può ancora succedere ai nostri giorni? A Lei è capitato qualche volta ? R) Penso proprio di no, l’effetto boomerang sarebbe troppo forte, già non ne uscì bene allora il Lider Massimo. A me non è mai capitato anche perché Forattini è una cosa, il sottoscritto non lo conosce nessuno, pertanto una querela sarebbe una… medaglia
3> D) Forattini mise gli stivali a Craxi e la divisa a D’Alema; la satira ai politici manda un messaggio …..si può essere al di sopra delle parti?
R) Difficile, ma è sempre meglio mantenere la giusta distanza per non diventare un cartoonist militante
4> D) Il secolo scorso, una vignetta di Scalarini, Sironi, De Rosa, De Seta, Onorato, Mosca, Guareschi, Forattini (ed altri) era in prima pagina, o in una pagina interna, di un quotidiano. Ora tiene duro solo Giannelli ed il web è invaso,…. come finirà?
R) Sono tempi duri, ci sono anche le fotovignette di Osho che impazzano sui quotidiani, tv e sul web, dove peraltro pubblico le mie. Dopo una collaborazione con IL MISFATTO (inserto satirico del Fatto Quotidiano), durata qualche anno fino alla sua cessazione, dal maggio scorso il CORRIERE DELLA SERA mi ha chiesto una vignetta settimanale per la satira del CORRIERE DELLA DOMENICA, speriamo che da cosa nasca cosa
5> D) La carta stampata è in crisi. Non ci sono più l’Asino, il Travaso, il Bertoldo, Cuore ed altri; si è tentato di far rivivere il Male e Candido, ma hanno avuto una breve vita. La satira muore in democrazia?
R) Non penso che la democrazia sia la tomba della satira, senz’altro l’overdose di satira può danneggiarla, sarebbe meglio usarla come alleggerimento della comunicazione sia nei giornali di carta che in quelli on line. Quando “il Male” lanciava la fakenews con Tognazzi capo delle BR era una sorpresa grandiosa, oggi LERCIO a volte fa fatica a distinguere i suoi titoli da quelli reali. Le campane oggi sono innumerevoli…
6> D) Marco Dambrosio, in arte Makkox, ha portato la satira in tv e la crea in tempo reale, durante una trasmissione. E’ una nuova frontiera?
R) Per lui senz’altro, perché regge anche con la presenza e una certa recitazione, già Vauro , secondo me quando diventa “opinionista” si rivela militante e scivola nella retorica. Dovrebbe solo parlare con le sue vignette
7> D) Nel web, in vari blog, sono presenti sue vignette; anche sull’Agenzia Giornalistica Consul-Press ne è stata pubblicata una più volte…. Lei cosa pensa del diritto d’autore?
R) Penso che sia sacrosanto il rispetto del diritto d’autore, non sopporto chi s’appropria dei miei disegni senza citarne la fonte, ma ancora di più mi fanno imbestialire coloro che li manomettono
8> D) Di satira si può anche morire. CHARLIE HEBDO – giornale irresponsabile – è eccessivo nella sua satira?
R) Senz’altro è eccessivo e può provocare rigetto, ma i Kalashnikov sono tutta un’altra storia
Franco Portinari
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Qui di seguito riportiamo uno stralcio di una Intervista al “nostro” vignettista Franco Portinari, in arte Portos, rilasciata anni fa a Susanna Causarano (MilanoSud – novembre 2014)
Franco Portinari, classe 1956, liceo artistico e Accademia di Belle Arti di Brera, lavora presso agenzie di pubblicità, nel 2000 fa una mostra a Brera. «Tanti complimenti, mille offerte, poi non se n’è fatto più niente. Questo mi ha un po’ smontato e ho deciso di riporre cavalletto e tavolozza».
Nel 2009 il caporedattore del Corriere Marco Gillo, lo chiama per illustrare le fasi di un episodio di cronaca nera. Inizia così una collaborazione con il più famoso quotidiano nazionale; arriva alla satira interessandosi ai problemi del quartiere Corvetto-Porto di Mare, crea un personaggio, un pensionato milanese “L’angelo” che con la sua fedele spalla “un corvetto” commenta ironicamente i disservizi della zona e della città di Milano.
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PS – La vignetta de “il Conte del Grillo” era fantastica e, visto come erano andate le cose, mi sono permesso di modificarla …… promuovendo il “Conte” a “Marchese”, etichettandola quindi come “il Marchese del Grillo”.
Ho rubato il “grillo parlante” di Pinocchio, ho messo un cerotto sulla fronte del Conte-Marchese per evidenziare la protesta di un cittadino contrario al Conte-2, ho manomesso un po’ la vignetta originale, ho fatto un peccato veniale, cercherò di non peccare più.
Alessandro Ricci